Progetto:Bibbia/Diodati/Giovanni

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/854 modifica


1

 

NEL principio la Parola era, e la Parola era appo Dio, e la Parola era Dio. 

2  Essa era nel principio appo Dio.

3  Ogni cosa è stata fatta per mezzo di essa; e senz’essa niuna cosa fatta è stata fatta.

4  In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini.

5  E la luce riluce nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno compresa.

6  Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni.

7  Costui venne per testimonianza, affin di testimoniar della Luce, acciocchè tutti credessero per mezzo di lui.

8  Egli non era la Luce, anzi era mandato per testimoniar della Luce.

Colui, che è la Luce vera, la quale illumina ogni uomo che viene nel mondo, era.

10  Era nel mondo, e il mondo è stato fatto per mezzo d’esso; ma il mondo non l’ha conosciuto.

11  Egli è venuto in casa sua, ed i suoi non l’hanno ricevuto.

12  Ma, a tutti coloro che l’hanno ricevuto, i quali credono nel suo nome, egli ha data questa ragione, d’esser fatti figliuoli di Dio;


13  i quali, non di sangue, nè di volontà di carne, nè di volontà d’uomo, ma son nati di Dio.

14  E la Parola è stata fatta carne, ed è abitata fra noi (e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria, come dell’unigenito proceduto dal Padre), piena di grazia, e di verità.

15  GIOVANNI testimoniò di lui, e gridò, dicendo: Costui è quel di cui io diceva: Colui che viene dietro a me mi è antiposto, perciocchè egli era prima di me.

16  E noi tutti abbiamo ricevuto della sua pienezza, e grazia per grazia.

17  Perciocchè la legge è stata data per mezzo di Mosè, ma la grazia, e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.

18  Niuno vide giammai Iddio; l’unigenito Figliuolo, ch’è nel seno del Padre, è quel che l’ha dichiarato.

19  E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei da Gerusalemme mandarono de’ sacerdoti, e de’ Leviti, per domandargli: Tu chi sei?


L ascensione.

(Fatti 1. 9-11.)

Giov. 20. 20, 27. Fat. 10. 41. ver. 27. e rif. Gen. 12. 3. Is. 49. 6. Fat. 13. 38, 39, 46

Giov. IT>. 27. Fat. 1. 8, 22; 2. 32. /Is. 44. 3. Gioele 2. 28. Giov. 14. 16, 26 ; 15. 26; 16. 7. Fat

• 2 Re 2. 11. Ef. 4. 8. « Fat. 2. 46; 5. 42. < Prov. 8. 22-30. 1 Giov. 1. 1, 2

1. 4; 2. 1, ecc. _.. .. ,

Gen. 1. 1. Ef. 3. 9. Col. 1. 16, 17. Giov. 5. 26; 9. 5

Gal. 3. 26. 2 Piet. 1. 4. i Giov. 3. .5, ecc. 1 Piet. 1. 2;{.

-3. 16. Eb. 2. 14. 16, 17. Mat. 3. 1, erf. Giov. 3. 34.

5. 21 ; 6. 14. Mat. 11. 27. 1 Tim. 1. 17; 6. 16.

Giov. 3. 19. P Rom. 8. 14, 1.5.

Mat. 1. 16, 20. Gal. 4. 4. 1 Tim.

Col. 1. 19; 2. 9, 10. « Rom. 3. 24;

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/855 modifica

20 

Ed egli riconobbe chi egli era, e nol negò; anzi lo riconobbe, dicendo: Io non sono il Cristo. 

21  Ed essi gli domandarono: Che sei dunque? Sei tu Elia? Ed egli disse: Io nol sono. Sei tu il Profeta? Ed egli rispose: No.

22  Essi adunque gli dissero: Chi sei? acciocchè rendiamo risposta a coloro che ci hanno mandati; che dici tu di te stesso?

23  Egli disse: Io son la voce di colui che grida nel deserto: Addirizzate la via del Signore, siccome il profeta Isaia ha detto.

24  Or coloro ch’erano stati mandati erano d’infra i Farisei.

25  Ed essi gli domandarono, e gli dissero: Perchè dunque battezzi, se tu non sei il Cristo, nè Elia, nè il profeta?

26  Giovanni rispose loro, dicendo: Io battezzo con acqua; ma nel mezzo di voi è presente uno, il qual voi non conoscete.

27  Esso è colui che vien dietro a me, il qual mi è stato antiposto, di cui io non son degno di sciogliere il correggiuol della scarpa.

28  Queste cose avvennero in Betabara, di là dal Giordano, ove Giovanni battezzava.

29  Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva a lui, e disse: Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo.

30  Costui è quel del quale io diceva: Dietro a me viene un uomo, il qual mi è antiposto; perciocchè egli era prima di me.

31  E quant’è a me, io nol conosceva; ma, acciocchè egli sia manifestato ad Israele, per ciò son venuto, battezzando con acqua.

32  E Giovanni testimoniò, dicendo: Io ho veduto lo Spirito, ch’è sceso dal cielo in somiglianza di colomba, e si è fermato sopra lui.

33  E quant’è a me, io nol conosceva; ma colui che mi ha mandato a battezzar con acqua mi avea detto: Colui sopra il quale tu vedrai scender lo Spirito, e fermarsi, è quel che battezza con lo Spirito Santo.

34  Ed io l’ho veduto, e testifico che costui è il Figliuol di Dio.

35  IL giorno seguente, Giovanni di nuovo si fermò, con due de’ suoi discepoli.

36  Ed avendo riguardato in faccia Gesù che camminava, disse: Ecco l’Agnello di Dio.

37  E i due discepoli l’udirono parlare, e seguitarono Gesù.

38  E Gesù, rivoltosi, e veggendo che lo seguitavano, disse loro: Che cercate? Ed essi gli dissero: Rabbi (il che, interpretato, vuol dire: Maestro), dove dimori?


39  Egli disse loro: Venite, e vedetelo. Essi adunque andarono, e videro ove egli dimorava, e stettero presso di lui quel giorno. Or era intorno le dieci ore.

40  Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno de’ due, che aveano udito quel ragionamento da Giovanni, ed avean seguitato Gesù.

41  Costui trovò il primo il suo fratello Simone, e gli disse: Noi abbiam trovato il Messia; il che, interpretato, vuol dire: Il Cristo; e lo menò da Gesù.

42  E Gesù, riguardatolo in faccia, disse: Tu sei Simone, figliuol di Giona; tu sarai chiamato Cefa, che vuol dire: Pietra.

43  Il giorno seguente, Gesù volle andare in Galilea, e trovò Filippo, e gli disse: Seguitami.

44  Or Filippo era da Betsaida, della città d’Andrea e di Pietro.

45  Filippo trovò Natanaele, e gli disse: Noi abbiam trovato colui, del quale Mosè nella legge, ed i profeti hanno scritto; che è Gesù, figliuol di Giuseppe, che è da Nazaret.

46  E Natanaele gli disse: Può egli esservi bene alcuno da Nazaret? Filippo gli disse: Vieni, e vedi.

47  Gesù vide venir Natanaele a sè, e disse di lui: Ecco veramente un Israelita, nel quale non vi è frode alcuna.

48  Natanaele gli disse: Onde mi conosci? Gesù rispose, e gli disse: Avanti che Filippo ti chiamasse, quando tu eri sotto il fico, io ti vedeva.

49  Natanaele rispose, e gli disse: Maestro, tu sei il Figliuol di Dio; tu sei il Re d’Israele.

50  Gesù rispose, e gli disse: Perciocchè io ti ho detto ch’io ti vedeva sotto il fico, tu credi; tu vedrai cose maggiori di queste.

51  Poi gli disse: In verità, in verità, io vi dico, che da ora innanzi voi vedrete il cielo aperto, e gli angeli di Dio salienti, e discendenti sopra il Figliuol dell’uomo.

2

  E TRE giorni appresso, si fecero delle nozze in Cana di Galilea, e la madre di Gesù era quivi.

2  Or anche Gesù, co’ suoi discepoli, fu chiamato alle nozze.

3  Ed essendo venuto meno il vino, la madre di Gesù gli disse: Non hanno più vino.

4  Gesù


Mai. 4. 5. > Deut. 18. 15, 18. Is. 40. 3. < Mat. S. 11. Es. 12. 3, ecc Is. .53. 7.

Apoc. 5. 6, ecc. . / 1 Piet. 5J. 24. Mat. 3. 16, e rif. a Mat. 4. 18. QxoH-.VUnto.

< Mat. 16. 18. Gen. 3. 15; 4J. 10. Deut. 18. 18. Is. 7. 14; 9. (.; .>3. 2. Mic. 5. 2. Liio. 21. 27.

«!. 82. 2. Rom. 2. 28, 2t>. . Gen. 2:. 12. Mat. Ml. Luc 2. U, lU; 22. 43 j 24. 4. Fat. 1. 10.

847.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/856 modifica

le disse: Che v’è fra te e me, o donna? l’ora mia non è ancora venuta.

Sua madre disse ai servitori: Fate tutto ciò ch’egli vi dirà. 

6  Or quivi erano sei pile di pietra, poste secondo l’usanza della purificazion dei Giudei, le quali contenevano due, o tre misure grandi per una.

7  Gesù disse loro: Empiete d’acqua le pile. Ed essi le empierono fino in cima.

8  Poi egli disse loro: Attingete ora, e portatelo allo scalco. Ed essi gliel portarono.

9  E come lo scalco ebbe assaggiata l’acqua ch’era stata fatta vino (or egli non sapeva onde quel vino si fosse, ma ben lo sapevano i servitori che aveano attinta l’acqua), chiamò lo sposo, e gli disse:

10  Ogni uomo presenta prima il buon vino; e dopo che si è bevuto largamente, il men buono; ma tu hai serbato il buon vino infino ad ora.

11  Gesù fece questo principio di miracoli in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria; e i suoi discepoli credettero in lui.

12  Dopo questo discese in Capernaum, egli, e sua madre, e i suoi fratelli, e i suoi discepoli, e stettero quivi non molti giorni.

13  OR la pasqua de’ Giudei era vicina; e Gesù salì in Gerusalemme.

14  E trovò nel tempio coloro che vendevano buoi, e pecore, e colombi; e i cambiatori che sedevano.

15  Ed egli, fatta una sferza di cordicelle, li cacciò tutti fuor del tempio, insieme co’ buoi, e le pecore; e sparse la moneta de’ cambiatori, e riversò le tavole.

16  Ed a coloro che vendevano i colombi disse: Togliete di qui queste cose; non fate della casa del Padre mio una casa di mercato.

17  E i suoi discepoli si ricordarono ch’egli è scritto: Lo zelo della tua casa mi ha roso.

18  Perciò i Giudei gli fecer motto, e dissero: Che segno ci mostri, che tu fai coteste cose?

19  Gesù rispose, e disse loro: Disfate questo tempio, e in tre giorni io lo ridirizzerò.

20  Laonde i Giudei dissero: Questo tempio è stato edificato in quarantasei anni, e tu lo ridirizzeresti in tre giorni?

21  Ma egli diceva del tempio del suo corpo.

22  Quando egli adunque fu risuscitato da’ morti, i suoi discepoli si ricordarono ch’egli avea lor detto questo; e credettero alla scrittura, ed alle parole che Gesù avea dette.


23  ORA, mentre egli era in Gerusalemme nella pasqua, nella festa, molti credettero nel suo nome, veggendo i suoi miracoli ch’egli faceva.

24  Ma Gesù non fidava loro sè stesso, perciocchè egli conosceva tutti;

25  e perciocchè egli non avea bisogno che alcuno gli testimoniasse dell’uomo, poichè egli stesso conosceva quello ch’era nell’uomo.

3

  Or v’era un uomo, d’infra i Farisei, il cui nome era Nicodemo, rettor de’ Giudei.

2  Costui venne a Gesù di notte, e gli disse: Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; poichè niuno può fare i segni che tu fai, se Iddio non è con lui.

3  Gesù rispose, e gli disse: In verità, in verità, io ti dico, che se alcuno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio.

4  Nicodemo gli disse: Come può un uomo, essendo vecchio, nascere? può egli entrare una seconda volta nel seno di sua madre, e nascere?

5  Gesù rispose: In verità, in verità, io ti dico, che se alcuno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio.

6  Ciò che è nato dalla carne è carne; ma ciò che è nato dallo Spirito è spirito.

7  Non maravigliarti ch’io ti ho detto che vi convien nascer di nuovo.

8  Il vento soffia ove egli vuole, e tu odi il suo suono, ma non sai onde egli viene, nè ove egli va; così è chiunque è nato dello Spirito.

9  Nicodemo rispose, e gli disse: Come possono farsi queste cose?

10  Gesù rispose, e gli disse: Tu sei il dottore d’Israele, e non sai queste cose?

11  In verità, in verità, io ti dico, che noi parliamo ciò che sappiamo, e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza.

12  Se io vi ho dette le cose terrene, e non credete, come crederete, se io vi dico le cose celesti?

13  Or niuno è salito in cielo, se non colui ch’è disceso dal cielo, cioè il Figliuol dell’uomo, ch’è nel cielo.

14  E come Mosè alzò il serpente nel deserto, così conviene che il Figliuol dell’uomo sia innalzato;

15  acciocchè


Mar. 7. 3, 4. Es. 12. 14. Deut. 16. 1. 16. Giov. 5. 1; 6. 4 ; 11. .55. Sal. 69. 9.

Mat. 26. 61; 27. 40. 1 Cor. 3. 16; 6. 19. 2 Cor. 6. 16. Col. 2. 9. / Giov. 6. 64. Apoc. 2. 2:i.

Giov. 7. .50 ; 19. 89. A Giov. 1. 13. Gal. 6. 1.5. 1 Piet. 1. 2.3. i Fat. 2. 38. Giov. 1. 18;

7. 16 ; S. 28. • Giov. 6. 33, 38. Num. 21. 8, 9. « Giov. 8. 2S : 12. 33.

848.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/857 modifica

chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

16 

Perciocchè Iddio ha tanto amato il mondo, ch’egli ha dato il suo unigenito Figliuolo, acciocchè chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 

17  Poichè Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo, acciocchè condanni il mondo, anzi, acciocchè il mondo sia salvato per mezzo di lui.

18  Chi crede in lui non sarà condannato, ma chi non crede già è condannato, perciocchè non ha creduto nel nome dell’unigenito Figliuol di Dio.

19  Or questa è la condannazione: che la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amate le tenebre più che la luce, perciocchè le loro opere erano malvage.

20  Poichè chiunque fa cose malvage odia la luce, e non viene alla luce, acciocchè le sue opere non sieno palesate.

21  Ma colui che fa opere di verità viene alla luce, acciocchè le opere sue sieno manifestate, perciocchè son fatte in Dio.

22  DOPO queste cose, Gesù, co’ suoi discepoli, venne nel paese della Giudea, e dimorò quivi con loro, e battezzava.

23  Or Giovanni battezzava anch’egli in Enon, presso di Salim, perciocchè ivi erano acque assai; e la gente veniva, ed era battezzata.

24  Poichè Giovanni non era ancora stato messo in prigione.

25  Laonde fu mossa da’ discepoli di Giovanni una quistione co’ Giudei, intorno alla purificazione.

26  E vennero a Giovanni e gli dissero: Maestro, ecco, colui che era teco lungo il Giordano, a cui tu rendesti testimonianza, battezza, e tutti vengono a lui.

27  Giovanni rispose e disse: L’uomo non può ricever nulla, se non gli è dato dal cielo.

28  Voi stessi mi siete testimoni ch’io ho detto: Io non sono il Cristo; ma ch’io son mandato davanti a lui.

29  Colui che ha la sposa è lo sposo, ma l’amico dello sposo, che è presente, e l’ode, si rallegra grandemente della voce dello sposo; perciò, questa mia allegrezza è compiuta.

30  Conviene ch’egli cresca, e ch’io diminuisca.

31  Colui che vien da alto è sopra tutti; colui ch’è da terra è di terra, e di terra parla; colui che vien dal cielo è sopra tutti;

32  e testifica ciò ch’egli ha veduto ed udito; ma niuno riceve la sua testimonianza.


