Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Benedetto Menzini
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Benedetto Menzini
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DELL’ABB. BENEDETTO MENZINI.
Indice
Sento in quel fondo gracidar la rana
Quel Capro maledetto ha preso in uso
Dianzi io piantai un ramoscel d'Alloro
Per più d'un angue al fero teschio attorto
Due nate al dilettar chiare Sorelle
Disse un dì la pittura: Alzarsi a tanto
Mentr'io dormia sotto quell'elce ombrosa
Per mille lustri viveranno, e mille
Or di sdegno m'accendo, ed or m'imbianca
Al ladro, al ladro. Palemone, Oronte
A quel Toro colà sparso, e distinto
Tomba del gran Sincero! Almi Pastori
Mi dice un Pastorel, che d'India viene
Or vedi come il ferro acuto strinse
Dopo che 'l gran Sincero ornato il crine
Altr'armi, altr'arti, che di Marte fiero
Il forte Atleta a duro tronco avvinto
Nel dì, che carco d'onorate spoglie
La Rondinella dal Sironio lido
Veggio colà sopra il troncon d'un Orno
Una Sibilla qui tra noi già visse