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SENTIMENTALE
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le suis — Vous? — Moi — moi que ai l’honneur de vous parler, monsieur le comte — Mon Dieu! diss’egli abbracciandomi — vous étes Yorick!

E si calcò frettoloso in saccoccia quel volume di Shakspeare — e mi lasciò solo nelle sue stanze.


XLVIII. IL PASSAPORTO

versailles


Perchè mai se n’andasse così a precipizio; e perchè Shakspeare entrasse nella tasca del conte, erano nodi ch’io non poteva mai sciogliere — Le congetture ed il tempo sono spesi assai male quando i misteri si riveleranno da sè: e tornava meglio a leggere Shakspeare. Mi pigliai la commedia che ha il titolo: Gran trambusto per nulla: e mi sono dalla mia seggiola trovato in un batter d’occhio in Sicilia, e in tante faccende con Don Pedro, Benedetto, e Beatrice, che Versailles, il conte, ed il passaporto non erano più cose mie.

Soave arrendevolezza dello spirito umano che può in un attimo secondar le illusioni le quali furano i più affannosi momenti alla tristezza ed all’ansietà! — Omai — omai da gran tempo gli anni miei non si numererebbero più, s’io non avessi trascorsa una parte nell’asilo di quelle terre incantate. Quando la strada m’è troppo aspra