33  Colui che ha ricevuta la sua testimonianza ha suggellato che Iddio è verace.

34  Perciocchè, colui che Iddio ha mandato parla le parole di Dio; poichè Iddio non gli dia lo Spirito a misura.

35  Il Padre ama il Figliuolo, e gli ha data ogni cosa in mano.

36  Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna, ma chi non crede al Figliuolo, non vedrà la vita, ma l’ira di Dio dimora sopra lui.

4

  QUANDO adunque il Signore ebbe saputo che i Farisei aveano udito, che Gesù faceva, e battezzava più discepoli che Giovanni

2  (quantunque non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli);

3  lasciò la Giudea, e se ne andò di nuovo in Galilea.

4  Or gli conveniva passare per il paese di Samaria.

5  Venne adunque ad una città del paese di Samaria, detta Sichar, che è presso della possessione, la quale Giacobbe diede a Giuseppe, suo figliuolo.

6  Or quivi era la fontana di Giacobbe. Gesù adunque, affaticato dal cammino, sedeva così in su la fontana; or era intorno alle sei ore.

Ed una donna di Samaria venne, per attinger dell’acqua. E Gesù le disse: Dammi da bere.

8  (Perciocchè i suoi discepoli erano andati nella città, per comperar da mangiare.)

9  Laonde la donna Samaritana gli disse: Come, essendo Giudeo, domandi tu da bere a me, che son donna Samaritana? Poichè i Giudei non usano co’ Samaritani.

10  Gesù rispose, e le disse: Se tu conoscessi il dono di Dio, e chi è colui che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva.

11  La donna gli disse: Signore, tu non hai pure alcun vaso da attingere, ed il pozzo è profondo: onde adunque hai quell’acqua viva?

12  Sei tu maggiore di Giacobbe, nostro padre, il qual ci diede questo pozzo, ed egli stesso ne bevve, e i suoi figliuoli, e il suo bestiame?

13  Gesù rispose, e le disse: Chiunque beve di quest’acqua, avrà ancor sete;

14  ma, chi berrà dell’acqua ch’io gli darò, non avrà giammai in eterno sete; anzi, l’


Rom. 5. 8.

GioT. 4. 1, 2.

Apoc. 21. 9, ecc.

P Rom. 1. 17, 13.

Zac. 13. 1.

1 Giov. 4. 9. l> Luc. 9. r>6. Giov. 8. 11. 15; 12. 47.

/ Mat. 14. S. Giac. 1. 17. > Giov.

Giov. 8. 2;i. Fil. 2. 9. ™ 1 Giov. 5. 10.

« Gen. 38. 19; 48. 22. Gioa. 24. 32.

Giov. 5. 24. <« Ef. 5. i: .

1. 20. 27. i Ef. 5. 25. 27.

Giov. 7. 16. Mat. 28. 18.

2 Re 17. 24. Luc. 9. .52, &3.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/858 modifica

acqua ch’io gli darò diverrà in lui una fonte d’acqua saliente in vita eterna.

15 

La donna gli disse: Signore, dammi cotest’acqua, acciocchè io non abbia più sete, e non venga più qua ad attingerne. 

16  Gesù le disse: Va’, chiama il tuo marito, e vieni qua.

17  La donna rispose, e gli disse: Io non ho marito. Gesù le disse: Bene hai detto: Non ho marito.

18  Perciocchè tu hai avuti cinque mariti, e quello che tu hai ora non è tuo marito; questo hai tu detto con verità.

19  La donna gli disse: Signore, io veggo che tu sei profeta.

20  I nostri padri hanno adorato in questo monte; e voi dite che in Gerusalemme è il luogo ove conviene adorare.

21  Gesù le disse: Donna, credimi che l’ora viene, che voi non adorerete il Padre nè in questo monte, nè in Gerusalemme.

22  Voi adorate ciò che non conoscete; noi adoriamo ciò che noi conosciamo; poichè la salute è dalla parte de’ Giudei.

23  Ma l’ora viene, e già al presente è, che i veri adoratori adoreranno il Padre in ispirito e verità; perciocchè anche il Padre domanda tali che l’adorino;

24  Iddio è Spirito; perciò, conviene che coloro che l’adorano, l’adorino in ispirito e verità.

25  La donna gli disse: Io so che il Messia, il quale è chiamato Cristo, ha da venire; quando egli sarà venuto, ci annunzierà ogni cosa.

26  Gesù le disse: Io, che ti parlo, son desso.

27  E in su quello, i suoi discepoli vennero, e si maravigliarono ch’egli parlasse con una donna; ma pur niuno disse: Che domandi? o: Che ragioni con lei?

28  La donna adunque, lasciata la sua secchia, se ne andò alla città, e disse alla gente:

29  Venite, vedete un uomo che mi ha detto tutto ciò ch’io ho fatto; non è costui il Cristo?

30  Uscirono adunque della città, e vennero a lui.

31  OR in quel mezzo i suoi discepoli lo pregavano, dicendo: Maestro, mangia.

32  Ma egli disse loro: Io ho da mangiare un cibo, il qual voi non sapete.

33  Laonde i discepoli dicevano l’uno all’altro: Gli ha punto alcuno portato da mangiare?

34  Gesù disse loro: Il mio cibo è ch’io faccia la volontà di colui che mi ha mandato, e ch’io adempia l’opera sua.

35  Non dite voi che vi sono ancora quattro mesi infino alla mietitura? ecco, io vi dico: Levate gli occhi vostri, e riguardate le contrade, come già son bianche da mietere.


36  Or il mietitore riceve premio, e ricoglie frutto in vita eterna; acciocchè il seminatore, e il mietitore si rallegrino insieme.

37  Poichè in questo quel dire è vero: L’uno semina, l’altro miete.

38  Io vi ho mandati a mieter ciò intorno a che non avete faticato; altri hanno faticato, e voi siete entrati nella lor fatica.

39  Or di quella città molti de’ Samaritani credettero in lui, per le parole della donna che testimoniava: Egli mi ha dette tutte le cose che io ho fatte.

40  Quando adunque i Samaritani furon venuti a lui, lo pregarono di dimorare presso di loro; ed egli dimorò quivi due giorni.

41  E più assai credettero in lui per la sua parola.

42  E dicevano alla donna: Noi non crediamo più per le tue parole; perciocchè noi stessi l’abbiamo udito, e sappiamo che costui è veramente il Cristo, il Salvator del mondo.

43  ORA, passati que’ due giorni, egli si partì di là, e se ne andò in Galilea.

44  Poichè Gesù stesso avea testimoniato che un profeta non è onorato nella sua propria patria.

45  Quando adunque egli fu venuto in Galilea, i Galilei lo ricevettero, avendo vedute tutte le cose ch’egli avea fatte in Gerusalemme nella festa; perciocchè anche essi eran venuti alla festa.

46  Gesù adunque venne di nuovo in Cana di Galilea, dove avea fatto dell’acqua vino. Or v’era un certo ufficial reale, il cui figliuolo era infermo in Capernaum.

47  Costui, avendo udito che Gesù era venuto di Giudea in Galilea, andò a lui, e lo pregò che scendesse, e guarisse il suo figliuolo; perciocchè egli stava per morire.

48  Laonde Gesù gli disse: Se voi non vedete segni e miracoli, voi non crederete.

49  L’ufficial reale gli disse: Signore, scendi prima che il mio fanciullo muoia.

50  Gesù gli disse: Va’, il tuo figliuolo vive. E quell’uomo credette alla parola che Gesù gli avea detta; e se ne andava.

51  Ora, come egli già scendeva, i suoi servitori gli vennero incontro, e gli rapportarono, e dissero: Il tuo figliuolo vive.


Giov. 6. 35, 58; 7. 38. 1 Re 9. 3. 2 Cron. 7. 12. Mai. 1. 11. 1 Tim. 2. 8. <i Rom. 9. 4, 5.

2 Cor. 3. 17. . /Mar. 14. 61, 62. Cdox.d.Wl. Giov. 6. 118, ew. < Mat. 9. 87. Luc. 10. 2.

i Dan. It. o. Mat. 13. 57, c vif. 1 Cor. 1. •_2.

85i)

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/859 modifica

52 

Ed egli domandò loro dell’ora ch’egli era stato meglio. Ed essi gli dissero: Ieri a sette ore la febbre lo lasciò. 

53  Laonde il padre conobbe ch’era nella stessa ora, che Gesù gli avea detto: Il tuo figliuolo vive; e credette egli, e tutta la sua casa.

54  Questo secondo segno fece di nuovo Gesù, quando fu venuto di Giudea in Galilea.

5

  DOPO queste cose v’era una festa de’ Giudei; e Gesù salì in Gerusalemme.

2  Or in Gerusalemme, presso della porta delle pecore, v’è una pescina, detta in Ebreo Betesda, che ha cinque portici.

3  In essi giaceva gran moltitudine d’infermi, di ciechi, di zoppi, di secchi, aspettando il movimento dell’acqua.

4  Perciocchè di tempo in tempo un angelo scendeva nella pescina, ed intorbidava l’acqua; e il primo che vi entrava, dopo l’intorbidamento dell’acqua, era sanato, di qualunque malattia egli fosse tenuto.

5  Or quivi era un certo uomo, ch’era stato infermo trentotto anni.

6  Gesù, veduto costui giacere, e sapendo che già lungo tempo era stato infermo, gli disse: Vuoi tu esser sanato?

7  L’infermo gli rispose: Signore, io non ho alcuno che mi metta nella pescina, quando l’acqua è intorbidata; e quando io vi vengo, un altro vi scende prima di me.

8  Gesù gli disse: Levati, togli il tuo letticello, e cammina.

9  E in quello stante quell’uomo fu sanato, e tolse il suo letticello, e camminava. Or in quel giorno era sabato.

10  Laonde i Giudei dissero a colui ch’era stato sanato: Egli è sabato; non ti è lecito di togliere il tuo letticello.

11  Egli rispose loro: Colui che mi ha sanato mi ha detto: Togli il tuo letticello, e cammina.

12  Ed essi gli domandarono: Chi è quell’uomo che ti ha detto: Togli il tuo letticello, e cammina?

13  Or colui ch’era stato sanato non sapeva chi egli fosse; perciocchè Gesù s’era sottratto dalla moltitudine ch’era in quel luogo.

14  Di poi Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: Ecco, tu sei stato sanato; non peccar più, che peggio non ti avvenga.

15  Quell’uomo se ne andò, e rapportò ai Giudei che Gesù era quel che l’avea sanato.


16  E PERCIÒ i Giudei perseguivano Gesù, e cercavano d’ucciderlo, perciocchè avea fatte quelle cose in sabato.

17  Ma Gesù rispose loro: Il Padre mio opera infino ad ora, ed io ancora opero.

18  Perciò adunque i Giudei cercavano vie più d’ucciderlo, perciocchè non solo violava il sabato, ma ancora diceva Iddio esser suo Padre, facendosi uguale a Dio.

19  Laonde Gesù rispose, e disse loro: In verità, in verità, io vi dico, che il Figliuolo non può far nulla da sè stesso, ma fa ciò che vede fare al Padre, perciocchè le cose ch’esso fa, il Figliuolo le fa anch’egli simigliantemente.

20  Poichè il Padre ama il Figliuolo, e gli mostra tutte le cose ch’egli fa; ed anche gli mostrerà opere maggiori di queste, acciocchè voi vi maravigliate.

21  Perciocchè, siccome il Padre suscita i morti, e li vivifica, così ancora il Figliuolo vivifica coloro ch’egli vuole.

22  Poichè il Padre non giudica alcuno, ma ha dato tutto il giudicio al Figliuolo;

23  acciocchè tutti onorino il Figliuolo, come onorano il Padre; chi non onora il Figliuolo, non onora il Padre che l’ha mandato.

24  In verità, in verità, io vi dico, che chi ode la mia parola, e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudicio; anzi è passato dalla morte alla vita.

25  In verità, in verità, io vi dico, che l’ora viene, e già al presente è, che i morti udiranno la voce del Figliuol di Dio, e coloro che l’avranno udita viveranno.

26  Perciocchè, siccome il Padre ha vita in sè stesso,

27  così ha dato ancora al Figliuolo d’aver vita in sè stesso; e gli ha data podestà eziandio di far giudicio, in quanto egli è Figliuol d’uomo.

28  Non vi maravigliate di questo; perciocchè l’ora viene, che tutti coloro che son ne’ monumenti udiranno la sua voce;

29  ed usciranno, coloro che avranno fatto bene, in risurrezion di vita; e coloro che avranno fatto male, in risurrezion di condannazione.

30  Io non posso da me stesso far cosa alcuna; io giudico secondo che io odo; e il mio giudicio è giusto, perciocchè io non


Mat. 9. 6. Mar. 2. 11. Luc. 5. 24. «• Mat. 12. 2. Luc. G. 2 ; 1.3. 14. Mat. 12. 4r>.

< Giov. 9. 4; U. 10. Mat. 3. 17. / Giov. 11. 25, 4,S. 1 Giov. 2. 23. Giov, 3. 16-18.

<Ef. 2. 1,5. Col.2. l.{. Dan. 7. 13, 14. 18.20.19. 1 Cor. 15. 52. 1 Tess. 4. IC.

Mat. 25. 32, 3:i, 46.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/860 modifica

cerco la mia volontà, ma la volontà del Padre che mi ha mandato.

31 

Se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza non è verace. 

32  V’è un altro che rende testimonianza di me, ed io so che la testimonianza ch’egli rende di me è verace.

33  Voi mandaste a Giovanni, ed egli rendette testimonianza alla verità.

34  Or io non prendo testimonianza da uomo alcuno, ma dico queste cose, acciocchè siate salvati.

35  Esso era una lampana ardente, e lucente; e voi volentieri gioiste, per un breve tempo, alla sua luce.

36  Ma io ho la testimonianza maggiore di quella di Giovanni, poichè le opere che il Padre mi ha date ad adempiere, quelle opere, dico, le quali io fo, testimoniano di me, che il Padre mio mi ha mandato.

37  Ed anche il Padre stesso che mi ha mandato ha testimoniato di me; voi non udiste giammai la sua voce, nè vedeste la sua sembianza;

38  e non avete la sua parola dimorante in voi, perchè non credete a colui ch’egli ha mandato.

39  Investigate le scritture, perciocchè voi pensate per esse aver vita eterna; ed esse son quelle che testimoniano di me.

40  Ma voi non volete venire a me, acciocchè abbiate vita.

41  Io non prendo gloria dagli uomini.

42  Ma io vi conosco, che non avete l’amor di Dio in voi.

43  Io son venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro viene nel suo proprio nome, quello riceverete.

44  Come potete voi credere, poichè prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da un solo Dio?

45  Non pensate che io vi accusi appo il Padre; v’è chi vi accusa, cioè Mosè, nel qual voi avete riposta la vostra speranza.

46  Perciocchè, se voi credeste a Mosè, credereste ancora a me; poichè egli ha scritto di me.

47  Ma se non credete agli scritti d’esso, come crederete alle mie parole?

6

  DOPO queste cose, Gesù se ne andò all’altra riva del mar della Galilea, che è il mar di Tiberiade.

2  E gran moltitudine lo seguitava, perciocchè vedevano i miracoli ch’egli faceva negl’infermi.

3  Ma Gesù salì in sul monte, e quivi sedeva co’ suoi discepoli.


4  Or la pasqua, la festa de’ Giudei, era vicina.

5  Gesù adunque, alzati gli occhi, e veggendo che gran moltitudine veniva a lui, disse a Filippo: Onde comprerem noi del pane, per dar da mangiare a costoro?

6  (Or diceva questo, per provarlo, perciocchè egli sapeva quel ch’era per fare.)

7  Filippo gli rispose: Del pane per dugento denari non basterebbe loro, perchè ciascun d’essi ne prendesse pure un poco.

8  Andrea, fratello di Simon Pietro, l’uno de’ suoi discepoli, gli disse:

9  V’e qui un fanciullo, che ha cinque pani d’orzo, e due pescetti; ma, che è ciò per tanti?

10  E Gesù disse: Fate che gli uomini si assettino. Or v’era in quel luogo erba assai. La gente adunque si assettò, ed erano in numero d’intorno a cinquemila.

11  E Gesù prese i pani, e, rese grazie, li distribuì a’ discepoli, e i discepoli alla gente assettata; il simigliante fece dei pesci, quanti ne volevano.

