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la non Seti talhor cara, e bramata vaghezza, e di-lettatione. Dicono primieramente quelli viuaci,‘ e curiofi intelletti di voler comporr vna medieina da fanare i metalli infermi: e tali chiamano tutti gli altri, dall’oro in poi. Ma coftoro ( s’io non m’incanno ) in vece di coaiuuare,* fi com efsi fi prefumono, rìntentione della Natura,s’ingegnano» per mio parere,di contraoperare alla volontà di lei, e di diftruggere per vna parte la bellezza dell vnr«erfo. Laquale diriuando dalla diuerfità delle cofe; Tempre che tutti i metalli fi riduceffero in oro folo, diterrebbe in quello de i minerali, che non è l’vltimo fuò ornamento, manca,e rifiretta. E perchè, di grafia i non intende la prouida, c fertile Natura di volere nelI vniuerfaieopificio Tuo, còsi come Toro, 1 argentoancon, e i rame, & il ferro, loflagno, el piombe forfè più di tutti 1 argento viuo?E perchenon fono eglino tutti quanti; opportuni, ed attiad alcun buono, eparticolare effetto? anzi ciafeimo à più d’vno? e tutti in fomma nelle fpetie loro perfetti, di quella petfettione, che conuiene à cadauno? E daquaìfebre, cd altra malattia, e da chi, ouero da qual lorpolfo, od infolito sbadiglio conofciuta, fi trouano così gli fuenturati oppreffi? Aozi end e, che cerai medicinófrfi aflumono di fanare lèforti tutrè’j per la medefimà loro ragione, inferme de gli animali, così fenfifiui, come vegetabili, e riurgli tutti alla fola perfettione rationale?efserido quella lenz alcun fallo fanima più perfetta, e tutte l’altre declinando da lei, fi come(appo coflo ro) fanno dall’oro umi gii altri metalli. Ma che farebbeil Mondo, fela Matura,4ciolta, fecondo quella noua Filofofia^’ogni A a inape