Il libro del Cortegiano/Catalogo cronologico delle principali edizioni del Cortegiano
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CATALOGO CRONOLOGICO
DI MOLTE
FRA LE PRINCIPALI EDIZIONI DEL CORTEGIANO
DEL CONTE BALDESSAR CASTIGLIONE.1
Nello stesso frontispizio, dopo l’àncora attortigliata dal Delfino, chiusa d’ogni intorno da linee, così si legge: Hassi nel privilegio, et nella gratia ottenuta dalla illustrissima Signoria che in questa, ne in niun’altra citta del tuo dominio si possa imprimere, ne altrove impresso vendere questo libro del Cortegiano per x. anni totto le pene in esso contenute.
Il libro è in foglio, senza numerazione di pagine, in bel carattere tondo, chiamato testo d’Aldo. In fine del volume si legge: In Venetia nelle case d’Aldo Romano, et d’Andrea d’Asola suo suocero, nell’anno M. D. XXVIII. del mese d’Aprile. È la prima edizione di quest’opera; molti ne sono, particolarmente in alcuni fogli, gli errori tipografici. Intorno a questa edizione, vedi le Lettere familiari 115 e 114 del Castiglione, dalle quali pare che l’edizione si traesse a mille esemplari, oltre trenta in carta reale, ed uno in pergamena.
«Nell’esemplare da noi posseduto si vede impresso sotto al XXVIII il XXIX, e si crede, che il XXVIII sovra impresso sia della stampa, e non d’altro inchiostro; mentre, per quanto si sia tentato di rimuoverlo, non c’è stato rimedio: onde si può conghietturare che veramente i Giunta lo ristampassero lo stesso anno 1528, e che volessero poi così rimediare allo sbaglio d’essersi malamente impresso il XXIX.» Gaetano Volpi.
In fine si legge l’anno 1532.
«Cesare Aquilio, in una piccola prefazione ai lettori, dà avviso che il Viotti aveva cominciato a farne altra edizione l’anno precedente, e che, essendogli convenuto lasciarne la revisione ad altra persona, l’opera era uscita piena di errori: il che lo fe risolvere a intraprenderne poscia la presente edizione, la quale, dice egli, in cosa alcuna, per minima ch’ ella si sia, non troverete dissimile dalla Veneziana.» Gaetano Volpi.
Segue l’àncora d’Aldo, ma non chiusa fra linee, e indi il privilegio, come nella prima edizione. In fine si legge: In Venetia nelle case delli heredi d’Aldo Romano, et d’ Andrea d’ Asola suo tuocero, nel anno M. D. XXXIII. del mese di maggio.
L’edizione è in-8 piccolo, in carattere corsivo; contiene 215 carte numerate da un sol lato, oltre un’ ultima non numerata, nella quale si ripete l’ àncora d’Aldo. Nella carta 3, che segue quella del frontespizio, si legge una lettera di Francesco Asolano alle gentili Donne, nella quale si dice, che il libro è dato più corretto del primo, secondo l’esemplare iscritto di mano propria d’esso Autore: in realtà tuttavia è questa una mera ristampa dell’edizione originale, correttine soltanto gli evidenti errori tipografici.
Diciasette sesterni, segnati colle lettere A-R. Edizione tratta dalla precedente; pare stampata in Venezia; e forse perciò appunto non porta indicazione di tempo, di luogo, nè nome di stampatore, perchè publicata durante il privilegio degli Aldi.
VIII. 1537. Tradotto in francese da Jehan Chaperon. A Paris, chez Vincent Sertenas, M. D. XXXVII, in-8. «Du Verdier, Biblioth., pag. 671.»
«Questa traduzione è poco stimata.» Gaetano Volpi.
Il frontespizio è chiuso fra rabeschi, aventi al basso la torre, fiancheggiata dalle lettere F T. In fine del libro si legge: In Vinegia nella casa di Giovanni Paduano stampatore Ad instantia et spesa del Nobile homo M. Federico Torresano d’Asola, Nel anno della salutifera incarnatione humana M D XXXV III.
