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Ferrovia Cesano - Misa Lettera autografa
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All'Illustrissimo


SIGNOR SINDACO


SINIGAGLIA




È officio per me sommamente onorevole corrispondere alla graziosa interpellanza della S. V. fattami con dispaccio 9 luglio N. 210, col quale, sapendosi che la Ferrovia Cesano-Misa è oggetto di mio particolare studio, diretto a farne constatare l'importanza, mi s’invita a pubblicare qualche memoria in argomento.

Di vero tale e tanta é la mia convinzione che per i nostri paesi quest’opera costituirà un beneficio più che grande, supremo, e tale e tanto l’amore a questo mio luogo natio che, tenni sempre viva su di essa l’attenzione, ond'è che mi trovo in grado di narrare l’origine, nonché le vicende del progetto.

Anzi trovo necessario pigliare di qui le mosse, perchè ciò concorre a determinare la grande importanza di questa Ferrovia.

Decretata in terza Categoria colla legge del 1879 la Ferrovia S. Arcangelo-Fabriano, creazione e merito principale del benemerito Deputato al Parlamento Generale Corvetto, volle fortuna che all’illustre ingegnere Emilio Olivieri ne fosse commesso lo studio. Alla sagace intelligenza di lui non isfuggì la convenienza di una linea nella valle del Cesano che da Sinigaglia raggiungesse la Ferrovia dorsale summenzionata. Per la meritata stima che gode, e per l’alta competenza, nella quale é tenuto dalla Società Generale per le Ferrovie complementari, riuscì agevol cosa al sullodato ingegnere far visitare quel percorso all’onor. comm. Martorelli alto Funzionario di quella Società. [p. 4 modifica]

Fu in una mattina di buon ora che questi e quegli transitarono a Pergola in istrettissimo incognito per vigilare la nostra valle. E della opportunità di questa Ferrovia furono per tal modo convinti, che, senza impulso di chicchessia, la Società Generale l'additò e la collocò nella rete che propose alla Provincia di Pesaro, come alla memoria, tipi Armanni Roma, 1882).

Questa proposta mosse un grande scalpore, avvegnaché quei Tecnici insigni non dubitarono sostituire la linea del Cesano a quella per la valle del Foglia, quantunque decretata dal Consiglio Provinciale di Pesaro. (Vedasi corrispondenza dell’Adriatico di Pesaro, Luglio-Agosto 1882.

Frattanto nella Provincia di Ancona, che deve con Forlì far parte del Consorzio di Pesaro per la Ferrovia dorsale S. Arcangelo-Fabriano, si mosse una sorda opposizione contro la linea del Cesano, temendosi potesse far concorrenza ad altra proposta per Arcevia lungo la valle del Misa.

Cercai scongiurare questa malintesa contrarietà, pubblicando sulla vertenza una memoria (Tipi Federici Pesaro 1883). E sembra che riuscisse opportuna, inquantochè la questione cominciò sul serio ad essere studiata in Sinigaglia, e fu risoluta con una proposta del Cav. Matteucci, il quale suggerì che la linea da Sinigaglia muovesse per la valle del Misa, passasse in quella del Nevola e con un tunnel sotto Corinaldo, s’immettesse nella Cesanense vallata. Concepita questa felicissima idea, furono convocati i Rappresentanti dei Comuni della valle del Misa, ed al suo Presidente Cav Ceccacci toccò la soddisfazione di ottenere, salvo alcune riserve, anche l’adesione della città di Arcevia. Gli studi vennero affidati all'Egregio Ingegnere Viviani, e le Giunte Comunali interessate per iniziativa di quella di Sinigaglia fecero vive raccomandazioni al Ministero, il quale, in massima, ha approvato il progetto, per cui è fra quelli che possono partecipare alla concessione dei Mille Chilometri accordati con la nuova Legge sulle convenzioni ferroviarie. Ma un ostacolo si presenta ed è che, contemporaneamente, la Provincia di Pesaro oltre la concessione conseguita da Fano a S. Barbara sotto Urbino, dimanda il proseguimento di questa linea da Fermignano a Celalba presso Borgo S. Sepolcro col difficile e dispendiosi valico degli Apennini. E di più si chiede anche la linea lungo il Foglia da Pesaro a Cagallo. [p. 5 modifica]

Saremmo lietissimi se tutte le Città sorelle, interessate a queste concessioni, potessero coronare di un esito felice i loro voti: ma se per avventura non dovesse essere concesso a tutte tre le linee il beneficio della partecipazione ai Mille Chilometri, e la nostra corresse pericolo, è giuocoforza fin da ora premunirci da tanta iattura economica, constatando con monografie e statistiche, l’importanza della linea Cesano-Misa.

