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avessi cosi ordine dal re, o per altra cagione non voleva dare la cittadella, el campo nostro si parti, non vi faccendo frutto alcuno; e cosi furono vane tutte le imprese di questa state, nelle quali si spese tanta somma di danari, che vulgarmeme e’ dieci che sedevano si chiamorono e’ dieci spendenti, che furono e’ primi dieci eletti dal popolo; uomini la maggior parte vecchi e tenuti buoni, ma poco pratichi a governare lo stato. Furonne capi messer Francesco Pepi e Filippo Buondelmonti. Sopravenne poi di Francia monsignore di Lilla, mandato per questa restituzione; ed essendo per la venuta sua la cittá nostra in grande speranza, volle la sorte nostra che egli ammalò e mori in Firenze, dove fu sepulto, fattogli dal publico onore grandissimo; e finalmente doppo molti messi e lettere mandate di qua e di lá, ci fu renduto solo Livorno nel quale era a guardia monsignore di Beumonte. El castellano di Pisa, avuto certa somma di danari da’ pisani, che ne furono serviti dal duca di Milano, dette loro la cittadella nuova che vi era stata edificata da’ fiorentini: la quale subito disfeciono, riserbatasi la vecchia che vi era anticamente. Pietrasanta venne in mano de’ lucchesi, avendola però a ricomperare dal re buona somma di danari; Serezzana in mano de’ genovesi; e cosi si dissipò lo stato nostro e si divise ne’ nostri vicini. Cosa miserabile a dire, che e’ genovesi, e’ sanesi, e’ lucchesi, e’ quali poco innanzi tremavano le arme nostre, ora sanza rispetto alcuno lacerassino e si insignorissino del dominio nostro, non però colle forze e riputazione loro, ma usando per instrumento un re di Francia; el quale non tenuto conto de’ capitoli fatti con noi in Firenze e giurati in sull’altare si solennemente, non delle convenzioni fatte di poi in Asti, non dell’avere osservato si pienamente la fede, si dandogli tanti danari, si seguitando la parte sua soli in tutta Italia, perfidamente rivendè noi e le cose nostre agli inimici nostri.

E’ pisani potendosi male difendere da noi, si raccomandorono alia lega, e sendo accettati, vi entrorono in nome della lega gente del duca e de’ viniziani; e poco di poi el duca, o