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che quella de’ frati, l’elemosina; e Dante: quanto sa di sale lo pane altrui. || autru fu lu piccaturi ed autru nni fa la pinitenza: altri ha mangiato la candela, e tu smaltisci lo stoppino, questo prov. è biblico! sa della misteriosa giustizia di Dio.

Àutru, Àvutru, ’N’autru, Altru e Artru. add. Diverso, differente affatto delle cose di cui si parla, non l’istesso: altro. || tutt’autru: tutt’altro, affatto diverso. || per autru: per altro, quanto al rimanente. || Seguito dalla particella chi o ca significa accrescimento ne’ paragoni; chistu è bellu, e nn’haju autru chi chissu: codesto è bello, e n’ho altro che codesto. || nautra vraca, nautru virseriu, modo d’esprimere qualche disgustosa novità che sopravvenga. (A. V. ital. autro in Fra Guittone).

Autrutantu e N’autrutantu. avv. Altro tanto: altrettanto.

Àutu. V. altu. (A. V. Ital. auto nel Lombardi).

Autunnali. add. D’autunno: autunnale.

Autunnu. s. m. Una delle quattro stagioni dell’anno, che comincia quando il sole va il Libra: autunno. || Prov. l’autunnu duci fa cutugna e zorbi, per dire che produce cose non sempre dolci ma aspre. || fin’all’autunnu dura la bunazza, che le cose buone fin a dato punto durano e poscia debbonsi aspettar cattiverie.

Autura. V. altura.

Auturi. s. m. Inventore, quegli da cui checchessia trae origine: autore. || Guida, cagione, promotore: autore.

Auzari. V. ausari.

Auzzinu. s. m. Così chiamavano alcuni tribunali i loro sergenti, che portavano altrui le notificazioni dei loro ordini: cursore, aguzzino.

Avàli. V. uguali.

Avalignu. V. aggualignu.

Avana. s. m. Sorta di tabacco proveniente da Avana: avana.

Avantaggeddu. dim. di avantaggiu: vantaggetto, vantaggino.

Avantaggiamentu. s. m. Avvantaggiamento.

Avantaggiari. v. a. Portar innanzi, accrescere, aumentare: avvantaggiare. || Superare, avanzare: vantaggiare. || intr. e rifl. Divenir migliore approfittarsi: avvantaggiarsi, vantaggiarsi. P. pass. avantaggiatu: avvantaggiato.

Avantaggiatu. add. Avvantaggiato. || Detto di misure, mercanzie, ecc. con soprammercato: avvantaggiato. || Detto di vestimento, o altro, che penda più tosto nel dovizioso che nello scarso: vantaggiato.

Avantàggiu. s. m. Il soprappiù, quello che si ha di più degli altri: vantaggio. || Utilità, ventura: vantaggio. || Profitto, avanzamanto: vantaggio. || pigghiari l’avantaggiu, prevenire altrui, guadagnare commodità di tempo, luogo, ecc., esser il primo a menar le mani: pigliar l’avvantaggio. || d’avantaggiu: di vantaggio, inoltre.

Avantaggiusamenti. avv. Con vantaggio: avantaggiosamente, vantaggiosamente.

Avantaggiusissimamenti. avv. sup. Avvantaggiosissimamente, vantaggiosissimamente.

Avantaggiusu. add. Detto di persona che cerca vantaggio: avvantaggioso, vantaggioso.

Avantalòru. s. m. V. avantaturi.

Avantamentu. s. m. Vantamento.

Avantareddu. Che si vanteggia (Tomm. D.), che sempre si vanta: vanteggiatore, vanesio.

Avantari. v. a. Esaltare, magnificare, dar vanto: vantare. || Afferrare: agguantare, avanta ccà: agguanta. || T. mar. avantari a lu traversu, esprime l’azione, la situazione della nave che è alla cappa: cappeggiare. || rifl. a. Gloriarsi, darsi vanto: vantarsi. || Prov. cu’ s’avanta cu la so vucca o è asinu o è cucca: chi si loda s’imbroda. || mai nuddu s’avantau, chi caru cci custau: ad orgoglio non mancò mai cordoglio. (A. V. ital. avantare in Notar Jacopo). P. pass. avantatu: vantato. || Agguantato.

Avantarsira. avv. La sera di jer l’altro: avantieri sera, l’altra sera. E si dice anco per tempo un po’ più remoto.

Avantata. s. f. Il vantare, lode che altri dà a sè stesso: vanteria.

Avantaturi –tura –trici. verb. Chi o che vanta: vantatore –trice.

Avanteri. avv. Il giorno prima di jeri: jer l’altro, avantieri. || L’usiamo per tempo anco più remoto: l’altro giorno. || avanteri di la cummari o avanteri di lu palermitanu; si dice in ischerzo per tempo remoto.

Avanti. prep. che serve al quarto caso: avanti, innanzi. || avv. di tempo: avanti. || jiri avanti, talora significa avanzare: andar avanti, talora aver effetto: andare. || avanti megghiu! modo di esprimere buon augurio. || avanti! Dicon i cocchieri per far che le persone si guardino: badi, si badi. || pigghiari avanti pri nun cadiri: mettere le mani innanzi per non cadere, prevenire alcuno, accusarlo, fare cascar su di lui la colpa o simile. || avanti! Detto in modo imperativo: via! orsù! || farisi avanti: farsi avanti, prodursi a fare checchessia. || d’oggi, d’ora, di ccà ecc. ’nn’avanti: da oggi, ora, da qui ecc. innanzi, da oggi ecc. in poi. || nun avirinni d’avanti, dicesi di chi in una cosa è unico o superiore agli altri. || cu’ d’avanti ti pinci, d’arreri ti tinci: chi ti loda in presenza, ti biasima in assenza.

Avantichì. avv. Innanzichè, primachè: avantichè.

Avantirazzu. avv. accr. Molto tempo fa: un pezzo fa, tempo addietro.

Avantuliddu. avv. dim. Un poco avanti.

Avanzaltari. V. pàliu.

Avanzamentu. s. m. Avanzamento.

Avanzari. v. a. Metter in avanzo, acquistare: avanzare. || Anticipare, dar avanti: avanzare. || Superare, trapassare: avanzare. || Venir innanzi acquistando: avanzarsi. || avanzamu! Detto in modo imperativo e sdegnato a chi ci secca e non vuole ubbidirci: andiamo!, orsù via! || Dovere avere, p. e. avanzu tantu di tia: ho avere tanto da te, avanzo tanto da te; ne’ Canti Tosc. del Tigri vi è esempio di quest’ultimo modo. || avanzari postu: insolentire, detto iron. || intr. ass. Sovrabbondare: avanzare. || Restare, rimanere: avanzare. || Risparmiare: avanzare. || avanzari unu: oltrepassarlo, travanzarlo; quest’ultimo ha esempio nel suddetto Tigri e in altri classici. || Rifl. a. Farsi avanti: avanzarsi.

Avanzateddu. add. dim. Avanzatino (Non è nei vocabolari ma non parmi inutile). || Detto di in là cogli anni: avanzatotto.