La regale Micene e l’opulenta755
Corinto, e quella della ben costrutta
Cleone e quella che d’Ornee discende,
E dall’amena Aretiréa. Nè scarsa
Fu de’ suoi Sicïon, seggio primiero
D’Adrasto. Anco Iperesia, anco l’eccelsa760
Gonoessa e Pellene ed Egio e tutte
Le marittime prode, e tutta intorno
D’Elice la campagna impoverîrsi
D’abitatori. E questa truppa è fiore
Di gagliardi, e la più di quante allora765
Schierârsi in campo. D’arme rilucenti
Iva il duce vestito, ed esultava
In suo segreto del vedersi il primo
Fra tanti eroi; e veramente egli era
Il maggior di que’ regi, e conducea770
Il maggior nerbo delle forze achive.
Il concavo di balze incoronato
Lacedemonio suol Sparta e Brisée,
E Fari e Messa di colombe altrice,
E Augíe la lieta e l’amicléa contrada,775
Etila ed Elo al mar giacente e Laa,
Queste tutte spedîr sovra sessanta
Prore i lor figli; e Menelao li guida
Aïtante guerrier. Disgiunta ei tiene
Dalla fraterna la sua schiera, e forte780
Del suo proprio valor la sprona all’armi,
Di vendicar su i Teucri impazïente
L’onta e i sospir della rapita Eléna.
Di novanta navigli capitano
Veniva il veglio cavalier Nestorre.785
Di Pilo ei guida e dell’aprica Arene
Gli abitanti e di Trio, guado d’Alféo,
E della ben fondata Epi, con quelli