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SFU — 922 — SGA


Sfusatu. add. Sottile, a guisa d’un fuso: assottigliato, affusolato, affusellato. || Magro: gracile, mingherlino. || Contrario di tozzo: svelto.

Sfusiari. v. a. Il nettar dalla terra i bachi da seta, nettar loro i graticci.

Sfusignu. dim. di sfusu.

Sfussari. v. a. Cavar dalla fossa: sfossare. || Far fossi. || Per scavare, cavare in generale. P. pass. sfussatu: sfossato.

Sfussaturi. s. m. Colui che netta le fogne: votacessi.

Sfusu. add. Dicesi di filo o simile non filato, ovvero non ben ravvolto: sparso. || Detto di moneta spicciola, le parti che non arrivano a formare una unità di moneta: i rotti. Ovvero non contata secondo la sua divisione, mischiata. || Detto di vele: spiegato (da fusus).

Sfùttiri. v. a. Maltrattare, malmenare: strapazzare, scazzottare, tartassare. || Rimproverare. || Struggere, disfare: sfanfanare, sfaccurare (Lori). || Logorare, stazzonare: strusciare. || Rovinare. || rifl. a. Affaticarsi: sfacchinare (intr.). P. pass. sfuttutu: strapazzato. || Strusciato ecc.

Sfuttuta. s. f. Rabbuffo: rammanzina, canata.

Sgabbellu. s. m. Arnese senza spalliera su cui si siede: sgabello. || Arnese su cui posansi i piedi: panchetto, sgabello. || Ciò che pagasi per isgabellare.

Sgabbiddari, Sgabbillari. v. a. Trarre le mercanzie di dogana pagando la gabella: sgabellare. P. pass. sgabbillatu: sgabellato.

Sgabbillata. s. f. L’azione dello sgabellare.

Sgabbilleddu, Sgabbillicchiu, Sgabbillinu. dim. di sgabbellu: sgabelletto, sgabellino.

Sgabbilluni. accr. Sgabellone.

Sgabbilluzzu. V. sgabbilleddu.

Sgaddari. v. a. Torre la lordura, la loja: nettare, sbruttare, sgurrare (da gadda). || Divenir bianca, dicesi della carnagione stata imbronzata dal sole: imbiancare. P. pass. sgaddatu: sbruttato. || Imbiancato.

Sgaddarizzari. (Rocca) V. sbarrachïari.

Sgaddata. s. f. ll nettare, il pulire dalla loja: nettata.

Sgaddinari. v. a. Torre, rubar le galline.

Sgagghiari. v. a. Torre d’incaglio, d’impaccio, di intrigo: strigare, svincolare, scatricchiare, spaniare. || Sfuggire: smucciare, sbiettare. || rifl. a. Strigarsi. || Liberarsi, sciorsi da un impaccio o legame: spaniarsi. P. pass. sgagghiatu: strigato, svincolato, smucciato.

Sgaggiari. v. a. Cavar dalla gabbia: sgabbiare. P. pass. sgaggiatu: sgabbiato.

Sgajari. v. a. Tagliare secondo il modello, il garbo, dicesi di abiti ecc.: incavare, scavare. || E specialmente tagliar le vesti in modo che il collo rimanga nudo: scollare (dallo Sp. descojar, che però vale: scoscendere ). P. pass. sgajatu: incavato, scavato. || Scollato.

Sgaju. s. m. Taglio a sghembo. || L’apertura delle vesti che lascia nudo il collo: scollo. || Il garbo di una linea di abito, della vita ecc.: incavatura.

Sgalapatu. add. Senza grazia nè garbo: sgraziato, sgangherato.

Sgalèrciu, Sgalimmu. V. sguìnciu.

Sgammarisi. v. intr. pron. Svestirsi le gambe. || Camminar di fretta, affaticarsi: sgambare.

Sgammatu. add. Ignude le gambe: sgambucciato. || Da sgammarisi: sgambato. || Stracco: sgambato.

Sgammellu. add. Storto, malfatto, detto di persona: sbilenco (forse presa l’idea del camello?)

Sgammiddinu. add. Di gambe lunghe. || Per sgammittatu V.

Sgammigghiatu. V. sgammittatu. || Slacciato il cinturino sotto il ginocchio.

Sgammittarisi. v. intr. pron. Snudarsi le gambe. || sgammittarisilla, darla a gambe: sgambar via.

Sgammittatu. add. Di chi sta senza calze: sgambucciato.

Sgammittuniarisi. v. intr. pron. Camminar molto, fino alla stanchezza: sgambarsi.

Sgangalatu. V. sgangulatu.

Sgangari. v. a. Lo svellere dal tronco i rami, o i polloni dal pedale: scoscendere. || Levar i gracimoli dal grappolo: sgracimolare, racimolare (da sgangu). || Romper i denti, e anco le punte che sono come denti di un arnese: sdentare (da ganga). || Togliere l’angolo, il canto a un oggetto: smussare. || Spiccarsi pezzetti da un pezzo come di legno, pietra, o simile: scheggiare.

Sgangata. s. f. Lo scoscendere, lo sgracimolare ecc.

Sgangatu. add. Scosceso, sgracimolato, sdentato, smussato. || pettini sgangatu: pettine risegato.

Sgangatura. s. f. Pezzetto che si spicca da un pezzo di legno, pietra o altro: scheggia.

Sgangaturedda, dim. Sganghetta.

Sganghesa. V. sguìnciu. || a la sganghesa V. a la sgherra. Vale anche stravoltamente.

Sganghïari. v. a. Levar i gracimoli dal grappolo: sgracimolare, racimolare (da sgangu).

Sganghiddi. s. m. pl. Lezii da bambini: garbini, attucci, gestri. || Scherzo, giuoco: ruzzo. || Affettazioni: smancerie.

Sganghiddu, Sganghiteddu. dim. di sgangu: racimoletto. In pl. lezii, moine.

Sgangu. s. m. Ognuno di que grappoletti di cui si forma poi il grappolo: racimolo. || dim. di rappa: grappolino. || parrari a sgangu, mordere con sarcasmi e motti un po’ coperti: sbottoneggiare, parlar masticato.

Sgangulari. v. intr. Perder i denti (ganga).

Sgangulatu. add. Senza denti: sdentato. || Detto de’ vasi coll’orlo rotto: sbreccato.

Sganguneddu. dim. di sganguni.

Sganguni. accr. di sgangu.

Sgannamentu. s. m. (Mal.) Lo sgannare o sgannarsi: sgannamento.

Sgannari. v. a. Cavar d’inganno: sgannare. || rifl. a. Uscir d’inganno: sgannarsi.

Sgaragghiuni. s. m. Toro di tre anni. || Giovenco castrato di fresco. || Giovane di primo pelo.

Sgarbatàggini. s. f. Sgarbatezza, mala grazia: sgarbataggine.

Sgarbatamenti. avv. Con maniera sgarbata: sgarbatamente.

Sgarbatazzu, pegg. di sgarbatu: sgarbataccio.

Sgarbateddu, dim. Un po’ sgarbato.