Viaggio sentimentale di Yorick (1813)/XLVIII
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Traduzione dall'inglese di Ugo Foscolo (1813)
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XLVIII. | IL PASSAPORTO |
versailles
Perchè mai se n’andasse così a precipizio; e perchè Shakspeare entrasse nella tasca del conte, erano nodi ch’io non poteva mai sciogliere — Le congetture ed il tempo sono spesi assai male quando i misteri si riveleranno da sè: e tornava meglio a leggere Shakspeare. Mi pigliai la commedia che ha il titolo: Gran trambusto per nulla: e mi sono dalla mia seggiola trovato in un batter d’occhio in Sicilia, e in tante faccende con Don Pedro, Benedetto, e Beatrice, che Versailles, il conte, ed il passaporto non erano più cose mie.
Soave arrendevolezza dello spirito umano che può in un attimo secondar le illusioni le quali furano i più affannosi momenti alla tristezza ed all’ansietà! — Omai — omai da gran tempo gli anni miei non si numererebbero più, s’io non avessi trascorsa una parte nell’asilo di quelle terre incantate. Quando la strada m’è troppo aspra alle piante, e troppo scoscesa per la mia lena, io mi devìo in un viale di mollissima erbetta sul quale sparpaglio le rose mattutine della voluttà, e dopo uno o due giri ritornomi rinfrescato, e m’accingo più gajo e più vigoroso al mio viaggio — Quando il male m’incalza vittorioso, ch’io non ho più terra dove ritrarmi, gitto l’armi, abbandono questo mondo — e poichè gli Elisi mi s’aprono al pensiero più manifestamente del Paradiso, io vi penetro a forza siccome Enea — e lo vedo andar verso l’ombra della sua abbandonata Didone — e sospirar di placarla — e vedo l’ombra sommovere il capo, e fuggire con disdegnoso silenzio colui che le straziò il cuore e la fama — il mio dolore si smarrisce nel suo, ed in tutti quegli affetti che solevano impietosirmi per la misera innamorata regina sino del tempo ch’io stava a scuola.
Veramente non si cammina per l’ombra vana; nè l’uomo si travaglia indarno così1. Ma ben gli è indarno, e sovente, per chi si confida che le sue perturbazioni possano essere calmate dalla sola ragione. Or io per me posso bravamente asserire, che l’anima mia non è sicura di sconfiggere neppure la minima delle triste emozioni che le muovono guerra, se non suono tosto a raccolta chiamando alcune emozioni grate e soavi per assalire e cacciare fuor del suo campo la prima.
Com’io finiva il terz’atto, monsieur le comte ritornò col mio passaporto in mano dicendomi: Posso dirle che monsieur le due de Choiseul è buon profeta siccome è uomo di stato — Un homme qui rit, disse il duca, ne sera jamais dangereux: e mi sarebbe stato negato anche un passaporto d’un pajo d’ore s’io l’avessi chiesto per altri che pel buffone del re — Pardonnez moi, monsieur le comte, gli diss’io — non sono il buffone del re — Ma ella è Yorick? — Io — E vous plaisantez? — Risposi ch’io di fatto celiava — ma senza onorario — anzi in tutto e per tutto a mie spese2.
La corte nostra non ha più buffone, monsieur le comte; e l’ultimo fu veduto sotto il regno dissoluto di Carlo II — Da indi in qua i nostri costumi si sono di mano in mano sì ripoliti, il trono è attorniato di tanti patriotti che non aspirano a nulla, fuorchè agli onori, e alla ricchezza — della patria — e le nostre gentildonne sono sì pudiche, sì immacolate, sì buone, sì pie, che un beffardo non troverebbe più da cavarne una beffa3.
Voilà du parsiflage! gridò il conte.
Note
- ↑ Veruntamen in imagine pertransit homo; sed et frustra conturbatur Psal. 38. 7. — Ma Yorick cita la volgata inglese che ha: Surely every man walketh in a vain shadow; surely they are disquieted in vain.
- ↑ Il Boccaccio gior. i. nov. 8. delinea da maestro il ritratto del buffone gentiluomo, arguto e liberale; e il ritratto del buffone codardo, maligno ed adulatore. Ma del primo s’era quasi spenta la razza anche a quel secolo; e del secondo s’è fecondata, specialmente dopo l’invenzione de’ giornali.
- ↑ All’età di Beniamino Johnson contemporaneo di Shakspeare i patrizj inglesi si dilettavano di pascere, oltre il buffone, anche il nano e l’eunuco:
Call fort my dwarf, my eunuch and my fool. —
Ben. Joh. nella comm. del Volpone.Ma i patrizj italiani si sono sempre contentati di un poeta miserello che sovente supplisce anche da segretario, da maestro, e da cappellano.