Contro l'alchimia e gli alchimisti palinodia dell'Argonautica - Versione critica/Contra l'alchimia; e gli alchimisti

Contra l'alchimia e gli alchimisti

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Al molt'illustre il sognor Hieronimo Fosco Della Argonautica libro primo


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C O N T R A

L' A L C H I M I A;

E  G L I  A L C H I M I S T I

Palinodia dell'Argonautica

D I

Angelo Ingegneri.


SS
C R I S S E lo Speroni, huomo eloquentissimo, un curioso Paradosso in favore dell'Usura; E perchè fù giudicato errore, che, anco da scherzo, si lodasse un peccato di questa sorte, egli n'hebbe per penitenza fare quella bella essortatione alle Cortigiane, che si legge tra l'altre sue leggiadrissime Orationi. Hora à me, c'hò composto l'Argonautica, nella quale, oltra gli honori debitamente resi à Principi, à Signori, et ad amici miei, pare, che mio scopo sia stato' l commendar l'Alchimia,

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et essaltare la fabrica del Lapis Philosophorum, chi darà già mai castigo che basti? ò penitenza, ch'al fallo sembri equivalente? Mà che aspett'io ch'altri la mi dia? nè che l'altrui giudicio m'habbia à correggere? Tocca al peccatore il ravvedersi da sè stesso, e ravvisto ch'egli è, il far delle sue colpe l'emenda, e pagarne la pena di propia sua volontà. Sù dunque, più non vi s'indugi. Nè per venirne alla sodiſfattione si trapassi da male à male, come dall'Usura alle Cortigiane; ma stiesi nella stessa Alchimia: vitio, che per la maggior parte di coloro, che v'attendono, (e per ciò n'escludo i Principi, i quali possono haver degni, e gloriosi fini, nè vanno à risco d'impoverire) eccede ogn'ingordigia de gli usurai; e con l'infallibile infelicità de gli eventi suoi conduce i suoi amatori talhora à viè più calamitosa conditione, che non fanno le perfide, ingannevoli, et ammorbate meretrici. Nella quale impresa io non procederò nè da Filosofo, nè da Poeta, nè da Oratore. Il primo, perch'io no'l sono; Il secondo, perche avvegna ch' io' l fossi, basti l'haver favoleggiato quando ne dissi la bugia. Al terzo sì m'accostarei volentieri; Mà qual arte in ciò può agguagliare, non che avanzare la verità? Anderò con un tale mio fosco, e debile lume naturale, e con certa mia semplice espressione, toccando alcuni punti essentiali, più consistenti nel fatto, che nelle ragioni; valendomi di qualche coniettura non male à proposito, senza ubligarmi à verun ordine, rassomigliandomi in questo, non al dotto e regolato pittore, il qual finge la sua tauola con perfetta inuentione, & imita ogni ſua parte con proportionato diſegno; ma più tosto al capriccio di colui, che nella varietà delle grottesche ricerca, e bene spesso ritrova [p. 3 modifica] [p. 4 modifica] [p. 5 modifica] [p. 6 modifica] [p. 7 modifica] [p. 8 modifica] [p. 9 modifica] [p. 10 modifica] [p. 11 modifica] [p. 12 modifica] [p. 13 modifica] [p. 14 modifica] [p. 15 modifica] [p. 16 modifica] [p. 17 modifica] [p. 18 modifica] [p. 19 modifica] [p. 20 modifica] [p. 21 modifica] [p. 22 modifica] [p. 23 modifica] [p. 24 modifica] [p. 25 modifica] [p. 26 modifica]