12  E dopo che furon saziati, Gesù disse a’ suoi discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati, che nulla se ne perda.

13  Essi adunque li raccolsero, ed empierono dodici corbelli di pezzi di que’ cinque pani d’orzo, ch’erano avanzati a coloro che aveano mangiato.

14  Laonde la gente, avendo veduto il miracolo che Gesù avea fatto, disse: Certo costui è il profeta, che deve venire al mondo.

15  Gesù adunque, conoscendo che verrebbero, e lo rapirebbero per farlo re, si ritrasse di nuovo in sul monte, tutto solo.

16  E QUANDO fu sera, i suoi discepoli discesero verso il mare.

17  E montati nella navicella, traevano all’altra riva del mare, verso Capernaum; e già era scuro, e Gesù non era venuto a loro.

18  E perchè soffiava un gran vento, il mare era commosso.

19  Ora, quando ebbero vogato intorno a venticinque o trenta stadi, videro Gesù che camminava in sul mare, e si accostava alla navicella, ed ebbero paura.

20  Ma egli disse loro: Son io, non temiate.

21  Essi adunque volonterosamente lo ricevettero dentro la navicella; e subitamente la navicella arrivò là dove essi traevano.

22  IL giorno


« Mat. 26. .so. i Mat. .S. 17 ; 17. 5. Giov. 1. 15, 19, 27, 32. < 2 Piet. 1. 19. Giov. .3. 2 ;

10. 25; 15.24. /Is. 8. 20. Liu-. IG. 29. Fat. 17- 11. Luc. 24. 27. Giov. 1. 45. Giov. L

U ; :;. 19. i Rom. 2. 12. < Gen. ;j. 15 ; 12. :J ; 40. 10. Deut. IS. 15. 18. Deut. 18. 15. 1.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/861 modifica

seguente, la moltitudine ch’era restata all’altra riva del mare, avendo veduto che quivi non v’era altra navicella che quell’una nella quale erano montati i discepoli di Gesù, e ch’egli non v’era montato con loro; anzi che i suoi discepoli erano partiti soli

23 

(or altre navicelle eran venute di Tiberiade, presso del luogo, ove, avendo il Signore rese grazie, aveano mangiato il pane); 

24  la moltitudine, dico, come ebbe veduto che Gesù non era quivi, nè i suoi discepoli, montò anch’ella in quelle navicelle, e venne in Capernaum, cercando Gesù.

25  E trovatolo di là dal mare, gli disse: Maestro, quando sei giunto qua?

26  Gesù rispose loro, e disse: In verità, in verità, io vi dico, che voi mi cercate, non perciocchè avete veduti miracoli; ma, perciocchè avete mangiato di quei pani, e siete stati saziati.

27  Adoperatevi, non intorno al cibo che perisce, ma intorno al cibo che dimora in vita eterna, il quale il Figliuol dell’uomo vi darà; perciocchè esso ha il Padre, cioè Iddio, suggellato.

28  Laonde essi gli dissero: Che faremo, per operar le opere di Dio?

29  Gesù rispose, e disse loro: Questa è l’opera di Dio: che voi crediate in colui ch’egli ha mandato.

30  Laonde essi gli dissero: Qual segno fai tu adunque, acciocchè noi lo veggiamo, e ti crediamo? che operi?

31  I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: Egli diè loro a mangiare del pan celeste.

32  Allora Gesù disse loro: In verità, in verità, io vi dico, che Mosè non vi ha dato il pane celeste; ma il Padre mio vi dà il vero pane celeste.

33  Perciocchè il pan di Dio è quel che scende dal cielo, e dà vita al mondo.

34  Essi adunque gli dissero: Signore, dacci del continuo cotesto pane.

35  E Gesù disse loro: Io sono il pan della vita; chi viene a me non avrà fame, e chi crede in me non avrà giammai sete.

36  Ma io vi ho detto che, benchè mi abbiate veduto, non però credete.

37  Tutto quello che il Padre mi dà verrà a me, ed io non caccerò fuori colui che viene a me.

38  Perciocchè io son disceso del cielo, non acciocchè io faccia la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

39  Ora questa è la volontà del Padre che mi ha mandato: ch’io non perda niente di tutto ciò ch’egli mi ha dato; anzi, ch’io lo risusciti nell’ultimo giorno.


40  Ma altresì la volontà di colui che mi ha mandato è questa: che chiunque vede il Figliuolo, e crede in lui, abbia vita eterna; ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

41  I Giudei adunque mormoravano di lui, perciocchè egli avea detto: Io sono il pane ch’è disceso dal cielo.

42  E dicevano: Costui non è egli Gesù, figliuol di Giuseppe, di cui noi conosciamo il padre e la madre? come adunque dice costui: Io son disceso dal cielo?

43  Laonde Gesù rispose, e disse loro: Non mormorate tra voi.

44  Niuno può venire a me, se non che il Padre che mi ha mandato lo tragga; ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

45  Egli è scritto ne’ profeti: E tutti saranno insegnati da Dio. Ogni uomo dunque che ha udito dal Padre, ed ha imparato, viene a me.

46  Non già che alcuno abbia veduto il Padre, se non colui ch’è da Dio; esso ha veduto il Padre.

47  In verità, in verità, io vi dico: Chi crede in me ha vita eterna.

48  Io sono il pan della vita.

49  I vostri padri mangiarono la manna nel deserto, e morirono.

50  Quest’è il pane ch’è disceso dal cielo, acciocchè chi ne avrà mangiato non muoia.

51  Io sono il vivo pane, ch’è disceso dal cielo; se alcun mangia di questo pane viverà in eterno; or il pane che io darò è la mia carne, la quale io darò per la vita del mondo.

52  I Giudei adunque contendevan fra loro, dicendo: Come può costui darci a mangiar la sua carne?

53  Perciò Gesù disse loro: In verità, in verità, io vi dico, che se voi non mangiate la carne del Figliuol dell’uomo, e non bevete il suo sangue, voi non avete la vita in voi.

54  Chi mangia la mia carne, e beve il mio sangue, ha vita eterna; ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

55  Perciocchè la mia carne è veramente cibo, ed il mio sangue è veramente bevanda.

56  Chi mangia la mia carne, e beve il mio sangue, dimora in me, ed io in lui.

57  Siccome il vivente Padre mi ha mandato, ed io vivo per il Padre, così, chi mi mangia viverà anch’egli per me.

58  Quest’è il pane ch’è disceso dal cielo; non quale era la manna che i vostri padri mangiarono,


Giov. 4. 14. & Mat. 3. 17; 17. 5. 1 Giov. 3. 23. Mat. 12. 38.; 16. 1. 1 Cor. 1. 22.

Es. 16. 15. 1 Cor. 10. 3. / Giov. 4. 14; 7. 37. Giov. 10. 28, 29. 2Tim. 2. 19. Mat.26..«.

i Giov. 10. 28; 17. 12 ; 18. 9. Giov. 3. 15. 16. Mat. 13. 55. Mic. 4. 2. Eb. 8. 10.

Mat. 11. 27. Giov. 1. 18. -P Eb. 10. 5, 10. ? Mat. 26. 26, 28. Giov. 4. 14.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/862 modifica

e morirono; chi mangia questo pane viverà in eterno.

59 

Queste cose disse nella sinagoga, insegnando in Capernaum.

60  LAONDE molti de’ suoi discepoli, uditolo, dissero: Questo parlare è duro, chi può ascoltarlo?

61  E Gesù, conoscendo in sè stesso che i suoi discepoli mormoravan di ciò, disse loro: Questo vi scandalezza egli?

62  Che sarà dunque, quando vedrete il Figliuol dell’uomo salire ove egli era prima?

63  Lo spirito è quel che vivifica, la carne non giova nulla; le parole che io vi ragiono sono spirito e vita.

64  Ma ve ne sono alcuni di voi, i quali non credono (poichè Gesù conosceva fin dal principio chi erano coloro che non credevano, e chi era colui che lo tradirebbe).

65  E diceva: Perciò vi ho detto che niuno può venire a me se non gli è dato dal Padre mio.

66  Da quell’ora molti de’ suoi discepoli si trassero indietro, e non andavano più attorno con lui.

67  Laonde Gesù disse a’ dodici: Non ve ne volete andare ancor voi?

68  E Simon Pietro gli rispose: Signore, a chi ce ne andremmo? tu hai le parole di vita eterna.

69  E noi abbiamo creduto, ed abbiamo conosciuto che tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente.

70  Gesù rispose loro: Non ho io eletti voi dodici? e pure un di voi è diavolo.

71  Or egli diceva ciò di Giuda Iscariot, figliuol di Simone; perciocchè esso era per tradirlo, quantunque fosse uno de’ dodici.

7

  DOPO queste cose, Gesù andava attorno per la Galilea, perciocchè non voleva andare attorno per la Giudea; perchè i Giudei cercavano di ucciderlo.

2  Or la festa de’ Giudei, cioè la solennità de’ tabernacoli, era vicina.

3  Laonde i suoi fratelli gli dissero: Partiti di qui, e vattene nella Giudea, acciocchè i tuoi discepoli ancora veggano le opere che tu fai.

4  Perchè niuno che cerca d’esser riconosciuto in pubblico fa cosa alcuna in occulto; se tu fai coteste cose, palesati al mondo.

5  Perciocchè non pure i suoi fratelli credevano in lui.

6  Laonde Gesù disse loro; Il mio tempo non è ancora venuto; ma il vostro tempo sempre è presto.


7  Il mondo non vi può odiare, ma egli mi odia, perciocchè io rendo testimonianza d’esso, che le sue opere son malvage.

8  Salite voi a questa festa; io non salgo ancora a questa festa, perciocchè il mio tempo non è ancora compiuto.

9  E dette loro tali cose, rimase in Galilea.

10  ORA, dopo che i suoi fratelli furon saliti alla festa, allora egli ancora vi salì, non palesemente, ma come di nascosto.

11  I Giudei adunque lo cercavano nella festa, e dicevano: Ov’è colui?

12  E v’era gran mormorio di lui fra le turbe; gli uni dicevano: Egli è da bene; altri dicevano: No; anzi egli seduce la moltitudine.

13  Ma pur niuno parlava di lui apertamente, per tema de’ Giudei.

14  Ora, essendo già passata mezza la festa, Gesù salì nel tempio, ed insegnava.

15  E i Giudei si maravigliavano, dicendo: Come sa costui lettere, non essendo stato ammaestrato?

16  Laonde Gesù rispose loro, e disse: La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato.

17  Se alcuno vuol far la volontà d’esso, conoscerà se questa dottrina è da Dio, o pur se io parlo da me stesso.

18  Chi parla da sè stesso cerca la sua propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l’ha mandato, esso è verace, ed ingiustizia non è in lui.

19  Mosè non v’ha egli data la legge? e pur niuno di voi mette ad effetto la legge; perchè cercate di uccidermi?

20  La moltitudine rispose, e disse: Tu hai il demonio; chi cerca di ucciderti?

21  Gesù rispose, e disse loro: Io ho fatta un’opera, e tutti siete maravigliati.

22  E pur Mosè vi ha data la circoncisione (non già ch’ella sia da Mosè, anzi da’ padri); e voi circoncidete l’uomo in sabato.

23  Se l’uomo riceve la circoncisione in sabato, acciocchè la legge di Mosè non sia rotta, vi adirate voi contro a me, ch’io abbia sanato tutto un uomo in sabato?

24  Non giudicate secondo l’apparenza, ma fate giusto giudicio.

25  Laonde alcuni di que’ di Gerusalemme dicevano: Non è costui quel ch’essi cercano di uccidere?


Mat. 11. 6. Mar. 16. 19. Fat. 1. 0. 2Cor. 3. 6.

/ Giov. 1. 3. 27. Lev. 2:i. M, ecc. Mat. 12. 46, e rif.

Giov. 9. 16; 10. 19. Giov. <J. 22; 12. 42. Giov. 8. 28.

d Giov. 2. 21, 25. Mat. 16. 16.

Mar. a. 21. Giov. 15. 19.

P Mat. 12. 14. Giov. 5. 8, ecc.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/863 modifica

26 

E pure, ecco, egli parla liberamente, ed essi non gli dicono nulla; avrebbero mai i rettori conosciuto per vero che costui è il Cristo? 

27  Ma pure, noi sappiamo onde costui è; ma, quando il Cristo verrà, niuno saprà onde egli sia.

28  Laonde Gesù gridava nel tempio, insegnando, e dicendo: E voi mi conoscete, e sapete onde io sono, ed io non son venuto da me stesso; ma colui che mi ha mandato è verace, il qual voi non conoscete.

29  Ma io lo conosco, perciocchè io son proceduto da lui, ed egli mi ha mandato.

30  Perciò cercavano di pigliarlo; ma niuno gli mise la mano addosso; perciocchè la sua ora non era ancora venuta.

31  E molti della moltitudine credettero in lui, e dicevano: Il Cristo, quando sarà venuto, farà egli più segni che costui non ha fatti?

32  I Farisei udirono la moltitudine che bisbigliava queste cose di lui; e i Farisei, e i principali sacerdoti, mandarono de’ sergenti per pigliarlo.

33  Perciò Gesù disse loro: Io son con voi ancora un poco di tempo: poi me ne vo a colui che mi ha mandato.

34  Voi mi cercherete, e non mi troverete; e dove io sarò, voi non potrete venire.

35  Laonde i Giudei dissero fra loro: Dove andrà costui, che noi nol troveremo? andrà egli a coloro che son dispersi fra i Greci, ad insegnare i Greci?

36  Quale è questo ragionamento ch’egli ha detto: Voi mi cercherete, e non mi troverete; e: Dove io sarò, voi non potrete venire?

37  Or nell’ultimo giorno, ch’era il gran giorno della festa, Gesù, stando in piè, gridò, dicendo: Se alcuno ha sete, venga a me, e beva.

38  Chi crede in me, siccome ha detto la scrittura, dal suo seno coleranno fiumi d’acqua viva.

39  Or egli disse questo dello Spirito, il qual riceverebbero coloro che credono in lui; perchè lo Spirito Santo non era ancora stato mandato; perciocchè Gesù non era ancora stato glorificato.

40  Molti adunque della moltitudine, udito quel ragionamento, dicevano: Costui è veramente il profeta.

41  Altri dicevano: Costui è il Cristo. Altri dicevano: Ma il Cristo verrà egli di Galilea?

42  La scrittura non ha ella detto, che il Cristo verrà della progenie di Davide, e di Betleem, castello ove dimorò Davide?

43  Vi fu adunque dissensione fra la moltitudine a motivo di lui.


44  Ed alcuni di loro volevan pigliarlo, ma pur niuno mise le mani sopra lui.

45  I sergenti adunque tornarono a’ principali sacerdoti, ed a’ Farisei; e quelli dissero loro: Perchè non l’avete menato?

46  I sergenti risposero: Niun uomo parlò giammai come costui.

47  Laonde i Farisei risposer loro: Siete punto ancora voi stati sedotti?

48  Ha alcuno dei rettori, o de’ Farisei, creduto in lui?

49  Ma questa moltitudine, che non sa la legge, è maledetta.

50  Nicodemo, quel che venne di notte a lui, il quale era un di loro, disse loro:

51  La nostra legge condanna ella l’uomo, avanti ch’egli sia stato udito, e che sia conosciuto ciò ch’egli ha fatto?

52  Essi risposero, e gli dissero: Sei punto ancor tu di Galilea? investiga, e vedi che profeta alcuno non sorse mai di Galilea.

53  E ciascuno se ne andò a casa sua.

8

  E GESÙ se ne andò al monte degli Ulivi.

2  E in sul far del giorno, venne di nuovo nel tempio, e tutto il popolo venne a lui; ed egli, postosi a sedere, li ammaestrava.

3  Allora i Farisei, e gli Scribi, gli menarono una donna, ch’era stata colta in adulterio; e fattala star in piè ivi in mezzo,

4  dissero a Gesù: Maestro, questa donna è stata trovata in sul fatto, commettendo adulterio.

5  Or Mosè ci ha comandato nella legge, che cotali si lapidino; tu adunque, che ne dici?

6  Or dicevano questo, tentandolo, per poterlo accusare. Ma Gesù chinatosi in giù, scriveva col dito in terra.

7  E come essi continuavano a domandarlo, egli, rizzatosi, disse loro: Colui di voi ch’è senza peccato getti il primo la pietra contro a lei.

