Storia della rivoluzione di Roma (vol. II)/Indice
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INDICE
DELLE MATERIE CONTENUTE NEL VOLUME SECONDO
DELLA STORIA DI ROMA
dal 1.° gennaio fino al 20 novembre 1848.
Capitolo I. - [Anno 1848.] | ||
Dimostrazione non permessa pel buon capo d’anno al Santo Padre il l° gennaio 1848. — Moti ch’eccitò. — Il Santo Padre per calmarli condiscese di mostrarsi al popolo il giorno 2. — Il popolo trionfa e inaugura il regno dell’anarchia. — Pompa funebre pel commendatore Don Carlo Torlonia il giorno 4. — Indirizzo rivoluzionario che sotto gli auspici del circolo romano fa presentato il 10 alla Consulta di stato per chiedere officiali esperimentati, armi, ed armamento. — Morte del cardinal Massimo. — Servizio funebre il 12 nella chiesa di san Carlo al Corso pei morti di Milano. — Insurrezione di Palermo il 12 gennaio. — Servizio funebre il 22 nella chiesa universitaria per gli studenti di Pavia uccisi dagli Austriaci. — Altre cose occorso nel mese di gennaio.
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Capitolo II. - [Anno 1848.] | ||
Moti nel Regno di Napoli. — Decreto del re del 18 gennaio, e decreto successivo del 29 por accordare la costituzione. — Effetto prodotto in Roma. — Feste che ne seguirono il 31 gennaio e 3 febbraio. — Proposte del commendator Feoli per rialzare la valuta di alcune monete. — Arrivo in Roma del cardinale Bofondi, nuovo segretario di stato. — Scioglimento della società fra il marchese Banzi e Leopoldo Fabbri per la linea di strade ferrate da Roma al confine di Modena per Ancona e Bologna. — Partenza por Napoli del marchese Dragonetti e della principessa di Belgioioso
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Capitolo III. - [Anno 1848.] | ||
Avvenimenti importantissimi del mese di febbraio 1848, e dei primi giorni di marzo fino a che si conobbe la rivoluzione di Francia. — Proclama clandestino dell’8 febbraio. — Dimostrazione pel Corso. — Il principe Corsini si reca dal Santo Padre. — Atto famoso del medesimo ove sono le espressioni: benedite, gran Dio, l’Italia, e conservatele sempre questo dono di tutti preziosissimo la fede, del giorno 10. — Dimostrazione del giorno 11 al Quirinale. — Discorso del Santo Padre ai capi dei corpi militari. — Parole concitate del Santo Padre dalla loggia del Quirinale: non posso, non debbo, non voglio. — Nuovo ministero il 12. — Creata una commissione per proporre quei sistemi governativi, che fossero compatibili con Vautorità del pontefice e coi bisogni del giorno. — Banchetto in Napoli in onore della civica romana. — Feste in Oriente pel Santo Padre e per la rivoluzione italiana. — Parole del Santo Padre alla civica dalla loggia di Belvedere il giorno 20. — Imprestito di scudi dugento mila aperto dal municipio per fabbricare case perla povera gente. — L'opera dell’abate Vincenzi sugl’israeliti arsa dalla scolaresca. — Il carnevale di Roma. — Racconto di quello del 1848. — La rivoluzione contraria al carnevale. — Opposizione dei rivoluzionari alla festa dei moccoletti l’ultima sera di carnevale. — Primi sentori della rivoluzione di Francia del 24 febbraio. — Primi effetti che produsse.
