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egli copofe in quella facoltà, làfciòai Re d’InghèJterra, per quanto narra® coftoro,migJiaia,e miiJiona di feudi, ouero,per quella valuta,notabile quantità diverge doro. Et appreso di lui vn Arnaldo di Villa Noua,vn Conte di Treueri, efrà i più antichi,vn farr.ofifsimq Geber, e tant altri, che fanno à punto’vna Turba, così ditr andata da loro ftefci. O quanto mi tocca voglia di ridere. Non mancano in Piemonti, e fors’anco in Turino propio, non che’n molt altre parti d’Italia, e fuori, di quegli, che affermano, che’ì pur l’altr’hieri morto, efotterrato Ethereo, fpeciofo foggetto della corriua noftra Argonautica,hà fatto al Sereniamo Signor Duca di Savoia moltemilliona doro, elafciatagli grande quantità di lapis in tuttaperfettionej II che piacefse à Dio, che così folTe la verità, come non potrebbe à più degno Principe toccare vna così alta fortuna; ma balta à noi di negarlo fenz altro; prouilo pofeia cui tal credenza aggrada: ma temo ben’ionon la dialettica gli failifca neila maniera, ch’ella chiarì quel buono fcolare, ilquale^argomentando contrai padre, chele tré ouafollerò cinque, prefe che s’hebbe per fe’l grolfolano vecchio le tré à punto, che lì vedeuano in tauola, fe ne rimale co’l beli honore d acuto lìllogizzanre,! ma non mangiò però le due, che non v’erano, nè v’andauano, le non cacciaci da lui per ragion di loica. Corre adunque quella fai fiflìma fama tanto vicino 3 e così di frefeo > e nói verrerno preftar fede alle aperte menzogne de i folli feguaci d arte sì vana, có tanta interpolìrione di tempo,e tanta diltanza di paefi? Altro ci vorrebbe per farmi à credere cotanti loro miracoli. Ma io non veggo per niuno d elfi } ne Citta fondata, nè Signoria acquifiata j nè im