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266 | bibliografia |
uno studio sulle monete inglesi dallo scorcio del Sec. VIII alla conquista di Canuto il Grande, e su quelle cosi bizzarre degli Scandinavi, illustrate non ha guari dal dottissimo Hildebrand di Stoccolma; aggiuntovi uno stringato compendio della Numismatica bizantina con alcune fra le più grottesche imitazioni che ne derivarono presso i popoli della Russia e della Georgia.
Solone Ambrosoli. — Manuale di numismatica. — Ulrico Hoepli, Milano 1891.
Compendiare una scienza, sulla quale furono scritti centinaia per non dire migliaia di volumi, costringere nientemeno che la Numismatica in un microscopico volumetto in-16 di poco più di 200 pagine, illustrarlo con 100 incisioni, ornarlo di 4 tavole e offrirlo in vendita per la tenue moneta di L. 1,50, ecco invero un miracolo della scienza e dell’industria riunite! Per poco che uno abbia pratica dello scrivere scientifico, sa come la sintesi sia più difficile dell’analisi, e quanto un trattatello elementare costi di più che non una discussione anche profonda su di un tema speciale. È per questo che, dando il benvenuto al manualetto che è il primo a presentarsi nel mondo, cosi succoso, cosi comprensivo e cosi a buon mercato, non vogliamo neppure accennare a qualche piccolo neo, a qualche leggera sproporzione di parti, che è ben naturale vi si riscontri, la perfezione non essendo dote delle cose umane.
Certo che il Manuale va preso per quello che è, e non bisogna cercarvi quello che non vi può essere. È il primo passo della gioventù alla scienza numismatica, e basta questo per dire che non può essere la scienza, bensì una semplice guida alla scienza, il che è appunto quello che mancava, non solo alla nostra letteratura, ma anche alle letterature forastiere. Tutti quelli che intendono dedicarsi più o meno intensamente alla numismatica devono leggere per primo questo manualetto, dopo il quale, passando dalle nozioni generali alle speciali, studieranno opere più diffuse, più scientifiche, e per conseguenza anche più costose. Di manuali speciali — giacché questi dovranno essere la seconda lettura prima di passare a quelle che sono veramente opere