La tempesta (Shakespeare-Angeli)/Atto primo/Scena seconda
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SCENA II.
Nell’isola: d’innanzi alla grotta di Prospero.
Entrano PROSPERO e MIRANDA.
Miranda. |
che in lui non fosse qualche creatura |
Prospero. |
Prospero. |
baratro e nell'abisso alto del tempo? |
Prospero. |
al mio paese, assorto nei segreti |
falso fratello, che indole malvagia |
ormai incapace d’ogni regal cura. |
del ducato mi avrebbe egli bandito |
era l’amore che il mio popol tutto |
Prospero. |
Miranda. |
salute! Io venni qui per obbedire |
Prospero. |
Ariele. |
flotta che avea disperso, ho nuovamente |
Prospero. |
Prospero. |
Prospero. |
nello spacco di un pino e dentro quelle |
Ariele. |
Va’: prendi questa forma e poi ritorna |
Calibano. |
Prospero. |
maledetto di aver fatto così. |
ti ho insegnato una cosa o l’altra. E quando |
io ti farò, che all’urla tue le belve |
Si ode di nuovo abbaiare. |
O ninfe del mare intonate |
non fosse dal dolor battuto - il duolo |
Ferdinando. |
Prospero. |
A parte. |
A Ferdinando. |
Miranda. |
Prospero. |
Miranda. |
- ↑ [p. 181 modifica]Con questo personaggio, l'autore ha voluto senza dubbio personificare uno di quelli indigeni ‒ di razza rossa ‒ che nei viaggi a cui si accenna nella prefazione assumevano tanti e tanto fantastici aspetti. Il Farmer osserva poi come Caliban sia metatesi di Canibal e l'osservazione è tanto più giusta in quanto gli anagrammi e i giuochi di parole erano di moda in quell'epoca.
- ↑ [p. 181 modifica]Questa canzone e l'altra del quarto atto: là dove sugge l'ape, ecc.... furono musicate da Robert Johnson e pubblicate a Oxford nel 1660 dal Dr. Wilson, in una raccolta intitolata Court Ayres or Ballads.
- ↑ [p. 182 modifica]Questa esclamazione di Ferdinando si è prestata a molti comenti dovuti alle diverse interpretazioni del testo. Secondo la maggior parte delle edizioni inglesi il testo direbbe:
- O you wonder!
- If you be made or no!
- No wonder, sir;
- But certaily a maid.