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scire che fanno le fila da panno rotto o stracciato: sfilacciare. P. pass. sfrinzatu: sfrangiato, sfilacciato.

Sfrinzìa. s. f. Bruttezza, deformità, laidezza, stomacaggine: schifezza. || Cosa orrida e sconcia, che fa ribrezzo: schiancerìa. || L’effetto che produce sui nostri sensi la vista di cosa schifa, orrida: scarèggio. || Accidente deplorevole, avvenimento tragico: fattaccio. || Quantità troppo poca.

Sfrinziarisi. v. intr. pass. Aver ribrezzo: ribrezzare (z dolce), rimbrezzolire (Rigutini). || fari sfrinziari: fare scareggio.

Sfrinzuliari. v. intr. Il pendere le sfilacce o cose simili da panni rotti, logori e dicesi degli abiti che ricascano per vecchiezza: sbrenciolare, strambellarsi.

Sfrinzusu. add. Che fa ribrezzo.

Sfrizzicarisi. V. sfrinziarisi.

Sfrizzicusu. V. sfrinzusu.

Sfrosu. V. sfridu. || di sfrosu, vale incerto, sotto mano, dicesi di guadagnucci, proventi e simili fatti non rettamente: di sovvallo. E anco: di sottecchi, alla sfuggiasca.

Sfròttula. V. fròttula.

Sfrucuniari. V. sfurcuniari.

Sfrunnamentu. s. m. Lo sfrondare: sfrondamento.

Sfrunnari. v. a. Levar via le fronde: sfrondare.

Sfruntamentu. V. sfruntatàggini.

Sfruntarisi. v. rifl. a. Prender ardire o fidanza: sfrontarsi. || Torsi la vergogna: imbaldanzire.

Sfruntataggini. s. f. Sfacciataggine: sfrontataggine.

Sfruntatamenti. avv. Sfacciatamente: sfrontatamente.

Sfruntatazzu. pegg. Sfrontataccio (Tomm. D.).

Sfruntatu. add. Sfacciato: sfrontato. || Inteso di ferro di giumento, consumato di fronte. Sup. sfruntatissimu: sfrontatissimo.

Sfrusciarisi. V. sdragari. || Esaurir le forze, sterilire.

Sfruttari. v. a. Parlandosi di terreni, rendergli infruttuosi, sterili e meno atti al frutto, indebolirli: sfruttare. || Trattandosi d’altre cose, cercar di trarne più frutto che si può, senza aver riguardo al mantenimento: sfruttare. || rifl. a. Divenire infruttuoso: sfruttarsi. P. pass. sfruttatu: sfruttato.

Sfucunari. v. a. Trarre come dal focone: sfoconare. || Guastare il focone di un archibuso o simile, o pure farvi fuoco con un tantino di polvere dopo che tali arme si son levate.

Sfucunatu. add. Che ha guasto il focone, e dicesi di arme da fuoco: sfoconato.

Sfuddari. v. intr. Uscire la gente da un luogo dov’è affollata: sfollare, sfuriare.

Sfudirari. V. sfoderari.

Sfugari. v. a. Esalare, sgorgare, uscir fuora: sfogare. || Sfogare i suoi affanni considerandoli altrui: spassionarsi. || Detto di affetto, passione, darle corso: sfogare. || Parlandosi della terra, lussureggiare: sfogare. || Detto di piaghe o simili, purgarsi della puzza: sfogare. || fari sfugari la terra, lasciarla a prato perchè si riabbia. P. pass. sfugatu: sfogato.

Sfugghiari. v. a. Il cercare foglio a foglio un libro o simile: sfogliare.

Sfugghiata. s. f. L’azione dello sfogliare.

Sfugghiatina. Lo stesso che sfugghiata. || (Cocchiara) Sorta di torta: sfogliata.

Sfugghidda, Sfugghitedda. dim. di sfogghia: sfoglietta, sfogliettina.

Sfugghiuliari. V. sfugghiari.

Sfugghiusu. add. Di legno, quando gli anelli annuali della scorza sono staccati: cipollato, stravoto.

Sfuggiari. v. intr. Vestir sontuosamente: sfoggiare. || met. Eccedere: sfoggiare. P. pass. sfuggiatu: sfoggiato.

Sfuggiata. s. f. Lo sfoggiare: sfoggiamento.

Sfuggiatamenti. avv. Smoderatamente: sfoggiatamente.

Sfuggita (A la. posto avv. Furtivamente, con poco agio: alla sfuggita. || Di sfuggita, di passaggio: di sfuggiasco.

Sfugliari. V. sfugghiari.

Sfuimentu. s. m. Lo sfuggire: sfuggimento.

Sfuintinu. add. Fuggiasco: sfuggiasco. || Di poca apparenza: sparutino; quasi sfugga alla vista.

Sfùiri. v. a. Scansare, schifare: sfuggire (A. V. ital. sfuire). || intr. Scappar via, sottrarsi senza che altri lo avverta: sfuggire. || sfuiri ad unu ’na cosa, trascurarla non rammentarsene: sfuggire una cosa. || sfuiri di la menti: sfuggire dalla mente. || Prov. nuddu pò sfuiri la manu di Diu, quando una cosa è predestinata non può evitarsi: chi fugge maggio non fugge calende, e intendesi bene spesso di pena, gastigo.

Sfujiri. V. sfùiri.

Sfujuta. s. f. Lo sfuggire: sfuggimento.

Sfujutu. add. Da sfuggire: sfuggito. || a la sfujuta, posto avv., con poco agio, furtivamente: alla sfuggita.

Sfuliniari. V. sfiliniari.

Sfullari. V. sfuddari. || Del tagliare o scortire i capelli: scorciare. || Potar alquanto una pianta per diradarne le fronde: schiarire un albero (Giuliani). || Si dice dell’uscire la molta gente da un luogo: sfuriare.

Sfumamentu. s. m. Lo sfumare: sfumamento.

Sfumari. v. a. e intr. Esalare, mandar fuori il fumo, il vapore: sfumare, sfummare. || T. pitt. Unire i colori o gli scuri, confondendoli dolcemente fra loro: sfumare || Non riuscire: svanire. P. pres. sfumanti: sfumante. P. pass. sfumatu: sfumato.

Sfumata. V. sfumatura.

Sfumatedda. dim. di sfumata.

Sfumateddu. dim. di sfumatu.

Sfumatina. V. sfumata.

Sfumatizza. s. f. T. pitt. Qualità della pittura bene o male sfumata: sfumatezza.

Sfumatura. s. f. T. pitt. Digradamento di colore in modo che lo scuro sia dolcemente confuso col chiaro: sfumatura.

Sfumazzari. v. intr. Dicesi de’ vasi che volendosi empire troppo presto s’affogano. || sfumazzarila: sfoggiare.

Sfumineddu. dim. di sfuminu.

Sfuminu. s. m. Strumento di carta o di pelle ravvolta ad uso di sfumare: sfumino.

Sfumirari. v. a. Estrarre con istrumento all’uopo, lo sterco dal corpo animale, che per istitichezza non possa evacuare.