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(3635-3636) | pensieri | 77 |
che l’uso corrente del dir latino significava quella tal cosa (8 ottobre 1823).
* Alla p. 3626. Queste osservazioni possono dimostrare che l’uso moderno metaforico del verbo confondere nel significato appresso a poco di confuto, benché non si trovi precisamente nell’antico latino noto, viene però da esso, per mezzo del volgare latino; giacché tale si è il significato latinissimo e ordinario di un antichissimo verbo latino; che è continuativo di confundo, e che n’è continuativo appunto nel detto significato. Similmente nel primo principio della mia teoria de’ continuativi (3636) ho discorso in proposito di un significato dello spagnuolo traer conforme a quello del suo continuativo tractare, ma ignoto in latino ec. (9 ottobre 1823).
* L’uso de’ diminutivi positivati (sí verbi che nomi ec.) o che i positivi non s’usino o non esistano ec., o che s’usino collo stesso valore o equivalente, è comune alle nostre lingue anche in vocaboli che non derivano dal latino, donde ch’egli abbiano origine. Vedi p. 3946, 3998. Come in francese fardeau (italiano fardello), marteau, martel (martello, martillo), roseau, berceau tonneau ec. ec., diminutivi per forma, sono tutti positivi di significato,1) fourreau, diminutivo di un fourre, onde fourrer, che risponde al nostro fodero o fodera. Infatti in spagnuolo si ha aforra onde aforrar ec., come noi da fodera, foderare. L’aggiunta dell’a nel principio delle voci è usitata assai in ispagnuolo come in italiano (Monti, Proposta, in ascendere). Sicché aforro è fourre. Vedi p. 3852. A proposito di berceau, anche noi diciamo positivamente culla, ch’è al-