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giacer con una donna, sono scornati nella pubblica piazza di Como |
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Novella XLIV. Beffa fatta da un asino al priore di Modena e ai frati, essendo egli entrato in chiesa la notte |
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— XLV. Il duca Galeazzo Sforza fa suo consigliere il Cagnuola, conosciutolo giusto e saldo nei giudici |
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— XLVI. Una Greca, veggendo un pescatore senza brache, si giace cun lui, tratta dal gran pendolone, che gli vide ondeggiare fra le gambe |
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— XLVII. Uno diviene geloso della moglie, la quale s’innamora d’un trombetta, e con lui se ne fugge, e poi torna al marito |
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— XLVIII. Facete e pronte parole di Roderigo Sivigliano, in diverse materie molto bene a proposito dette |
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— XLIX. Un predicatore ammaestra un pazzo, che cpiando sarà richiesto gridi: pace, pace; e chiamato, grido che voleva metter il diavolo in inferno |
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— L. Petriello segue per mare la l’ubatagli moglie: e con lei lieto e ricco a casa se ne ritorna, per cortesia del re di Tunisi |
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— LI. Beffa fatta da una Bresciana al suo marito col mezzo d’un Tedesco, che le scuote il pelliccione, e non seppe usar la sua ventura |
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— LII. Pandora, prima che si mariti e dopo, compiace a molti del suo corpo; e per gelosia d’un suo amante, che ha preso moglie, ammazza il proprio figliuolo |
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— LIII. Tomasone Grasso, usuraio grandissimo, fa predicare contra gli usurai, per restar egli solo a prestar ad usura in Milano |
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— LIV. Invitato il re d’Aragona a certe nozze, s’innamora della sposa, e la piglia per moglie il giorno delle nozze |
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— LV. Infinita malvagità d’un dottore in beffarsi del demonio, come se non fosse inferno, nè paradiso |
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— LVI. Un prete con una pronta risposta mitiga l’ira del suo vescovo che voleva imprigionarlo. |
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