Rivista italiana di numismatica 1891/Bibliografia
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BIBLIOGRAFIA
LIBRI NUOVI.
Engel (Arthur) et Serrure (Raymond), Traité de Numismatique du Moyen Age, — Tome premier. — Depuis la chûte de l’Empire romain jusqa’à la fia de l’époque carolingienne. — Paris, Leroux, 1891. — (Un bel vol. in-8° gr., di LXXXVII - 352 pag., con 645 illustr. nel testo).
I due valorosi giovani che hanno voluto di nuovo associare il loro nome in un’impresa ardita qual è quella di coordinare e svolgere sistematicamente la intera Numismatica medioevale, sono ben noti ai lettori della Rivista, che più volte ebbe ad occuparsi con encomio della loro vasta pubblicazione: Répertoire des sources imprimées de la Numismatique française1.
Si trattava allora di un’ opera meramente bibliografica, e gli autori vi avevano palesato una straordinaria accuratezza e coscienziosità d’indagini; queste doti si ravvisano egualmente nel volume che abbiamo sott’occhio, il quale, benché rivolto allo studio immediato dei monumenti, ritrae pure grande efficacia dall’apparato bibliografico di cui è munito.
Infatti, com’è caratteristica dei lavori di Engel e Serrure, il Traité de Numismatique du Moyen Age non si presenta al pubblico che dopo una larga e feconda preparazione, dopo uno studio analitico di tutto ciò che s’ è pubblicato sinora nei diversi paesi intorno all’argomento che gli autori intendevano di trattare. Questo studio minuto ed analitico trova la sua sintesi nel «Coup d’ oeil sur l’histoire des études de numismatique médiévale», interessantissimo anche per la favorevole circostanza che gli autori, conoscendo molte lingue, sono in grado di giovarsi e di render ragione di non pochi libri i quali, appunto per la lingua in cui sono scritti, rimangono inaccessibili al comune degli studiosi.
Lo sguardo retrospettivo sulla bibliografia forma il primo paragrafo della diffusissima Introduzione. Gli altri paragrafi si possono chiamare altrettante piccole monografie le quali riassumono ed espongono in modo chiaro e preciso le nozioni più indispensabili intorno agli argomenti che seguono : — Limiti e divisioni della Numismatica del Medio Evo. — La moneta sotto l’aspetto economico e giuridico. — I monetarii ed i loro privilegi. — La fabbricazione delle monete nel Medio Evo. — Forma, impronte e nomi delle monete. — I falsi-monetarii e l’imitazione. — Le monete antiche considerate come monumenti storici e come oggetti di collezione.
Prima d’intraprendere la trattazione della Numismatica medioevale propriamente detta, gli autori danno un succoso compendio della Numismatica del Basso Impero, che costituisce, per cosi dire, l’anello di congiunzione fra la monetazione classica romana e quella dei primi tempi del Medio Evo, poiché, com’è noto, ì Barbari incominciarono appunto dall’imitare le monete imperiali della decadenza. Il sistema monetario, i tipi e lo stile, colle graduali modificazioni dagli eleganti soldi d’oro di Arcadie alle goffe monete d’impronta schiettamente bizantina, la paleografia, le leggende, i monogrammi, le indicazioni delle zecche, sono studiati volta a volta, sulle traccie specialmente dell’opera cosi accurata del Sabatier.
Seguono le monete dei Vandali e degli Ostrogoti, che vengono comunemente intercalate nella serie bizantina, e furono studiate da Giulio Friedlaender e dal Sabatier stesso; — le monete dei Longobardi, che fornirono argomento di dotte ricerche a molti scienziati italiani, quali Giulio Cordero di San Quintino, Domenico Promis, ed il ch. nostro collega Comm. Brambilla; — le monete dei Visigoti, studiate principalmente da A. Heiss, e non meno interessanti sotto il riguardo della degenerazione dei tipi che per le numerose indicazioni di nomi di re e di zecche.
La Numismatica dei Franchi ha, com’è naturale, una parte preponderante in questo volume: i Sigg. Engel e Serrure vi dedicano oltre ad un centinaio di pagine, dividendo la trattazione in due periodi, l’uno dei quali abbraccia le monete dei primi re, i soldi e terzi di soldo d’oro di Teodeberto, e le imitazioni servilmente bizantine de’ suoi successori, sino alla metà del Sec. VI, mentre l’altro si estende sino ai Carolingi. Questo secondo periodo, importantissimo per la prevalenza de’ monetarii e per le molteplici quistioni attinenti all’organizzazione della moneta, è trattato con grande cura, come ne fanno fede l’elenco dei nomi di persone e quello vastissimo delle zecche merovingie. La paleografia, e più ancora lo studio dei tipi, — (cosi felicemente iniziato da Lelewel nella sua Numismatique du moyen àge considérée sous le rapport du type, opera che i Sigg. Engel e Serrure non si stancano di citare e di proporre a modello nel loro libro), — danno occasione agli autori di riassumere e far rilevare una grande quantità di caratteristiche, preziosissime per la classificazione e la localizzazione delle singole monete.
Altri capitoli sono dedicati all’ardua Numismatica degli Anglo-Sassoni (di cui recentemente si è occupato anche l’illustre Head, conservatore del Museo Britannico), e ad un rapido sunto di quella de’ Mussulmani.
Poi gli autori intraprendono l’esame della Numismatica carolingia primitiva, facendo tesoro in ispecie delle osservazioni paleografiche, elemento ch’essi non trascurano giammai, e che può infatti gettare molta luce sulle quistioni numismatiche.
Uno sguardo alla monetazione del regno d’Aquitania, una succinta storia di quella del regno di Francia sino alla caduta dei Carolingi, un cenno sulla Germania, nonché sulla Provenza e sulla Borgogna, formano il passaggio al capitolo che tratta degl’inizi della Numismatica feudale.
L’Italia ha un capitolo speciale, in cui si passano in rassegna le monete battute dai Carolingi nelle varie loro zecche, e si accenna brevemente a quelle degli antichi marchesi della Toscana, nonché alle monete di Venezia e agli antiquiores papali, chiudendo colla Numismatica del Mezzogiorno. Per l’attribuzione delle monete del Ducato di Napoli, gli autori si giovarono particolarmente della monografia di Arturo G. Sambon, riprodotta lo scorso anno nella presente Rivista.
Il bel volume dei Sigg. Engel e Serrure termina con uno studio sulle monete inglesi dallo scorcio del Sec. VIII alla conquista di Canuto il Grande, e su quelle cosi bizzarre degli Scandinavi, illustrate non ha guari dal dottissimo Hildebrand di Stoccolma; aggiuntovi uno stringato compendio della Numismatica bizantina con alcune fra le più grottesche imitazioni che ne derivarono presso i popoli della Russia e della Georgia.
Solone Ambrosoli. — Manuale di numismatica. — Ulrico Hoepli, Milano 1891.
Compendiare una scienza, sulla quale furono scritti centinaia per non dire migliaia di volumi, costringere nientemeno che la Numismatica in un microscopico volumetto in-16 di poco più di 200 pagine, illustrarlo con 100 incisioni, ornarlo di 4 tavole e offrirlo in vendita per la tenue moneta di L. 1,50, ecco invero un miracolo della scienza e dell’industria riunite! Per poco che uno abbia pratica dello scrivere scientifico, sa come la sintesi sia più difficile dell’analisi, e quanto un trattatello elementare costi di più che non una discussione anche profonda su di un tema speciale. È per questo che, dando il benvenuto al manualetto che è il primo a presentarsi nel mondo, cosi succoso, cosi comprensivo e cosi a buon mercato, non vogliamo neppure accennare a qualche piccolo neo, a qualche leggera sproporzione di parti, che è ben naturale vi si riscontri, la perfezione non essendo dote delle cose umane.
