Alcune lettere delle cose del Giappone/Lettera annuale del P. Francesco Carrion

Lettera annuale del P. Francesco Carrion

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Alcune lettere delle cose del Giappone Estratto di una lettera del padre Gregorio de Gespedes


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L E T T E R A    A N N V A L E

D E L  P.  F R A N C E S C O

C A R R I O N

dal Giappone l'anno 1 5 7 9.


PP
O I che per ordine del P. Viſitatore, che queſt'anno gionſe al Giappone, per l'auenire ſi ha da ſcriuere una ſola volta l'anno à V. P. dandole raguaglio di tutto quello, che N. S. opera per queſti ſuoi ſerui inutili in tanti diuerſi regni; acciò le molte lettere non cagionino più toſto confuſione, che chiarezza: per far queſto più diſtintamente & con più ordine, procurerò con l'aiuto del Signore darle informatione al meglio. che ſi potrà di quanto s'è fatto queſt'anno: prima trattando delle coſe in commune, & poi deſcendendo a i luochi particolari.

Quanto al primo, ſtiamo adeſſo nel Giappone cinquantacinque della Compagnia, de quali 23. ne ſono Sacerdoti, & fratelli 37. parte ſtudenti, & parte Coaiutori. In quanto à quello che tocca à noſtri, vniuerſalmente parlando, ſiamo stati tutto queſt'anno ſani, eccetto alcune infirmità di poca importāza. Ha [p. 4 modifica]

ciaſcuno procurato conforme à quel che N. S. gli communica, corriſpondere à ſua vocatione, & à l'eſercitio, per il quale fu chiamato à questi paeſi. Alcuni attendono alla conuerſione de'gentili, predicando, & inſegnando: altri ſi preparano à far il medeſimo à ſuo tempo, imparando la lengua del paeſe, & ſtudiando quel che biſogna: altri finalmente con l'eſercitio di Marta prouedono quel che biſogna alle caſe; procurando ogn'uno conforme al ſuo talento ſeruire à N. Sig. à la Compagnia, & a l'aiuto di queſta gente; viuendo tutti, per la diuina gratia quieti & contenti. In quanto à quel che tocca al corpo de la Compagnia in queſte parti, da tre anni in qua è notabilmente accreſciuto; perciò che prima erauamo 18. & hora 55. de'quali la maggior parte è venuta dall'India, et gli altri ſono ſtati riceuuti quà; & tra tutti ſono due o tre ſoli Giapponeſi gli altri ſono Portugheſi; quali vennero qui con la naue, che ſuol venire dalla China ogni anno. Co'l qual numero nō ſolo crebbe l'animo, e le forze à quelli che qui ſtauano, ma crebbe anco molto il frutto: e ſi diede ordine à molte coſe, quali per il gran mancamento di operarij, non ſi poteuano coſi ben'ordinare. Si moltiplicorono più reſidenze, ponendo alcuni padri doue prima non erano; partendoſi tra molti il peſo c'haueua vn ſolo: benche fin adeſſo, non ſi è potuto già partir ſi bene, che ſia giuſto, e proportionato à ciſcuno, & con gran difficultà ſi potrà far mai; per cagione delli pochi operarij, che ſempre ci ſaranno, paragonati all'opra ſi grande. [p. 5 modifica]

Si ſono però li Padri alquanto allegeriti, & i Chriſtiani più aiutati, & conſolati; & oltre di ciò, i Padri che ſtauano ſolo per le reſidenze, ſono stati accompagnati con grande loro conſolatione & per eſſerſi moltiplicate le reſidenze, i Chriſtiani ſono anco più iſtrutti nè le coſe de noſtra S. Fede.

