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112 scelta di poesie filosofiche

Il buon Gaieta la gran donna adorna
con diafane vesti risplendenti,
onde a bellezza natural ritorna;
della mia squilla per li nuovi accenti,
nel tempio universal ella soggiorna:
profetizza il principio e ’l fin degli enti.

Questi sono accademici, discepoli del gran Telesio, ch’uccide Aristotile, tiranno degli ingegni umani. Ma il Gaieta, che scrisse della bellezza, avanzò tutti, secondo ch’e’ dice in Metafisica. Ma esso autore, filosofo de’ princípi e fini delle cose, rinnovò la filosofia, ed aggiunse la metafisica e politica, ecc., e la accoppiò con la teologia.

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A Ridolfo di Bina

Senno ed Amor, innanzi a primavera
degli anni tuoi, t’han dato, o Bina 1, l’ale
a volar con Adam, guida fatale,
per molti spazi della nostra sfera.
Cosí s’arriva alla virtute intiera,
virtú ch’a voi dá gloria, e morte al male:
mal, che gran tempo te, Germania, assale:
Germania, che de’ suoi figli dispera.
Ma in te grazie divine, eroica prole,
leggendo il cielo, scorge il senno mio;
deh! lascia al volgo errante ciance e fole.
Tu, con animo ardente, altiero e pio,
bandisci guerra alle falsarie scuole,
ch’io vincitor ti veggo, e veggo in Dio.

1. Cavalier tedesco, che con Tobia Adami, per filosofare, da sedici anni’ si pose a scorrere il mondo, e visitò l’autore; il qual conobbe nella sua nativitá in lui ingegno sublime e singulare; ed introdotto alla sua filosofia, l’esortò a seguire il corso fatale.