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270 | appendice prima |
II
Desideroso di conformarsi ai voleri dell’amata, egli l’ama tenacemente
senza aspettarsi alcun premio, senza proporsi alcun fine.
Se quella eFonte/commento: Pagina:Ariosto, Ludovico – Lirica, 1924 – BEIC 1740033.djvu/372 faticosa e dura prova
che da cosa che piaccia e possi aversi
di suo proprio voler uom si rinnova,
strana è la mia ch’in un desir conversi
5di cui non cerco il fin né lo vorrei,
e n’abbi e giorni e mesi e gli anni persi.
Non voglio, perch’io voglio i voler mei
conformi a’ vostri e, non volendo voi,
voler non voglio e voler non potrei,
10Esto non voglio e quel medesmo poi
cercasse, ancor mi si porria dir scemo
de la parte miglior che regna in noi;
né mediocre avenga né supremo
premio ne attende Fonte/commento: Pagina:Ariosto, Ludovico – Lirica, 1924 – BEIC 1740033.djvu/372; e son quel che fui pria
15e sarò infin che chiuderò l’extremo;
a libera elezion dispona o mia
stella fatal mi inchini, io sarò in questa
o sia constanzia o pertinacia sia.
Diversamente in li animi s’inesta
20l’opinione per variati rami
e par la sua a ciascun vera ed onesta;
onde avien che fra noi virtú si chiami
un atto, un modo, un operar ch’altrove
per publico parer vizio s’infami.
25Dica quel che gli par ciascun; ché dove
perseveranzia sia stimo virtute
e vizio l’abbundar di voglie nove;
ragion è ben ch’in l’elezion si mute
d’un in altro parer; ma, fatta, deve
30tenersi o sia di danno o di salute.