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dicazione della rarità, e meglio ancora, forse, quella del prezzo, per quanto spinosa e non egualmente accetta a tutti. Ma anche a questa lacuna vi è maniera di supplire, e, d’altronde, come si è detto, essa non diminuisce il valore scientifico del libro.
Con questo bel volume, la moneta di Genova viene ad avere un’illustrazione che gareggerà degnamente con quelle che il Cinagli, i Fratelli Gnecchi, il Brambilla ci hanno date per le zecche papali, per Milano e per Pavia, e che il Conte Papadopoli sta apprestando per la sua Venezia. Agli egregi autori delle Tavole, ed alla Società Ligure di Storia patria, la nostra riconoscenza e le nostre più schiette congratulazioni.
Solone Ambrosoli.
Si è già accennato alle monete scoperte in più riprese nel cosidetto Plan de Jupiter sul Gran San Bernardo , le quali vengono custodite nel medagliere dell’Ospizio, ed in parte appartengono alla serie romana, in parte alla gallica. Queste ultime, che ascendono ora a quattrocento diciotto, hanno trovato una diligente ed erudita illustrazione per opera dei sigg. Prof, von Duhn e Ferrero. Essi, lo scorso anno, approfittando del loro soggiorno al Gran San Bernardo in occasione degli scavi decretati dal nostro governo, stesero un accuratissimo catalogo di quelle monete, ed oggi lo presentano corredato di note bibliografiche e topografiche, nonché di una tavola di disegni e d’una carta delle Gallie coi riferimenti ai tipi monetali rappresentati nel medagliere.
A questa sua relazione intorno alle ultime scoperte archeologiche fatte in Verona, il ch. nostro collaboratore Prof. Milani ha aggiunto un elenco delle monete ivi rinvenute nell’estate dello scorso anno, monete di cui egli talora si valse nella relazione stessa per determinare la data di alcuni ruderi e monumenti.