Dalle cose narrate adunque, rilevasi che la Ferrovia nella valle del Cesano non fu proposta, come ordinariamente avviene, dall’iniziativa, o dallo zelo di uno o più Comuni, che alle volte, anziché soddisfare all’interesse ed al bisogno di molti, si risolve in un vago ed individuale beneficio, ma venne indicata e proposta come una linea importantissima nella rete ferroviaria della Provincia Pesarese da una autorevolissima Società, in seguito al consiglio di Tecnici illustri, indipendenti e disinteressati, i quali videro il bene solo nel bene, mossi unicamente dalla convinzione di proporre una cosa veramente utile. Questo fatto dà alla nostra Ferrovia un’origine speciale, che senz’altro deve desiare una favorevole impressione alla Regia Commissione, che avrà l’arduo o delicato compito di determinare le linee di quarta categoria, destinate a partecipare al beneficio dei Mille Chilometri.

E perchè possa essere facilmente rilevata l’importanza di questa concessione, basta considerare che con la nuova legge il concorso del Governo è del 90 per cento, per cui ritenuta necessaria la spesa di tre milioni, la provincia ed i comuni non dovrebbero corrispondere che lire 300 mila. Non sarà adunque mai più possibile che torni ad avverarsi un momento tanto propizio per poter eseguire un così importante lavoro. Guai se ci sfugge questa rara e favorevole circostanza!

In questo supremo momento trattasi di decidere dell'avvenire di questi paesi. Se si ottiene la Ferrovia verrà inaugurata una novella era di prosperità e di progresso; ma se non si ottiene, queste due importantissime valli si priverebbero forse per sempre di ogni risorsa economica, non soddisfacendo che in tenuissima parte la linea dorsale, e sarebbero condannate all’isolamento, fuori del consorzio degli altri paesi, i quali godrebbero il beneficio della Ferrovia, conseguito anche col sacrificio delle tasse che noi dovremmo pagare senza alcun corrispettivo. È dunque terribile la responsabilità che [p. 6 modifica]pesa su di noi, poiché i posteri incolperanno la nostra ignavia, se non saremo prevedenti ed accorti a reclamare efficacemente ciò che ci spetta per distributiva giustizia.

Alla città di Sinigaglia è riserbata la soddisfazione di adoperare tutta la sua attività per conseguir questo gran beneficio, e non mancherà certamente ad essa l'appoggio operoso, zelante ed intelligente di tutti gli onorevoli Rappresentanti al Parlamento delle due Provincie di Ancona e Pesaro-Urbino, o delle rispettive Deputazioni Provinciali

Frattanto il meglio che mi sarà dato esporrò i pregi, l'interesse, e l’importanza di questa Ferrovia per far sempre più persuasa e convinta la Regia Commissione che è un atto di vera giustizia l’annuire alle brame dei Comuni che vi sono interessati...

É incontenstabile che la variante pel Misa, sebbene di pochi chilometri allunghi il percorso, duplica l’importanza della prima proposta, e soddisfa ai bisogni agricoli, commerciali ed industriali di due parti importantissime e ricche delle Provincie di Pesaro-Urbino, ed Ancona. Il tunnel che sarebbe percorso dalla vaporiera sotto la citta di Corinaldo, avrebbe la virtù prodigiosa di unificare gl’interessi delle due valli Cesano-Misa, le quali oggi, benché limitrofe, perchè divise da una non interrotta catena di colli, non hanno fra loro alcuna relazione.

Che se importantissima è per sè stessa la valle del Misa e del Nevola, fra le città di Ostra e Corinaldo, congiunta a quella del Cesano, costituirà un’esteso e fecondo territorio che non temerà il confronto delle più estimate regioni delle Marche. A provar ciò basta riflettere che la Ferrovia nostra percorrerebbe paesi così popolosi che nello spazio di 800 chilometri quadrati annoveratisi circa 117 mila abitanti in 7 città, 9 mandamenti e 29 comuni, più o meno direttamente interessati.

Dico più o meno direttamente interessati, perché fra le città sono comprese Cagli e Sassoferrato, i cui abitanti per accedere in Ancona, ma più specialmente a Sinigaglia avrebbero sempre una grande economia di tragitto.

