Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4497
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alle, aller - uller. Cosí forse spesso anche la nostra in allo (timballo per timpano) allare - ullo ullare (culla da cunula, cullare, colla, collare, da chordula, fanciullo (vedi la p. 4492, capoverso 7), maciulla, maciullare). Notandum però che anco i latini hanno la forma diminutiva ec. in ill..., ell... oll. .. (corolla; vedi p. 4505), ull..., fors’anche all..., sí in verbi sí in nomi. - Mirabil cosa in quante maniere diverse si è corrotta la pronunzia latina, anche dentro una stessa nazione; cosa notabile assai nella scienza delle etimologie. E da ciò in gran parte deriva la tanta superiorità dell’italiano sul latino in abbondanza e varietà di forme frequentative, diminutive ec., superiorità notata da me altrove, parlando de’ frequentativi latini. - Vedi anche la p. 4490, capoverso 5 (1 maggio). Vedi p. 4500.
* Crever, se crever, - crevasser.
* Piovegginare. Piovigginare. Gergo - jargon. Frego - fregacciolo, sfregacciolo, fregacciolare. Impiastrare - impiastricciare. Ram-mentare - di-menticare, s-menticare ec.
* Masticare: da un mansitum - mastum (pinsitus - pistus) di mandere, come da mixtum misticare.
* Dello stesso secolo è mancare di poesia, e volere nella poesia sopra ogni cosa l’utile, il linguaggio del popolo; bandirne l’eleganza; privarla della maggior parte del bello, ch’è la sua essenza; o, contro la propria natura di essa, subordinare il bello (e quindi il sublime, il grande ec. Vedi la p. 4492, fine e segg.) al vero, o al cosí detto vero. È naturale e conseguente che un secolo impoetico voglia una poesia non poetica, o men poetica ch’ei può; anzi una poesia non poesia (2 maggio).
* Alla p. 4273. Cosí gli stranieri, dopo avere snaturata la loro scrittura per voler esprimer con essa piuttosto la pronunzia latina che la volgare, abituati poi a questo snaturamento, anzi dimenticatolo, e pigliando