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II. — «Contento son che ’l cor m’abbiate tolto» |||
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III. —Speme e Timore in lotta «per un’alma gentil» |||
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IV. — In aspra lotta Ragione e Senso «per cagion d’Amore» |||
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V. — «Amor, mostro crudel, quanto male puoi fare!» |||
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IV
MADRIGALI
I. — L’amore per voi mi consuma a poco a poco |||
p. 263
IL — «Quanto dolor per voi ne l’alma porto!» |||
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III. — Vi veda o non vi veda, mi sento morire |||
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IV. — Il mio amore è un vero inferno |||
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V. — Che posso sperare? |||
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VI. — Con quanta pena m’allontano da voi! |||
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V
CAPITOLI
I. — Come cantare l’alta beltade e l’ardente desiderio che essa gli suscita in cuore? |||
p. 267
II. — Desideroso di conformarsi ai voleri dell’amata, egli l’ama tenacemente senza aspettarsi alcun premio, senza proporsi alcun fine |||
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III. — Prologo del Formione di Terenzio. L’esempio degli ateniesi è oggi ripreso dal duca Ercole, il quale, promuovendo versioni di commedie antiche, mira all’educazione del suo popolo |||
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IV. — Frammento d’un capitolo su Properzia de’ Rossi morta per amore |||
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VI
STANZE
Ardisce cantare le bellezze della sua donna che il cielo formò vincendo se stesso e la natura: tanto essa è superiore a ogni lode poetica e a ogni creatura umana |||
p. 275
VII
LIRICHE LATINE
I. — Scherzo sul nome «Castanea» |||
p. 283
II. — Ebbi due noini, due mariti |||
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III. — La Morte, l’Amore, le Grazie si contesero la malata |||
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IV. — Casa fortunata! |||
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