8  E chinatosi di nuovo in giù, scriveva in terra.

9  Ed essi, udito ciò, e convinti dalla coscienza, ad uno ad uno se ne uscirono fuori, cominciando da’ più vecchi infino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna, che era ivi in mezzo.

10  E Gesù, rizzatosi, e non veggendo alcuno, se non la donna, le disse: Donna, ove sono que’ tuoi accusatori? niuno t’ha egli condannata?

11  Ed ella disse: Niuno, Signore. E Gesù


.Giov. 13. 33; 16. 16. Is, 55. 1. Apoc. 22. 17. Prov. 18. 4. < Giov. 16. 7.

Deut. 18. 15, 18. /Ger. 23. 5. Mic. 5. 2. 3 Mat. 7. 29. Giov. 8. 2, i Is. 9. 1, 2.

Mat.4, 15, 16. Lev. 20. 10. Deut. 22. 22. Deut. 17. 7. Rom. 2. 1. « Rom. 2. 22.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/864 modifica

le disse: Io ancora non ti condanno; vattene, e da ora innanzi non peccar più.

12 

E GESÙ di nuovo parlò loro, dicendo: Io son la luce del mondo; chi mi seguita non camminerà nelle tenebre, anzi avrà la luce della vita. 

13  Laonde i Farisei gli dissero: Tu testimonii di te stesso; la tua testimonianza non è verace.

14  Gesù rispose, e disse loro: Quantunque io testimonii di me stesso, pure è la mia testimonianza verace; perciocchè io so onde io son venuto, ed ove io vo; ma voi non sapete nè onde io vengo, nè ove io vo.

15  Voi giudicate secondo la carne; io non giudico alcuno.

16  E benchè io giudicassi, il mio giudicio sarebbe verace, perciocchè io non son solo; anzi son io, e il Padre che mi ha mandato.

17  Or anche nella vostra legge è scritto, che la testimonianza di due uomini è verace.

18  Io son quel che testimonio di me stesso; e il Padre ancora, che mi ha mandato, testimonia di me.

19  Laonde essi gli dissero: Ove è il Padre tuo? Gesù rispose: Voi non conoscete nè me, nè il Padre mio; se voi conosceste me, conoscereste ancora il Padre mio.

20  Questi ragionamenti tenne Gesù in quella parte, dov’era la cassa delle offerte, insegnando nel tempio; e niuno lo pigliò, perciocchè la sua ora non era ancora venuta.

21  Gesù adunque disse loro di nuovo: Io me ne vo, e voi mi cercherete, e morrete nel vostro peccato; là ove io vo, voi non potete venire.

22  Laonde i Giudei dicevano: Ucciderà egli sè stesso, ch’egli dice: Dove io vo, voi non potete venire?

23  Ed egli disse loro: Voi siete da basso, io son da alto; voi siete di questo mondo, io non son di questo mondo.

24  Perciò vi ho detto che voi morrete ne’ vostri peccati, perciocchè, se voi non credete ch’io son desso, voi morrete ne’ vostri peccati.

25  Laonde essi gli dissero: Tu chi sei? E Gesù disse loro: Io sono quel che vi dico dal principio.

26  Io ho molte cose a parlare, ed a giudicar di voi; ma colui che mi ha mandato è verace, e le cose che io ho udite da lui, quelle dico al mondo.

27  Essi non conobbero che parlava loro del Padre.

28  Gesù adunque disse loro: Quando voi avrete innalzato il Figliuol dell’uomo, allora conoscerete che io son desso, e che non fo nulla da me stesso; ma che parlo queste cose, secondo che il Padre mi ha insegnato.


29  E colui che mi ha mandato è meco: il Padre non mi ha lasciato solo; poichè io del continuo fo le cose che gli piacciono.

30  Mentre egli ragionava queste cose, molti credettero in lui.

31  E Gesù disse a’ Giudei che gli aveano creduto: Se voi perseverate nella mia parola, voi sarete veramente miei discepoli;

32  e conoscerete la verità, e la verità vi francherà.

33  Essi gli risposero: Noi siam progenie d’Abrahamo, e non abbiam mai servito ad alcuno; come dici tu: Voi diverrete franchi?

34  Gesù rispose loro: In verità, in verità, io vi dico, che chi fa il peccato è servo del peccato.

35  Or il servo non dimora in perpetuo nella casa; il figliuolo vi dimora in perpetuo.

36  Se dunque il Figliuolo vi franca, voi sarete veramente franchi.

37  Io so che voi siete progenie d’Abrahamo; ma voi cercate d’uccidermi, perciocchè la mia parola non penetra in voi.

38  Io parlo ciò che ho veduto presso il Padre mio; e voi altresì fate le cose che avete vedute presso il padre vostro.

39  Essi risposero, e gli dissero: Il padre nostro è Abrahamo. Gesù disse loro: Se voi foste figliuoli d’Abrahamo, fareste le opere d’Abrahamo.

40  Ma ora voi cercate d’uccider me, uomo, che vi ho proposta la verità ch’io ho udita da Dio; ciò non fece già Abrahamo. Voi fate le opere del padre vostro.

41  Laonde essi gli dissero: Noi non siam nati di fornicazione; noi abbiamo un solo Padre, che è Iddio.

42  E Gesù disse loro: Se Iddio fosse vostro Padre, voi mi amereste; poichè io sono proceduto, e vengo da Dio; perciocchè io non son venuto da me stesso, anzi esso mi ha mandato.

43  Perchè non intendete voi il mio parlare? perchè voi non potete ascoltar la mia parola.

44  Voi siete dal diavolo, che è vostro padre; e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu micidiale dal principio, e non è


Giov. .3. 17. Giov. 3. 19; 9. 5 ; 12. 85, 36. Deut. 17. 6; 19. 15. << Giov. 7. 34, e rif.

Mar. 16. 16. / Giov. 12. 32, 33. Giov. 14. 10, 11. Rom. 6. 14. 18, 22 ; 8. 2.

< Lev. 2. 5.42. Mat. 3. 9. Rom. 6. 16. Gal. 4. 30. Gal. 5. 1. Rom. 2. 28; 9. 7.

fial. 5, 7. f Mai. 1. 0. 1 Giov, 5. 1. 1 Giov. S. 8.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/865 modifica

stato fermo nella verità; poichè verità non è in lui; quando proferisce la menzogna, parla del suo proprio; perciocchè egli è mendace, e il padre della menzogna.

45 

Ma, quant’è a me, perciocchè io dico la verità, voi non mi credete.

46  Chi di voi mi convince di peccato? e se io dico verità, perchè non mi credete voi?

47  Chi è da Dio ascolta le parole di Dio; perciò, voi non l’ascoltate, perciocchè non siete da Dio.

48  Laonde i Giudei risposero, e gli dissero: Non diciamo noi bene che tu sei Samaritano, e che hai il demonio?

49  Gesù rispose: Io non ho demonio, ma onoro il Padre mio, e voi mi disonorate.

50  Or io non cerco la mia gloria; v’è chi la cerca, e ne giudica.

51  In verità, in verità, io vi dico che se alcuno guarda la mia parola, non vedrà giammai in eterno la morte.

52  Laonde i Giudei gli dissero: Ora conosciamo che tu hai il demonio. Abrahamo, ed i profeti son morti; e tu dici: Se alcuno guarda la mia parola, egli non gusterà giammai in eterno la morte.

53  Sei tu maggiore del padre nostro Abrahamo, il quale è morto? i profeti ancora son morti; che fai te stesso?

54  Gesù rispose: Se io glorifico me stesso, la mia gloria non è nulla; v’è il Padre mio che mi glorifica, che voi dite essere vostro Dio.

55  E pur voi non l’avete conosciuto; ma io lo conosco; e, se io dicessi che io non lo conosco, sarei mendace, simile a voi; ma io lo conosco, e guardo la sua parola.

56  Abrahamo, vostro padre, giubilando, desiderò di vedere il mio giorno, e lo vide, e se ne rallegrò.

57  I Giudei adunque gli dissero: Tu non hai ancora cinquant’anni, ed hai veduto Abrahamo?

58  Gesù disse loro: In verità, in verità, io vi dico, che avanti che Abrahamo fosse nato, io sono.

59  Essi adunque levarono delle pietre, per gettarle contro a lui; ma Gesù si nascose, ed uscì del tempio, essendo passato per mezzo loro; e così se ne andò.

9

  E PASSANDO, vide un uomo che era cieco dalla sua natività.

2  E i suoi discepoli lo domandaron, dicendo: Maestro, chi ha peccato, costui, o suo padre e sua madre, perchè egli sia nato cieco?

3  Gesù rispose: Nè costui, nè suo padre, nè sua madre hanno peccato; anzi ciò è avvenuto, acciocchè le opere di Dio sieno manifestate in lui.


4  Conviene che io operi l’opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene che niuno può operare.

5  Mentre io son nel mondo, io son la luce del mondo.

6  Avendo dette queste cose, sputò in terra, e fece del loto con lo sputo, e ne impiastrò gli occhi del cieco.

7  E gli disse: Va’, lavati nella pescina di Siloe (il che s’interpreta: Mandato); egli adunque vi andò, e si lavò, e ritornò vedendo.

8  Laonde i vicini, e coloro che innanzi l’avean veduto cieco, dissero: Non è costui quel che sedeva, e mendicava?

9  Gli uni dicevano: Egli è l’istesso. Gli altri: Egli lo rassomiglia. Ed egli diceva: Io son desso.

10  Gli dissero adunque: Come ti sono stati aperti gli occhi?

11  Egli rispose, e disse: Un uomo, detto Gesù, fece del loto, e me ne impiastrò gli occhi, e mi disse: Vattene alla pescina di Siloe, e lavati. Ed io, essendovi andato, e lavatomi, ho ricuperata la vista.

12  Ed essi gli dissero: Ov’è colui? Egli disse: Io non so.

13  Ed essi condussero a’ Farisei colui che già era stato cieco.

14  Or era sabato, quando Gesù fece il loto, ed aperse gli occhi d’esso.

15  I Farisei adunque da capo gli domandarono anch’essi, come egli avea ricoverata la vista. Ed egli disse loro: Egli mi mise del loto in su gli occhi, ed io mi lavai, e veggo.

16  Alcuni adunque de’ Farisei dicevano: Quest’uomo non è da Dio, perciocchè non osserva il sabato. Altri dicevano: Come può un uomo peccatore far cotali miracoli? E v’era dissensione fra loro.

17  Dissero adunque di nuovo al cieco: Che dici tu di lui, ch’egli ti ha aperti gli occhi? Egli disse: Egli è profeta.

18  Laonde i Giudei non credettero di lui, ch’egli fosse stato cieco, ed avesse ricoverata la vista; finchè ebbero chiamati il padre, e la madre di quell’uomo che avea ricoverata la vista.

19  E quando furon venuti, li domandarono, dicendo: È costui il vostro figliuolo, il qual voi dite esser nato cieco? come dunque vede egli ora?

20  E il padre, e la madre di esso risposero loro, e dissero: Noi sappiamo che costui è nostro figliuolo, e ch’egli è nato cieco.

21  Ma, come egli ora vegga, o chi gli abbia aperti gli occhi, noi nol sappiamo; egli è già in età, domandateglielo; egli parlerà di sè stesso.


Giov. 10. 26, 27. 1 Giov. 4. 6. 6 Giov. 5. 2t ; 11. 2G. Luc. 10. 24. Eb. 11. 13. Es. .3. 1 1.

Giov. 17. 5. Col. 1. 17. Ai)ic. 1. 8. « Giov. i. 34. / Giov. 8. 12; 12. 35. i Giov. :j. 2.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/866 modifica

22 

Questo dissero il padre, e la madre d’esso; perciocchè temevano i Giudei; poichè i Giudei avevano già costituito che se alcuno lo riconosceva il Cristo, fosse sbandito dalla sinagoga. 

23  Perciò, il padre e la madre d’esso dissero: Egli è già in età, domandate lui stesso.

24  Essi adunque chiamarono di nuovo quell’uomo ch’era stato cieco, e gli dissero: Da’ gloria a Dio; noi sappiamo che quest’uomo è peccatore.

25  Laonde colui rispose, e disse: Se egli è peccatore, io nol so; una cosa so, che, essendo io stato cieco, ora veggo.

26  Ed essi da capo gli dissero: Che ti fece egli? come ti aperse egli gli occhi?

27  Egli rispose loro: Io ve l’ho già detto, e voi non l’avete ascoltato; perchè volete udirlo di nuovo? volete punto ancora voi divenir suoi discepoli?

28  Perciò essi l’ingiuriarono, e dissero: Sii tu discepolo di colui; ma, quant’è a noi, siam discepoli di Mosè.

29  Noi sappiamo che Iddio ha parlato a Mosè; ma, quant’è a costui, non sappiamo onde egli sia.

30  Quell’uomo rispose, e disse loro: V’è ben di vero da maravigliarsi in ciò che voi non sapete onde egli sia; e pure egli mi ha aperti gli occhi.

31  Or noi sappiamo che Iddio non esaudisce i peccatori; ma, se alcuno è pio verso Iddio, e fa la sua volontà, quello esaudisce egli.

32  Ei non si è giammai udito che alcuno abbia aperti gli occhi ad uno che sia nato cieco.

33  Se costui non fosse da Dio, non potrebbe far nulla.

34  Essi risposero, e gli dissero: Tu sei tutto quanto nato in peccati, e ci ammaestri! E lo cacciarono fuori.

35  Gesù udì che l’aveano cacciato fuori; e trovatolo, gli disse: Credi tu nel Figliuol di Dio?

36  Colui rispose, e disse: E chi è egli, Signore, acciocchè io creda in lui?

37  E Gesù gli disse: Tu l’hai veduto, e quel che parla teco è desso.

38  Allora egli disse: Io credo, Signore, e l’adorò.

39  Poi Gesù disse: Io son venuto in questo mondo per far giudicio, acciocchè coloro che non veggono veggano, e coloro che veggono divengan ciechi.

40  Ed alcuni de’ Farisei ch’eran con lui udirono queste cose, e gli dissero: Siamo ancora noi ciechi?

41  Gesù disse loro: Se voi foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma ora voi dite: Noi veggiamo; perciò il vostro peccato rimane.


10

  IN verità, in verità, io vi dico, che chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale altronde, esso è rubatore, e ladrone.

2  Ma chi entra per la porta è pastor delle pecore.

3  A costui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le sue pecore per nome, e le conduce fuori.

4  E quando ha messe fuori le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguitano, perciocchè conoscono la sua voce.

5  Ma non seguiteranno lo straniero, anzi se ne fuggiranno da lui, perciocchè non conoscono la voce degli stranieri.

6  Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non riconobbero quali fosser le cose ch’egli ragionava loro.

7  Laonde Gesù da capo disse loro: In verità, in verità, io vi dico, che io son la porta delle pecore.

8  Tutti quanti coloro che son venuti sono stati rubatori, e ladroni; ma le pecore non li hanno ascoltati.

9  Io son la porta; se alcuno entra per me, sarà salvato, ed entrerà, ed uscirà, e troverà pastura.

10  Il ladro non viene se non per rubare, ed ammazzare, e distrugger le pecore; ma io son venuto acciocchè abbiano vita, ed abbondino.

11  Io sono il buon pastore; il buon pastore mette la sua vita per le pecore.

12  Ma il mercenario, e quel che non è pastore, e di cui non son le pecore, se vede venire il lupo, abbandona le pecore, e sen fugge; e il lupo le rapisce, e disperge le pecore.

13  Or il mercenario se ne fugge, perciocchè egli è mercenario, e non si cura delle pecore.

14  Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore, e son conosciuto dalle mie.

15  Siccome il Padre mi conosce, ed io conosco il Padre; e metto la mia vita per le mie pecore.

16  Io ho anche delle altre pecore, che non son di quest’ovile; quelle ancora mi conviene addurre, ed esse udiranno la mia voce; e vi sarà una sola greggia, ed un sol pastore.

17  Per questo mi ama il Padre, perciocchè io metto la vita mia, per ripigliarla poi.

18  Niuno me la toglie, ma io da me stesso la dipongo; io ho podestà di diporla, ed ho altresì podestà di ripigliarla; questo comandamento ho ricevuto dal Padre mio.