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Capitolo IV. - [Anno 1848.] | ||
Rivoluzione di Parigi del 24 febbraio 1848, e sue cause, parte palesi e parte occulte. — Banchetti pubblici che la precedettero. — Scacciato il re Luigi Filippo, surse un governo provvisorio. — Nomi dei membri che lo componevano. — Stato dell’opinione in Francia. — Effetti prodotti in Roma dalla rivoluzione di Parigi
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Capitolo V. - [Anno 1848.] | ||
Proseguimento degli effetti della rivoluzione di Francia. — Lettere del Gioberti per distogliere gl’italiani dalla repubblica. — Associazione nazionale formatasi in Parigi il 5 marzo 1848 sotto la presidenza del Mazzini per ispingere gl’italiani alle forme repubblicane. — In Roma viene approvato il circolo
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popolare. — Indirizzo del municipio al Santo Padre per ottenere un governo a forme rappresentative. — Ministero laicale del 10 marzo. — Considerazioni sugli uomini che scelsero per formarlo. — Statuto pontificio del 14 marzo, e feste che ne seguirono. — Ringraziamento del principe Corsini al Santo Padre, e sua risposta. — Il marchese Filippo Patrizi caduto in disgrazia dei liberali. — Sua visita al caffè delle Belle Arti per fare professione dei suoi sensi italiani, e purgarsi dalla taccia di Gesuitismo | » | 93 |
Capitolo VI. - [Anno 1848.] | ||
Avvenimenti dal 16 al 21 marzo 1848. — Morte del padre Geramb procuratore generale della Trappa. — Provvedimenti bellicosi del ministero, in disaccordo colle parole pacifiche del Santo Padre. — I tre colori italiani aggiunti per legge ai colori pontifici bianco e giallo. — Nuovo consiglio di guerra col generale Giovanni Durando alla testa del medesimo. — Sunto dell’opera del fratello colonnello Giacomo Durando sulla nazionalità italiana, nella quale si propone lo spoglio quasi per intero degli stati della Chiesa. — Riflessioni generali
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Capitolo VII. - [Anno 1848.] | ||
Rivoluzione in Vienna e in Berlino nel marzo 1848. — Insurrezione di Milano il 18. — L’Ungheria in istato di commozione. — Moti in Roma il 21 di marzo all’annunzio della rivoluzione di Vienna. — Abbassamenti degli stemmi imperiali al palazzo di Venezia. — Te Deum all’Ara-Coeli. — Processioni e prediche al Colosseo. — Il padre Gavazzi vi bandisce la cosi detta santa crociata. — Progetto di armamento. — Festa dei moccoletti la sera del 21 marzo, — Il colonnello Ferrari preposto all’arrolamento. — Il generale Giovanni Durando chiamato al comando dell’armata. — Atto del circolo romano per ’ la pronta organizzazione e movimento delle milizie. — Indirizzo dei così detti rappresentanti di tutti gli stati italiani per ispingere il papa a porsi alla testa della dieta italiana. — Commissione per l’armamento. — Offerte nelle pubbliche piazze. — Il Santo Padre benedice la bandiera, ma raccomanda di non oltrepassare i confini. — Atto del governo provvisorio di Milano per ispingere il papa alla guerra. — Atto del Santo Padre del 30 marzo, allusivo alla gravità degli avvenimenti
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Capitolo VIII. - [Anno 1848.] | ||
Sul discioglimento dei Gesuiti nella Francia, e quindi sul loro discacciamento prima dalla Svizzera e poi dall’Italia in febbraio e marzo 1848. — Riflessioni suscitate dai modi indegni e violenti coi quali vennero discacciati
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Capitolo IX. - [Anno 1848.] | ||
Stato di Europa sul finire di marzo e in sui primi di aprile 1848. — Spirito pubblico. — I forestieri di tutte le nazioni sovvenuti in Roma dal banco Torlonia, e sua condotta nobile e generosa in quei momenti tristissimi. — Avvenimenti della prima quindicina di aprile. — Ritrovamento del busto di sant’Andrea. — Processione e feste cui dette luogo. — Feste pei cannoni giunti da Genova. — Ordine del giorno del 5 aprile emanato in Bologna dal generale Durando. — Pubblica disapprovazione del Santo Padre. — False notizie divulgate ad arte dai rivoluzionari. — Proclama di Carlo Alberto del 29 marzo in favore della rivoluzione, e di Niccolò imperatore delle Russie dello stesso giorno per combatterla. — I Moti socialistici in Roma dell’11 e del 12 di aprile. — Crisi terribile della banca romana e storia della medesima dalla sua origine.
