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376 ragguagli di parnaso
Apollo chiedono che Tacito rifaccia i libri che ne’ suoi Annali e nelle sue Istorie si sono perduti |||
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Ragguaglio LXXXV — Avendo Apollo avuto avvisi certi che gl’ignoranti armano contro le buone lettere, egli ancora si mette in punto per difender i suoi virtuosi |||
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Ragguaglio LXXXVI — Giusto Lipsio, per emendare il fallo di aver accusato Tacito, cosí intensamente l’osserva, che appresso Apollo vien imputato di idolatrarlo. Onde dopo un finto supplicio da Sua Maestá alla fine è lodato e ammirato |||
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Ragguaglio LXXXVII — La serenissima reina d’Italia, dai piú segnalati suoi prencipi e dalla stessa maestá di Apollo strettamente essendo pregata a scordarsi dell’ingiuria fattale da quei capitani italiani che in aiuto delle straniere nazioni le avevano armato contro, niega di volerlo fare |||
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Ragguaglio LXXXVIII — La spezie delle pecore manda suoi pubblici ambasciadori ad Apollo, per mezzo de’ quali fa istanza che sieno conceduti loro denti acuti e corna lunghe, e la dimanda loro da Sua Maestá è schernita |||
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Ragguaglio LXXXIX — Niccolò Macchiavelli, capitalmente sbandito da Parnaso, essendo stato ritrovato ascoso nella biblioteca di un suo amico, contro lui vien eseguita la sentenza data prima del fuoco |||
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Ragguaglio XC — Visita delle carceri fatta da Apollo, nella quale spedisce le cause di molti letterati inquisiti di vari delitti o carcerati per debiti |||
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Ragguaglio XCI — Un principe grande per sciogliere un suo voto porta al tempio il ricco dono di un vaso d’oro; il quale perché con mestizia grande vien ricevuto dal sacerdote, egli ne chiede la cagione, e riceve soddisfazione |||
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Ragguaglio XCII — Apollo fa precetto a’ pastori dell’Arcadia che per l’avvenire non debbino piú ingrassar porci; e strettamente pregato per la rivocazione, non vuol concederla |||
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Ragguaglio XCIII — Essendo stato notato che Peto Trasea in compagnia di Elvidio Prisco suo genero frequentava le case delle piú principali poetesse di Parnaso, da Apollo gravemente ne è ripreso |||
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Ragguaglio XCIV — Un principale senator polacco correggendo un altro senatore caro suo amico, è fatto accorto ch’egli è colui che, camminando fuor di strada, ha bisogno di emendarsi |||
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Ragguaglio XCV — Tra il governator di Pindo e di Libettro essendo nata controversia in materia di giurisdizione, Apollo severamente punisce amendue |||
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Ragguaglio XCVI — Apollo condanna Annibal Caro a pagar la sicurtá rotta per le ferite che egli diede al Castelvetro |||
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