Pagina:Alcune lettere delle cose del Giappone. Dell'anno 1579. insino al 1581, 1584.djvu/31

DEL GIAPPONE 19 la dicbiaratione del catechifmo; ir acciò ì [noi ’vi concorre fiero piuVolonùen,volfe che fi faceffe pubicamente in prefen^a di tutti. VdendoVn giorno Vn’razionamento che fe li faceua dichiarando il fefto commandamento; dijfe ad alta -voce à tutti: lo fongiouane, e ben intendo, econofco, che non Vi è altro, chevn folo iddio, ir che l’anima è immortale, che ci è gloria eterna per i buoni inferno per irei: Laonde mi determino,non far più conto del corpo, ma con diligenza attendere all’anima, lafdando ogni dishonefià, contentandomi d’iena fola moglie: percioche ben conofco i difgujìi, che mio padre ha fentito per tal cagione, effendo gentile, Et copi vi commando a tutti che vi guardiate da cofe filmili: perchè quando faprò ch‘ alcuno pia dishoneflo, lo farò caligar molto bene. ’Ne diffe queflo folo con parole, ma con effetto anco llafciò ogni diìhoneslà, e lafciuia: di modo tale, ch’effendo tentato dal Demonio con brutti penfieri, non folo li fcacciaua da fe; ma recando con fcrupulo diceua al Tadre Luigi. Hor poi ch’io effendo gentile non mi poffo confeffare, datemi almeno alcuna penitenza, acciò con quella poffa fodisfare, s’in quegli penfieri à foffe fiata qualche mia colpa..Alle volte quando le tentatìoni erano più moleste; per liberarft da quelle, da fe sieffo fi gettaua acqua fredda adoffo, effendo nel me^o delhnuerno -, ir con queflo mortificata la fitta fenfualità, è r,Ji faceua refi fionda. Altre volte lodando la legge