Si è fatto anco vn ſeminario de'noſtri,nel quale ſtanno adeſſo quindeci ò ſidici ſtudenti imparando la lenga del paeſe; Et in due anni hanno fatto tanto profitto, che delli Padri, che ci ſono stati queſti duoi anni paſſati, molti adeſſo odono confeſſioni; Et delli fratelli alcuni ſtanno tanto auanti, che s'intendono benißimo con li giapponeſi, e potriano confeſſare, ſi fuſſero ordinati; però per loro maggior profitto, vanno ancor meglio ſtudiando la lengua con più diligenza e feruore, che mai; & in queſto mentre ſi legge lor vna lettione d'humanità. Coſtoro eſſendo ancora giouanetti, & di bello ingegno con la Dio gratia ſono per fare frutto notabile, & riuſciranno molto buoni operarij, per aiutare a la conuerſione di queſti populi. Il farſi queſto Seminario de noſtri, fù vna de le coſe di più importanza, che ſi poteſſe mai fare, per aiuto de la Compagnia che ſtà nel Giappone. Percioche continouandoſi fra pochi anni hauremo molti, che ſapranno la lengua, e ſaranno buoni operarij, & potranno predicare, & confeſſare, & attendere alla conuerſione de'gentili: eſſendo che fin'à quest'hora non habbiamo potuto ben ſupplire ne à l'vno ne à l'altro. [p. 6 modifica] Il modo di viuere de noſtri in queſte parti è ſtare in vna continoua peregrinatone, circondati ſempre da pericoli di morte: percioche hauendo ciaſcuna Reſidenza adoſſo di ſe molte chieſe, e luochi, è neceſſario che vadano continouamente peregrinando da vn luoco all'altro, viſitando le chieſe e li Chriſtiani: il che non è di picciolo trauaglio; particolarmente in paeſi tanto freddi, con tanta neue l'inuerno, & l'eſtate con tanti caldi e piogge; oltre di ciò eſſendo tutto'l Giappone inuiluppato e pieno di tante guerre, e mutationi, che non stà mai in vn medemo ſtato. Nel mezzo di tanti nemici, & di tante perſecutioni, che ſi vanno imaginando i Bonzi, & altri gentili, ci trouiamo alle volte molto alle strette, coſi per mare come per terra di nemici, e di ladri: in luochi di tante falſità, & calunnie, che ci appongono i gentili, & le perſecutioni di fuoco, e di arme, che vanno ſempre per tutto doue è guerra: che non viuono i noſtri quaſi mai queti, & ripoſati: vedendoſi ben iſpeſſo circondati dalla morte d'ogni canto. Con tutto ciò N. S. con ſua diuina prouidenza li guarda, e conſerua: e queſto è puramente opera di Dio, eſſendo che li Giapponeſi fanno tāto poco caſo di vccidere vn'huomo di qualſiuoglia ſtato, quāto fariano di vccidere tante formiche; & perciò la maggior parte di loro morono à fil di ſpada. Tuttauia ancorche molte volte i noſtri ſi vedano nelle mani de'nemici, fin à queſt'hora nō ha permeſſo il Signore che ſi sfodraſſe pur vna ſpada ſopra di loro. Et queſto auuiene, ò perche noi nō la [p. 7 modifica]

meritiamo, ò che ci custodiſſe Iddio N. S. per la gran neceßitâ, che vi è di operarij in questi paeſi: ò per ventura ci ſerba la corona per altro tempo inſieme con molti altri. Quello di che douemo noi dare più gratie à Dio, & in che manifeſtamēte ſi vede, queſta opera eſſer ſua, è, che paſſando i nostri ſempre per tanti trauagli, e pericoli in vn paeſe tanto inquieto; nel qual è neceſſario mutar affatto la propria natura, & in quanto al vitto, & in quanto alli coſtumi; eſſendo il modo di viuere di quà molto diuerſo da quello di Europa; tuttauia N. S. ci aiuta tanto, che tutti i noſtri viuono quieti, e conſolati con molta pace, & carità tra loro; & con grand'amore, & obedienza à li Superiori. Et queſto baſti, in quanto à quel che tocca à lo ſtato, & vita de'noſtri. Circa le coſe del Giappone, è queſta terra tanto inquieta, per le continue guerre, & mutationi de'ſtati, che vi ſono; che veramente vi e grandißima confuſione; Et ben pare che ſtà ſopra di eſſa la ſpada della diuina giuſtitia, caſtigando li tanti & ſi graui peccati, che ſono tra queſta gentilitâ: percioche ſtà ſempre il paeſe così ſottoſopra, che non ſtà mai nel medemo ſtato: e pare che'l tutto stia pendendo per vn filo; perche chi hoggi è gran Signore, domani ſarà niente; & doue hora ſi ſtà in quiete & pace, da quà à poco ſarà tutto perturbato: il che non e piccolo trauaglio e diſturbo per la conuerſione d'Infideli, & per la conſeruatione delli già Chriſtiani, & di gran diſcontento de'noſtri. Perche molte volte quando ſtanno per racorre il frutto delle fatiche di [p. 8 modifica]