Certo che il Manuale va preso per quello che è, e non bisogna cercarvi quello che non vi può essere. È il primo passo della gioventù alla scienza numismatica, e basta questo per dire che non può essere la scienza, bensì una semplice guida alla scienza, il che è appunto quello che mancava, non solo alla nostra letteratura, ma anche alle letterature forastiere. Tutti quelli che intendono dedicarsi più o meno intensamente alla numismatica devono leggere per primo questo manualetto, dopo il quale, passando dalle nozioni generali alle speciali, studieranno opere più diffuse, più scientifiche, e per conseguenza anche più costose. Di manuali speciali — giacché questi dovranno essere la seconda lettura prima di passare a quelle che sono veramente opere scientifiche — ne abbiamo nella letteratura francese e nella tedesca. Non è improbabile che fra non molto ne avremo anche nella nostra, anzi crediamo che qualche cosa in argomento si sta già elaborando; ma non preveniamo gli eventi. I manuali speciali nasceranno naturalmente in seguito, ma era naturale che quello affatto generale avesse la precedenza.
F. G.
De Witte Alphonse — Supplément aux «Recherches sur les monnaies des comtes de Hainaut» par M. Renier Chalon. Bruxelles, Dapriez, 1891. — Un bel fasc, in-4, di pag. 52, con 2 tav. lit.
La monetazione della contea di Hainaut nei Paesi Bassi fornì già materia al compianto Renier Chalon, sin dal 1848, per una pregiata monografia, ch’egli procurò poi di completare con tre supplementi.
Le scoperte ulteriori avendo aggiunto alcune nuove monete alla serie già edita, il sig. Chalon non aveva trascurato di farne apprestare i disegni per pubblicare un quarto supplemento, ch’egli intendeva di corredare con vari documenti interessanti, pervenuti nel frattempo a sua notizia. Sgraziatamente, nel febbraio del 1889, la morte troncava i progetti dell’erudito Presidente onorario della Società Numismatica Belga.
Oggi il ch. sig. Alfonso De Witte, con pensiero molto opportuno, ha riunito quei pochi materiali, arricchendoli col frutto delle proprie ricerche negli Archivi del Belgio e nei diversi Gabinetti numismatici, e ne ha composto un quarto supplemento all’opera di Renier Chalon.
In molti punti, le indagini del sig. De Witte vengono a modificare sostanzialmente le attribuzioni primitive del sig. Chalon; e sotto questo riguardo l’opuscolo assume un’importanza superiore a quella d’un semplice complemento all’opera fondamentale.
Di particolare interesse riescono per noi le imitazioni del fiorino d’oro col S. Battista, e le osservazioni che esse suggerirono al signor Picqué, in una recente sua lettera all’autore del supplemento; com’è naturale per tutto ciò che si riferisce alla sfera d’influenza diretta od indiretta della celebre moneta fiorentina.
Fra i documenti, ò notevole l’estratto della convenzione con cui il conte Giovanni, nel 1303, dà in appalto la zecca a Bonsignore, figlio di messer Orlando cavaliere di Siena. La scritta incomincia: «Jou, Bonsignour, jadis fieus de Monsigneur Ourlant Bonsignour. chevalier de Sienne, fac savoir à tous ceaus ki ces présentes lettres veront ou oront que iou, pour mi et pour mes compaignons, etc, etc..»
Due tavole, abilmente disegnate dal sig. Lavalette, aggiungono pregio all’accuratissimo lavoro del sig. De Witte, ch’egli affettuosamente ha voluto dedicare alla memoria di Benier Chalon, il ritratto del quale orna la copertina e l’introduzione dell’opuscolo medesimo.
S. A.
Stella Antonio, Il servizio di cassa nell’antica repubblica Veneta. Venezia, Visentini, in-8, pp. 888.
Ambrosoli Solone, Numismatica (Manuali Hoepli) pag. 229 con 100 foto-incis. e 4 tavole, in-16. Milano, Hoepli, 1890.
Catalogo delle monete greche, romane primitive, consolari, imperiali italiane medioevali, moderne possedute dal Dott. Tommaso Capo che si venderanno al pubblico incanto per cura del Cav. Ortensio Vitalini, numismatico in Roma (piazza di Spagna, 23) a principiare dal 9 marzo e giorni susseguenti. Roma, tip. A. Befani, 1891, in-8 gr., pp. 127.
Loria, Studi sul valore della moneta. Torino, Bona, 1891, in-8, pp. 150 [ «Biblioteca di scienze sociali», vol. IX].
Conigliani (G. A.), La dottrina monetaria in Francia durante il medio evo. Modena, Namias, in-8, pp. 28.
Ris-Paquot, Dictionnaire des poinçons, symboles, signes figuratifs marques et monogrammes des orfèvres français et étrangers, etc. Paris, H. Laurens, 1890, in-8, pp. vili-884 av. grav.
Roswag C. ing., L’argent e l’or. Tome II: Consommation et circulation des métaux précieux. Paris, V. Ch. Dimod, 1891, in-8.
Heiss A., Florence et les Florentins. Les médailles de la renaissance. Paris, Rothschild, 1891, fol. fig.
Victor de Swarte, Le trésor public pendant la guerre de 1870-1871, in-8, Paris, libr. Berger-Levrault, 1891.
Boissevain M., Le problème monétaire et sa solution, in-8, Paris, libr. Guillaumin et C, 1891.
Courtois Alph. fils, Histoire des banques en France. Seconde édition avec portrait de Law, in-8, Paris, libr. Guillaumin et C., 1891.
Ducrocq (T.). Notes sur des pièces de monnaie mérovingienne intéressant le Poitou. Poitiers, impr. Blais, Boy et C, 1890, in-8, pag. 16 [Extr. des Bulletins de la Société des antiquaires de l'Ouest, second trimestre 1890].
Swarte (V. de), Les financiers amateurs d’art aux XVI, XVII et XVIII siècles, Paris, Plon, in.8, p. 65. Soultrait (comte Georges de), Notice sur quelques jetons du Forez. 8. l. n. d., in-8, 1890.
Engel et Serrure, Traité systématique de numismatique du moyen âge, vol. I. Paris, Leroux.
Michaud A, Catalogue descriptif des monnaies et médailles composant le médaillier de La Chaux-de-Fonds. I partie: Monnaies suisses. La Chaux-de-Fonds, chez l’Auteur, 1891, gr. in-8, pag. III, 78.
Notice des médaillons et modèles d’Antoine Bovy exposés dans les locaux de l’Ecole municipale d’art par Jaques Mayor Secrétaire de la Société suisse de numismatique. Genève, aux bureaux du Conseil administratif, 1891, in-8, p. 84.
Catalog der Thurg. Hist Sammlung in Frauenfeld. Weinfelden , Schläpfer, 1890, in-8 [A p. 12-20 monete romane, svizzere, estere e medaglie].
Cumont (Georges), Monnaies franques découvertes dans les cimetières francs d’Eprave. Bruxelles, Gobbaerts, 1890, in-8, p. 56 et fig.
Spöttle Jos., Ueber die deutsche Münzreform und deren Einfluss au den landwirtschaftlichen Erwerb innerhalb des Reichsgebietes bezw. über die von einer internationalen Doppelwährung für die deutsche Landwirtschaft zu hoffenden Vor- und Nachtheile (Dissert. Inaugurale di Lipsia, 1890), in-8, pag. III-67, 2 piante et 4 Tab. in-4, fol.
Brambach (Wilt.), Das badische Wappen auf Münzen und Medaillen. Karslsruhe, Groos, in- 12, p. 43 et fig.
Kussáka d.r I. T., Das japanische Geldwesen. Geschichtlich und kritisch dargestellt, gr. in-8, pag. VII-100. Berlin, R. L. Prager.
Erbstein Jul. und Alb. Erörterungen auf dem Gebiethe der sächsischen Münz-und Medaillen -Geschichte. Bei Verzeichnung der Hofrath Engelhardt’schen Sammlung veröffentlicht. 2 Abth. Mit 1 Tafln. Dresden, Baensch, 1890, gr. in-8, pag. V et 85-195.
