Antonio Saltini

1980 Saggi letteratura Grand Tour Intestazione 21 marzo 2021 25% Saggi

Viaggio attraverso le cento agricolture d'Italia
1980

Indice

SIENA: IL NUOVO FAR WEST DELL’AGRICOLTURA ITALIANA

L’immagine tradizionale dell’agricoltura italiana è quella di un universo di piccole e piccolissime aziende. Cinquanta ettari sono già grande proprietà. E la norma vale dall’alta Val d’Adige alla Conca d’oro. Ma proprio nel cuore della Penisola c’è una provincia che impone un’eccezione clamorosa alla regola. E’ la provincia di Siena: fino a vent’anni fa dominio della grande fattoria nobiliare, all’estinguersi della mezzadria l’agricoltura senese ha conosciuto anni di profondo decadimento, fino a quando le grandi aziende semiabbandonate sono state scoperte dai nuovi manager della finanza e dell’industria, dai grandi commercianti, dai trafficanti dalla più difficile classificazione. E’ cominciata allora un’autentica corsa al Far West. Nella sfida tra i contendenti a decidere della vittoria non è stata la sveltezza ad usare la Colt o il Winchester, è stata la prontezza a firmare assegni di miliardi, di molti miliardi

Terra e vita n. 14, 5 aprile 1980


AGRICOLTURA E REGIONI: I NODI AL PETTINE

Incontro a Potenza, nel cuore di una regione che pare vivere di terremoto, con i responsabili dell'agricoltura regionale: organizzazioni professionali, cooperative, l'associazione degli allevatori. Da un ideale processo alla politica regionale emergono i capi d'accusa, gli argomenti di difesa, gli elementi per concedere una mora di giudizio

Terra e vita n. 25, 21 giugno 1986


AGRICOLTURA E REGIONI: I NODI AL PETTINE

Una terra dai connotati caratteristici del Centro, collinare e asciutto, l'eredità di un'antica frammentazione, gli splendori già offuscati del recente boom del tabacco. Alla guida politica una Giunta che garantisce continuità, non priva di dinamismo, di fronte alla quale sono problemi le cui dimensioni trascendono le dimensioni regionali, esorbitano da quelle nazionali.

Terra e vita n. 34, 30 agosto 1986


PICCOLA REGIONE DI GRANDI PRIMATI


Tra le più piccole di tutte le regioni d'Italia, partecipando al novero di quelle a statuto speciale il Friuli gode di una lunga tradizione di autonomia, e della propria autonomia ha saputo servirsi per conquistare mete che nessun'altra regione ha tentato. Piccolo, in Friuli, é bello: al di là degli elementi rassicuranti non mancano, però, conflitti e contraddizioni.

Terra e Vita n. 37, 20 settembre 1986


Sale, tonno, vini liquorosi, pasta ed olio: all'indomani dell'Unità Trapani vantava i titoli di polo agroalimentare mediterraneo. Oggi è sopita nel torpore di sussidi e pensioni. Perché il declino? E possibile il risveglio? Un elevato potenziale per la produzione di alimenti di qualità

Terra e vita n. 25, 19 giugno 1993


VIAGGIO TRA CAPO LILIBEO E LE PENDICI ETNEE

Nella crisi complessiva dell'agricoltura siciliana l'agrumicoltura è forse il settore i cui problemi sono più drammatici. L'opinione di agricoltori e industriali. La disfatta regionale dei consorzi agrari. Tra disistima dell’azione romana e pretesa di supporto ministeriale le valutazioni dell’Assessore regionale

Terra e vita n. 27, 3 luglio 1993


TRA COLLI E CASTELLI DI MONTALCINO

Visita ai vigneti e alla cantina di Franco Biondi Santi, il viticoltore senese le cui bottiglie superano, alle aste per i collezionisti, i prezzi di tutti i concorrenti. E' il frutto dell'opera iniziata, da oltre un secolo, dal trisavolo, il cui vino fu premiato a Parigi, continuata dal nonno, che la cura per i grappoli migliori condusse a selezionare un vitigno originale, il Brunello, per giudizio unanime uno dei più prestigiosi dell'albo della nobiltà ampelografica nazionale

