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che desideravano la tornata di Piero, che Piero avessi buona parte nella cittá, e pigliandone coniettura dal sparlare pubicamente che si faceva e da vedere molti cittadini molto male contenti, cominciorono a tenere pratica con lui. Di che avendo egli preso animo, ed avendo intenzione dalla lega d’avere a essere favorito per spiccare dalla amicizia di Francia la cittá, mandò a Firenze, per disporre meglio la materia, maestro Mariano da Ghinazzano, generale dello ordine di Santo Agostino, el quale altre volte a tempo di Lorenzo aveva predicato nella citta con grandissimo concorso. El quale venuto a predicare sotto ombra di opporsi alle cose di fra Girolamo, accennava in pergamo destramente che la cittá si accordassi colla lega, e di poi privatamente teneva pratica cogli amici di Piero. E benché questa venuta sua. e di poi el praticare quegli cittadini con lui mentre stette in Firenze, dessino quasi pubicamente sospetto di quello che egli trattassi, nondimeno le divisioni della cittá non lasciavono farne esamina né punizione. Per le quali cose ingagliardito Piero, richiedendo la lega di favore, gli mancò sotto el duca di.Milano, e ne potè essere due cagioni: l’una, perché al duca paressi che el rimettere ora Piero non fussi altro che stabilire in disti e’ viniziani; l’altra, perché scudo stato lui gran cagione della cacciata di Piero, dubitò, eziandio se gli facessi beneficio, non potersene mai piú fidare; e però, privato Piero del soccorso suo, fu favorito da’ viniziani soli, non con quelle forze che aveva desiderato. Pure confidandosi negli amici con chi aveva praticato, nell’avere una signoria di uomini beneficiati dalla casa sua, ma sopra tutto in sapere quanto incúti cittadini lussino male contenti, e come la plebe ed e’ contadini per essere affamati desideravano mutazione: e sperando, come si appressassi alle porte, che la moltitudine avessi a levare in capo e richiamarlo disegni tutti in aria e fondati in sulla speranza che communemente hanno gli usciti, che sempre si danno. d intendere avere amici e parte assai nella cittá) ne venne, come di sopra è detto, volonterosamente alle porte a tempo