19  Perciò nacque di nuovo dissensione tra i Giudei, per queste parole.


Mat. 1. 3. 1.3. Giov. 15. 22, 2i. Giov. U. G. Ef. 2. 18. <i Sal. 23. 2. Is. 40. 11.

Ezcc. 34. 12, 23. / 2 Tim. 2. 1{). Js. 5G, 8. < Ef. 2. li. . < Is. 53. 7,. 8. 12. jSiov. ,2. W.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/867 modifica

20 

E molti di loro dicevano: Egli ha il demonio, ed è forsennato; perchè l’ascoltate voi? 

21  Altri dicevano: Queste parole non son d’un indemoniato; può il demonio aprir gli occhi de’ ciechi?

22  OR la festa della dedicazione si fece in Gerusalemme, ed era di verno.

23  E Gesù passeggiava nel tempio, nel portico di Salomone.

24  I Giudei adunque l’intorniarono, e gli dissero: Infino a quando terrai sospesa l’anima nostra? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente.

25  Gesù rispose loro: Io ve l’ho detto, e voi nol credete; le opere, che io fo nel nome del Padre mio, son quelle che testimoniano di me.

26  Ma voi non credete, perciocchè non siete delle mie pecore, come io vi ho detto.

27  Le mie pecore ascoltano la mia voce, ed io le conosco, ed esse mi seguitano.

28  Ed io do loro la vita eterna, e giammai in eterno non periranno, e niuno le rapirà di man mia.

29  Il Padre mio, che me le ha date, è maggior di tutti; e niuno le può rapire di man del Padre mio.

30  Io ed il Padre siamo una stessa cosa.

31  Perciò i Giudei levarono di nuovo delle pietre, per lapidarlo.

32  Gesù rispose loro: Io vi ho fatte veder molte buone opere, procedenti dal Padre mio; per quale di esse mi lapidate voi?

33  I Giudei gli risposero, dicendo: Noi non ti lapidiamo per alcuna buona opera, anzi per bestemmia, perciocchè tu, essendo uomo, ti fai Dio.

34  Gesù rispose loro: Non è egli scritto nella vostra legge: Io ho detto: Voi siete dii?

35  Se chiama dii coloro, a’ quali la parola di Dio è stata indirizzata; e la scrittura non può essere annullata;

36  dite voi che io, il quale il Padre ha santificato, ed ha mandato nel mondo, bestemmio, perciocchè ho detto: Io son Figliuolo di Dio?

37  Se io non fo le opere del Padre mio, non crediatemi.

38  Ma, s’io le fo, benchè non crediate a me, credete alle opere, acciocchè conosciate, e crediate che il Padre è in me, e ch’io sono in lui.

39  Essi adunque di nuovo cercavano di pigliarlo; ma egli uscì dalle lor mani.

40  E se ne andò di nuovo di là dal Giordano, al luogo ove Giovanni prima battezzava; e quivi dimorò.


41  E molti vennero a lui, e dicevano: Giovanni certo non fece alcun miracolo; ma pure, tutte le cose che Giovanni disse di costui eran vere.

42  E quivi molti credettero in lui.

11

  OR v’era un certo Lazaro, di Betania, del castello di Maria, e di Marta, sua sorella, il quale era infermo.

2  (Or Maria era quella che unse d’olio odorifero il Signore, ed asciugò i suoi piedi co’ suoi capelli; della quale il fratello Lazaro era infermo.)

3  Le sorelle adunque mandarono a dire a Gesù: Signore, ecco, colui che tu ami è infermo.

4  E Gesù, udito ciò, disse: Questa infermità non è a morte, ma per la gloria di Dio, acciocchè il Figliuol di Dio sia glorificato per essa.

5  Or Gesù amava Marta, e la sua sorella, e Lazaro.

6  Come dunque egli ebbe inteso ch’egli era infermo, dimorò ancora nel luogo ove egli era due giorni.

7  Poi appresso disse a’ suoi discepoli: Andiam di nuovo in Giudea.

8  I discepoli gli dissero: Maestro, i Giudei pur ora cercavan di lapidarti, e tu vai di nuovo là?

9  Gesù rispose: Non vi son eglino dodici ore del giorno? se alcuno cammina di giorno, non s’intoppa, perciocchè vede la luce di questo mondo.

10  Ma, se alcuno cammina di notte, s’intoppa, perciocchè egli non ha luce.

11  Egli disse queste cose; e poi appresso disse loro: Lazaro, nostro amico, dorme; ma io vo per isvegliarlo.

12  Laonde i suoi discepoli dissero: Signore, se egli dorme, sarà salvo.

13  Or Gesù avea detto della morte di esso; ma essi pensavano ch’egli avesse detto del dormir del sonno.

14  Allora adunque Gesù disse loro apertamente: Lazaro è morto.

15  E per voi, io mi rallegro che io non v’era, acciocchè crediate; ma andiamo a lui.

16  Laonde Toma, detto Didimo, disse a’ discepoli, suoi compagni: Andiamo ancor noi, acciocchè muoiamo con lui.

17  Gesù adunque, venuto, trovò che Lazaro era già da quattro giorni nel monumento.

18  Or Betania era vicin di Gerusalemme intorno a quindici stadi.

19  E molti dei Giudei eran venuti a Marta, e Maria, per consolarle del lor fratello.


Giov. .3. 2 ; 5. 30. Giov. VI. 12 ; 18. 9. . Giov. 17. 22. < Sal. 82. G. Luc. 1. X>.

/ Giov. 3. m. J Luc, 10. 38, 39. Giov. 12. 3, c rit. Giov. 10. 31. . Mat. 9. 24.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/868 modifica

20 

Marta adunque, come udì che Gesù veniva, gli andò incontro, ma Maria sedeva in casa. 

21  E Marta disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, il mio fratello non sarebbe morto.

22  Ma pure, io so ancora al presente che tutto ciò che tu chiederai a Dio, egli te lo darà.

23  Gesù le disse: Il tuo fratello risusciterà.

24  Marta gli disse: Io so ch’egli risusciterà nella risurrezione, nell’ultimo giorno.

25  Gesù le disse: Io son la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, benchè sia morto, viverà.

26  E chiunque vive, e crede in me, non morrà giammai in eterno. Credi tu questo?

27  Ella gli disse: Sì, Signore; io credo che tu sei il Cristo, il Figliuol di Dio, che avea da venire al mondo.

28  E, detto questo, se ne andò, e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: Il Maestro è qui, e ti chiama.

29  Essa, come ebbe ciò udito, si levò prestamente, e venne a lui.

30  (Or Gesù non era ancor giunto nel castello; ma era nel luogo ove Marta l’avea incontrato.)

31  Laonde i Giudei ch’eran con lei in casa, e la consolavano, veggendo che Maria s’era levata in fretta, ed era uscita fuori, la seguitarono, dicendo: Ella se ne va al monumento, per pianger quivi.

32  Maria adunque, quando fu venuta là ove era Gesù, vedutolo, gli si gittò ai piedi, dicendogli: Signore, se tu fossi stato qui, il mio fratello non sarebbe morto.

33  Gesù adunque, come vide che ella, e i Giudei ch’eran venuti con lei, piangevano, fremè nello spirito, e si conturbò.

34  E disse: Ove l’avete voi posto? Essi gli dissero: Signore, vieni, e vedi.

35  E Gesù lagrimò.

36  Laonde i Giudei dicevano: Ecco, come l’amava!

37  Ma alcuni di loro dissero: Non poteva costui, che aperse gli occhi al cieco, fare ancora che costui non morisse?

38  Laonde Gesù, fremendo di nuovo in sè stesso, venne al monumento; or quello era una grotta, e v’era una pietra posta disopra.

39  E Gesù disse: Togliete via la pietra. Ma Marta, la sorella del morto, disse: Signore, egli pute già; perciocchè egli è morto già da quattro giorni.

40  Gesù le disse: Non t’ho io detto che, se tu credi, tu vedrai la gloria di Dio?

41  Essi adunque tolsero via la pietra dal luogo ove il morto giaceva. E Gesù, levati in alto gli occhi, disse: Padre, io ti ringrazio che tu mi hai esaudito.


42  Or ben sapeva io che tu sempre mi esaudisci; ma io ho detto ciò per la moltitudine qui presente, acciocchè credano che tu mi hai mandato.

43  E detto questo, gridò con gran voce: Lazaro, vieni fuori.

44  E il morto uscì, avendo le mani e i piedi fasciati, e la faccia involta in uno sciugatoio. Gesù disse loro: Scioglietelo, e lasciatelo andare.

45  Laonde molti de’ Giudei che eran venuti a Maria, vedute tutte le cose che Gesù avea fatte, credettero in lui.

46  MA alcuni di loro andarono a’ Farisei, e disser loro le cose che Gesù avea fatte.

47  E perciò i principali sacerdoti, e i Farisei, raunarono il concistoro, e dicevano: Che facciamo? quest’uomo fa molti miracoli.

48  Se noi lo lasciamo così, tutti crederanno in lui, e i Romani verranno, e distruggeranno e il nostro luogo, e la nostra nazione.

49  Ed un di loro, cioè Caiafa, ch’era sommo sacerdote di quell’anno, disse loro: Voi non avete alcun conoscimento;

50  e non considerate ch’egli ci giova che un uomo muoia per lo popolo, e che tutta la nazione non perisca.

51  Or egli non disse questo da sè stesso; ma, essendo sommo sacerdote di quell’anno, profetizzò che Gesù morrebbe per la nazione;

52  e non solo per quella nazione, ma ancora per raccogliere in uno i figliuoli di Dio dispersi.

53  Da quel giorno adunque presero insieme consiglio d’ucciderlo.

54  Laonde Gesù non andava più apertamente attorno tra i Giudei; ma se ne andò di là nella contrada vicina del deserto, in una città detta Efraim, e quivi se ne stava co’ suoi discepoli.

55  Or la pasqua de’ Giudei era vicina; e molti di quella contrada salirono in Gerusalemme, innanzi la pasqua, per purificarsi.

56  Cercavano adunque Gesù; ed essendo nel tempio, dicevano gli uni agli altri: Che vi par egli? non verrà egli alla festa?

57  Or i principali sacerdoti, e i Farisei avean dato ordine che, se alcuno sapeva ove egli fosse, lo significasse, acciocchè lo pigliassero.

12

  GESÙ


Giov. 9. 31. Giov. 5. 28, 29. Giov. 1. 4 : 6. 39 ; 14. 6. Col. 3. 4. 1 Giov. 5, 10, ecc.

« Mat. 16. 16. Luc. 19. 41. / Giov. 9. 6. Sal. 2. 2. Mat. 26. 3, 4. Giov. 18. 14.

i Is. 49. 6. Giov. 10. 16. Ef. 2. 14, ecc.

86a

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/869 modifica

adunque, sei giorni avanti la pasqua, venne in Betania ove era Lazaro, quel ch’era stato morto, il quale egli avea suscitato da’ morti.

E quivi gli fecero un convito; e Marta ministrava, e Lazaro era un di coloro ch’eran con lui a tavola. 

3  E Maria prese una libbra d’olio odorifero di nardo schietto, di gran prezzo, e ne unse i piedi di Gesù, e li asciugò co’ suoi capelli, e la casa fu ripiena dell’odor dell’olio.

4  Laonde un de’ discepoli d’esso, cioè Giuda Iscariot, figliuol di Simone, il quale era per tradirlo, disse:

5  Perchè non si è venduto quest’olio trecento denari, e non si è il prezzo dato a’ poveri?

6  Or egli diceva questo, non perchè si curasse de’ poveri, ma perciocchè era ladro, ed avea la borsa, e portava ciò che vi si metteva dentro.

7  Gesù adunque disse: Lasciala; ella l’avea guardato per lo giorno della mia imbalsamatura.

8  Perciocchè sempre avete i poveri con voi, ma me non avete sempre.

9  Una gran moltitudine dunque de’ Giudei seppe ch’egli era quivi; e vennero, non sol per Gesù, ma ancora per veder Lazaro, il quale egli avea suscitato dai morti.

10  Or i principali sacerdoti preser consiglio d’uccidere eziandio Lazaro;

11  perciocchè per esso molti de’ Giudei andavano, e credevano in Gesù.

12  IL giorno seguente, una gran moltitudine, ch’era venuta alla festa, udito che Gesù veniva in Gerusalemme,

13  prese de’ rami di palme, ed uscì incontro a lui, e gridava: Osanna! benedetto sia il Re d’Israele, che viene nel nome del Signore.

14  E Gesù, trovato un asinello, vi montò su, secondo ch’egli è scritto:

15  Non temere, o figliuola di Sion; ecco, il tuo Re viene, montato sopra un puledro d’asina.

16  Or i suoi discepoli non intesero da prima queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, allora si ricordarono che queste cose erano scritte di lui, e ch’essi gli avean fatte queste cose.

17  La moltitudine adunque ch’era con lui testimoniava ch’egli avea chiamato Lazaro fuori del monumento, e l’avea suscitato da’ morti.

18  Perciò ancora la moltitudine gli andò incontro, perciocchè avea udito che egli avea fatto questo miracolo.


19  Laonde i Farisei disser tra loro: Vedete che non profittate nulla? ecco, il mondo gli va dietro.

20  OR v’erano certi Greci, di quelli che salivano per adorar nella festa.

21  Costoro adunque, accostatisi a Filippo ch’era di Betsaida, città di Galilea, lo pregarono, dicendo: Signore, noi vorremmo veder Gesù.

22  Filippo venne, e lo disse ad Andrea; e di nuovo Andrea e Filippo lo dissero a Gesù.

23  E Gesù rispose loro, dicendo: L’ora è venuta, che il Figliuol dell’uomo ha da esser glorificato.

24  In verità, in verità, io vi dico che, se il granel del frumento, caduto in terra, non muore, riman solo; ma, se muore, produce molto frutto.

25  Chi ama la sua vita la perderà, e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà in vita eterna.

26  Se alcun mi serve, seguitimi; ed ove io sarò, ivi ancora sarà il mio servitore; e se alcuno mi serve, il Padre l’onorerà.

27  Ora è turbata l’anima mia; e che dirò? Padre, salvami da quest’ora; ma, per questo sono io venuto in quest’ora.

28  Padre, glorifica il tuo nome. Allora venne una voce dal cielo, che disse: E l’ho glorificato, e lo glorificherò ancora.

29  Laonde la moltitudine, ch’era quivi presente, ed avea udita la voce, diceva essersi fatto un tuono. Altri dicevano: Un angelo gli ha parlato.

30  E Gesù rispose, e disse: Questa voce non si è fatta per me, ma per voi.

31  Ora è il giudicio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo.

32  Ed io, quando sarò levato in su dalla terra, trarrò tutti a me.

33  Or egli diceva questo, significando di qual morte egli morrebbe.

34  La moltitudine gli rispose: Noi abbiamo inteso dalla legge che il Cristo dimora in eterno; come dunque dici tu che convien che il Figliuol dell’uomo sia elevato ad alto? chi è questo Figliuol dell’uomo?

35  Gesù adunque disse loro: Ancora un poco di tempo la Luce è con voi; camminate, mentre avete la luce, che le tenebre non vi colgano; perciocchè, chi cammina nelle tenebre non sa dove si vada.


Giov. 14. 20. i Giov. 17. 1. 1 Cor. 15. 85, 36. < Mar. 8. 35.

/ Mat. 26. 38, 39, Luc. 12. 50. Mat. 3. 17. Luc. 10. 18.

J Is, 9. 6. Dan. 7. 1. Giov. 1. 9; 8. 12 ; 9. 5. IGiov. 2. 11

861

Giov. 14. 3; 17.24.

Rom. 5. IS. Eb. 2. J.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/870 modifica

36 

Mentre avete la Luce, credete nella Luce, acciocchè siate figliuoli di luce. Queste cose ragionò Gesù; e poi se ne andò, e si nascose da loro.

37  E, benchè avesse fatti cotanti segni davanti a loro, non però credettero in lui;

38  acciocchè la parola che il profeta Isaia ha detta s’adempiesse: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? ed a cui è stato rivelato il braccio del Signore?