gran tempo; all'improuiſo ſi leua vna tempeſta, che disfà il tutto, diſturbando conuerſioni grandiſſime, che ſtauano per maturarſi; & alle volte la tempeſta è ſi grande, che baſta per rouinare quello che era già edificato. Si leuano tal'hora tali perſecutioni contro li Chriſtiani, che bastano a far cadere i deboli, & per far ſopportar grandi tormenti anco a valoroſi. Et benche questo l'habbiamo veduto molte volte nel Giappone, è però ſtato molto più quest'anno, nel quale per tutto vi ſono tante guerre, quante gia mai ce ne fuſſero da molti anni in qua: e ſtando li noſtri con gran contento, e ſperanza; ſi viddero in vn tratto caduti in gran diſguſti. Et fin adeſſo le coſe non ſono al tutto quiete, ma dipendono dal fine di queſte guerre; dal quale conforme a chi reſtera vittorioſo, ſi hà da ſperare, o gran frutto nella conuerſione, è pace della Chriſtianita; ò grandi perſecutioni e tribulationi contro di quella.

Ha da ſapere voſtra P. che tutto'l Giappone, che contiene in ſe ſeſſantaſei regni piccioli, ſta diuiſo in tre Iſole, ò in tre parti principali. La prima contiene in ſe cinquantatre regni, doue ſta la Citta di Meaco, capo di tutto'l paeſe, e la più nobile, e principale. Tra molti Signori e Re di quelle parti, ve ne ſono due particolarmente i più potenti di tutti gli altri. Il primo ſi chiama Nobunanga, qual è adeſſo Signor del Meaco, & di altri vintiquattro ouero vintiſei regni. Il ſecondo, e il Re di Amangucci, che ſi chiama Mori, [p. 9 modifica]

qual è anco Signor di altri dodici regni, o tredici. Tra questi duoi Signori, & loro ſeguaci, vi regna adeſſo crudelißima guerra, pretendendo ciaſcuno di loro rouinar l'altro, e reſtar padrone del tutto. Queſto Nobunanga con ſuoi figliuoli fauoriſce molto i noſtri; & all'incontro Mori è crudel noſtro nimico, di modo che vincendo Nebunanga, ſi ſpera gran profitto ne la conuerſione: ma ſi dubita, di tutto'l contrario vincendo Mori; e pare che gli Padri, e la Chriſtianità ha da patire grandi trauagli in quelle parti. E benche Nobunanga fin' adeſſo (come a ſuo luoco ſi dirà) vada molto vittorioſo, e proſpero: tuttauia per eſſer nel Giappone tante mutationi, e tradimenti, il fine della guerra è tanto incerto, che potriano hauer vittoria anco i nemici.