L’edizione è in ottavo piccolo, in carattere corsivo; contiene 50 linee ogni pagina; le pagine non sono numerate. Questa edizione è fatta sull’Aldina del 1553, ma in molti luoghi è migliorata, evidentemente coll’ajuto del manoscritto originale: sono tuttavia parecchie mutazioni, che sembrano al tutto da attribuirsi al caso, ed a negligenza degli editori.
Edizione dedicata dal Navo al Magnifico e Nobilissimo Aluigi Giorgio, Gentiluomo Viniziano.
L’abbreviatore dedica questo Compendio, che è di sole 15 carte, ai Nobili Aprucesi. In tutto il libricciuolo non si legge il nome del Castiglione, l’opera del quale è ridotta in compendio.
Bella e nitida edizione in corsivo, di carte 195 numerate da un sol lato, oltre carte 5 in principio non numerate, contenenti il frontespizio, e la dedica dell’Autore. L’edizione è fatta su quella del Torresani del 1558, della quale questa è una ripetizione pagina per pagina, e spesso linea per linea. 11 testo tuttavia ne è talora diverso, e le mutazioni appare esser fatto per la maggior parte mediante un nuovo confronto coll’originale dell’Autore.
Così ha un primo frontespizio, dietro il quale segue in cinque carte non numerate (oltre due carte bianche) un indice delle materie, non alfabetico, ma secondo l’ordine dell’Opera. Il quaderno contenente quanto sopra, sembra essere stato stampato ed aggiunto posteriormente. Segue un nuovo frontespizio simile nel resto a quello della precedente Aldina, ma collo stemma e col nome dello stampatore e la data come nel primo frontespizio. L’edizione è una nitida ed accurata ristampa della precedente Aldina, in simile formato, e ad essa risponde pagina per pagina, ma non linea per linea, essendo in questa le pagine di sole linee 29. Trovansi tuttavia alcune leggiere varietà, che sembrano doversi attribuire ad arbitrio od incuria dei correttori.
È una ristampa dell’edizione originale, in simile formato e caratteri; essa vi è ripetuta pagina per pagina e linea per linea. Anche il testo seguito è quello della prima edizione, non delle due Aldine del 1538 e del 1541; ha tuttavia alcune poche lezioni sue proprie. Vi sono corretti i numerosi errori tipografici dell’edizione principe; all’incontro alcuni pochi errori sfuggirono in questa, che non si trovano in quella del 1528; come, a fol. gii verso, Pascue per Pascua.
Pel testo del Cortegiano, ossia fino a tutto il fol. 195, è una ristampa pagina per pagina e linea per linea dell’edizione del 1541, correttine soltanto alcuni errori di stampa: le lezioni proprie di questa edizione sono poche, e di poco rilievo. Seguono 16 carte non numerate, contenenti 1° una Tavola alfabetica delle cose più notabili, che nel libro del Cortegiano si ritrovano; 2° Conditioni et qualità de l’huomo et della Donna di Corte, brievemente raccolte da tutto ’l libro; 3° Il registro, la data, e l’àncora d’Aldo. Da questa, o dall’Aldina del 1541, o direttamente o indirettamente, derivano tutte le edizioni posteriori, fino a quella del 1753. «Il chiarissimo P. Zeno.... ne possedeva un esemplare corredato di postille mss. di Alessandro Tassoni; in una carta bianca in fine del quale si leggea manoscritto....il Sonetto dell’Unico Aretino sopra la S portata in fronte dalla Duchessa d’Urbino.» Gaetano Volpi.
«Dalla quale e da varie altre edizioni si troncano pochi passi solamente nel libro II.» Gaetano Volpi.
Non si accenna nè il luogo dell’impressione, nè il nome dello stampatore.
