Al ladro, al ladro. Palemone, Oronte
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Benedetto Menzini
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Al ladro, al ladro. Palemone, Oronte,
Olà gridate al ladro: in quella fratta
Ve’ come si rannicchia, e giù s’appiatta;
Oh oh, già sbuca, e sì rifugge al monte
5Cromi, veloce il piè volgi da fronte;
Arriva, arriva. Oh quanta strada ha fatta!
Oh Cieli, oh Dei! Per così lunga tratta
Chi fia, che più ’l raggiunga, e che ’l raffronte?
Così diceva Ergasto; e Cacco intanto
10Si rise del Pastor, ch’era già fioco
Per quell’inutil suo gridar cotanto.
Anzi giurò che a quel medesimo loco
Più volte tornerebbe; e si diè vanto,
D’aver la frode, ed il rubar per giuoco.
Note
- ↑ Rapina baldanzo.