39  Per tanto non potevano credere, perciocchè Isaia ancora ha detto:

40  Egli ha accecati loro gli occhi, ed ha indurato loro il cuore, acciocchè non veggano con gli occhi, e non intendano col cuore, e non si convertano, ed io non li sani.

41  Queste cose disse Isaia, quando vide la gloria d’esso, e d’esso parlò.

42  Pur nondimeno molti, eziandio dei principali, credettero in lui; ma, per tema de’ Farisei, non lo confessavano, acciocchè non fossero sbanditi dalla sinagoga.

43  Perciocchè amarono più la gloria degli uomini, che la gloria di Dio.

44  Or Gesù gridò, e disse: Chi crede in me non crede in me, ma in colui che mi ha mandato.

45  E chi vede me vede colui che mi ha mandato.

46  Io, che son la Luce, son venuto nel mondo, acciocchè chiunque crede in me non dimori nelle tenebre.

47  E se alcuno ode le mie parole, e non crede, io non lo giudico; perciocchè io non son venuto a giudicare il mondo, anzi a salvare il mondo.

48  Chi mi sprezza, e non riceve le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che io ho ragionata sarà quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno.

49  Perciocchè io non ho parlato da me medesimo; ma il Padre che mi ha mandato è quello che mi ha ordinato ciò ch’io debbo dire e parlare.

50  Ed io so che il suo comandamento è vita eterna; le cose adunque ch’io ragiono, così le ragiono come il Padre mi ha detto.

13

  OR avanti la festa di Pasqua, Gesù, sapendo che la sua ora era venuta, da passar di questo mondo al Padre; avendo amati i suoi che erano nel mondo, li amò infino alla fine.

2  E finita la cena (avendo già il diavolo messo nel cuor di Giuda Iscariot, figliuol di Simone, di tradirlo),

3  Gesù, sapendo che il Padre gli avea dato ogni cosa in mano, e ch’egli era proceduto da Dio, e se ne andava a Dio;


4  si levò dalla cena, e pose giù la sua vesta; e preso uno sciugatoio, se ne cinse.

5  Poi mise dell’acqua in un bacino, e prese a lavare i piedi de’ discepoli, e ad asciugarli con lo sciugatoio, del quale egli era cinto.

6  Venne adunque a Simon Pietro. Ed egli disse: Signore, mi lavi tu i piedi?

7  Gesù rispose, e gli disse: Tu non sai ora quel ch’io fo, ma lo saprai appresso.

8  Pietro gli disse: Tu non mi laverai giammai i piedi. Gesù gli disse: Se io non ti lavo, tu non avrai parte alcuna meco.

9  Simon Pietro gli disse: Signore, non solo i piedi, ma anche le mani, e il capo.

10  Gesù gli disse: Chi è lavato non ha bisogno se non di lavare i piedi, ma è tutto netto; voi ancora siete netti, ma non tutti.

11  Perciocchè egli conosceva colui che lo tradiva; perciò disse: Non tutti siete netti.

12  Dunque, dopo ch’egli ebbe loro lavati i piedi, ed ebbe ripresa la sua vesta, messosi di nuovo a tavola, disse loro: Sapete voi quel ch’io vi ho fatto?

13  Voi mi chiamate Maestro, e Signore, e dite bene, perciocchè io lo sono.

14  Se dunque io, che sono il Signore, e il Maestro, v’ho lavati i piedi, voi ancora dovete lavare i piedi gli uni agli altri.

15  Perchè io vi ho dato esempio, acciocchè, come ho fatto io, facciate ancor voi.

16  In verità, in verità, io vi dico, che il servitore non è maggior del suo signore, nè il messo maggior di colui che l’ha mandato.

17  Se sapete queste cose, voi siete beati se le fate.

18  Io non dico di voi tutti; io so quelli che io ho eletti; ma conviene che s’adempia questa scrittura: Colui che mangia il pane meco ha levato contro a me il suo calcagno.

19  Fin da ora io vel dico, avanti che sia avvenuto; acciocchè, quando sarà avvenuto, crediate ch’io son desso.

20  In verità, in verità, io vi dico, che, se io mando alcuno, chi lo riceve riceve me, e chi riceve me riceve colui che mi ha mandato.

21  DOPO che Gesù ebbe dette queste cose, fu turbato nello spirito; e protestò, e


Ef. 5. 8. 6 Is. 53. 1. Is. 6. 9, 10. i Giov. 9. 22. Mar. 9. .37. /Giov. 14. 9.

Giov. 3. 17. «eut. 18. 18. Mat. 26. 2. Luc. 22. 3. ™ Fil. 2. 7. Mat. 3. 14.

Giov. .S. 5. 1 Cor. 6. 11. P Giov. 15. .}. i Giov. 6. 64. > Rom. 12. 10. Gal. 6. 1. 3.

Mat. 11. 29. FU. 2. 5. 1 Giov. 2. 6. Giac. 1. 25. « Sal. 41. 9. Luc. 10. 16.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/871 modifica

disse: In verità, in verità, io vi dico, che l’un di voi mi tradirà.

22 

Laonde i discepoli si riguardavano gli uni gli altri, stando in dubbio di chi dicesse. 

23  Or uno de’ discepoli, il quale Gesù amava, era coricato in sul seno d’esso.

24  Simon Pietro adunque gli fece cenno, che domandasse chi fosse colui, del quale egli parlava.

25  E quel discepolo, inchinatosi sopra il petto di Gesù, gli disse: Signore, chi è colui? Gesù rispose:

26  Egli è colui, al quale io darò il boccone, dopo averlo intinto. Ed avendo intinto il boccone, lo diede a Giuda Iscariot, figliuol di Simone.

27  Ed allora, dopo quel boccone, Satana entrò in lui. Laonde Gesù gli disse: Fa’ prestamente quel che tu fai.

28  Ma niun di coloro ch’erano a tavola intese perchè gli avea detto quello.

29  Perciocchè alcuni stimavano, perchè Giuda avea la borsa, che Gesù gli avesse detto: Comperaci le cose che ci bisognano per la festa; ovvero, che desse qualche cosa ai poveri.

30  Egli adunque, preso il boccone, subito se ne uscì. Or era notte.

31  QUANDO fu uscito, Gesù disse: Ora è glorificato il Figliuol dell’uomo, e Dio è glorificato in lui.

32  E se Dio è glorificato in lui, egli altresì lo glorificherà in sè medesimo, e tosto lo glorificherà.

33  Figliuoletti, io sono ancora un poco di tempo con voi; voi mi cercherete, ma come ho detto a’ Giudei, che là ove io vo essi non posson venire, così altresì dico a voi al presente.

34  Io vi do un nuovo comandamento: che voi vi amiate gli uni gli altri; acciocchè, come io vi ho amati, voi ancora vi amiate gli uni gli altri.

35  Da questo conosceranno tutti che voi siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.

36  Simon Pietro gli disse: Signore, dove vai? Gesù gli rispose: Là ove io vo, tu non puoi ora seguitarmi; ma mi seguiterai poi appresso.

37  Pietro gli disse: Signore, perchè non posso io ora seguitarti? io metterò la vita mia per te.

38  Gesù gli rispose: Tu metterai la vita tua per me? in verità, in verità, io ti dico che il gallo non canterà, che tu non mi abbi rinnegato tre volte.

14

  Il vostro cuore non sia turbato; voi credete in Dio, credete ancora in me.


2  Nella casa del Padre mio vi son molte stanze; se no, io ve l’avrei detto; io vo ad apparecchiarvi il luogo.

3  E quando io sarò andato, e vi avrò apparecchiato il luogo, verrò di nuovo, e vi accoglierò appresso di me, acciocchè dove io sono, siate ancora voi.

4  Voi sapete ove io vo, e sapete anche la via.

5  Toma gli disse: Signore, noi non sappiamo ove tu vai; come dunque possiamo saper la via?

6  Gesù gli disse: Io son la via, la verità, e la vita; niuno viene al Padre se non per me.

7  Se voi mi aveste conosciuto, conoscereste anche il Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete veduto.

8  Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre, e ciò ci basta.

9  Gesù gli disse: Cotanto tempo sono io già con voi, e tu non mi hai conosciuto, Filippo? chi mi ha veduto ha veduto il Padre; come dunque dici tu: Mostraci il Padre?

10  Non credi tu che io son nel Padre, e che il Padre è in me? le parole che io vi ragiono, non le ragiono da me stesso; e il Padre, che dimora in me, è quel che fa le opere.

11  Credetemi ch’io son nel Padre, e che il Padre è in me; se no, credetemi per esse opere.

12  In verità, in verità, io vi dico, che chi crede in me farà anch’egli le opere le quali io fo; anzi ne farà delle maggiori di queste, perciocchè io me ne vo al Padre.

13  Ed ogni cosa che voi avrete chiesta nel nome mio, quella farò; acciocchè il Padre sia glorificato nel Figliuolo.

14  Se voi chiedete cosa alcuna nel nome mio, io la farò.

15  Se voi mi amate, osservate i miei comandamenti.

16  Ed io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore, che dimori con voi in perpetuo.

17  Cioè lo Spirito della verità, il quale il mondo non può ricevere; perciocchè non lo vede, e non lo conosce; ma voi lo conoscete; perciocchè dimora appresso di voi, e sarà in voi.

18  Io non vi lascerò orfani; io tornerò a voi.

19  Fra qui ed un poco di tempo, il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete;

20  perciocchè io vivo, e voi ancora vivrete. In quel giorno voi conoscerete che io son nel Padre mio, e che voi siete in me, ed io in voi.


Giov. 7. S4. Lev. 19. 18. Giac. 2. 8. 1 Giov. :]. 11, 2.3. Mar. 14. 29- 31. -Tat.!. 11.

I Teas. 4. 17. / Eb. 9. 8. Giov. 1. 17. Giov. 1. 4; 11. 2;). Col. 1. 15. Eb. 1. 1- ::.

Giov. 10. 38. Mat. 21. 21. • Mat. 7. 7. 1 Giov. 5. .3. ? Giov. 15. 2C; IC. 7,

Rom. 8. 15, 2C. ? 1 Giov. 2. 27. Mat. 28. 20. 1 Cor. 15. 20.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/872 modifica

21 

Chi ha i miei comandamenti, e li osserva, esso è quel che mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio; ed io ancora l’amerò, e me gli manifesterò. 

22  Giuda, non l’Iscariot, gli disse: Signore, che vuol dire che tu ti manifesterai a noi, e non al mondo? Gesù rispose, e gli disse:

23  Se alcuno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio l’amerà; e noi verremo a lui, e faremo dimora presso lui.

24  Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite, non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25  Io vi ho ragionate queste cose, dimorando appresso di voi.

26  Ma il Consolatore, cioè lo Spirito Santo, il quale il Padre manderà nel nome mio, esso v’insegnerà ogni cosa, e vi rammemorerà tutte le cose che io vi ho dette.

27  Io vi lascio pace, io vi do la mia pace: io non ve la do, come il mondo la dà; il vostro cuore non sia turbato, e non si spaventi.

28  Voi avete udito che io vi ho detto: Io me ne vo, e tornerò a voi; se voi mi amaste, certo voi vi rallegrereste di ciò che ho detto: Io me ne vo al Padre; poichè il Padre è maggiore di me.

29  Ed ora, io ve l’ho detto, innanzi che sia avvenuto; acciocchè, quando sarà avvenuto, voi crediate.

30  Io non parlerò più molto con voi; perciocchè il principe di questo mondo viene, e non ha nulla in me.

31  Ma quest’è, acciocchè il mondo conosca che io amo il Padre, e che fo come il Padre mi ha ordinato. Levatevi, andiamcene di qui.

15

  IO son la vera vite, e il Padre mio è il vignaiuolo.

2  Egli toglie via ogni tralcio che in me non porta frutto; ma ogni tralcio che porta frutto egli lo rimonda, acciocchè ne porti vie più.

3  Già siete voi mondi, per la parola che io vi ho detta.

4  Dimorate in me, ed io dimorerò in voi; siccome il tralcio non può portar frutto da sè stesso, se non dimora nella vite, così nè anche voi, se non dimorate in me.

5  Io son la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me, ed io in lui, esso porta molto frutto, poichè fuor di me non potete far nulla.

6  Se alcuno non dimora in me, è gettato fuori, come il sermento, e si secca; poi cotali sermenti son raccolti, e son gettati nel fuoco, e si bruciano.


7  Se voi dimorate in me, e le mie parole dimorano in voi, voi domanderete ciò che vorrete, e vi sarà fatto.

8  In questo è glorificato il Padre mio, che voi portiate molto frutto; e così sarete miei discepoli.

9  Come il Padre mi ha amato, io altresì ho amati voi; dimorate nel mio amore.

10  Se voi osservate i miei comandamenti, voi dimorerete nel mio amore; siccome io ho osservati i comandamenti del Padre mio, e dimoro nel suo amore.

11  Queste cose vi ho io ragionate, acciocchè la mia allegrezza dimori in voi, e la vostra allegrezza sia compiuta.

12  Quest’è il mio comandamento: Che voi vi amiate gli uni gli altri, come io ho amati voi.

13  Niuno ha maggiore amor di questo: di metter la vita sua per i suoi amici.

14  Voi sarete miei amici, se fate tutte le cose che io vi comando.

15  Io non vi chiamo più servi, perciocchè il servo non sa ciò che fa il suo signore; ma io vi ho chiamati amici, perciocchè vi ho fatte assaper tutte le cose che ho udite dal Padre mio.

16  Voi non avete eletto me, ma io ho eletti voi; e vi ho costituiti, acciocchè andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente; acciocchè qualunque cosa chiederete al Padre nel mio nome, egli ve la dia.

17  Io vi comando queste cose, acciocchè vi amiate gli uni gli altri.

18  Se il mondo vi odia, sappiate che egli mi ha odiato prima di voi.

19  Se voi foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che sarebbe suo; ma, perciocchè voi non siete del mondo, anzi io vi ho eletti dal mondo, perciò vi odia il mondo.

20  Ricordatevi delle parole che io vi ho dette: Che il servitore non è da più del suo signore; se hanno perseguito me, perseguiranno ancora voi; se hanno osservate le mie parole, osserveranno ancora le vostre.

21  Ma vi faranno tutte queste cose per lo mio nome; perciocchè non conoscono colui che mi ha mandato.

22  Se io non fossi venuto, e non avessi lor parlato, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa alcuna del lor peccato.


1 Giov. 2.

/Fil. 1. 11.

1 Giov. 3. ]G.

f Giac. 4. 17.

5. Apoc. .3. 20. ver. 16, erif. rfril. 4. 7. Col. .3. 1.5. « Giov. 17. 17.

Mat. 5. Ifi. h Giov. 18. .34. 1 Tess. 4. 9. 1 Piet. 4. 8. < Rom. .5. 7, 8.

Mat. 12. uO. 1 Giov. 4. 10, IS). Mat. 28. 19. Mat. 24. 9.

• 864 •

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/873 modifica

23 

Chi odia me, odia eziandio il Padre mio. 

24  Se io non avessi fatte tra loro opere quali niuno altro ha fatte, non avrebbero alcun peccato; ma ora essi le hanno vedute, ed hanno odiato me, ed il Padre mio.

25  Ma questo è acciocchè si adempia la parola scritta nella lor legge: M’hanno odiato senza cagione.

26  Ma, quando sarà venuto il Consolatore, il quale io vi manderò dal Padre, che è lo Spirito della verità, il qual procede dal Padre mio, esso testimonierà di me.

27  E voi ancora ne testimonierete, poichè dal principio siete meco.

16

  IO vi ho dette queste cose, acciocchè non siate scandalezzati.

2  Vi sbandiranno dalle sinagoghe; anzi l’ora viene che chiunque vi ucciderà penserà far servigio a Dio.

3  E vi faranno queste cose, perciocchè non hanno conosciuto il Padre, nè me.

4  Ma io vi ho dette queste cose, acciocchè, quando quell’ora sarà venuta, voi vi ricordiate ch’io ve le ho dette; or da principio non vi dissi queste cose, perciocchè io era con voi.

5  Ma ora io me ne vo a colui che mi ha mandato; e niun di voi mi domanda: Ove vai?

6  Anzi, perciocchè io vi ho dette queste cose, la tristizia vi ha ripieno il cuore.

7  Ma pure io vi dico la verità: Egli v’è utile ch’io me ne vada, perciocchè, se io non me ne vo, il Consolatore non verrà a voi; ma se io me ne vo, io ve lo manderò.