«Giovanni Boscan, poeta insigne Spagnuolo, dedica questa sua traduzione Alla muy magnifica Sennora Donna Geronima Palova de Almogavar; alla quale pure con altra lettera lo accompagna Gargilasso de la Vega, poeta non meno celebre, e grande amico del Boscan.... Il libro è stampato in carattere tondo tirante al gotico.» Gaetano Volpi.
Bella ed accurata ristampa dell’Aldina del 1547.
Ristampa dell’edizione del 1550.
Precede la dedica del Dolce Alla mag. e valorosa S. la S. Nicolosa Losca Gentildonna Vicentina. In essa così l’editore: La qual opera (del Cortegiano) come che più volte sia stata impressa dall’honoraliss. S. Gabriel Giolito, con quella diligenza e correttione ch’egli suol far usare in tutte le cose che escono dalle sue stampe; hora per maggior commodità di ciascuno che prende diletto della lettione di così degna fatica, ha voluto che io le faccia alcune apostille, con aggiungervi una nuova Tavola, affine che ciascuno con agevolezza possa trovar qualunque cosa più le aggradisce. Falso è ciò che si asserisce nel frontespizio, che la edizione sia revista secondo l’esemplare del proprio Autore, se pure sotto questo nome non s’intende qui semplicemente alcuna delle Aldine: la maggior parte delle mutazioni o correzioni da lui introdotte nel testo sono fatte ad arbitrio: la tavola delle materie e mal redatta, quantunque assai più diffusa che quelle delle precedenti edizioni.
Gli Argomenti dei Libri comparvero per la prima volta in questa edizione. Le postille marginali sono a un di presso le stesse che nella edizione precedente, della quale nel resto questa è quasi una ripetizione pagina per pagina e linea per linea. Tuttavia anche nel testo il Dolce fece alcune nuove mutazioni, esse ancora ad arbitrio, o non col soccorso di alcun manoscritto. L’edizione è dedicata Al Magnifico signor Giorgio Gradenico; la quale dedica è conservata nella maggior parte delle edizioni degli anni seguenti, tratte dalla presente del Dolce.
La Tavola è assai diversa da quella posta nelle precedenti edizioni. In fine si legge il Sonetto dell’Unico Aretino sopra la S d’oro che portava in fronte la Duchessa d’Urbino; il quale dice il Rovillio di aver ritrovato mercè di M. Baccio Tinghi, suo amicissimo.
Abbiamo posto questa edizione sotto il 1564, benché porti la data del 1544, perchè, contenendo gli argomenti a cadaun libro, deve necessariamente essere posteriore a quella del Dolce del 1559. Del resto, un saggio della scorrezione di questa edizione può aversi dal principio dell’Argomento del libro IV, dove in vece di Nel Proemio leggesi Nel Petrarca.
Ristampa questa pure dell’edizione del Dolce 1560.
Il traduttore dedica il libro all’Imperatore Rodolfo II con una lunga prefazione, nella quale dà inoltre un’analisi di tutti i quattro Libri dell’Opera. Dalle seguenti parole del Negrini, tratte da’ suoi Elogi, a c. 425, pare che il Riccio abbia tradotto l’Opera intera: ella riesce bellissima nella Latina traduzione di Giovanni Riccio; come nella lingua Castigliana parimente pare che sia nata in quello idioma.
Elegante traduzione, dedicata dal Clerke alla Regina Elisabetta. Dalla dedica e da varie lettere premesse alla traduzione, le quali tutto portano la data del 1571, si può conghietturare che questa sia una ristampa.
Gabriel Chapuis fu nativo d’Ambuosa in Turena, e intendentissimo della nostra lingua, dalla quale traslatò varii libri.
Trovansi esemplari di questa edizione con variato frontispizio, nel quale sono omesse le parole Con le Osservazioni sopra il IV libro fatte dall’istesso, ed invece dell’arme de’ Duchi d’Urbino è l’impresa del Basa, una base di colonna: in essi altresì leggesi la Dedicazione in più luoghi differente.
