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SOMMARIO


DEDICA DELL’AUTORE.
Perchè il Castiglione scrivesse questi libri del Cortegiano, e quale motivo lo inducesse a publicarli |||
 1
Elogio di alcune tra le persone menzionale nell’opera |||
 2
Ribatte le accuse mosse contro questi suoi Libri: che non siano scritti colla lingua del Boccaccio |||
 3
Che, per essere quasi impossibile trovare un perfetto Cortegiano, debba dirsi superfluo il descriverlo |||
 5
Infine, che nel perfetto Cortegiano abbia voluto ritrarre sè stesso |||
 ivi

Libro Primo.

I. — Il Castiglione scrive il Dialogo del Cortegiano ad instanza di Alfonso Ariosto |||
 7
II— III. — Elogi del duca Federico, e del suo figliolo Guidubaldo |||
 8
IV. — Corte d’Urbino. Uomini insigni che vi praticavano |||
 11
VI. — In quale occasione vi si tenessero i seguenti ragionamenti |||
 13
VII. — Primo gioco, proposto da Gaspar Pallavicino |||
 14
VIII. — Secondo gioco, proposto da Cesare Gonzaga. |||
 15
IX. — Terzo gioco, proposto da fra Serafino |||
 16
» Quarto gioco, proposto dall’Unico Aretino |||
 ivi
X. Quinto gioco, proposto da Ottavian Fregoso |||
 17
XI. — Sesto gioco, proposto da Pietro Bembo |||
 18
XII. — Settimo gioco, proposto da Federico Fregoso: Formare con parole un perfetto Cortegiano. È scelto ad argomento dei discorsi di quella sera |||
 19
XIII— XVI. — Il Conte Ludovico da Canossa, al quale ne è dato l’incarico dalla Signora Emilia, descrive le qualità che si richiedono in un perfetto Cortegiano: ed in prima vuole che sia nato nobile; nel che gli contradice Gaspar Pallavicino. |||
 20
XVII— XVIII. — Principale e vera occupazione del Cortegiano sia quella delle arme. Si guardi tuttavia dal fare il bravo ed il millantatore |||
 25
XIX— XXII. — Sia ben formato della persona, ed abile nella lotta, nella caccia, nel volteggiare a cavallo, ed in simili esercizii |||
 28
XXII— XXVI. — Come si acquisti grazia negli esercizii del corpo, ed in ogni cosa che si faccia o si dica. |||
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