La ſeconda parte ne la quale ſi diuide il Giappone ſi chiama Ximo, che contiene in ſe noue regni, & quantunque ancor quiui ſiano molti Signori pero il principale di tutti e il Re di Bungo, qual era Signor aſſoluto di cinque regni, & haueua gran poſſanza in tuti gli altri. Contra di coſtui, per hauer perduto in vna giornata campale doppo d'eſſer già fatto Chriſtiano, come diremo a ſuo luoco, ſi leuo ſi grane guerra in tutti i ſuoi regni, alzandoſi contra di lui vn Signor del regno di Figen chiamato Riſoij, che ſi troua adeſſo il Re di Bungo molto alle ſtrette. Si leuò ne l'iſteſſo Bungo contra li noſtri ſi crudele perſecutione, che mancò poco non fuſſero tutti ammazzati; ne [p. 10 modifica] [p. 11 modifica] [p. 12 modifica] [p. 13 modifica] [p. 14 modifica] [p. 15 modifica] [p. 16 modifica] [p. 17 modifica] [p. 18 modifica] [p. 19 modifica] [p. 20 modifica] [p. 21 modifica] [p. 22 modifica] [p. 23 modifica] [p. 24 modifica] [p. 25 modifica] [p. 26 modifica] [p. 27 modifica] [p. 28 modifica] [p. 29 modifica] [p. 30 modifica] [p. 31 modifica] [p. 32 modifica] [p. 33 modifica] [p. 34 modifica] [p. 35 modifica] [p. 36 modifica] [p. 37 modifica] [p. 38 modifica] [p. 39 modifica] [p. 40 modifica] [p. 41 modifica] [p. 42 modifica] [p. 43 modifica] [p. 44 modifica] [p. 45 modifica] [p. 46 modifica] [p. 47 modifica] [p. 48 modifica] [p. 49 modifica] [p. 50 modifica] [p. 51 modifica] [p. 52 modifica] [p. 53 modifica] [p. 54 modifica] [p. 55 modifica] [p. 56 modifica] [p. 57 modifica] [p. 58 modifica] [p. 59 modifica] [p. 60 modifica] [p. 61 modifica] [p. 62 modifica] [p. 63 modifica] [p. 64 modifica] [p. 65 modifica] [p. 66 modifica] [p. 67 modifica] [p. 68 modifica] [p. 69 modifica] [p. 70 modifica] [p. 71 modifica] [p. 72 modifica] [p. 73 modifica] [p. 74 modifica] la gente principale, & anco gli isteßi Christiani, gli parue meglio differirlo per altro tempo più commodo, e venirſene a Meaco: particularmente hauendo a trattare alcuni negotij d’importanza con Nobunanga.

Scriſſero anco, che stà tutta quella terra tanto ben diſpoſta, che ſenza dubio al fine di queſta guerra ſi faranno molti Christiani. Percioche due altri figli di Nobunanga moſtrano a nostri, & alle coſe di nostra legge grand’affettione & amore. Particolarmente il terzogenito ci ſi moſtra più familiare di tutti: e dice liberamente voler eſſere Chriſtiano: & ſuo padre ha promeſſo voler fare coſe grandi per la Christianità; crediamo che lo farà, per l’obligo che tiene con i nostri, poi che Giusto ſi determinò ſeruirlo, che gli fù di non piccola vtilità. I fauori che ci fanno questi Signori in preſenza di tutti, ſono di grande importanza, per quel che noi pretendiamo: percioche per eſſer Nobunanga ſi gran Signore, che tiene altri Re & Signori grandi per vaſſalli: e ſtà per eſſer Signore e padrone di tutti i regni, che ſono da Meaco in quà, ſenza gli altri che poßiede dall’altro canto. Ha con queſto tanta poſſanza, & è tanto ſtimato da tutti, che fanno gran conto i Signori del Giappone hauer da lui pur vn buon viſo; o dica, o ſcriua loro vna parola di fauore. E mostrandoſi egli con i nostri coſi familiare; e facendo più honore a noſtri che ad altri; molti di loro hanno a caro hauer amicitia noſtra, dal che ci vengono molte occaſioni per poter promulgare e dilatare l’Euangelio ſanto. [p. 75 modifica] [p. 76 modifica] [p. 77 modifica] [p. 78 modifica] [p. 79 modifica]

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dal Giappone l'anno 1 5 7 9.


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O I che per ordine del P. Visitatore, che quest'anno gionse al Giappone, per l'avenire si ha da scrivere una sola volta l'anno à V. P. dandole raguaglio di tutto quello, che N. S. opera per questi suoi servi inutili in tanti diversi regni; acciò le molte lettere non cagionino più tosto confusione, che chiarezza: per far questo più distintamente et con più ordine, procurerò con l'aiuto del Signore darle informatone al meglio. che si potrà di quanto s'è fatto quest'anno: prima trattando delle cose in commune, et poi descendendo a i luochi particolari.