Il Ciccarelli dedica questa sua edizione a Francesco Maria II della Rovere duca d’Urbino; dopo la Dedica segue la Tavola delle materie, quasi affatto simile a quella del Dolce; indi alcuni Errori da emendarsi; finalmente una lunga e diligente vita del Castiglione scritta da Bernardino Marliani (e non Mariani, come quivi falsamente si legge), preceduta da una Prefazione al Lettore.
Questa edizione, fatta del resto su quella del Dolce dell’anno 1556, è, come dicesi, espurgata; ed anni sono vidi in Parigi presso il chiarissimo Signor Guglielmo Libri l’esemplare stampato, che servì a questa edizione, che aveva manoscritte a suoi luoghi le mutazioni fatte dal Ciccarelii, ed in fine l’approvazione originale dell’Inquisitore. Il modo tenuto dal Ciccarelii nello espurgare la presente opera fu questo: che i pochi passi i quali pur si trovano in questo Dialogo pericolosi o poco morali, furono dal Correttore conservati; all’incontro si sforzò di togliere ogni menzione della fortuna, e sopratutto ogni scherzo che avesse rapporto, anche lontano, a preti o frati. Alcune mutazioni poi sono, delle quali sarebbe, credo, impossibile render ragione: come nel Libro III (cap. 47 della nostra edizione), dove alle parole del Castiglione ornata d’un bellissimo sepolcro, per memoria di così gloriosa anima, sostituì quelle ornata d‘ un bellissimo marmo, per memoria di così casto e generoso animo. I passi aggiunti o mutati dal Ciccarelli non sono in troppo buona lingua, e l’edizione è deformata da molti errori di stampa, mancando spesso parole ed anche mezzi periodi.
Brutta e scorrettissima edizione.
Dirimpetto al frontespizio si vede un bel Ritratto dell’Autore, cavato dall’originale di mano di Raffaello; coll’arme dei Castiglioni nel giro dell’ornato. Il libro è dedicato a Giorgio Re della Gran Brettagna, e la lettera di dedicazione è scritta prima in italiano, poi in inglese. Siegue il Catalogo degli Associati; indi la vita dell’Autore, descritta dinunovo da A. P. Castiglione nell’una e nell’altra lingua, sopra i vestigi e della lunghezza di quella del Marliani; ma non apporta alcuna rara notizia. Il Cortegiano è impresso in due colonne, l’una italiana e l’altra inglese. Seguono alcuni fra gli scritti in prosa ed in verso, latini ed italiani, del Castiglione; ed in fine una traduzione dell’Alcon in versi inglesi, lavorata dallo stesso A. P. Castiglione.
Segue una lunga Lettera Dedicatoria, che serve di Prefazione all’edizione; indi la Dedica dell’edizione del Ciccarelli, secondo l’esemplare colle armi ducali; indi la Vita del Castiglione del Marliani, con note di Gaetano Volpi; poscia parecchi scritti minori, relativi al Castiglione; indi gli Argomenti del Dolce ai IV libri del Cortegiano; e finalmente un Avviso degli Editori al Lettore, su alcuni passi del Cortegiano cancellati dal Ciccarelli, e da essi restituiti. Indi comincia il testo del Cortegiano: nel libro III e nel IV sono aggiunte alcune note, sia dei fratelli Volpi, sia del Ciccarelli. Segue l’Indice alfabetico delle cose più notabili contenute nel Cortegiano, rifatto da Gaetano Volpi. Indi comincia la seconda parte del Volume, contenente le lettere e poesie del Castiglione allora conosciute, con note, e coll’aggiunta di varii scritti relativi al Castiglione ed alle sue opere. In fine è un Catalogo di molte delle principali edizioni del Cortegiano, di Gaetano Volpi. Dopo la Tavola delle materie, e dopo chiuso il Volume, è aggiunta una Lettera non più stampata del Conte Baldessar Castiglione a Papa Leone X, communicata dopo finito il Volume ai fratelli Volpi dal Marchese Scipione Maffei.
