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signor Battista: – Aveva Ferrando re di Napoli sotto il governo d’Alfonso duca di Calabria suo figliuolo l’essercito in Toscana, per cacciar Lorenzo de’ Medici di Firenze. La fama de le vertú e rare doti di Lorenzo era chiarissima in tutta Europa. Ora, veggendo Lorenzo che a le forze ragonesi non poteva resistere, andato a Livorno, montò suso un bergantino e dritto a Napoli se ne navigò, e presentossi dinanzi a Ferrando. Il re, meravigliatosi di tanta fiducia e a la grandezza d’animo ed altre vertú di Lorenzo pensando, raccolse quello non come nemico ma come parente e fratello. E rivocato l’essercito, fece lega ed unione con Lorenzo, il quale con gloria grandissima a Firenze se ne ritornò. Onde in effetto si può conchiudere che la vertú sempre fa riguardevole l’uomo che a quella s’appiglia. – Alora messer Dionisio Corio disse: – Signori miei, io a questo proposito vo’ narrarvi quale e quanto sia il valore de la vertú, e parlerò dei tempi nostri. – Onde, fatto silenzio, narrò una bella istorietta degna di memoria. E perché non è molto che, essendo io con voi e con la signora Giovanna Sanseverina vostra consorte al luogo vostro di Misocco vicino a Milano a desinare, vi promisi darvi una de le mie novelle, questa ora vi manda e dono. State sano.Novella XLV
Galeazzo Sforza, figliuolo di quel glorioso Francesco duca di Milano, che per propria vertú e valore, con l’arme in mano, s’acquistò questo ducato, fu prencipe che ebbe di molte e molte buone parti, e sempre onoratamente e con grandissima riputazione di tutti i prencipi cristiani mantenne il suo dominio. Vero è che fu tanto dedito ed amoroso di donne, che per cagione di quelle fece molti stracolli e cose molto mal pensate. Né solamente amò egli una donna e a quella s’attenne, come talora fanno alcuni prencipi, ma in un medesimo tempo n’amò molte, come la diversitá di tanti figliuoli bastardi e figliuole, che lasciò dopo sé e che sono da diverse madri proceduti, fa piena fede; perciò che, come ciascuno di voi sa, ancor oggidí piú di tre coppie di loro vivono. Egli le femine maritò onoratamente e tutti i figliuoli lasciò molto ricchi. Non si sa però giá mai che egli per forza donna alcuna pigliasse. Nondimeno furono l’amiche sue cagione de la sua immatura morte, perciò che