Quanto al primo, stiamo adesso nel Giappone cinquantacinque della Compagnia, dè quali 23. ne sono Sacerdoti, et fratelli 37. parte studenti, et parte Coaiutori. In quanto à quello che tocca à nostri, universalmente parlando, siamo stati tutto quest'anno sani, eccetto alcune infirmità di poca importanza. Ha [p. 4 modifica]

ciascuno procurato conforme à quel che N. S. gli communica, corrispondere à sua vocatione, et à l'esercitio, per il quale fu chiamato à questi paesi. Alcuni attendono alla conversione de'gentili, predicando, et insegnando: altri si preparano à far il medesimo à ſuo tempo, imparando la lengua del paese, et studiando quel che bisogna: altri finalmente con l'esercitio di Marta provedono quel che bisogna alle case; procurando ogn'uno conforme al suo talento servire à N. Sig. à la Compagnia, et a l'aiuto di questa gente; vivendo tutti, per la divina gratia quieti et contenti. In quanto à quel che tocca al corpo de la Compagnia in queste parti, da tre anni in qua è notabilmente accresciuto; perciò che prima eravamo 18. et hora 55. de'quali la maggior parte è venuta dall'India, et gli altri sono stati ricevuti quà; et tra tutti sono due o tre soli Giapponesi gli altri sono Portughesi; quali vennero qui con la nave, che suol venire dalla China ogni anno. Co'l qual numero non solo crebbe l'animo, e le forze à quelli che qui stavano, ma crebbe anco molto il frutto: e si diede ordine à molte cose, quali per il gran mancamento di operarij, non si potevano cosi ben'ordinare. Si moltiplicorono più residenze, ponendo alcuni padri dove prima non erano; partendosi tra molti il peso c'haveva un solo: benche fin adesso, non si è potuto già partir si bene, che sia giusto, e proportionato à ciscuno, et con gran difficultà si potrà far mai; per cagione delli pochi operarij, che sempre ci saranno, paragonati all'opra si grande. [p. 5 modifica]

Si sono però li Padri alquanto allegeriti, et i Christiani più aiutati, et consolati; et oltre di ciò, i Padri che stavano solo per le residenze, sono stati accompagnati con grande loro consolatione et per essersi moltiplicate le residenze, i Christiani sono anco più istrutti nè le cose de nostra S. Fede.

Si è fatto anco un seminario de'nostri,nel quale stanno adesso quindeci ò sidici studenti imparando la lenga del paese; Et in due anni hanno fatto tanto profitto, che delli Padri, che ci sono stati questi duoi anni passati, molti adesso odono confessioni; Et delli fratelli alcuni stanno tanto avanti, che s'intendono benissimo con li giapponesi, e potriano confessare, si fussero ordinati; però per loro maggior profitto, vanno ancor meglio studiando la lengua con più diligenza e fervore, che mai; et in questo mentre si legge lor una lettione d'humanità. Costoro essendo ancora giovanetti, et di bello ingegno con la Dio gratia sono per fare frutto notabile, et riusciranno molto buoni operarij, per aiutare a la conversione di questi populi. Il farsi questo Seminario de nostri, fù una de le cose di più importanza, che si potesse mai fare, per aiuto de la Compagnia che stà nel Giappone. Percioche continovandosi fra pochi anni havremo molti, che sapranno la lengua, e saranno buoni operarij, et potranno predicare, et confessare, et attendere alla conversione de'gentili: essendo che fin'à quest'hora non habbiamo potuto ben supplire ne à l'uno ne à l'altro. [p. 6 modifica] Il modo di vivere de nostri in queste parti è stare in una continova peregrinatone, circondati sempre da pericoli di morte: percioche havendo ciascuna Residenza adosso di se molte chiese, e luochi, è necessario che vadano continovamente peregrinando da un luoco all'altro, visitando le chiese e li Christiani: il che non è di picciolo travaglio; particolarmente in paesi tanto freddi, con tanta neve l'inverno, et l'estate con tanti caldi e piogge; oltre di ciò essendo tutto'l Giappone inviluppato e pieno di tante guerre, e mutationi, che non stà mai in un medemo stato. Nel mezzo di tanti nemici, et di tante persecutioni, che si vanno imaginando i Bonzi, et altri gentili, ci troviamo alle volte molto alle strette, cosi per mare come per terra di nemici, e di ladri: in luochi di tante falsità, et calunnie, che ci appongono i gentili, et le persecutioni di fuoco, e di arme, che vanno sempre per tutto dove è guerra: che non vivono i nostri quasi mai queti, et riposati: vedendosi ben ispesso circondati dalla morte d'ogni canto. Con tutto ciò N. S. con sua divina providenza li guarda, e conserva: e questo è puramente opera di Dio, essendo che li Giapponesi fanno tanto poco caso di uccidere un'huomo di qualsivoglia stato, quanto fariano di uccidere tante formiche; et perciò la maggior parte di loro morono à fil di spada. Tuttavia ancorche molte volte i nostri si vedano nelle mani de'nemici, fin à quest'hora non ha permesso il Signore che si sfodrasse pur una spada sopra di loro. Et questo avviene, ò perche noi non la [p. 7 modifica]