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Capitolo X. - [Anno 1848.] | ||
Avvenimenti della seconda quindicina di aprile. — Prime notizie in Roma dei fatti di Carlo Alberto in Lombardia. — Falso annunzio che il civico romano Caffi era stato in Treviso appeso ad un albero dagli Austriaci. — Deputazioni napolitane e siciliane in Roma per avere il papa a capo della Dieta italiana. — Emissione dei boni del tesoro ipotecati sui beni ecclesiastici. — Tolte le porte dal Ghetto. — Comitato dei circoli per la elezione dei deputati. — Il conte Mamiani scelto 1 a Compilare un programma elettorale. — Comitato di guerra formatosi in Roma in sul finire di aprile. — Programma del medesimo nel quale nè punto nè poco parlasi di Pio IX. — Resse al papa, cui associossi lo stesso ministero, per ispingerlo alla guerra contro l’Austria. — Il pontefice emette invece la famosa allocuzione del 29 aprile. — Riflessioni sul detto atto
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Capitolo XI. - [Anno 1848.] | ||
Conseguenze dell’allocuzione del 29 aprile 1848 — Torbidi in Roma il 30 aprile, 1 e 2 maggio. — Riunione di tutti i Circoli. — La civica s’impossessa delle porte, del castello e della polveriera della città. — Si sequestrano le lettere ai cardinali. — Tentativi per comporre un ministero Ferretti, riusciti infruttuosi. — Alcuni cardinali insultati, altri guardati a vista. — Progetto di un governo provvisorio, sventato dal conte Mamiani. — Questi è chiamato da Sua Santità per comporre un nuovo ministero. — Atto del papa del 1 maggio pubblicato la mattina del 2 e lacerato per le pubbliche vie. — Indirizzo del Municipio al Santo Padre. — Lettera di Pio IX all’imperatore d’Austria. — Formazione del ministero Mamiani. — Adesione della civica al suo programma. — Apologia della fermezza del papa
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Capitolo XII. - [Anno 1848.] | ||
Primi atti del ministero Mamiani. — Cenni biografici sul conte Mamiani. — Scuola di costituzionalismo in Roma per opera dello stesso Mamiani e dell’Orioli. — Elezioni romane. — Casi di Napoli del 15 maggio. — 11 principe Torlonia eletto colonnello jial proprio battaglione. — Venuta in Roma di Vincenzo Gioberti. — Partenza di monsignor Morichini delegato straordinario del Santo Padre all’imperatore d’Austria. — Lettera del Santo Padre al medesimo pubblicata dai Giornali. — L’imperatore si ricusa di riceverla e perchè. — Viene finalmente ricevuta per interposizione di monsignor Viale-Prelà. — Cose occorse in Roma del 5 maggio al 5 giugno. — Nomi dei membri eletti per l’Alto Consiglio, pel Consiglio di Stato e per quello dei deputati. — Consideramenti sul sistema costituzionale in Roma
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Capitolo XIII. - [Anno 1848.] | ||
Apertura dei Consigli legislativi il 5 giugno. — Discorso del cardinale Altieri. — Discorso del conte Mamiani letto il 9 nel Consiglio dei deputati. — Dissenso fra il Santo Padre e il Mamiani sul detto discorso. — Il ministro degli affari esteri secolareschi conte Marchetti, mal veduto in palazzo. — Reluttanze papali. — Il Labaro entra in lizza, e ne dà la spiegazione. — Risposta dell’Epoca — Disastri della guerra di Lombardia. —
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Resa di Vicenza. — Capitolazione di Padova, di Treviso e di Palmanova. — Malumori in Roma. — Sospetti contro Carlo Alberto e contro i generali Durando e Ferrari. — Divisioni degli animi. — Calunnie, maldicenze, tepidezze pel reggimento costituzionale. — Freddezza in Roma per l’anniversario della elezione del pontefice. — Risposta smentita dell’imperatore d’Austria alla lettera del papa. — Il deputato Orioli accusa in parlamento il ministero di avere iniziato una politica di separazione. — Fine di giugno. — Prime notizie avutesi in Roma della sommossa dei socialisti a Parigi | Pag. | 347 |
Capitolo XIV. - [Anno 1848.] | ||