Mensi, Min.-Secr. D.r Franz, Die Finanzen Oesterreichs von 1701-1740. Nach archivalischen Quellen dargestellt. Wien, Manz, 1890, gr. in-8, pag. XV-775.
Entwurf zur Regulierung der Valuta in Oesterreich-Ungarn, gr. in-8, pag. VI-69. Regensburg, Verlags-Anstalt, 1890.
Moraleda y Esteban (J.) Numismatica toledana. Toledo, Menor Hermanos, in-12, p. 80.
Brown (W. L.), Manuel of Assaying Gold, Silver, Copper and Lead Ores. London, Heinemann, in-12, p. 350.
PERIODICI.
Numismatische Zeitscrift. II semestre 1889.
Kenner (dott. Friedrich), Römische Goldmünzen aus der Sammlung Weifert in Belgrad.
Drexler (dott. W.), Nachtrag zum Isis- und Sarapis-Cultus in Kleinasien.
Markl (Andreas), Serdica oder Antiochia?
Raimann (dott. F. v.) Zwei österreichische Münzfunde.
Luschin von Ebengreuth (dott. Arnold), Kleine Beiträge zur österreichischen Münzkunde des 15. Jahrhunderts.
Belhàzy (Johann von) Ein Fund ungarischer Denare bei Szerencs.
Miscellanea. — Bibliografia. — (4 Tavole).
Revue Numismatique. IV trimestre 1890.
Babelon (E.), Alabanda et Antioche de Carie.
Rondot (Natalis), La monnaie de Vincy ou de Nouville dans le Lyonnais.
Caroti (E.), Monnaies semi-royales frappées au Puy. — Un denier de Chateauvillain, sir de Bourbon-Lancy.
Heiss (Aloïss), Jean de Candida, médailleur et diplomate sous Louis XI, Charles VIII et Louis XII.
Blanchet (J. A.), Remarques relatives aux signes gravés sur les médaillons contorniates.
Cronaca. — Bibliografia. (7 tavole).
Annuaire de la Société française de Numismatique.
Novembre-Dicembre 1890.
Blanchard (L.), Le rapport de l’or à l’argent sous Saint Louis et ses successeurs.
Mater (D.), Numismatique de Berry. — L’Atelier de Bourges sous les premiers Capétiens.
Robert (P. Ch.), Monnaies et médailles des Évèques de Metz.
Frochner, Variétés numismatiques.
Cronaca. — Bibliografia.
The Numismatic Chronicle. Fascicolo IV, 1890.
Evans (Arthur J.) , Some new Artists’ Signatures on Sicilian Coins.
Warwick Wroth, Greek coins acquired by the British Museum in 1889.
Bibliografia. — Miscellanea. — Atti della Soc. Num. di Londra. (2 tavole).
Sallet (A. von), Die Erwerbungen des Königlichen Münzcabinets vom 1 april 1888, bis 1 april 1889.
Alexi (S.), Die Münzmeister der Calimala- und Wechslerzunft in Florenz.
Nützel (H.), Muhammedanischer Münzfund von Pinnow.
Friedensburg (F.), Die Schlesischen Münzen König Ferdinands vor 1546. — Nachtrag.
Dressel (H.), Titakazos.
Scheuner (Rud.), Ein Groschenfund in der Oberlausitz.
Dannenberg (H.), Zur Pommerschen und Mecklenburgischen Münzkunde, IX.
Bibliografia. — Necrologia. — Indice. (2 tavole).
Annuaire de la Société française de Numismatique.
Gennaio-Febbraio 1891.
Bélfort (A. de), Monnaies mérovingiennes.
Vercoutre (A.), Les types du Denier frappé par Cassius Coecianus.
Sambon (A. J.), Monnayage de Charles I d’Anjou dans l’Italie Méridionale.
Blanchet (A.), Notes de Numismatique.
Cronaca, Bibliografia, ecc. (2 tavole).
Revue Numismatique, Primo trimestre 1891.
S. A. le prince Pierre de Saxe-Cobourg, Monnaies grècques inédites ou peu connues.
Saglio (Edouard), Sur un denier d’Hostilius Saserna et sur le culte primitif de Diane en Italie.Guiffrey (J.), Les médailles des Carrare, seigneurs de Padoue, exécutées vers 1390.
Babelon (E.), Quatre médaillons de bronze d’Asie-Mineure.
Prou (M.), Monnaies d’argent du VI siècle, avec la legende Dono Dei.
Costan (A.), La concession monétaire de Charles le Chauve à l’église de Besançon.
Blanchet (J-A.), Le livre du changeur Duhamel.Cronaca, Bibliografia. (Quattro tavole).
Revue belge de Numismatique, Primo fascicolo 1891.
Babelon (Ernest), Bacchius Judaeus.
Rouyer (J.), Points divers de l’histoire métallique des Pays-Bas. Description des jetons intéressant les Pays-Bas, dont le coins sont conservés à l’hôtel des monnaies à Paris.
Chestret de Haneffe (Le Baron de), Notice sur P-J. Jacoby, graveur liégeois du XVIII siècle.
Naveau (Leon), Cinq décorations inédites de la Révolution liégeoise.Miscellanea. (Cinque tavole).
Secondo fascicolo 1891.
Mort de S. A. B. Monseigneur le Prince Baudoin.
Vallentin (Roger), Deux lacunes de la numismatique papale d’Avignon.
Chautard (J.), Étude sur les jetons au point de vue de la reproduction du type du revers (deuxième article).
Dancoisne, Tessères romaines de plomb.
Cumont (Georges), Monnaies, récemment découvertes dans les cimitières francs d’Éprave (province de Namur).
De Witte (Alphonse), Doubles gros botdragers d’Adolphe III de la Marck, comte de Clèves.
Cumont (Georges), Un cachet inédit grave par Théodore van Berckel.
De Jonghe (M. le V.te B.), Un esterlin de convention de Jean I, due de Brabant (1261-1294) et de Thierry VII comte de Clèves (1277-1306).Necrologie, Miscellanea. (Quattro tavole).
Atti della R. Accademia delle scienze di Torino, vol. XXVI disp. 3° 1891: Manno, Commemorazione di Vincenzo Promis.
Atti della R. Accademia dei Lincei, vol. VI, fasc. 12° (1890): Gamurrini, Di un ripostiglio di monete di aes grave scoperto presso Montefalco nell’Umbria. Nota.
Arte e Storia, N. 32, 1890: Gnecchi Fr. Ai ristauratori delle monete antiche [dalla Riv. Numismatica, anno III, fase. III].
Notizie degli scavi. Roma, 1890: luglio: Ferrero E., Di un tesoretto monetale dell’età di mezzo scoperto a Sartirana di Lomellina [vedi anche giornale La Sesia di Vercelli, 15 e 18 maggio, 3 giugno, 11 luglio 1890, art. del cav. Camillo Leone]. — Ottobre: Lo stesso. Relazione degli scavi al Pian de Jupiter sul Gran San Bernardo [elenco di monete].
Giornale di erudizione, di Firenze, III, n. 5-6, gennaio 1891 : Una medaglia contro il papa Borgia.
Bullettino della Commissione archeologica comunale di Roma, genn. 1891: Serafini Camillo, Ritrovamenti numismatici. Con 2 tav.
Il Bene di Milano. Periodico settim. illustrato, 1891, nn. 7, 9 e 15. Pertinax, Conversazioni numismatiche.
Archeografo Triestino, fasc. II, luglio-dicembre 1890: Puschi Alberto, Di una moneta friulana inedita.
Société historique et archéologique de Château-Thierry. Annales (1890): Ponton d’Amécourt, vicomte. L’atelier monétaire de Charly. — Lélu P., Etude sur l’or dans l’antiquité.
Académie des inscriptions et belles-lettres. Comptes rendus des séances, 5 dicembre 1890: Babelon, Les monnaies et la chronologie des rois de Sidon antérieurs à Alexandre.