meritiamo, ò che ci custodisse Iddio N. S. per la gran necessitâ, che vi è di operarij in questi paesi: ò per ventura ci serba la corona per altro tempo insieme con molti altri. Quello di che dovemo noi dare più gratie à Dio, et in che manifestamente si vede, questa opera esser sua, è, che passando i nostri sempre per tanti travagli, e pericoli in un paese tanto inquieto; nel qual è necessario mutar affatto la propria natura, et in quanto al vitto, et in quanto alli costumi; essendo il modo di vivere di quà molto diverso da quello di Europa; tuttavia N. S. ci aiuta tanto, che tutti i nostri vivono quieti, e consolati con molta pace, et carità tra loro; et con grand'amore, et obedienza à li Superiori. Et questo basti, in quanto à quel che tocca à lo stato, et vita de'nostri. Circa le cose del Giappone, è questa terra tanto inquieta, per le continue guerre, et mutationi de'stati, che vi sono; che veramente vi e grandissima confusione; Et ben pare che stà sopra di essa la spada della divina giustitia, castigando li tanti et si gravi peccati, che sono tra questa gentilitâ: percioche stà sempre il paese così sottosopra, che non stà mai nel medemo stato: e pare che'l tutto stia pendendo per un filo; perche chi hoggi è gran Signore, domani sarà niente; et dove hora si stà in quiete et pace, da quà à poco sarà tutto perturbato: il che non e piccolo travaglio e disturbo per la conversione d'Infideli, et per la conservatione delli già Christiani, et di gran discontento de'nostri. Perche molte volte quando stanno per racorre il frutto delle fatiche di [p. 8 modifica]

gran tempo; all'improviso si leva una tempesta, che disfà il tutto, disturbando conversioni grandissime, che stauano per maturarsi; et alle volte la tempesta è si grande, che basta per rovinare quello che era già edificato. Si levano tal'hora tali persecutioni contro li Christiani, che bastano a far cadere i deboli, et per far sopportar grandi tormenti anco a valorosi. Et benche questo l'habbiamo veduto molte volte nel Giappone, è però stato molto più quest'anno, nel quale per tutto vi sono tante guerre, quante gia mai ce ne fussero da molti anni in qua: e stando li nostri con gran contento, e speranza; si viddero in un tratto caduti in gran disgusti. Et fin adesso le cose non sono al tutto quiete, ma dipendono dal fine di queste guerre; dal quale conforme a chi restera vittorioso, si hà da sperare, o gran frutto nella conversione, è pace della Christianita; ò grandi persecutioni e tribulationi contro di quella.

Ha da sapere vostra P. che tutto'l Giappone, che contiene in se sessantasei regni piccioli, sta diviso in tre Isole, ò in tre parti principali. La prima contiene in se cinquantatre regni, dove sta la Citta di Meaco, capo di tutto'l paese, e la più nobile, e principale. Tra molti Signori e Re di quelle parti, ve ne sono due particolarmente i più potenti di tutti gli altri. Il primo si chiama Nobunanga, qual è adesso Signor del Meaco, et di altri vintiquattro overo vintisei regni. Il secondo, e il Re di Amangucci, che si chiama Mori, [p. 9 modifica]

qual è anco Signor di altri dodici regni, o tredici. Tra questi duoi Signori, et loro seguaci, vi regna adesso crudelissima guerra, pretendendo ciascuno di loro rovinar l'altro, e restar padrone del tutto. Questo Nobunanga con suoi figliuoli favorisce molto i nostri; et all'incontro Mori è crudel nostro nimico, di modo che vincendo Nebunanga, si spera gran profitto ne la conversione: ma si dubita, di tutto'l contrario vincendo Mori; e pare che gli Padri, e la Christianità ha da patire grandi travagli in quelle parti. E benche Nobunanga fin' adesso (come a suo luoco si dirà) vada molto vittorioso, e prospero: tuttavia per esser nel Giappone tante mutationi, e tradimenti, il fine della guerra è tanto incerto, che potriano haver vittoria anco i nemici.