Svolgimento della vita costituzionale in Roma nel luglio 1848. — Articolo del Mamiani contro la indipendenza dell’Alto Consiglio. — Risentimenti e discorso notevole del principe Rospigliosi in sostegno dei diritti dell’Alto Consiglio. — Rinuncia del Cardinal Ciacchi legato di Ferrara. — Sostituitogli il conte Lovatelli. — Gli Austriaci violano i diritti dello stato pontificio, irrompendo nel Ferrarese. — Complicazioni in Bologna, e minaccia di volervi impiantare un governo provvisorio. — Massimo d’Azeglio vi si oppone strenuamente. — Dispaccio in cifra del Cardinal Soglia al nunzio in Vienna, divulgato dalla stampa in Roma. — Schiarimenti sul medesimo. — Membri aggiunti all’Alto Consiglio. — Il duca d’Harcourt nuovo ambasciatore del governo francese in Roma. — Messa funebre il 10 luglio in san Luigi de’ Francesi per l’arcivescovo di Parigi monsignor Affre. — Discorso del Santo Padre dal quale trasparisce il disaccordo col ministero Mamiani. — Discorso del conte Ranghiasci Brancaleoni contrario al ministero. — Discorso stravagante del principe di Canino. — Dimostrazione di piazza a favore del Mamiani. — Discorso dell’Alto Consiglio al Santo Padre, il 17, e replica di questo. — Atto di protesta del Cardinal Soglia contro l’invasione austriaca. — Torbidi in Roma del giorno 19. — La sala del Consiglio dei deputati è invasa dalle turbe tumultuanti. — I tre fiaschi della rivoluzione, messi in ridicolo dal prete Ximenes nel suo Cassandrino. — Uccisione a tradimento del Ximenes. — Insulti a monsignor Chanche vescovo di Natchez, e dono di una campana fattogli dal principe Torlonia per la sua chiesa. — Le deputazioni dei due Consigli pronunziano un discorso al Santo Padre sui fatti del 19. — Risposta del pontefice. — Considerazioni
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Pag. | 378 |
Capitolo XV. - [Anno 1848.] | ||
Incompatibilità del governo costituzionale in Roma. — Disposizioni per festeggiare il ritorno dei legionari romani. — Loro ingresso il 25 luglio. — Alloggiano al Gesù in ispreto degli ordini del principe Doria ministro delle armi. — Sua rinuncia. — Gli succede il conte Pompeo di Campello. — Arrivo in Roma di tutti i capi degl’insorti napolitani delle Calabrie. — Loro protesta. — Il ministero Mamiani vacillante sempre. — Tentativi abortiti per avere un ministero con Pellegrino Rossi alla testa. — Tripudio in Roma il 30 di luglio pel creduto successo dei Piemontesi a Sommacampagna e Custoza i giorni 23, 24 e 25. — L’indomani il tripudio convertissi in tristezza per le notizie certe della rotta delle loro armi, e ritiro della notificazione del Cardinal vicario che permetteva il Te Deum. — Servizio funebre in san Lorenzo in Lucina per l’abate Ximenes ucciso proditoriamente. — Insulti al presidente del Consiglio dei deputati avvocato Sereni. — Sua rinunzia e partenza. — Rinunzia del professore Orioli all'uf- ficio di deputato. — Rinunzia e ritiro definitivo del ministro Mamiani. — Torbidi in Roma in sui primi di agosto. — Indirizzo dei deputati al Santo Padre e sua risposta. — Il conte Odoardo Fabbri di Cesena eletto ministro dell’interno in sostituzione del Mamiani. — Cenni biografici sul medesimo. — Capitolazione di Milano il 5 agosto. — Pericoli corsi da Carlo Alberto per parte dei demagoghi. — Ingresso degli Austriaci in Milano il 6. — Sottoscrizione dell’armistizio Salasco il 9 di agosto 1848
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Capitolo XVI. - [Anno 1848.] | ||
Risposta alle osservazioni di Farini sull’atto del Santo Padre del 2 agosto 1848. — Effetti prodotti dal proclama del generai Welden del giorno 3. — Protesta del Cardinal Soglia del giorno 6. — Proclama allarmante del ministro delle armi Campello. — Discorso del principe di Canino in apologia della influenza del papato. — Nuovo ministero Fabbri. — Il ministro Campello licenziato. — Sterbini e Ciceruacchio chiedono l’intervento francese all’ambasciatore di quella repubblica. — Il Cardinal Marini, il principe Corsini ed il principe Simonetti destinati per una missione straordinaria presso il generale Welden. — Il conte Guarini sostituito al Simonetti rinunziatario. — Sollevazione di Bologna contro gli Austriaci