Archives historiques du Bourbonnais, janvier 1891 : Docteur Vannaire, Le monnayage de Souvigny.
Loir-et-Cher historique, archéologique, dicembre 1890: Monnaies anciennes.
Comité des travaux historiques. Bulletin archéologique, 1890, n. 2: Chabouillet, Médailles satyriques du XVI siècle.
Annales de Bretagne, t VI, n. l: Robiou, Note sur quelques monnaies romaines trouvées à Montalbon, Ille-et-Vilaine.
Annales de chimie et de physique, sèrie 6, tome 22, février 1891 (Paris): Berthelot, Sur les alliages d’or et d’argent, et sur les recettes des orfèvres au temps de l’empire romain et du moyen âge.
Annales de l’Ecole libre des sciences politiques, 15 octobre 1890: Stourm, Bibliographie des finances du XVIII siècle; article 8 (pendant la Constituante, la Législative, et la Convention).
Notes d’art et d’archeologie, septembre 1890: H, de la Tour, Le médailleur Jean de Candida.
Correspondant, 10 décembre 1890: G. d’Hugues, Les manieurs d’argent à Rome.
Magasin pittoresque, 31 juillet 1890: Jeton de l’amiral Coligny. Av. ill. Courrier de l’art, n. 87, 1890: Delisle L., Le médailleur Jean de Candida.
Journal des economistes, III, 1891: Le regime monétaire de la Banque d’Angleterre.
Serrure Raymond, Bulletin de numismatique. Paris, 53, rue de Richelieu, 1891, I livr., in-8, pag. 20.
Bollettino storico della Svizzera italiana, XII, n. 12, dicembre 1890: Numismatica ticinese [medaglia commemorativa della rivoluzione del Canton Ticino].
Neue Zürcher Zeitung, Zurigo, Suppl, al n. 67, 8 marzo 1891: H. E., Ein Gang durch die Londoner Münze.
Der neue Pitaval. Leipzig, Brockhans, 1890, N. serie, vol. 24: Die Strasburger Falschmünzerbande, 1889.
Jahrbücher des Vereins für mecklenburgische Geschichte und Alterthumskunde, anni 53, 54 : Wunderlich, Der Münzfund von Damm. — Lo stesso, Der Münzfund zu Gr.- Lantow bei Laage; Der Münzfund za Schalenburg bei Ribnitz.
Zeitschrift des Vereins für Geschichte und Alterthums- kunde Schlesiens, Vol. 28, 24: Friedensburg, Der Breslauer Pönfallund die Münzordnung König Ferdinands.
Hirth’s Formenschatz, 1890, fasc. 11 e 12, e 1891, fasec. 1: n. 164. Italienische Schaumünzen des 15 Jahrhunderts, e tav. 5.a
Winter Detlef. Geschichte der Goldminen in Brasilien [“ Aus allen Welttheilen,„ 21 Jahrg., n. 9, 1890].
Globus, n. 7, 1891 : Der Uebergang Birmas vom Barrenverkehr zum Münzwesen.
Romänische Revue, fasc. 10-12, 1890: Romänische Münzen im Cabinet der Universität Czernowitz.
Bulletin international de l’Académie des sciences de Cracovie. Comptes-rendus, janvier 1891: Milewski J., Das Werthverhältniss zwischen Gold und Silber.
Archives du Musée Teyler, série II, vol. III, 4 partie (Haarlem 1890) : Catalogue du cabinet numismatique de la Fondation Teyler. Médailles historiques.
Proceeding of the R. Irish Academy, series 8, Vol. I, n. 4 (Dablin, 1891) : Frazer and Du Noger. Note on Medals of St. Vergil and St. Rudbert strack at Salzburg.
Journal of the Asiatic Society of Bengal, Part I, vol. LVIII, Suppl., LIX, 2: Hoernle, On the Copper coins of the Suri Dynasty, Note on certain Indo-Sassonian coins found in Màrwàrà; On some new rare Hindù and Mahammadan Coins N. II.
LIBRI NUOVI.
Questa pubblicazione, che gli studiosi attendevano da lungo tempo, è il frutto di un lavoro collettivo , al quale presero parte diversi soci della benemerita Società genovese di Storia patria, e che fu iniziato dal compianto Avv. Gaetano Avignone, autore delle Medaglie de’ Liguri e della Liguria.
Egli, nel gettarne le fondamenta, si era proposto ad esempio la notissima opera del Cinagli sulle monete dei Papi, e questa è rimasta sostanzialmente il tipo cui s’informano le Tavole descrittive genovesi.
Senonchè, la collaborazione dei ch. Cornelio Desimoni, L. T. Belgrano e G. Ruggero, come pure di altri distinti scienziati, modificò sotto vari aspetti il piano primitivo del libro, aggiungendovi elementi e curando particolari che non trovano riscontro nel Cinagli, e che danno a queste Tavole un carattere proprio, talché la rispondenza si riduce, per cosi dire, alla sola disposizione materiale. Basterà infatti il ricordare la importantissima prefazione del Desimoni, ch’è un vero compendio della numismatica genovese; — l’elenco delle sigle dei soprastanti alla zecca, compilato dal Belgrano e da lui postillato in base ai registri ed ai documenti; — le sette tavole di monete disegnate accuratissimamente dal Colonn. Ruggero, e più ancora l’altra sua tavola delle forme paleografiche, rilevate con somma diligenza, in modo da costituire altrettante caratteristiche preziose per la classificazione. Gioverà anche accennare al corredo bibliografico, quantunque sia stato espressamente trattenuto entro certi limiti, e non si sia voluto dare una vera bibliografia numismatica genovese.
Le descrizioni , esattissime nel registrare ogni varietà d’interpunzione ed ogni menomo segno accessorio, — ciò ch’era tanto più indispensabile per la nota uniformità della monetazione genovese, — ci danno il metallo, il diametro, il peso in grammi, il titolo legale, il nome del pezzo, l’impronta e la leggenda del diritto e del rovescio, l’indicazione della raccolta cui appartiene l’esemplare, ecc., ecc.
Le Tavole descrittive si possono chiamare insomma un vero Corpus della numismatica genovese, talché, d’ora innanzi, basterà, e d’altra’ parte sarà necessario, riferirsi ad esse per le citazioni e per le eventuali aggiunte. Tuttavia è da deplorare che nel lavoro di preparazione, pur così diligente, non siano state estese le indagini ad un numero maggiore di collezioni pubbliche e private, ciò che avrebbe permesso ai benemeriti autori di presentarci un’opera più compiuta in ogni sua parte. Alle lacune che risulteranno si potrà sempre, del resto, provvedere con un’Appendice, quasi inevitabile in libri di tal genere.
Un altro appunto avrei da muovere alla compilazione di queste Tavole, appunto di un ordine affatto secondario e che non ne scema per nulla il pregio scientifico. È noto che il Cinagli ha indicato, per ciascuna moneta da lui descritta, il grado di rarità; lo ha fatto, è vero, con criteri insufficienti e molte volte inesatti, ma, ciononostante, quelle indicazioni possono servir di guida. Nelle Tavole genovesi, ogni accenno alla rarità fu ommesso, ed è quasi sempre impossibile arguire se la moneta di cui abbiamo sott’occhio la descrizione sia comune, oppure sia rara, fors’anco rarissima. Ciò costituisce, a mio avviso, un inconveniente non lieve, poiché tale ommissione fa si che le Tavole riescano meno utili praticamente alla numerosissima classe dei raccoglitori, per la quale sarebbe stata un elemento prezioso la indicazione della rarità, e meglio ancora, forse, quella del prezzo, per quanto spinosa e non egualmente accetta a tutti. Ma anche a questa lacuna vi è maniera di supplire, e, d’altronde, come si è detto, essa non diminuisce il valore scientifico del libro.