8  E quando esso sarà venuto, convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudicio.

9  Di peccato, perciocchè non credono in me;

10  di giustizia, perciocchè io me ne vo al Padre mio, e voi non mi vedrete più;

11  di giudicio, perciocchè il principe di questo mondo è già giudicato.

12  Io ho ancora cose assai a dirvi, ma voi non le potete ora portare.

13  Ma, quando colui sarà venuto, cioè lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità; perciocchè egli non parlerà da sè stesso, ma dirà tutte le cose che avrà udite, e vi annunzierà le cose a venire.

14  Esso mi glorificherà, perciocchè prenderà del mio, e ve l’annunzierà.

15  Tutte le cose che ha il Padre son mie: perciò ho detto ch’egli prenderà del mio, e ve l’annunzierà.


16  Fra poco voi non mi vedrete; e di nuovo, fra poco voi mi vedrete; perciocchè io me ne vo al Padre.

17  Laonde alcuni de’ suoi discepoli dissero gli uni agli altri: Che cosa è questo ch’egli ci dice: Fra poco voi non mi vedrete; e di nuovo: Fra poco mi vedrete? e: Perciocchè io me ne vo al Padre?

18  Dicevano adunque: Che cosa è questo fra poco, ch’egli dice? noi non sappiam ciò ch’egli si dica.

19  Gesù adunque conobbe che lo volevano domandare, e disse loro: Domandate voi gli uni gli altri di ciò ch’io ho detto: Fra poco voi non mi vedrete? e di nuovo: Fra poco voi mi vedrete?

20  In verità, in verità, io vi dico, che voi piangerete, e farete cordoglio; e il mondo si rallegrerà, e voi sarete contristati; ma la vostra tristizia sarà mutata in letizia.

21  La donna, quando partorisce, sente dolori, perciocchè il suo termine è venuto; ma, dopo che ha partorito il fanciullino, ella non si ricorda più dell’angoscia, per l’allegrezza che sia nata una creatura umana al mondo.

22  Voi dunque altresì avete ora tristizia, ma io vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà, e niuno vi torrà la vostra letizia.

23  E in quel giorno voi non mi domanderete di nulla. In verità, in verità, io vi dico, che tutte le cose che domanderete al Padre, nel nome mio, egli ve le darà.

24  Fino ad ora voi non avete domandato nulla nel nome mio; domandate e riceverete, acciocchè la vostra letizia sia compiuta.

25  Io vi ho ragionate queste cose in similitudini; ma l’ora viene che io non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi ragionerò del Padre.

26  In quel giorno voi chiederete nel nome mio; ed io non vi dico ch’io pregherò il Padre per voi.

27  Perciocchè il Padre stesso vi ama; perciocchè voi mi avete amato, ed avete creduto ch’io son proceduto da Dio.

28  Io son proceduto dal Padre, e son venuto nel mondo; di nuovo io lascio il mondo, e vo al Padre.

29  I suoi discepoli gli dissero: Ecco, tu parli ora apertamente, e non dici alcuna similitudine.

30  Or noi sappiamo che tu sai ogni cosa, e non hai bisogno che alcun ti domandi; perciò crediamo che tu sei proceduto da Dio.

31  Gesù


Sal. 69. 4. 6 Giov. 14. 16, e rif. Fat. 1. 8, 21, 22; 4. 20, .3.S. IGiov. 1. 1,2. •[[Matteo (Diodati 1821)/capitolo

24#capitolo

24versetto10|Mat.

24. 10]]. « Giov. 9. 22, 34. / Fat. 26. 9, ecc. Giov. 14. 16, e rif. ft Fat. 2. 22-37.

i Luc. 10. 18. Col. 2. 15. Giov. 14. 16. e rif. Luc. 24. 41, 52. 1 Piet. 1. 8. Mat. 7. 7.

Giov. 14. 13; 15. 16. Giov. 14. 23.

8C5

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/874 modifica

rispose loro: Ora credete voi?

32 

Ecco, l’ora viene, e già è venuta, che sarete dispersi, ciascuno in casa sua, e mi lascerete solo; ma io non son solo, perciocchè il Padre è meco. 

33  Io vi ho dette queste cose, acciocchè abbiate pace in me; voi avrete tribolazione nel mondo; ma state di buon cuore, io ho vinto il mondo.

17

  QUESTE cose disse Gesù; poi alzò gli occhi al cielo, e disse: Padre, l’ora è venuta; glorifica il tuo Figliuolo, acciocchè altresì il Figliuolo glorifichi te,

2  secondo che tu gli hai data podestà sopra ogni carne, acciocchè egli dia vita eterna a tutti coloro che tu gli hai dati.

3  Or questa è la vita eterna, che conoscano te, che sei il solo vero Iddio, e Gesù Cristo, che tu hai mandato.

4  Io ti ho glorificato in terra; io ho adempiuta l’opera che tu mi hai data a fare.

5  Ora dunque, tu, Padre, glorificami appo te stesso, della gloria che io ho avuta appo te, avanti che il mondo fosse.

6  Io ho manifestato il nome tuo agli uomini, i quali tu mi hai dati del mondo; erano tuoi, e tu me li hai dati, ed essi hanno osservata la tua parola.

7  Ora hanno conosciuto che tutte le cose che tu mi hai date son da te.

8  Perciocchè io ho date loro le parole che tu mi hai date, ed essi le hanno ricevute, ed hanno veramente conosciuto che io son proceduto da te, ed hanno creduto che tu mi hai mandato.

9  Io prego per loro; io non prego per lo mondo, ma per coloro che tu mi hai dati, perciocchè sono tuoi.

10  E tutte le cose mie sono tue, e le cose tue sono mie; ed io sono in essi glorificato.

11  Ed io non sono più nel mondo, ma costoro son nel mondo, ed io vo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, essi che tu mi hai dati, acciocchè sieno una stessa cosa come noi.

12  Quand’io era con loro nel mondo, io li conservava nel nome tuo; io ho guardati coloro che tu mi hai dati, e niun di loro è perito, se non il figliuol della perdizione, acciocchè la scrittura fosse adempiuta.

13  Or al presente io vengo a te, e dico queste cose nel mondo, acciocchè abbiano in loro la mia allegrezza compiuta.

14  Io ho loro data la tua parola, e il mondo li ha odiati, perciocchè non son del mondo, siccome io non son del mondo.


15  Io non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che tu li guardi dal maligno.

16  Essi non son del mondo, siccome io non son del mondo.

17  Santificali nella tua verità; la tua parola è verità.

18  Siccome tu mi hai mandato nel mondo, io altresì li ho mandati nel mondo.

19  E per loro santifico me stesso; acciocchè essi ancora sieno santificati in verità.

20  Or io non prego sol per costoro, ma ancora per coloro che crederanno in me per la lor parola.

21  Acciocchè tutti sieno una stessa cosa, come tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te; acciocchè essi altresì sieno una stessa cosa in noi; affinchè il mondo creda che tu mi hai mandato.

22  Ed io ho data loro la gloria che tu hai data a me, acciocchè sieno una stessa cosa, siccome noi siamo una stessa cosa.

23  Io sono in loro, e tu sei in me; acciocchè essi sieno compiuti in una stessa cosa, ed acciocchè il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che tu li hai amati, come tu hai amato me.

24  Padre, io voglio che dove son io, sieno ancor meco coloro che tu mi hai dati, acciocchè veggano la mia gloria, la quale tu mi hai data; perciocchè tu mi hai amato avanti la fondazion del mondo.

25  Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto; ma io ti ho conosciuto, e costoro hanno conosciuto che tu mi hai mandato.

26  Ed io ho loro fatto conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere ancora, acciocchè l’amore, del quale tu mi hai amato, sia in loro, ed io in loro.

18

  GESÙ, avendo dette queste cose, uscì co’ suoi discepoli, e andò di là dal torrente di Chedron, ove era un orto, nel quale entrò egli ed i suoi discepoli.

2  Or Giuda, che lo tradiva, sapeva anch’egli il luogo; perciocchè Gesù s’era molte volte accolto là co’ suoi discepoli.

3  Giuda adunque, presa la schiera, e de’ sergenti, da’ principali sacerdoti, e da’ Farisei, venne là con lanterne, e torce, ed armi.

4  Laonde Gesù, sapendo tutte le cose che gli avverrebbero, uscì, e disse loro: Chi cercate?

5  Essi gli risposero: Gesù il Nazareo. Gesù disse loro: Io son desso. Or Giuda che


Arresto di Gesu in Ghetsemane,

(Mat. 26. 36, 47-56, e rif.)

Giov. 14. 27. Rom. 5. 1. Ef. 2. 14. 2 Tim. 3. 12.

Dan. 7. 14. Mat. 11. 27; 28. 18. Fil. 2. 10. Is. 5: . 11.

Fil. 2. 6. Col, 1. 15-17. Eb. 1. A, 10. h Giov. 16. 27, 80.

Mat. 6. 13. Giov. 15. 3. 1 Piet. 1. 22. Sal. 119. 142, 151.

Gal. 3. 28. • I Tess. 4. 17. Luc. 21. 37; 22. m.

« Rom. 8. 37. 1 Giov. 4. 4; 5. 4.

/Giov. 19. 30. SGiov. 1. ], 2.

i Giov. 16. 28. 1 Piet. 1. 5.

P 1 Cor. 1. 2, 30. 1 Rom. li. r>.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/875 modifica

lo tradiva era anch’egli presente con loro.

Come adunque egli ebbe detto loro: Io son desso, andarono a ritroso, e caddero in terra. 

7  Egli adunque di nuovo domandò loro: Chi cercate? Essi dissero: Gesù il Nazareo.

8  Gesù rispose: Io vi ho detto ch’io son desso; se dunque cercate me, lasciate andar costoro.

9  Acciocchè si adempiesse ciò ch’egli avea detto: Io non ho perduto alcuno di coloro che tu mi hai dati.

10  E Simon Pietro, avendo una spada, la trasse, e percosse il servitore del sommo sacerdote, e gli ricise l’orecchio destro; or quel servitore avea nome Malco.

11  E Gesù disse a Pietro: Riponi la tua spada nella guaina; non berrei io il calice il quale il Padre mi ha dato?

12  LA schiera adunque, e il capitano, e i sergenti de’ Giudei, presero Gesù, e lo legarono.

13  E prima lo menarono ad Anna; perciocchè egli era suocero di Caiafa, il quale era sommo sacerdote di quell’anno; ed Anna lo rimandò legato a Caiafa, sommo sacerdote.

14  Or Caiafa era quel che avea consigliato a’ Giudei, ch’egli era utile che un uomo morisse per lo popolo.

15  Or Simon Pietro ed un altro discepolo seguitavano Gesù; e quel discepolo era noto al sommo sacerdote, laonde egli entrò con Gesù nella corte del sommo sacerdote.

16  Ma Pietro stava di fuori alla porta. Quell’altro discepolo adunque, ch’era noto al sommo sacerdote, uscì, e fece motto alla portinaia, e fece entrar Pietro.

17  E la fante portinaia disse a Pietro: Non sei ancor tu de’ discepoli di quest’uomo? Egli disse: Non sono.

18  Ora i servitori, e i sergenti, stavano quivi ritti, avendo accesi de’ carboni, e si scaldavano, perciocchè faceva freddo; e Pietro stava in piè con loro, e si scaldava.

19  Or il sommo sacerdote domandò Gesù intorno a’ suoi discepoli, ed alla sua dottrina.

20  Gesù gli rispose: Io ho apertamente parlato al mondo; io ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, ove i Giudei si raunano d’ogni luogo, e non ho detto niente in occulto.

21  Perchè mi domandi tu? domanda coloro che hanno udito ciò ch’io ho lor detto; ecco, essi sanno le cose ch’io ho dette.

22  Ora quando Gesù ebbe dette queste cose, un de’ sergenti, ch’era quivi presente, gli diede una bacchettata, dicendo: Così rispondi tu al sommo sacerdote?


23  Gesù gli rispose: Se io ho mal parlato, testimonia del male; ma, se ho parlato bene, perchè mi percuoti?

24  Anna adunque l’avea rimandato legato a Caiafa, sommo sacerdote.

25  E Simon Pietro era quivi presente, e si scaldava. Laonde gli dissero: Non sei ancor tu de’ suoi discepoli? Ed egli lo negò, e disse: Non sono.

26  Ed uno dei servitori del sommo sacerdote, parente di colui a cui Pietro avea tagliato l’orecchio, disse: Non ti vidi io nell’orto con lui?

27  E Pietro da capo lo negò, e subito il gallo cantò.

28  POI menarono Gesù da Caiafa nel palazzo; or era mattina, ed essi non entrarono nel palazzo, per non contaminarsi, ma per poter mangiar la pasqua.

29  Pilato adunque uscì a loro, e disse: Quale accusa portate voi contro a quest’uomo?

30  Essi risposero, e gli dissero: Se costui non fosse malfattore, noi non te l’avremmo dato nelle mani.

31  Laonde Pilato disse loro: Pigliatelo voi, e giudicatelo secondo la vostra legge. Ma i Giudei gli dissero: A noi non è lecito di far morire alcuno.

32  Acciocchè si adempiesse quello che Gesù avea detto, significando di qual morte morrebbe.

33  Pilato adunque rientrò nel palazzo, e chiamò Gesù, e gli disse: Se’ tu il Re de’ Giudei?

34  Gesù gli rispose: Dici tu questo da te stesso, o pur te l’hanno altri detto di me?

35  Pilato gli rispose: Son io Giudeo? la tua nazione, e i principali sacerdoti ti hanno messo nelle mie mani; che hai tu fatto?

36  Gesù rispose: Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei ministri contenderebbero, acciocchè io non fossi dato in man de’ Giudei; ma ora il mio regno non è di qui.

37  Laonde Pilato gli disse: Dunque sei tu Re? Gesù rispose: Tu il dici; perciocchè io son Re; per questo sono io nato, e per questo son venuto nel mondo, per testimoniar della verità; chiunque è della verità ascolta la mia voce.

38  Pilato gli disse: Che cosa è verità? E detto questo, di nuovo uscì a’ Giudei, e disse loro: Io non trovo alcun misfatto in lui.


Gesu dinanzi a Pilato.

(Mat. 27, 1, 2, 11-31, e rif.)

Giov. 17. 12.

Luc. 12. 11. Giov.

Giov. 11. 50. Fat. 10. 28; 11. 3.

6. 15. / Giov. 8. 47; 1 Giov. 4. 6.

867

<i Mat. 20. 19.

Dan. 2. 44; 7. 14

28-2

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/876 modifica

39 

Or voi avete una usanza ch’io vi liberi uno nella pasqua; volete voi adunque ch’io vi liberi il Re de’ Giudei? 

40  E tutti gridarono di nuovo, dicendo: Non costui, anzi Barabba. Or Barabba era un ladrone.

19

  Allora adunque Pilato prese Gesù, e lo flagellò.

2  Ed i soldati, contesta una corona di spine, gliela posero in sul capo, e gli misero attorno un ammanto di porpora, e dicevano:

3  Ben ti sia, o Re de’ Giudei; e gli davan delle bacchettate.

4  E Pilato uscì di nuovo, e disse loro: Ecco, io ve lo meno fuori, acciocchè sappiate ch’io non trovo in lui alcun maleficio.

5  Gesù adunque uscì, portando la corona di spine, e l’ammanto di porpora. E Pilato disse loro: Ecco l’uomo.

6  Ed i principali sacerdoti, ed i sergenti, quando lo videro, gridarono, dicendo: Crocifiggilo, crocifiggilo. Pilato disse loro: Prendetelo voi, e crocifiggetelo, perciocchè io non trovo alcun maleficio in lui.

7  I Giudei gli risposero: Noi abbiamo una legge; e secondo la nostra legge, egli deve morire; perciocchè egli si è fatto Figliuol di Dio.