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il giorno 8 di agosto e discacciamento dei medesimi. — Condizioni dell'armistizio Salasco fra il Piemonte e l'Austria. — Mali umori che eccitò. — La guerra dei popoli decretata in luogo della guerra regia. — Affratellamento di tutti i circoli italiani iniziato dal circolo romano. — Sviluppo delle idee repubblicane. -— Altre cose accadute nel mese di agosto. — Disposizioni di resistenza agli Austriaci. — I legionari romani ricevuti dal Santo Padre e suo discorso. — La deputazione inviata al general Welden viene a parlamento con lui e ottiene il ritiro delle truppe austriache. — Onori funebri in Roma al colonnello Del Grande. — Commissariato pontificio in Bologna. — Decreto di proroga delle Camere legislative. — Festa di san Giuseppe Caiasanzio in san Pantaleo il 27 di agosto. — Discorso del pontefioe in quella occasione. — Riflessioni sul medesimo | Pag | 437 |
Capitolo XVII. - [Anno 1848.] | ||
Stato dell’opinione in Roma nella prima quindicina di settembre. — Stato ineomposto delle cose in Italia. — Perturbamenti di Livorno. — Messina presa dai regi. — Giornaletti in Roma. — Comparsa dei Don Pirlone. — Pellegrino Rossi forma il nuovo ministero. — Cenni biografici sul medesimo, sue opinioni e suoi principi politici. — Sua predilezione per la lega dei principi in Italia. — Progetto sulla medesima compilato dall’abate Rosmini e rigettato dal Piemonte. — Rottura dei negoziati col Piemonte per la lega in seguito della rinuncia del Rosmini. — Rivelazione di Pier Silvestro Leopardi, amico del Rossi e partigiano ancor esso della lega, che trovavasi in Roma in quel tempo. — Consideramenti sul Rossi
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Capitolo XVIII. - [Anno 1848.] | ||
Come fu accolta dalla opinione pubblica la elezione, del Rossi — Atti del suo ministero per migliorar le cose dello stato, dalla metà di settembre alla metà di novembre 1848. — Anarchia in Livorno. — Il generale Zucchi creato ministro delle armi in Roma. — Cenni biografici sul medesimo. — I rivoluzionari si manifestano chiaramente ostili tanto al Rossi, quanto al Zucchi, e li vituperano entrambi in tutti i mòdi possibili. — Arrivo del Zucchi in Roma. — Cose che vi operò e sua partenza per Bologna. — Ritorno dello Sterbini e del Canino dal congresso federativo di Torino. — Altre cose occorse sino alla metà di novembre. — Apertura dei
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Consigli legislativi il 15 di novembre. — Uccisione del Rossi e racconto dello scoppio della cospirazione ordita contro di lui. — Considerazioni sulle conseguenze di questo avvenimento | Pag | 478 |
Capitolo XIX. - [Anno 1848.] | ||
Dimostrazione del 16 novembre al Quirinale, composta di militi e borghesi. — La truppa era sotto il comando del generai Zamboni. — Richiesta al pontefice di adesione ai Principî fondamentali ed alla formazione di un nuovo ministero. — L’avvocato Galletti parlamentario fra il sovrano ed il popolo. — Zuffa fra gli Svizzeri e gli ammutinati. — Barricate erette al Quirinale. — Monsignor Palma ucciso. — Fuoco appiccato ad uno dei portoni del palazzo pontificio. — Un cannone (il san Pietro) trasportato sul Quirinale per isfondarne la porta. — Temperamento adottato con monsignor Pontini, per far cessare la sommossa. — Gli ammutinati si calmano e l’attruppamento si discioglie. — Proclama del 16 alla sera, emanato dal circolo popolare per annunziare che assume il comando della città. — Nuovo ministero. — L’abate Rosmini ricusa di farne parte. — Cose occorse nel breve intervallo dal 16 al 20 novembre, giorno in cui il circolo popolare si dimise dall’assunto potere. — Proposizione del Pontenziani di porgere atto di omaggio al Santo Padre, in seguito degli avvenimenti del 16, scartata. — Consideramenti sulla perniciosità della poesia, se rivolta a mal fine, e sulla improvvida condiscendenza della polizia romana nel permettere in Roma il raduno di tutti i rivoluzionari italiani
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fine del volume secondo.