Con questo bel volume, la moneta di Genova viene ad avere un’illustrazione che gareggerà degnamente con quelle che il Cinagli, i Fratelli Gnecchi, il Brambilla ci hanno date per le zecche papali, per Milano e per Pavia, e che il Conte Papadopoli sta apprestando per la sua Venezia. Agli egregi autori delle Tavole, ed alla Società Ligure di Storia patria, la nostra riconoscenza e le nostre più schiette congratulazioni.
Solone Ambrosoli.
Si è già accennato alle monete scoperte in più riprese nel cosidetto Plan de Jupiter sul Gran San Bernardo , le quali vengono custodite nel medagliere dell’Ospizio, ed in parte appartengono alla serie romana, in parte alla gallica. Queste ultime, che ascendono ora a quattrocento diciotto, hanno trovato una diligente ed erudita illustrazione per opera dei sigg. Prof, von Duhn e Ferrero. Essi, lo scorso anno, approfittando del loro soggiorno al Gran San Bernardo in occasione degli scavi decretati dal nostro governo, stesero un accuratissimo catalogo di quelle monete, ed oggi lo presentano corredato di note bibliografiche e topografiche, nonché di una tavola di disegni e d’una carta delle Gallie coi riferimenti ai tipi monetali rappresentati nel medagliere.
A questa sua relazione intorno alle ultime scoperte archeologiche fatte in Verona, il ch. nostro collaboratore Prof. Milani ha aggiunto un elenco delle monete ivi rinvenute nell’estate dello scorso anno, monete di cui egli talora si valse nella relazione stessa per determinare la data di alcuni ruderi e monumenti.
Nel primo fascicolo di questa Rivista (1888) deplorayamo la perdita, allora recente, del chiaro numismatico svizzero Arnoldo Morel-Fatio, ben conosciuto anche fra noi per i suoi scritti sulle contraffazioni monetarie uscite dalle zecche minori dell’Italia settentrionale nei secoli XVI e XVII. Poco tempo innanzi la sua morte, egli aveva donato al Gabinetto numismatico della Biblioteca Nazionale di Parigi una preziosa collezione di monete merovingie d’argento, di cui aveva redatto anche il catalogo. Questo, riveduto e completato anche nelle illustrazioni, fu edito testé a Parigi per cura del chiariss. Sig. Chabouillet, conservatore di quell’insigne Gabinetto, e amico di giovinezza del donatore. Il catalogo è preceduto da una diffusa introduzione, nella quale il Sig. Chabouillet ha raccolto affettuosamente le notizie che si riferiscono alla vita, modesta ma operosa ed utile, di Morel-Fatio, ai suoi studi, alle sue svariate pubblicazioni di numismatica e di archeologia.
S. A.
Carnevali dott. Tito, Scienza delle finanze. Milano, Ulrico Hoepli edit. (tip. Lombardi, 1891, in-24, p. 139).
Ferrero Ermanno, Vincenzo Promis e i suoi studi numismatici: parole commemorative. Torino, stamp. reale della ditta G. B. Paravia e C. 1891, in-8, p. 8. (Estratto dalla Miscellanea di storia italiana, serie II , XIV, (XXIX), 197).
E. de Laveleye, La monnaie et le bimétallisme international. Paris, Alcan, in-8.
Barthélemy (Anat. de), Numismatique de la France, première partie: Époques gauloise, gallo-romaine et mérovingienne (Instructions adressées par le Comitè des travaux historiques et scientifiques aux correspondants da Ministère de l’Instruction publique et des Beaux-Arts). Paris, Leroux, 1891, in-8, pp. 48.
Vallentin Roger, Un atelier monétaire à Nyons (1592). Valence, imprimerie Céas et filS, 1891, in-8, pp. 18.
Bailly L., La réforme monétaire universelle , in-8 , pp. 78. Paris, libr. Gauthier-Villars, 1891.
Boissevain (G. M.), Le problème monétaire et sa solution. Paris, librairie Guillaumin et C., 1891, gr. in-8, pp. 11-148.
Musset George, Le monnayage de Richard Coeur-de-Lion en Poitou. — La Rochelle, Foucher, 1891, in-8, pp. 14 avec 1 pl. (Extrait du Recueil de la Commission des arts de Saintes).
Gubser dr. juris Paul, Die Münzverbrechen in den Kantonalen Strafgesetzgebungen der Schweitz. eine vergleichende kritische Rechtsstudie. Zürich, Meyer et Zeller, 1891, in-8, p. 287.
Mayor J., Etudes de numismatique suisse. Avec 1 photolithog. Genève, H. Georg, 1891, gr. 8, pp. 28.
Hamann Carl, Bildnisse einiger berühmter Persönlichkeiten des 80 jährigen Krieges auf Münzen und Medaillen, theils im Hamburger Münzcabinet, theils in eigener Sammlung. Mit 2 Tafln. in Lichtdruck. In-4 pp. 11 (Programma del Real-Ginnasio del Johanneum di Amburgo, 1891).
Dannenberg Hermann, Grundzüge der Münzkunde. In-12; pp. XVI-261 e 11 tav. Leipzig, J. J. Weber, 1891.
Zóltowski St. v., Die Finanzen des Herzogthums Warschau, 1806-15; vorzugsweise nach archivalischen Quellen bearbeitet, I. Leipzig , (Dissert. inaug.). pp. 125.
Beuther Fritz, Das Goldland des Plinios. (Aus «Zeitschrift für das Berg, Hütten-und Salinenwesen im preuss. Staat»), gr. 4 pp. 20. Berlin W. Ernst und Sohn, 1891.
Meddelanden, numismatiska, utg. af svenska numismatiska föreniningen. Stockholm, Bonnier, 1891, pp. XII, 198 e 1 tav. in-8.
PERIODICI.
Revue Numismatique. — Secondo trimestre 1891.
Sorlin Dorigny (A.), Aurélien et la guerre des monnayeurs.
Prou (M.), Monnaies barbares d’ argent trouvées dans le cimitière mérovingien d’Herpes.
Heiss (A.), Essai sur le monnayage des Suèves.
Blanchet (J. A.), Le livre du changeur Duhamel.
Liénard (Felix), Note sur une trouvaille de monnaies faite dans les environs de Verdun.
Marchéville (M. de), Restitution d’un gros tournois à Jean IV duo de Bretagne.
Drouin (E.), Les monnaies touraniennes.
Schlumberger (G.), Trois sceaux francs de Terre-Sainte.
Cronaca. — Bibliografia.
Annuaire de Numismatique. Marzo-Aprile 1891.
Rougé (J. de), Les personnages sur les Monnaies dea Nomes.
Heiss (A.), A propos des médailles et des portraits de D. Carlos roi d’Espagne.
Marchéville (M. de) Reponse à la lettre de M. L. Blancard sur le rapport de l’or à l’argent au temps de Saint Louis.
Cronaca. — Bibliografia — Notizie.
Detto. — Maggio-Giugno 1891.
Vercoutre (A.), Identification d’un atelier monétaire Lorrain.
Goffart (N.), Numismatique ardennaise. — La Monnaie de Mouzon.
Hermerel (J.), Numismatique lorraine. — Luneville, Atelier monétaire de Ferri III.
Vallentin (Roger), Les statuts des prévots généraux des ouvriers et des monnayers d’Avignon et du Comtat Venaissin.
Blancard (L.), Encore le rapport de l’or à l’argent au temps de Saint Louis.
Marchéville (M. de), Reponse à M. Louis Blancard.
E. C. Denier inédit d’un archevêque d’Arles.
Revue belge de Numismatique. Terzo fascicolo 1891.
Saxe Cobourg et Gotha (S. A. R. le prince Philippe de), Curiosités orientales de mon cabinet numismatique.
Blanchet (J. Adrien), Le titre de Princeps Juventutis sur les monnaies romaines.
Roest (Th. M.), Essai de classification des monnaies du comté puis duché de Gueldre.
De Man (Mlle. Marie), Monnaies trouvées sur la plage de Dombourg.
