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nota 419

XVI 38, 3, XVII 96, 7 ecc., e cosí in vv. che son solo in C (cfr. XV 34, 5, XVII 51, 3, XXXVII 33, 1 ecc.), e cosí negli autogr. (XXXVII 33, 1).

55, 5, 89, 4:

si leva ABC (a b d i l) si lieva C (c e f g h m)
si levi ABC (a b d i l) si lievi C (c e f g h m)
Per lo piú nell’ultima ediz. son preferite le forme non dittongate:

lieva AB leva C XVII 93, 7, XXII 28, 8, XXIII 123, 6, XXXI 73, 1 ecc.

lievan AB levan C XXXVIII 85, 1

lievi 2a e 3a pers. AB levi C XLIII 163, 6, XIX 93, 6.

Aggiungi che ad un lieva di C (Tipo 1°) è sostituito leva (Tipo 2°) I 38, 7, 65, 2; e infine che quest’ultima espressione si legge in versi rinnovati (XL 16, 4) o aggiunti (IX 73, 1, 77, 3 ecc.). È bensí vero che le vecchie abitudini si conservano negli autogr. (cfr. IX 73, 1, 77, 3 ecc.), ma, come giá abbiamo avuto occasione d’accennare, essi son superati da C.

75, 7:

Via con maggior baldanza ABC (a b d i l)     Con via C (c e f g h m).


Rimaniamo dubbiosi sulla scelta. Qualche volta piacque all’Ariosto staccare la particella via dal suo comparativo (cfr. XX 93, 8, e, solo in C, XI 63, 8); talora invece corresse:

               e via gli par piú greve A
               e gli par via (vie B) piú greve BC XXVII 94, 7.

La seconda lezione ha in suo favore, che si allontana da B; ma non è tale argomento da decidere in modo definitivo.


VI 19, 5:

pare a... BC (c f)          pari a... C (a b d e g h i l m).

Vario, e si comprende, è l’uso dell’Ariosto. Troviamo:

par a costui AB pare C XVIII 24, 3,

e in versi nuovi: a lei pare in arme C XLV 53, 8 (come nell’au-