8  Pilato adunque, quando ebbe udite quelle parole, temette maggiormente.

9  E rientrò nel palazzo, e disse a Gesù: Onde sei tu? Ma Gesù non gli diede alcuna risposta.

10  Laonde Pilato gli disse: Non mi parli tu? non sai tu ch’io ho podestà di crocifiggerti, e podestà di liberarti?

11  Gesù rispose: Tu non avresti alcuna podestà contro a me, se ciò non ti fosse dato da alto; perciò, colui che mi t’ha dato nelle mani ha maggior peccato.

12  Da quell’ora Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridavano, dicendo: Se tu liberi costui, tu non sei amico di Cesare: chiunque si fa re si oppone a Cesare.

13  Pilato adunque, avendo udite queste parole, menò fuori Gesù, e si pose a sedere in sul tribunale, nel luogo detto Lastrico, ed in Ebreo Gabbata

14  (or era la preparazione della pasqua, ed era intorno all’ora sesta); e disse a’ Giudei: Ecco il vostro Re.

15  Ma essi gridarono: Togli, togli, crocifiggilo. Pilato disse loro: Crocifiggerò io il vostro Re? I principali sacerdoti risposero: Noi non abbiamo altro re che Cesare.

16  Allora adunque egli lo diede lor nelle mani, acciocchè fosse crocifisso. Ed essi presero Gesù, e lo menarono via.


17  ED egli, portando la sua croce, uscì al luogo detto del Teschio, il quale in Ebreo si chiama Golgota.

18  E quivi lo crocifissero, e con lui due altri, l’uno di qua, e l’altro di là, e Gesù in mezzo.

19  Or Pilato scrisse ancora un titolo, e lo pose sopra la croce; e v’era scritto: GESÙ IL NAZAREO, IL RE DE’ GIUDEI.

20  Molti adunque de’ Giudei lessero questo titolo, perciocchè il luogo ove Gesù fu crocifisso era vicin della città; e quello era scritto in Ebreo, in Greco, e in Latino.

21  Laonde i principali sacerdoti de’ Giudei dissero a Pilato: Non iscrivere: Il Re de’ Giudei; ma che costui ha detto: Io sono il Re de’ Giudei.

22  Pilato rispose: Io ho scritto ciò ch’io ho scritto.

23  Or i soldati, quando ebber crocifisso Gesù, presero i suoi panni, e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato, e la tonica.

24  Or la tonica era senza cucitura, tessuta tutta al di lungo fin da capo; laonde dissero gli uni agli altri: Non la stracciamo, ma tiriamone le sorti, a cui ella ha da essere, acciocchè si adempiesse la scrittura, che dice: Hanno spartiti fra loro i miei panni, ed hanno tratta la sorte sopra la mia vesta. I soldati adunque fecero queste cose.

25  Or presso della croce di Gesù stava sua madre, e la sorella di sua madre, Maria di Cleopa, e Maria Maddalena.

26  Laonde Gesù, veggendo quivi presente sua madre, e il discepolo ch’egli amava, disse a sua madre: Donna, ecco il tuo figliuolo!

27  Poi disse al discepolo: Ecco tua madre! E da quell’ora quel discepolo l’accolse in casa sua.

28  Poi appresso, Gesù, sapendo che ogni cosa era già compiuta, acciocchè la scrittura si adempiesse, disse: Io ho sete.

29  Or quivi era posto un vaso pien d’aceto. Coloro adunque, empiuta di quell’aceto una spugna, e postala intorno a dell’isopo, gliela porsero alla bocca.

30  Quando adunque Gesù ebbe preso l’aceto, disse: Ogni cosa è compiuta. E chinato il capo, rendè lo spirito.

31  Or i Giudei pregarono Pilato che si fiaccasser loro le gambe, e che si togliesser via; acciocchè i corpi non restassero in su la croce nel sabato, perciocchè era la preparazione; e quel giorno del sabato era un gran giorno.

32  I soldati adunque vennero, e fiaccarono


< Lev. 24. 16. Mat. 26. &3- 65. Giov. 5. 18; 10. 3- . Sal. 22. 18. Giov. 13. 23; 20. 2 ;

•?l. 7, 20, 24. « Giov. 2. 4. / Sal. 69. 21. Giov. 17. 4. Deut. 21. 23.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/877 modifica

le gambe al primo, e poi anche all’altro, ch’era stato crocifisso con lui.

33 

Ma essendo venuti a Gesù, come videro che egli già era morto, non gli fiaccarono le gambe. 

34  Ma uno de’ soldati gli forò il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua.

35  E colui che l’ha veduto ne rendè testimonianza, e la sua testimonianza è verace; ed esso sa che egli dice cose vere, acciocchè voi crediate.

36  Perciocchè queste cose sono avvenute, acciocchè la scrittura fosse adempiuta: Niun osso d’esso sarà fiaccato.

37  Ed ancora un’altra scrittura dice: Essi vedranno colui che han trafitto.

38  DOPO queste cose, Giuseppe da Arimatea, il quale era discepolo di Gesù, ma occulto, per tema de’ Giudei, chiese a Pilato di poter togliere il corpo di Gesù, e Pilato gliel permise. Egli adunque venne, e tolse il corpo di Gesù.

39  Or venne anche Nicodemo, che al principio era venuto a Gesù di notte, portando intorno a cento libbre d’una composizione di mirra, e d’aloe.

40  Essi adunque presero il corpo di Gesù, e l’involsero in lenzuoli, con quegli aromati; secondo ch’è l’usanza de’ Giudei d’imbalsamare.

41  Or nel luogo, ove egli fu crocifisso, era un orto, e nell’orto un monumento nuovo, ove niuno era stato ancora posto.

42  Quivi adunque posero Gesù, per cagion della preparazion de’ Giudei, perciocchè il monumento era vicino.

20

  OR il primo giorno della settimana, la mattina, essendo ancora scuro, Maria Maddalena venne al monumento, e vide che la pietra era stata rimossa dal monumento.

2  Laonde ella se ne corse, e venne a Simon Pietro ed all’altro discepolo, il qual Gesù amava, e disse loro: Hanno tolto dal monumento il Signore, e noi non sappiamo ove l’abbian posto.

3  Pietro adunque, e l’altro discepolo uscirono fuori, e vennero al monumento.

4  Or correvano amendue insieme; ma quell’altro discepolo corse innanzi più prestamente che Pietro, e venne il primo al monumento.

5  E chinatosi vide le lenzuola che giacevano nel monumento; ma non vi entrò.

6  E Simon Pietro, che lo seguitava, venne, ed entrò nel monumento, e vide le lenzuola che giacevano,


7  e lo sciugatoio ch’era sopra il capo di Gesù, il qual non giaceva con le lenzuola, ma era involto da parte in un luogo.

8  Allora adunque l’altro discepolo ch’era venuto il primo al monumento, vi entrò anch’egli, e vide, e credette.

9  Perciocchè essi non aveano ancora conoscenza della scrittura: che conveniva ch’egli risuscitasse da’ morti.

10  I discepoli adunque se ne andarono di nuovo a casa loro.

11  MA Maria se ne stava presso al monumento, piangendo di fuori; e mentre piangeva, si chinò dentro al monumento.

12  E vide due angeli, vestiti di bianco, i quali sedevano, l’uno dal capo, l’altro da’ piedi del luogo ove il corpo di Gesù era giaciuto.

13  Ed essi le dissero: Donna, perchè piangi? Ella disse loro: Perciocchè hanno tolto il mio Signore, ed io non so ove l’abbiano posto.

14  E detto questo, ella si rivolse indietro e vide Gesù, che stava quivi in piè; ed ella non sapeva ch’egli fosse Gesù.

15  Gesù le disse: Donna, perchè piangi? chi cerchi? Ella, pensando ch’egli fosse l’ortolano, gli disse: Signore, se tu l’hai portato via, dimmi ove tu l’hai posto, ed io lo torrò.

16  Gesù le disse: Maria! Ed ella, rivoltasi, gli disse: Rabboni! che vuol dire: Maestro.

17  Gesù le disse: Non toccarmi, perciocchè io non sono ancora salito al Padre mio; ma va’ a’ miei fratelli, e di’ loro, ch’io salgo al Padre mio, ed al Padre vostro; ed all’Iddio mio, ed all’Iddio vostro.

18  Maria Maddalena venne, annunziando a’ discepoli ch’ella avea veduto il Signore, e ch’egli aveale dette quelle cose.

19  ORA, quando fu sera, in quell’istesso giorno ch’era il primo della settimana; ed essendo le porte del luogo, ove erano raunati i discepoli, serrate per tema de’ Giudei, Gesù venne, e si presentò quivi in mezzo, e disse loro: Pace a voi!

20  E detto questo, mostrò loro le sue mani, ed il costato. I discepoli adunque, veduto il Signore, si rallegrarono.

21  E Gesù di nuovo disse loro: Pace a voi! come il Padre mi ha mandato, così vi mando io.

22  E detto questo, soffiò loro nel viso; e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo.


17 xeppeUimento di Gesu.

(Mat. 27. 57, ecc, e rif.)

Es. 12. 4(5. Num. 9. 12. Zac. 12. 10. Apoc. 1. 7. Giov. 3. 1; 7. 50. d GJov. 19. 2r., e rif.

« Sal. 16. 10. Fat. 2. 25-81 ; 13. 24, 35. / Mar. 16. 9. « Luc. 21. 16, e rif. Eb. 2. 11.

Giov. 16. 28. Giov. 16. 22. Mat. 28. 18, 19. Giov, 17. 18.

869-

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/878 modifica

23 

A cui voi avrete rimessi i peccati saran rimessi, ed a cui li avrete ritenuti saran ritenuti. 

24  Or Toma, detto Didimo, l’un de’ dodici, non era con loro, quando Gesù venne.

25  Gli altri discepoli adunque gli dissero: Noi abbiam veduto il Signore. Ma egli disse loro: Se io non veggo nelle sue mani il segnal de’ chiodi, e se non metto il dito nel segnal de’ chiodi, e la mano nel suo costato, io non lo crederò.

26  Ed otto giorni appresso, i discepoli eran di nuovo dentro la casa, e Toma era con loro. E Gesù venne, essendo le porte serrate, e si presentò quivi in mezzo, e disse: Pace a voi!

27  Poi disse a Toma: Porgi qua il dito, e vedi le mie mani; porgi anche la mano, e mettila nel mio costato; e non sii incredulo, anzi credente.

28  E Toma rispose, e gli disse: Signor mio, e Iddio mio!

29  Gesù gli disse: Perciocchè tu hai veduto, Toma, tu hai creduto; beati coloro che non hanno veduto, ed hanno creduto.

30  Or Gesù fece ancora, in presenza dei suoi discepoli, molti altri miracoli, i quali non sono scritti in questo libro.

31  Ma queste cose sono scritte, acciocchè voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figliuol di Dio; ed acciocchè, credendo, abbiate vita nel nome suo.

21

  DOPO queste cose, Gesù si fece vedere di nuovo a’ discepoli presso al mar di Tiberiade; e si fece vedere in questa maniera.

2  Simon Pietro, e Toma detto Didimo, e Natanaele, ch’era da Cana di Galilea, ed i figliuoli di Zebedeo, e due altri dei discepoli d’esso, erano insieme.

3  Simon Pietro disse loro: Io me ne vo a pescare. Essi gli dissero: Ancor noi veniam teco. Così uscirono, e montarono prestamente nella navicella, e in quella notte non presero nulla.

4  Ma, essendo già mattina, Gesù si presentò in su la riva; tuttavia i discepoli non conobbero ch’egli era Gesù.

5  E Gesù disse loro: Figliuoli, avete voi alcun pesce? Essi gli risposero: No.

6  Ed egli disse loro: Gettate la rete al lato destro della navicella, e ne troverete. Essi adunque la gettarono, e non potevano più trarla, per la moltitudine dei pesci.

7  Laonde quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: Egli è il Signore. E Simon Pietro, udito ch’egli era il Signore, succinse la sua veste (perciocchè egli era nudo), e si gettò nel mare.


8  Ma gli altri discepoli vennero in su la navicella (perciocchè non erano molto lontan dalla terra, ma solo intorno a dugento cubiti), traendo la rete piena di pesci.

9  Come adunque furono smontati in terra, videro delle brace poste, e del pesce messovi su, e del pane.

10  Gesù disse loro: Portate qua de’ pesci che ora avete presi.

11  Simon Pietro montò nella navicella, e trasse la rete in terra, piena di cencinquantatre grossi pesci; e benchè ve ne fossero tanti, la rete però non si stracciò.

12  Gesù disse loro: Venite, e desinate. Or niuno de’ discepoli ardiva domandarlo: Tu chi sei? sapendo ch’egli era il Signore.

13  Gesù adunque venne, e prese il pane, e ne diede loro; e del pesce simigliantemente.

14  Questa fu già la terza volta che Gesù si fece vedere a’ suoi discepoli, dopo che fu risuscitato da’ morti.

15  Ora, dopo ch’ebbero desinato, Gesù disse a Simon Pietro: Simon di Giona, m’ami tu più che costoro? Egli gli disse: Veramente, Signore, tu sai ch’io t’amo. Gesù gli disse: Pasci i miei agnelli.

16  Gli disse ancora la seconda volta: Simon di Giona, m’ami tu? Egli gli disse: Veramente, Signore, tu sai ch’io t’amo. Gesù gli disse: Pasci le mie pecore.

17  Gli disse la terza volta: Simon di Giona, m’ami tu? Pietro s’attristò ch’egli gli avesse detto fino a tre volte: M’ami tu? E gli disse: Signore, tu sai ogni cosa, tu sai ch’io t’amo. Gesù gli disse: Pasci le mie pecore.

18  In verità, in verità, io ti dico, che quando tu eri giovane, tu ti cingevi, e andavi ove volevi; ma, quando sarai vecchio, tu stenderai le tue mani, ed un altro ti cingerà, e ti condurrà là ove tu non vorresti.

19  Or disse ciò, significando di qual morte egli glorificherebbe Iddio. E detto questo, gli disse: Seguitami.

20  Or Pietro, rivoltosi, vide venir dietro a sè il discepolo che Gesù amava, il quale eziandio nella cena era coricato in sul petto di Gesù, ed avea detto: Signore, chi è colui che ti tradisce?

21  Pietro, avendolo veduto, disse a Gesù: Signore, e costui, che?

22  Gesù gli disse: Se io voglio ch’egli dimori finch’io venga, che tocca ciò a te? tu seguitami.

23  Laonde questo dire si sparse tra i fratelli,


« Mat. 16. 19: 18. 18. Giov. 11. 16. IGiov. 1. 1. iPiet.l.S. Giov. .3. 15, 16.

~ A Giov. 20. 2, e rif. < Fat. 10. 41. Giov. 20. 19. 26. 1 Piet. 5. 2, 4.

P Giov. 18. 2.S, 25. Mat. 16. 27, 28. Apoc. 3. 11; 22. 7, 20.

/ Giov. 20. 14. iiwc. 5. 4, ecc. ,

Giov. 2. 24, 25. 2 Piet. 1. 14.

Pagina:La_Sacra_Bibbia_(Diodati_1885).djvu/879 modifica

che quel discepolo non morrebbe; ma Gesù non avea detto a Pietro ch’egli non morrebbe; ma: Se io voglio ch’egli dimori finch’io venga, che tocca ciò a te?

24 

Quest’è quel discepolo, che testimonia di queste cose, e che ha scritte queste cose; e noi sappiamo che la sua testimonianza è verace. 


25  Or vi sono ancora molte altre cose, che Gesù ha fatte, le quali, se fossero scritte ad una ad una, io non penso che nel mondo stesso capissero i libri che se ne scriverebbero. Amen.


(Mat. 28. 19, ecc. Mar. 16. 15, ecc. [[Luca (Diodati 1821)/capitolo 24#capitolo24versetto

51|Luc. 24.

51]], ecc.)

Luc. 1. 3. ftGiov. 20. 19, 26; 21. 1, 14. 1 Cor. 15. 5. Luc. 24. 49. Giov. 14. 16, e rif.

Mat. 3. 11. Fat. 2. 4. « Dan. 7. 27. Am. 9. 11. /Mar. 13. 32. 1 Tess. 5. 1, ecc. Mat. 24. 30.

Giov. 14. 3. 1 Tess. 4. 16. Luc. 23. 49; 24. 10. « Mat. 13. ;;5. Sal. 41. 9. Mat. 27- 5, ecc.

Sal. 69. 25; 109.8.