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312 indice analitico dei nomi

mente aperte» (Am. Cast., I, p. 49); ma che non si è riusciti ad identificare (sulla dibattuta questione, v. pp. 294; 295; 298; 299; 300-2). Questo personaggio avvicinò il Campanella negli anni della prigionia dura in Castel S. Elmo: 1604-608 (pp. 157 sgg., n. 80).

Betri (Domenico) (pp. 269; 288).

Besold (Cristoforo). Letterato tedesco amico di T. Adami, trad. della Monarchia di Spagna del Campanella in tedesco (pp. 3; 271).

«Bianco campione». Allude a se stesso, domenicano (p. 223, n. 8).

Bina, v. Bünaü.

Bisignano (Nicola Bernardino Sanseverino, quinto ed ultimo principe di). Della piú alta nobiltá del Regno di Napoli, imparentato per matrimonio coi duchi di Urbino, ma caduto in disgrazia per vita dissipata e turbolenta; interdetto, infine carcerato per motivi di ordine pubblico. Fu in Castel nuovo tra il 1590 e il’98 e in quest’anno il Campanella, di passaggio per Napoli, al suo ritorno in Calabria, ebbe occasione di visitarlo e confortarlo. Il son. n. 23 (p. 231) porta quindi un titolo impreciso, poiché «è veramente un ricordo dell’essere stato il principe rinchiuso nella medesima prigione e dell’essere poi finalmente uscito» (Am. T. C., II, p. 287) (p. 291).

Bocca, v. Ponzio (Maurizio).

Bombini (Bernardino). Letterato calabrese, componente dell’Accademia cosentina e fervente seguace del Telesio (p. 111, n. 68).

Bomecobo (vescovo). Non identificato; parrebbe un veggente dei tempi del Campanella, del quale non resta notizia (p. 205, nota 35).

Borelli (Filippo). Probabilmente fratello del seguente; chiamato nipote

dal Campanella e suo amanuense negli ultimi anni della sua vita, a Roma ed a Parigi. A lui il Campanella attribuí il comm. dell’Ecloga, che è invece suo (p. 281).

Borelli (Giovanni Alfonso). Celebre matematico e medico napoletano (1608-1679), figlio naturale, secondo alcuni del Campanella, secondo altri di un soldato spagnuolo (p. 281).

Brigo (don) di Pavia, v. Berillo.

Bünaü (Enrico di - italianizzato in Bina). Di nobile famiglia, venuto in Italia dal 1603 insieme con C. Pflug (v. q. n.); in rapporti di amicizia con lo Sdoppio (v. q. n.) (p. 270).

Bünaü (Rodolfo di). Fratello minore del precedente, n. a Meissen il 1597; in lungo viaggio d’istruzione insieme col precettore T. Adami (v. q. n.) si ferma a Napoli il 1613, ove avvicina il Campanella, dal quale riceve lezioni di filosofia (pp. 112, n. 69; 270; 294).

Bustelli (G.) (p. 276).


Campanella (Tommaso). N. a Stilo (1568). Nell’ordine domenicano (1582). Compagno di studi di Dionisio e Pietro Ponzio (v. qq. nn.) (1585-86 circa). A Cosenza: non conosce personalmente il Telesio, ma è profondamente influenzato dalle sue dottrine, e comincia a divenire sospetto alle autoritá religiose che lo confinano nel monastero di Altomonte, dove prepara la Philosophia sensibus demonstrata, apologia del Telesio (1588-89). A Napoli, dove pubblica la Philos. sens. dem.; c ospite delle nobili famiglie Del Tufo (v. q. n.), Sangro e Orsini, e avvicina G. B. Della Porta. In seguito alla pubblicazione fatta gli è intentato il primo processo