Il Cortegiano è tratto dall’edizione del Ciccarelli (1584), ma corretto mediante un perpetuo o diligente confronto dell’Aldina originale (1528). Tranne poche eccezioni, non sono restituiti i passi omessi o mutati dal Ciccarelll, ma le omissioni vengono indicate con asterischi, e le mutazioni con carattere corsivo Alcune poche fra le buone lezioni proprie dello ultime Aldine si trovano conservate in questa edizione, quali si trovavano presso il Dolce e il Ciccarelli; corressero inoltre i fratelli Volpi alcuni pochi errori manifesti, che si trovavano io tutte le edizioni anteriori. Sebbene capace di maggior perfezione, sarebbe tuttavia questa, se fosse intera, la migliore edizione che finora si abbia del Cortegiano.
Dopo la dedica Al Nobile Signor Conte Antonmaria Borromeo Patrizio Padovano viene un avviso dello Stampatore, nel quale dice, questa edizione del Cortegiano essere fedelmente ripetuta dalla precedente curata dai signori Volpi; aver tuttavia sostituito alla vita del Castiglione scritta dal Marliani quella del Serassi, redatta coll’ajuto delle lettere inedite del nostro Autore, delle quali promette la prossima publicazione. L’edizione è nitida ed elegante, se non che sfuggirono in essa alcuni pochi, ma gravi, errori di stampa, che non si trovano in quella del 1753. Si trassero di questa edizione alcuni esemplari col testo intero del Cortegiano, senza le correzioni del Ci3carelli, e le annotazioni di questo e dei Volpi. In questi esemplari, assai rari, il Cortegiano finisce a pag. 300, laddove negli espurgati o colle annotazioni finisce a pag. 303.
AI fine di ciascun tomo si legge: impresso in vicenza da giambattista vendramini mosca. Questa edizione venne dedicata da un Giovanni-Vincenzio Benini alla N. Donna Morosina Cornaro Gradinico, per le seguenti ragioni, non saprei dire se più adulatorie, o speciosamente curiose. Un libro avvezzo, dice quel dedicante, sin dal secolo sedicesimo a comparire sul teatro del mondo fregiato dell’illustre nome Gradinico (Vedi il n° XXIX), egli è quello, Eccellenza, ch’ora io mi fo l’onore di presentarvi. Voi avete tanto diritto su questo libro, che non è egli un dono ch’io vi faccia, ma un tributo ch’io vi rendo. Il vostro genio sublime s’interessò a far nascere questa edizione, e la vostra felice potenza a farle vedere la pubblica luce. Altre volte si vide una Gradinico a favorire la famiglia del Conte da Castiglione, e due secoli e mezzo dopo si vede Voi a proteggere i di lui scritti. Se tutte le donne fossero qual voi siete, la parte di quest’opera in cui vien formata La perfetta Dama non sarebbe stata già scritta. Ma in quest’opera appunto voi pure, Eccellenza, siete vivamente rappresentata ec.. — In quanto alle cure letterarie che vennero impiegate in essa stampa, poco in verità conosciuta, ma che sappiamo essere stata in pregio presso i dotti lombardi vissuti al tempo dei padri nostri: essendoci mancata la commodità di esaminarla, ci è forza rimetterci alle parole di quegli stessi editori: «Eccovi.... l’Edizione.... che vi si è con un manifesto fin dal l’anno scorso promessa.... L’apparecchiarla, l’eseguirla, il pubblicarla, fu tutto difficile.... Voi ricevete più di quello che vi fu promesso. Il manifesto non vi promise che il testo del Cortegiano intero, e vi si è aggiunto la Vita dell’autore, e l’Indice ad ambedue i Tomi.... Si è copiata la prima edizione d’Aldo del 1528 tratta dall’Autografo Ms., e si è seguita la lezione della Volpi-Cominiana del 1733, riducendo alla lezione medesima ciò che in quella mancava, ed avendovi fatto ancora qualche picciolo miglioramento». La Vita dell’Autore, è quella scritta dal Serassi.
