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86 iliade v.83

I Troiani ad offendere primieri,
Rotto l’accordo, i baldanzosi Achei.
   Assentì Giove al detto, ed a Minerva,85
Scendi, disse, veloce, e fa che i Teucri
Primi offendan gli Achei, turbando il patto.
A Minerva, per sè già desïosa,
Sprone aggiunse quel cenno. In un baleno
Dall’Olimpo calò. Quale una stella90
Cui portento a’ nocchieri o a numerose
Schiere d’armati scintillante e chiara
Invía talvolta di Saturno il figlio;
Tale in vista precipita dall’alto
Minerva in terra, e piantasi nel mezzo.95
Stupîr Teucri ed Achivi all’improvvisa
Visïone, e talun disse al vicino:
Arbitro della guerra oggi vuol Giove
Per certo rinnovar fra un campo e l’altro
L’acerba pugna, o confermar la pace.100
   La Dea mischiossi tra la folta intanto
Delle turbe troiane, e la sembianza
Di Laódoco assunta (un valoroso
D’Anténore figliuol) si pose in traccia
Del dëiforme Pandaro. Trovollo105
Stante in piedi nel mezzo al clipeato
Stuolo de’ forti che l’avea seguíto
Dalle rive d’Esepo. Appropinquossi
A lui la Diva, e disse: Inclito germe
Di Licaon, vuoi tu ascoltarmi? Ardisci,110
Vibra nel petto a Menelao la punta
D’un veloce quadrello. E grazia e lode
Te ne verrà dai Dardani e dal prence
Paride in prima, che d’illustri doni
Colmeratti, vedendo il suo rivale115
Montar sul rogo, dal tuo stral trafitto.