Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4490
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* Romoreggiare. Pavoneggiare. Atteggiare. Veleggiare.
* Il nostro favorare par dimostrato nel latino da favorabilis, favorabiliter, giusta il detto da me altrove della formazione in bilis dai supini de’ verbi. E cosí, da simili prove d’ogni genere, note generalmente o non note, altre infinite voci. E certo, che infinite voci volgari, anche radici ec., non superstiti nel latino noto, e che noi non sappiamo donde derivare, e cerchiamo forse nel settentrione ec., sieno pure e prette latine (latino scritto o solamente parlato, voglio dire non letterario), si conferma coll’osservazione d’ogni giorno. Borghesi ha trovato nelle lapidi (e dee stare nella nuova edizione del Forcellini) la voce drudus i (17 aprile, Venerdí Santo, 1829), la cui origine, non che essa medesima, nessuno avrebbe cercato nell’antico latino (18 aprile).
* Babil, babiller, babillard ec. Gaspiller, gaspillage ec. Gazouiller ec. Plumasserie, plumassier.
* Observito as.
* Beccare - bezzicare. Piccare - pizzicare. Piovizzicare (marchigiano), e pioviccicare (id). Piluccare - spilluzzicare. Appiccare - appicciare, appiccicare.
* Scioperato, désoeuvré. Homme répandu (Rousseau, Pensées, I, 202). Dissipé.
* Erto (erectus), participio aggettivato.
* Perdonare, pardonner, perdonar, voce di forma ed apparenza affatto latina e antica: per, omnino, penitus, ad extremum, come in pereo, perdo, perimo, perdomo, perduro, ec. ec. e donare cioè condonare.
* I participii in us de’ verbi neutri ec. sono comprovati da quelli di forma e senso corrispondente, che hanno i medesimi verbi in italiano, francese, spagnuolo. Ci paiono poetichissime, ed amiamo a ripetere, moltissime frasi scritturali, che non sappiamo che significhino, anzi che rapporto abbiano quelle voci tra loro, (come l’abominazione della desolazione ec. ec), e ciò per quel vago, e perché appunto non sappiamo precisare a noi stessi, e non intendiamo se non confusissimamente e in generalissimo, che cosa si voglian dire (19 aprile, Pasqua).