Questa edizione, che forma parte della Collezione Milanese dei Classici Italiani, è quanto alla Vita del Castiglione ed al testo del Cortegiano una ristampa assai scorretta della Cominiana del 1733 (per errore nell’Avviso degli Editori è detta del 1753), ma coll’aggiunta dei passi omessi dal Ciccarelli e dai Volpi.
Per la vita dell’Autore e la prima metà del Libro I l’edizione è fatta su quella dei Classici, della quale si conservano quasi tutti gli errori, coll’aggiunta di nuovi parecchi; indi dalla metà del Libro I il testo è, assai negligentemente, riscontrato colla prima Aldina. L’indice delle materie è quello del Volpi, ma accresciuto. Del resto, è questa di gran lunga la più scorretta di quante edizioni non mutilate abbiamo del Cortegiano; come apparirà dal seguente indice dei principali errori della medesima.
ed. silvestri errorida emendarsi
Pag. | lin. | ||
23, | 47 | quella | quello |
25, | 12 | queste | questo |
30, | 42 | vita e morie | vita o morte |
49, | 11 | nell’animo | nell’animo mio |
63, | 31 | quanto | quando |
74, | 7-8 | l’hanno, la qual | l'hanno, trovo una regola universalissima la qual |
88, | ult. | pigliarle | pigliarlo |
100, | 9-10 | a Silio e a Virgilio | e Silio a Virgilio |
113, | 13 | questo | questa
|
117, | 21 | ad | da |
143, | 15 | o quasi | e quasi |
145. | 21 | conduca | conduce |
183, | 23 | troppa passione | troppo passione |
200, | 6 | falso | salso |
239, | 25 | ad alta voce | alta voce |
244, | 7 | un maestro di stalla | un maestro Stalla |
255, | 22 | essendo mascherato | essendo maschera |
291, | 11 | ancor più caute | ancor poi più canto |
294, | 11 | un istinto | un certo istinto |
300, | 31 | fatto nome | fatto il nome |
304, | 4 | care intime | care ed intime |
319, | 33 | hanno fede | fanno fede |
326, | 5 | poiché poi volete così | poiché voi volete così |
— , | 3 | essendosegli collocata accanto | essendosegli colcata accanto |
329, | 2 | bastimi | bastami |
344, | 26 | altro di compiacerle | altro che di compiacerle |
347, | 3 | del re di Spagna Ferrando ed Isabella | dei re di Spagna Ferrando ed Isabella |
363, | 8 | questa | questo |
369, | 13 | di modo | di tal modo |
370, | 17 | non usasse | usasse |
375, | 7 | possono | possano |
376, | 24 | intiepido | intiepidito |
379, | 19 | dell'altra | l’altra |
385, | 8 | che vi si poria | che dir vi si poria |
396, | ult. | ma non hanno | ma hanno |
400, | 27 | separata | superata |
402, | 9 | combatta | combatte |
403, | 3 | possono | possano |
421, | 15 | dei sudditi | dei suoi sadditi |
431, | 14 | ai più famosi | ai famosi |
447, | 5 | è un farlo | ed un farlo |
— , | 12 | chiamano per dolci sdegni | chiamano per dolci li sdegni |
461, | 6 | perchè e negli occhi | e perchè negli occhi |
— , | 30 | con ragione | con la ragione |
470, | 15 | concerto | concetto |
— , | 26 | vi giungono | vi aggiungono |
475, | 3 | te a quella.... ritorni | ed a quella.... ritorni |
— , | 21 | dei bei corpi e delle anime | dei bei corpi e belle anime |
Delle edizioni del Cortegiano espurgate ad uso della gioventù, che si publicarono nel corso del presente secolo, non teniamo parola, perchè nessuna si distingue per alcun proprio pregio.
Note
- ↑ Questo Catalogo è fondato principalmente, ma con aggiunte e correzioni, so quello inserito dai Frateili Volpi nella loro edizione.