La seconda parte ne la quale si divide il Giappone si chiama Ximo, che contiene in se nove regni, et quantunque ancor quivi siano molti Signori pero il principale di tutti e il Re di Bungo, qual era Signor assoluto di cinque regni, et haveva gran possanza in tuti gli altri. Contra di costui, per haver perduto in una giornata campale doppo d'esser già fatto Christiano, come diremo a suo luoco, si levo si grane guerra in tutti i suoi regni, alzandosi contra di lui un Signor del regno di Figen chiamato Risoij, che si trova adesso il Re di Bungo molto alle strette. Si levò ne l'istesso Bungo contra li nostri si crudele persecutione, che mancò poco non fussero tutti ammazzati; ne [p. 10 modifica] [p. 11 modifica] [p. 12 modifica] [p. 13 modifica] [p. 14 modifica] [p. 15 modifica] [p. 16 modifica] [p. 17 modifica] [p. 18 modifica] [p. 19 modifica] [p. 20 modifica] [p. 21 modifica] [p. 22 modifica] [p. 23 modifica] [p. 24 modifica] [p. 25 modifica] [p. 26 modifica] [p. 27 modifica] [p. 28 modifica] [p. 29 modifica] [p. 30 modifica] [p. 31 modifica] [p. 32 modifica] [p. 33 modifica] [p. 34 modifica] [p. 35 modifica] [p. 36 modifica] [p. 37 modifica] [p. 38 modifica] [p. 39 modifica] [p. 40 modifica] [p. 41 modifica] [p. 42 modifica] [p. 43 modifica] [p. 44 modifica] [p. 45 modifica] [p. 46 modifica] [p. 47 modifica] [p. 48 modifica] [p. 49 modifica] [p. 50 modifica] [p. 51 modifica] [p. 52 modifica] [p. 53 modifica] [p. 54 modifica] [p. 55 modifica] [p. 56 modifica] [p. 57 modifica] [p. 58 modifica] [p. 59 modifica] [p. 60 modifica] [p. 61 modifica] [p. 62 modifica] [p. 63 modifica] [p. 64 modifica] [p. 65 modifica] [p. 66 modifica] [p. 67 modifica] [p. 68 modifica] [p. 69 modifica] [p. 70 modifica] [p. 71 modifica] [p. 72 modifica] [p. 73 modifica] [p. 74 modifica] la gente principale, et anco gli istessi Christiani, gli parve meglio differirlo per altro tempo più commodo, e venirsene a Meaco: particularmente havendo a trattare alcuni negotij d’importanza con Nobunanga.

Scrissero anco, che stà tutta quella terra tanto ben disposta, che senza dubio al fine di questa guerra si faranno molti Christiani. Percioché due altri figli di Nobunanga mostrano a nostri, e alle cose di nostra legge grand’affettione & amore. Particolarmente il terzogenito ci si mostra più familiare di tutti: e dice liberamente voler essere Christiano: et suo padre ha promesso voler fare cose grandi per la Christianità; crediamo che lo farà, per l’obligo che tiene con i nostri, poi che Giusto si determinò servirlo, che gli fù di non piccola utilità. I favori che ci fanno questi Signori in presenza di tutti, sono di grande importanza, per quel che noi pretendiamo: percioché per esser Nobunanga sì gran Signore, che tiene altri Re & Signori grandi per vassalli: e stà per esser Signore e padrone di tutti i regni, che sono da Meaco in quà, senza gli altri che possiede dall’altro canto. Ha con questo tanta possanza, et è tanto stimato da tutti, che fanno gran conto i Signori del Giappone haver da lui pur un buon viso; o dica, o scriva loro una parola di favore. E mostrandosi egli con i nostri così familiare; e facendo più honore a' nostri che ad altri; molti di loro hanno a caro haver amicitia nostra, dal che ci vengono molte occasioni per poter promulgare e dilatare l’Evangelio santo. [p. 75 modifica] [p. 76 modifica] [p. 77 modifica] [p. 78 modifica] [p. 79 modifica]