Vallentin (R) Pièces de fantaisie en plomb analogues aux méreaux du chapitre de Saint-Apollinaire de Valence.
Chestret de Haneffe (le Baron de), G. L. Hórard, sculpteur et graveur. Bethune (le baron Jean), Jetons au type de l’ours ou de «La Malle Beate».
Chautard (J.), Note relative à l’attribution d’un jeton an type de l’oranger.
Corrispondenza. — Necrologie. — Miscellanea.
Revue Suisse de Numismatique. Anno 1, 1891, fasc. I.
Rebert (B.), Fragments numismatiques sur l’Argovie.
Ladé (A.), Un tresor de Monnaies du moyen age.
Von Jecklin (F.), Beitrag zur Münzgeschichte der Abtei Disentis.
Vallentin (Roger), Le monnaies d’or de compte en usage dans le Dauphiné à la fin du XI siècle.
Von Haller (G. E.), Schweizerisches Munz― und Medaillen Cabinet.
Sandmeyer-Millenet (J.), Die numismatische Sammlung von Herrn Julius Meill.
Bibliografia.
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Warwich Wroth Greeck coins acquired by the British Museum in 1890.
Lo stesso. — Eupolemus.
Falkland Warren, Notes on Coins found in Cyprus.
Evans (John), On some rare or unpublisched roman Medallions.
Crowther (Rev. G. F.), On a Pax Penny attributed to Witney.
Montagu (H.), On the Durham Pennies of Bishops De Bury and Hatfield.
Lawrence (L. A.), English silver coins issued between 1461 and 1483.
Miscellanea.
American Journal of Numismatics.
III Trimestre 1890 (N. 129).
Carrington Bolton (Henry), Contributions of Alchemy
to Numismatics.
Storer (H. E.). The Medals Jetons and Tockens illustrative of the science of Medicine.
Walter (L. David), Medallic memorials of the great comets.
Marwin (W. T. E.), Masonic Medals.
Miscellanea.
Detto. — IV Trimestre 1890 (N. 130).
Marwin (W. T. E.), A Group of Mexican Medals.
Storer (H. E.), Continuazione c. s.
Walter (L. David). Continuazione c. s.
Marwin (W. T. E.), Masonic Medals.
Miscellanea.
Detto. — I Trimestre 1891 (N. 131).
Tracy (J. E.), The coins of India as witnesses to her history.
Marwin (W. T. E.) Masonic Medals.
Storer (H. E.), Continuazione c. s.
Miscellanea.
Detto. — II Trimestre 1891 (N. 132).
Tracy (J. E.), Continuazione c. s.
Storer (H. E.), Continuazione c. s.
Walter (L. D.), Continuazione c. s.
Marwin (W. T. E.), Continuazione c. s.
Miscellanea.
Atti dell’Accademia di Udine, serie II, vol. IX: Joppi dottor Vincenzo, Medaglie friulane; note ed aggiunte; lettura fatta nell’adunanza del 17 aprile 1891 dell’accademia di Udine.
Atti della Società ligure di storia patria, vol. XXII, fasc I, 1891: De Simoni e Ruggiero, Tavole descrittive delle monete della Zecca, di Genova, dal MCXXXIX. al MDCCCXIV.
Arte e Storia. Firenze, 1891. Num. 18 : A. Mazzarosa, La statua di Francesco Carrara. — Due medaglie commemorative.
– – Num. 18 e 19 : Dott. A. Ademollo, Monete dell’evo romano raccolte nella provincia di Grosseto.
Corriere della Domenica, (Como), n. 8, 1891: Gemelli dr. G. Un ripostiglio di monete antiche a Como. Le Cento Città d’Italia (Supplemento mensile illustrato del Secolo) disp. 53° 1891: La zecca d’Asti. Codex Astensis e la medaglia a Quintino Sella (con ill.).
Omaggio alla Reale Società Numismatica Belga nella solenne ricorrenza del suo cinquantenario: Dodici Memorie presentate al primo Congresso Internazionale Numismatico di Bruxelles. In-8 grande pp. 142 con tavole. Milano, Cogliati, 1891.
Revue Poitevine et Saintongeaise, febbraio, 1891 : G. Musset, Les monnaies poitevines de Richard Coeur-de-Lion.
L’Art, n. 645: Mazerolle F., Claude de Héry, médailleur du roi Henri III.
Comptes Rendus des séances de l’Académie des inscriptions et belles lettres, t XIX, Bulletin de janvier-février: Anatole de Barthélemy, Note sur le monnayage du nord-ouest de la Gaule.
Annales littéraires des bibliophiles contemporains. Paris, 1891, in-8 jésus. («La numismatique en 1870-71», par Maurice Quentin-Bauchart)
Mémoires de la Société d’Archéologie lorraine , 17 , p. 62 (1890) : Bretagne A., Médaille de S. Hivier de 1628. Bulletin des Musées, n. 14, 1891: Le médaillon de Robespierre au Musée Carnavalet (con 1 ill.).
Annales des mines, série 8, tome 18, livr. 6: Laurent, Sur l’industrie de l’or et du platine dans l’Oural.
Annuaire statistique de la Suisse. Publié par le Bureau de Statistique du Département fédéral de l’intérieur. Première année 1891. In-8 gr. Berne, 1891, Orell, Füssli.
(A pp. 216-218: Frappe de la monnaie par la Confédération depuis la Constitution fédérale de 1848. — Frappage d’écus de tir à la Monnaie fédérale, 1865-1872).
Musée Neuchâtelois, 1891 , n. 4: Godet A., Médailles scolaires et tiolons du Collège de Neuchâtel. Arec planche.
Zugerisches Neujahrsblatt für das Jahr 1891 (Zug, W. Andermert, in4): Wyss M, A., Die alte Münz und ihre Bewohner.
Bulletin du cercle archéologique littéraire et artistique de Malines, 1890, n. 1 : De Raadt, Nicolas Oudart et son jeton.
El Archivio, genn. e febbrajo 1890: Caballero Infante, Monete arabe di Denia.
Mittheilungen der Gesellschaft für Salzburger Landeskunde, 80: Lampel Jos., Salzburger Goldwerth um 1284.
Mittheilungen des histor. Vereins für Steiermark, fasc. 88: Arnold Luschin von Ebengreuth. Das lange Geld oder die Kipperzeit in Steiermark (Anhang II : Hans Tauber, Beschreibung der steierischen Münzen).
Mittheilungen das Nordböhmischen Excursions-Clubs, XIII: Pilk G., 2 Falschmünzerwerkstätten .
Bullettino di archeologia e storia dalmata, 1891 , nn. 1-4 e seguenti (Spalato): Resetar cav. Paolo, La zecca della Repubblica di Ragusa. (Supplemento annesso al Bullettino con numerazione separata).
Sitzungsberichte der klg. preuss. Akademie der Wissenschaften zu Berlin, 1891, fase. 8-6: Bericht über das Corpus nummorum.
Berg- und hüttenmännische Zeitung, 50 anno, nn. 5-8: Osamu Yamagata, Ueber den Feingehalt der japanischen Ein-Yen Silbermünze.
Zeitschrift der histor. Gesellschaft für die Provinz Posen, V. 4: Kirmis Einleitung in die polnische Münz-kunde.
Illustrierte Zeitung, di Lipsia, n. del 28 maggio 1891 : Die Medaille zum 25, jährigen Regierungsjubiläum König Karol’s I von Rumanien (con 1 ill.).
Studien und Mittheilungen aus dem Benedectiner Orden, XII anno, fasc. 1: Schratz W., Die Denk- und Weihemünzen der im Umfange des Königreichs Bayern ehemals und noch bestehenden Benedectinerinnen und Cistercienserinnenklöster.
Neues Lausitzisches Magazin, vol. 66, fasc. 2: Scheuner R. Ein Groschen der Stadt Görlitz.
Hirth’s Formenschatz, 1890, fasc. 11 et 12, e 1891 fasc. I: n. 164. Italienische Schaumünzen des 15 Jahrhunderts e tav. V.