Previdenza agricola, L, agosto – settembre 2000



NEL COMPRENSIORIO DALL'INAFFONDABILE APPARATO COOPERATIVO

Grande adunata, a Cesena, di peschicoltori inquieti dopo una campagna che pare preludere al tramonto della frutticoltura regionale. Assenti le organizzazioni sindacali, propongono un documento unitario le associazioni dei produttori. Gli interrogativi che impone la crisi del comprensorio dalla più antica tradizione organizzativa dell’ortofrutta nazionale

Spazio rurale, L, n. 5, maggio 2005


DI FRONTE ALL'AFRICA, LA PIU' GRANDE CANTINA SOCIALE D'EUROPA

Visita alla cantina dalla quale è scaturita la rinascita del vino siciliano, matrice di un decennio di straordinari successi commerciali. Il primo obiettivo del presidente, Diego Planeta, fu infrangere la soggezione al commercio francese, che chiedeva vini sfusi al prezzo più vile. Il secondo, la vendita in bottiglia. E il vino imbottigliato dalla cantina Settesoli ha, in vent’anni, radicalmente mutato i propri connotati, alla preminenza del nettare delle uve siciliane sostituendosi progressivamente quella dei vitigni internazionali che pretendono i supermercati inglesi, tedeschi e americani.

Spazio rurale, LI, n. 5, maggio 2006


DALL'ECONOMIA DELLA FORESTA ALL'INDUSTRIA DEL TURISMO

Lavorava in Maremma, bambino, col padre mezzadro. Ha partecipato alla Riforma, ha sperimentato tutte le strade della nuova agricoltura, per conservare l’azienda ai figli ha scelto l’agriturismo. Considera la Riforma, e l’agricoltura cui diede vita, un’epopea grandiosa, per sempre finita

Spazio rurale, LII n. 10, ottobre 2007


NEL PASSATO DEL BEL PAESE

L’Italia è stata, per lunghi secoli, il Bel Paese che ogni persona colta del Continente era tenuta a visitare con il gran tour di cui il letterato, il filosofo, l’uomo politico dovevano riferire nel diario che, manoscritto o a stampa, si sarebbe aggiunto alla biblioteca i cui volumi più prestigiosi hanno scritto Montaigne e Göethe. La bellezza della Penisola è stata irreparabilmente compromessa da un’urbanizzazione la cui anarchia non ha avuto riscontro in nessuna nazione d’Europa, siccome in Francia, in Germania e in Inghilterra l’industrializzazione non ha compromesso le note caratteristiche degli scenari rurali come è stato consentito di fare in Italia. I muri che delineavano le terrazze in cui erano stati sagomati i rilievi dalla Valle d’Aosta alle Isole Lipari costituivano elemento essenziale del fascino del Bel Paese. Abbandonata l’agricoltura dei rilievi per lo spostamento nelle pianure del baricentro dell’economia, compresa quella agraria, l’immensa opera dell’”Italia ciclopica” si sta dissolvendo all’urto delle forze della natura e a quello dei mezzi moderni per la movimentazione della terra. Costituisce dovere precipuo della cultura agronomica consegnare alle generazioni future la memoria e le immagini di uno dei volti peculiari dell’Italia che presto non sarà più. L’Autore conclude auspicando che sotto l’egida dell’Accademia dei Georgofili venga affrontato l’inventario delle terrazze e dei ciglioni delle regioni italiane che la cultura naturalistica, quella storicistica e quella architettonica non hanno, fino ad ora, neppure tratteggiato.

Relazione alla giornata di studio Muri di sostegno a secco: aspetti agronomici, paesaggistici, costruttivi e di recupero, I Georgofili – Quaderni, 2008-II, Firenze 2009