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che trae dalla congiura de’ Pazzi, 37-S; riforma gli otto di balia, 42; comunica a una Pratica di quaranta cittadini la sua intenzione di recarsi a Napoli, 50; dopo partito, da San Miniato comunica il suo disegno alla Signoria — s’imbarca a Livorno sulle galee del re, 51; malumori a Firenze contro di lui, 52; a Napoli ottiene la pace dal re — torna a Firenze, 53; interviene alla dieta dt Cremona, 58; incerto se debba riaccostarsi alla casa di Francia, 66, sua amicizia con Innocenzo VIII; — dá sua figlia in sposa al figlio del Papa, 67; suo sdegno contro Nero Cambi — della balia dei diciassette, 70; sue decisioni per rassettare Pisa, 71; muore, 72; suo ritratto, 73 e sgg.; suo confronto con Cosimo il vecchio, 80-1; ricordato, 84, 95, 96, 101; ricordati i suoi rapporti col Savonarola e la cacciata di Bernardino da Feltre, 108; ricordato, 120, 138; ricordato il suo favore per i Panciatichi, 205; suoi rapporti con Bernardino Rucellai, 284; ricordato, 324, 325, 330, 331.

Medici (de’) Lorenzo di Piero di Lorenzo, trattative per il suo ritorno in Firenze — sentenza degli otto contro di lui, 331.

Medici (de’) Lucrezia di Lorenzo, moglie di Iacopo Salviati, accusata per il complotto di Piero de’ Medici, 139-40; liberata, 145; intermediaria nelle trattative di matrimonio Medici-Soderini, 326; ritenuta uno degli autori del matrimonio dello Strozzi, 327.

Medici (de’) Maddalena, sposa Franceschetto Cibo, 67.

Medici (de’) Pierfrancesco, ambasciatore a Roma per concludere la lega contro i turchi — torna a Firenze, 23.

Medici (de’l Pierfrancesco di Lorenzo, promesso sposo di una figlia di Tommaso Sederini, 272.

Medici (de’) Piero di Cosimo, succede al padre nel governo, 13; consente che le magistrature sieno tratte a sorte — si oppone all’abolizione del Consiglio del cento, 15; congiura dei suoi avversari per ucciderlo, t6; si salva percorrendo diversa strada da Care ggi a F’irenze, 16-7; alloggia nelle sue case Galeazzo Sforza, 18; muore, 20; ricordato, 25, 31, 73, 80.

Medici (de’) Piero di Lorenzo, ricordato, 80: successore del padre, visitato da molti alla morte di questi — riceve ambasciatori da tutti i potentati d’Italia, 83; il Rucellai e il Soderini cercano convincerlo a limitare la sua autoritá — dissuaso da altri, 84; irritato col Soderini e il Rucellai per la loro unione cogli Strozzi, rompe con loro, 85; diffida di tutti gli amici del padre e si appoggia a Piero da Bibbiena e Agnolo Niccolini, 85-6; degli oratori fiorentini a Alessandro VI, 86; suoi grandi apparati e sua entrata separata che irrita Lodovico Sforza — sotto i suoi auspici Francesco Cibo vende le sue terre a Virginio Orsini, 87; ostilitá di Milano contro di lui, 88; rifiuta ogni favore a Carlo VIII—governa Firenze con una Pratica stretta — sempre piú ostile a Francia, 91; malumori a Firenze contro di lui —