Jahrbuch der Gesellschaft für lothringische Geschichte und Alterthumskunde, Jahrg., II, 1890 : Fridrici, Descrizione di una ricca collezione di monete galliche e romane raccolte dall’abate Merciol nei dintorni di Morville-lès-Vic.
Mittheilungen des Vereins für Geschichte und Landeskunde von Osnabrück, vol. XV, 1890: Hartmann und Philippi, Römische Münzen gefunden bei Lashorst (da Vespasiano a Settimio Severo).
Zeitschrift für die gesammte Staatswissenschaft: XLVII, fasc. 3°: Ruhland, Die Zukunft des Goldes und die Süss’sche Theorie.
— Heim, Die Goldfelder Südafrikas.
Procedings of the R. Irish Academy, Series, 3, Vol. X, n. 4. (Dublin, 1891): Frazer, Note on Medals of St. Vergil and St. Rubert struck at Salzburg.
LIBRI NUOVI.
Già da quattro anni, il ch. Sig. Wroth, del Museo Britannico, ci dà nella Numismatic Chronicle di Londra una relazione periodica intorno agli acquisti di monete greche fatti da quel cospicuo istituto durante l’anno precedente.
Dopo aver accennato al novero delle monete entrato nel Gabinetto, egli suol descrivere gli esemplari più notevoli, accompagnandoli con sobrie osservazioni, in ispecie d’indole artistica; ciascuna relazione annuale è corredata poi di una tavola, egregiamente eseguita.
Numericamente, gli acquisti del 1890 furono inferiori a quelli dei due anni precedenti, come appare da questo raffronto:
Oro ed al. | Arg. | Br. e misto | Totale | |
1887 | 8 | 58 | 110 | 176 |
1888 | 10 | 217 | 228 | 455 |
1889 | 12 | 65 | 270 | 347 |
1890 | 5 | 102 | 70 | 177 |
Ma il criterio numerico non può avere che un’importanza affatto secondaria, tanto più quando si rifletta che, ad esempio, nel totale per l’anno 1888 non è compresa la Collezione Cunningham (monete battriane, indiane, ecc.), acquistata mediante un apposito atto del Parlamento. Trascuriamo quindi quest’elemento, per considerare piuttosto il pregio individuale delle monete.
Fra gli acquisti del 1890, il primo posto compete al tetradramma di Sparadoco, re degli Odrisii nella Tracia (Sec. V, av. G. C); moneta rarissima, ch’è conosciuta soltanto in un altro esemplare, posseduto dal Gabinetto di Francia, e pubblicato da E. Muret nel Bulletin de Correspondance Hellénique. Vengono in seguito; una rara moneta di Pausania, re di Macedonia (Sec. IV, av. G. C.); un tetradramma primitivo di Alessandro Magno, colla testa di Giove, come sui tetradrammi di Filippo II; una dramma, ritenuta inedita, di Fere nella Tessaglia ; una monetina d’argento di Alessandro, tiranno di quella città, coll’iscrizione: ΑΛΕΞΑΝΔΡΑΙΟΝ (sottint : τριώβολον); buon numero di monete cretesi ; un singolare tetradramma inedito , battuto probabilmente durante il regno di Nicomede II di Bitinia, coll’errore ΝΙΚΟΜΗΔΟΣ; uno statere d’argento, d’Arado nella Fenicia, meraviglioso per freschezza di conio; ed altre monete non meno prgevoli per l’arte o per la storia.
Il Sig. Blanchet, addetto alla Sezione di Numismatica e Antichità nella Biblioteca Nazionale di Parigi, è senza dubbio a quest’ora, — nonostante la sua giovane età, — una gradita conoscenza per la maggior parte dei nostri lettori, grazie alla lodatissima sua rifusione del Manuel de Numismatique du moyen àge et moderne del Barthélemy. La sua attività letteraria non si è tuttavia limitata a quel lavoro, ma si va estrinsecando nei numerosi contributi ch’egli arreca ai periodici scientifici della Francia e d’altri paesi.
La presente memoria, letta dal Sig. Blanchet al Congresso internazionale di Numismatica in Brusselles, nello scorso luglio, vi ebbe una lusinghiera accoglienza, e per l’interesse dell’argomento, e per l’acutezza dei raffronti e delle interpretazioni. Essa consiste in una rapida rassegna della Numismatica romana, repubblicana ed imperiale, allo scopo di rilevare tutti i casi in cui le monete hanno allusioni alle Gallio od alla Germania.
L’autore, prima di esaminare la serie romana propriamente detta, accenna, a mo’ d’introduzione, all’aes grave di Rimini colla testa di un guerriero gallo, ornata di torque, e all’altra moneta posteriore, egualmente riminese, in cui il guerriero è rappresentato in tutta figura.
Poi, entrando in argomento, ci addita i donarli repubblicani delle famiglie Aurelia, Cosconia, Poblicia, Pomponia e Porcia, col re arveno Bituito sul suo carro di battaglia; quelli della famiglia Ostilia, con emblemi e raffigurazioni galliche; quello della famiglia Claudia col console M. Cl. Marcello che consacra le spoglie opime del Gallo Viridomaro, ecc.
Numerose sono le monete di Cesare che alludono alle sue vittorie sui Galli. Fra quelle di Augusto, il Sig. Blanchet si ferma a considerare più particolarmente un denario col nome di L. Caninio Gallo, sul quale si volle ravvisare sinora la figura di un Parto, mentr’egli con felice investigazione riesce a dimostrare che quel guerriero seminudo inginocchiato è un Gallo, in atto di rendere le insegne conquistate sui Romani da’ suoi compatrioti.
Le monete d’oro e d’argento di Nerone Druse colla leggenda: de germ, più distesamente: de germanis, ci ricordano le sue spedizioni vittoriose contro i Sicambri, i Marcomanni, i Cheruschi, i Catti e altri popoli.
Di Germanico, suo degno successore, si ha il medio bronzo con: signis receptis, devistis germ.
Di Tiberio, alcuni denarii ed aurei colla quadriga trionfale, che forse è allusiva alle vittorie germaniche.
Domiziano ci offre una serie svariata ed eloquente, in cui primeggiano le monete con: germania capta.
Traiano ha diversi conii rappresentanti la Germania, colla data del secondo consolato di lui, durante il qual tempo egli soggiornò appunto in Germania.
Più espliciti sono i frequenti denarii di Adriano sui quali la figura stante muliebre del rovescio, armata di lancia e di scudo esagonale, è accompagnata dal nome, germania; e i grandi bronzi colla leggenda: exercitvs germanicvs.
Marc’Aurelio e Conmiodo hanno una copia notevole di monete coli’ iscrizione : de germ o de germanis: il primo anche con: germmania svbacta, e con : vict . germ, che sotto Caracalla si distende più pomposamente in:victoria germanica.
Eckhel è d’avviso che le monete di Severo Allessandro colla leggenda: profectio avgusti si riferiscono alla partenza di quell’imperatore per la Germania.
Sotto Massimino, l’epigrafe: victoria germanica si trova associata a tre tipi differenti. Essa ricompare più tardi sotto Traiano Decio ed i suoi figli Erennio Etrusco ed Ostiliano; mentre Filippo padre ha un medaglione allusivo alla guerra contro i Carpi, colla leggenda: germ max carpici max.
Il titolo di germanicvs si legge anche su alcune monete di Valeriano padre ; altre ripetono il vanto : victoria germanica.
Queste od altre indicazioni simili s’incontrano sulle moneto di Gallieno, di Salonino, di Postumo, e sopra un aureo di Tetrico padre.
