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532 | bibliografia |
Blanchet (J. A.) : La monnaie du Vicomte de Castelbon, Dax, 1891.
I visconti di Castelbon, al secolo XIV, quantunque avessero la loro sede nella Spagna, dipendevano politicamente dalla contea di Foix nella Francia, dove, d’altronde, vantavano possessi a Tolosa, Carcassona e Beaucaire.
In questa loro qualità di feudatari francesi furono investiti del diritto di zecca, ma alla legge ed al tipo delle monete del re di Francia, in modo che probabilmente riuscirà mai sempre impossibile il distinguere le loro monete da quest’ultime.
È tuttavia interessante il conoscere i particolari di questa concessione, la quale, come in altri casi, era un artificio politico di cui il re si serviva per tenersi affezionati de’ feudatari lontani, emettendo nello stesso tempo delle monete che divulgavano il suo nome e gli recavano un vantaggio finanziario.
II sig. Blanchet pubblica appunto due documenti che gettano molta luce sul modo nel quale funzionavano queste curiose compartecipazioni, che, com’egli osserva, ripetono la loro origine dallo stato precario in cui a quell’epoca versava l’autorità regia nel Mezzogiorno della Francia.
Jonghe (V.te B. de): Deux esterlins ou tiers de grog au lion, frappés en commun par Jean III, duc de Brabant, et par Louis de Crécy, comte de Fiandre. — Bruxelles, 1891.
È una breve memoria in cui l’erudito Presidente della Società Beale di Numismatica del Belgio descrive due monete del secolo XIV, provenienti dall’importante ripostiglio di Gand, illustrato nella sua quasi totalità dal sig. A. Witte nella Revue belge.
Uebersicht der kunsthistorischen Sammlungen des Allerhöchsten Kaiserhauses. — Wien, 1891.
In questo accurato volume, nel quale si descrivono le singole collezioni artistiche d’ogni fatta, riunite ora nel grande Museo imperiale di Vienna inaugurato nello scorso ottobre, una parte larghissima è riservata alla Numismatica. Essa vi è trattata da tre scrittori di particolare competenza, il Dott. von Schlosser, il Dott. Kenner, ed il Dott. Domanig.
La raccolta numismatica esposta nel nuovo Museo comprende circa cinquemila fra monete e medaglie, scelte dalla vasta e celebre