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liberamente; é chiarfifimaménte efplicate ne gli JotQ fediti. Anzi taluna ve n’ha di molto maggior pericolo, che non farebbe quella: che peggio pare à me, che dalle (acre lettere habbiano diabolici intelletti potuto maluagiamente cauar fomento alle loro profane, ed empie opinioni, che non fora, che’l Turco fteffo poteffe à fua voglia formare, e valerli del lapis philofophorum. Deueualì perciò occoltare la fcrittura facra? la quale bene, e catholicamente intefa, ftabilifce & accrefce di giorno in giorno la pietà, - e religione de fedeli? Cosi per la filofofia naturale fi cantina, chi non ha buon lume à graui precipiti). La medicina infegna talhor d vccidere così bene, come di rifanare altrui • La giu reprudenza ammaeftra nelle cauillationi altrettanto, quanto nella dritta ragione. E così latee di mano in mano ad ognuno, ò buono, ò reo, ch’egli fi fia, e lecito 1 applicari! à ciafcuna d’effe, &anco ageuole il fami profitto, e rìufcirneeccellente;cheD i o sà bene ciò, che da permettere, e da vietare, e dal male, ch’egli permette trar maggior bene affai di quello, che può capire 1 tioftro intelletto. Banco da nonpaffar con filentio, che per mezzo di tai libri, sei pur contengono nulla di vero, Tintelligenza dell’arte venga anzi confeguita da i peccatori, che v attendono v cheda gl’innocenti, i quali non badano à cofe tali. E ciò è manifeftiflìmo; perchè 1 fine, che per lo più fà, ch’altri dia opera à cosi latto ftudio Aorno Tempre ad efcluderne i Principi ) e lolo amritia, od ambinone, ò l’vno, e l’altro peccato infieme, a’ quali pofeia tutti gli altri vitij confeguitano, come fà l’ombra al corpo. E quella, che lembra in alcuni iludiofidi quella fetenza > deuotione, o pietolo eflem