Altrettanto si dica pei regni di Claudio II Gotico, d’Aureliano, di Carino; anche la leggenda victoria sarmatica di alcune monete di Diocleziano si riferisce probabilmente alle vittorie riportato da quell’imperatore sulle nazioni di stirpe germanica in generale. Ma ben più interessante è il regno di Costantino Magno, sulle cui monete si veggono personificate le nazioni dei Franchi e degli Alemanni, sotto la forma di donne assise in attitudine di tristezza, colla leggenda: francia, oppure: alamannia, o: franc . et alam.
Le vittorie di Crispo su quei popoli sono celebrate anch’esse dai conii con: francia e con: alamannia, o: alamannia devicta; quest’ultima iscrizione si trova pure sui piccoli bronzi di Costantino II.
Più tardi i tipi monetali s’immobilizzano, talché le leggende: victoria aeterna avgvstorvm, trivmfator gentivm barbararvm, ecc., non hanno più nessun significato storico, e s’incontrano sulle monete di principi i quali, come argutamente osserva il signor Blanchet, furono più spesso vinti che vincitori.
Questo è per sommi capi il contenuto della pregevole memoria letta al Congresso di Brusselles dal Sig. Blanchet, la quale si presenta ora corredata di una tavola accuratamente incisa dal Lavalette, colla riproduzione dei diciotto tipi principali di monete che illustrano il soggetto.
Il nome del compianto Visconte Gustavo d’Amécourt è indissolubilmente associato allo studio delle monete merovingie, le quali per ben trent’anni erano state oggetto delle sue dotte investigazioni. Com’è noto, egli ne aveva anche adunato una meravigliosa collezione, che dopo la sua morte immatura andò in parte dispersa, ma nella parte più cospicua potè essere acquistata dal Gabinetto Numismatico di Francia.
Oltre alle numerose sue pubblicazioni, delle quali si trova l’elenco nel Répertoire di Engel e Serrure, il Visconte d’Amécourt ha lasciato un materiale copiosissimo inedito, composto di note e di descrizioni, con cui egli si proponeva di attuare il suo grandioso disegno di una specie di Corpus della numismatica merovingia.
Questo disegno, che al fondatore della Società Francese di Numismatica non doveva esser dato di tradurre in atto, fu ripigliato e si va ora conducendo a termine, grazie alla pietà filiale del giovane Visconte Enrico d’Amécourt, che affidò i manoscritti di suo padre all’egregio signor Augusto de Belfort, Direttore dell’Annuaire di quella benemerita Società; il quale, con la riconosciuta sua competenza, coordinò e completò le descrizioni, arricchendole coi risultati delle proprie ricerche e de’ propri studi.
Il primo volume, uscito testé, illustra ben 1684 monete, eppure non comprende che i nomi da Aballo a Custeciacum, il che darà un’idea della vastità dell’opera; tanto più che la serie merovingia, per la sua uniformità, esige una somma accuratezza nel tener calcolo dei particolari di tipo e di leggenda, nel rilevare persino le più minute anomalie paleografiche, ciò che accresce sensibilmente le difficoltà già grandi del lavoro.
Vallentin (Roger) : Les statuts des prévôts généraux des ouvriers et des monnayeurs d’Avignon et du Comtat Venaissin. Paris, 1891. — (Estr. dall'Annuaire de la Soc. Franç. de Numismatique).
–– De la position des roses des armes du pape Clément VI. Avignon, 1891. — (Estr. dalle Mémoires de l’Acad, de Vaucluse).
–– De l’ancienneté de l’usage des méreaux au chapitre de Saint Apollinaire de Valence. Val. 1891. — (Estr. dal Bull. d’Archéol. et de Stat. de la Drôme).
–– Pièces de fantaisie en plomb analogues aux méraux du chapitre de St-Apollinaire de Valence. Bruxelles, 1891. — (Estr. dalla Revue belge de Numismatique).
Di queste quattro memorie, riesce particolarmente interessante per noi la prima, come quella che si riferisce alla monetazione dei Papi nel Comitato Venesino, ed alla determinazione della località in cui esercitavano la zecca. Su quest’ultimo punto, l’autore accoglie l’opinione esposta nello scorso secolo dal Card. Garampi, e commentata recentemente dal ch. Cav. Capobianchi in questa stessa Rivista2.
Il secondo scritto del Sig. Vallentin è una breve rettifica ad alcune inesattezze nelle quali incorsero il Ciacconio ed altri autori nel blasonare l’arme di Clemente VI.
I due ultimi articoli, infine, sono contributi alla numismatica del Delfinato nel Sec. XVI, e si distinguono per le acute argomentazioni fondate sulla storia e sulla filologia.
Blanchet (J. A.) : La monnaie du Vicomte de Castelbon, Dax, 1891.
I visconti di Castelbon, al secolo XIV, quantunque avessero la loro sede nella Spagna, dipendevano politicamente dalla contea di Foix nella Francia, dove, d’altronde, vantavano possessi a Tolosa, Carcassona e Beaucaire.
In questa loro qualità di feudatari francesi furono investiti del diritto di zecca, ma alla legge ed al tipo delle monete del re di Francia, in modo che probabilmente riuscirà mai sempre impossibile il distinguere le loro monete da quest’ultime.
È tuttavia interessante il conoscere i particolari di questa concessione, la quale, come in altri casi, era un artificio politico di cui il re si serviva per tenersi affezionati de’ feudatari lontani, emettendo nello stesso tempo delle monete che divulgavano il suo nome e gli recavano un vantaggio finanziario.
II sig. Blanchet pubblica appunto due documenti che gettano molta luce sul modo nel quale funzionavano queste curiose compartecipazioni, che, com’egli osserva, ripetono la loro origine dallo stato precario in cui a quell’epoca versava l’autorità regia nel Mezzogiorno della Francia.
Jonghe (V.te B. de): Deux esterlins ou tiers de grog au lion, frappés en commun par Jean III, duc de Brabant, et par Louis de Crécy, comte de Fiandre. — Bruxelles, 1891.
È una breve memoria in cui l’erudito Presidente della Società Beale di Numismatica del Belgio descrive due monete del secolo XIV, provenienti dall’importante ripostiglio di Gand, illustrato nella sua quasi totalità dal sig. A. Witte nella Revue belge.
Uebersicht der kunsthistorischen Sammlungen des Allerhöchsten Kaiserhauses. — Wien, 1891.
In questo accurato volume, nel quale si descrivono le singole collezioni artistiche d’ogni fatta, riunite ora nel grande Museo imperiale di Vienna inaugurato nello scorso ottobre, una parte larghissima è riservata alla Numismatica. Essa vi è trattata da tre scrittori di particolare competenza, il Dott. von Schlosser, il Dott. Kenner, ed il Dott. Domanig.
La raccolta numismatica esposta nel nuovo Museo comprende circa cinquemila fra monete e medaglie, scelte dalla vasta e celebre collezione imperiale (che oggi conta più di 165,000 pezzi) ; criteri direttivi nella scelta furono l’importanza storica ed artistica; per le medaglie si diede una spiccata preferenza a quest*ultima, com’è nella natura stessa delle cose.
Le diverse serie furono ordinate con intenti didattici, e didattica e popolare è anche la descrizione, dovendo il libro servire da guida pei visitatori del Museo. L’Austria, naturalmente, ha una prevalenza notevole, ma ciononostante l’Italia è rappresentata in modo da affermare una volta di più il primato che le compete nella Numismatica del Rinascimento.
Luzzatti prof. Giac., Prezzi ideali e prezzi effettivi: note di studio sul valore della moneta in una economia di popolo. Milano, Ulrico Hoepli, edit., 1891, in-8, p. 221.
Paschetto prof. Antonio, Utilità dello studio della numismatica: dissertazione a tesi libera pel conseguimento della laurea in lettere, letta nella R. Università di Torino il 18 novembre 1876. Sanseverino-Marche, tip. Costantino Bellabarba, 1891, in-8, p. 27.
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Note
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- ↑ Capobianchi (Vincenzo), Nuove osservazioni sopra alcune monete battute dai Papi nel Contado Venesino e d’Avignone (Riv. it. di Num., Anno III, 1890, Fasc. II).