Fra le importanti ragioni poi che dovranno persuader la Regia Commissione ad ammettere tale linea, milita questa, cioè che la Provincia di Ancona non sapeva adattarsi a prender parte al [p. 7 modifica]consorzio con Pesaro e Forlì per la dorsale S. Arcangelo-Fabriano, perchè riteneva insufficiente il corrispettivo della spesa non lieve, che avrebbe sostenuto, e vi convenne solo quando la Provincia di Pesaro accordò che la linea del Cesano, come si disse, prendesse da Sinigaglia la direzione della valle del Misa, e passasse quindi in quella del Cesano. Ora se la nuova leggo Ferroviaria rende obbligatorio il concorso delle parti interessate, il Governo, o per esso la Regia Commissione, ricusando di collocare in quarta categoria questa linea, dal momento che la dorsale deve essere costruita, verrebbe a disconoscere una convenzione precedentemente stretta fra due Provincie, e per la quale avvennero speciali concessioni. Fa mestieri aggiungere anche che questa linea per circa 24 chilometri percorre unicamente il territorio della Provincia di Ancona, ed in seguito, essendo collocata lungo il fiume Cesano, ha nella destra sponda in tutta la sua estensione, salvo un tratto, la stessa Provincia di Ancona. Quindi, sebbene sia annoverata fra le linee richieste dalla Provincia di Pesaro, pure, dovendosi ritenere, come lo è, nel principale interesse di Ancona con maggior diritto se ne deve invocare la concessione, inquantochè questa Provincia, che è la prima e la più importante delle Marche, non raccoglierebbe che una meschinissima parte del gran beneficio che la nuova legge sulle Ferrovie ha prodigato a tutta l’Italia.

Per stabilire poi l’importanza commerciale di questa linea, basti il tener conto che l’attuale strada del Cesano è la più battuta dal transito di tutte le altre della Provincia di Pesaro, ed altrettanto dicasi di quella lungo la valle del Misa rimpetto alle strade provinciali di Ancona. Ed è tanto vero quanto si afferma, che nel congresso dei Comuni interessati, si è dovuto promettere alla città di Arcevia che, dal punto dove diverge la Ferrovia lungo il Misa, saranno messe le rotaje nella via Provinciale per servizio di una Tranvia a spese comuni.

E ciò io penso dovrà farsi anche dalla stazione di Mondavio per Monteporzio a Marotta, affine di generalizzare a tutti il beneficio della Ferrovia, e di accorciare la percorrenza per Pesaro, Capoluogo della Provincia, alla quale appartengono i Mandamenti della valle del Cesano.

Per confermar l'attività dell’importante commercio agricolo [p. 8 modifica]in queste valli, basta por mente alle floridissime fiere che entro l'anno si celebrano nelle varie Città, Terre e Castelli ed ai mercati settimanali popolatissimi di Pergola, Sassoferrato, Ostra, Corinaldo, Orciano e S. Lorenzo in Campo. A queste periodiche ed ordinarie ricorrenze deve aggiungersi la Fiera di Sinigaglia che se, fu un tempo per importanza internazionale una delle più celebri d’Italia, conserva tuttora una rinomanza grandissima, poiché in quell'epoca nel suo porto e mercato hanno principale ritrovo i commercianti ed industriali delle più importanti città delle Marche, dell'Emilia, dell’Umbria, e degli Abruzzi.

E questa importanza commerciale è provata anche dal fatto che nel ristretto territorio di 800 Chilometri Quadrati, senza tener conto di Sinigaglia, vi sono 20 Uffici postali, fra i quali importantissimo è quello di Pergola che ebbe nel 1884 un movimento in vaglia per L. 374,605, e si annoverano 11 Uffici Telegrafici, fra cui in quello solo di Pergola, nell'istesso anno corsero 3796 dispacci.

In tutte le città poi, e nei principali paesi, esistono Casse di Risparmio, di cui importantissime e fra le prime d’Italia sono quelle di Cagli e Sinigaglia: ed in quest’ultima città ha anche sede la più antica Società Commerciale delle Marche, fondata dal benemerito Conte Luigi Mastai.

Non può affermarsi però che le industrie in questo momento siano in fiore, essendo pur troppo anzi in deplorevole decadenza, specialmente quelle dei Lanifici e Concie in Cagli e Pergola che un giorno tenevano il primo posto nelle Marche. Che se l’isolamento ha cagionato questo regresso, la Ferrovia andrà a stabilire, necessariamente, un risveglio di attività, richiamando in vita la vetusta operosità, poiché non mancano motori idraulici naturali, ed una popolazione che conserva le antiche tradizioni ed attitudini per l’esercizio delle varie industrie.

Certo il buon volere non manca in queste popolazioni, dacché una delle filande da seta, fra le più rimarchevoli d’Italia, è in Sinigaglia, ed altre piccole industrie seriche si hanno a Corinaldo, Arcevia e S. Lorenzo in Campo. Due importantissime industrie poi si sono attivate di recente, la prima è in Sinigaglia consistente nello splendido Stabilimento [p. 9 modifica]per raffinare gli Zuccheri della cospicua Società Ligure-Lombarda, e l'altra è in Pergola per l'escavazione dello Zolfo, col quale si promette completare tutte le industrie affini a questo prezioso minerale. E le speranze sono ben fondate, poichè proprietaria di questa industria è la colossale casa di Germania Francesco Armando Buhl e C.i rappresentata dal console imperiale Ermanno Von Bremen, e diretta dal Prof. Venceslao Cavalletti. Questa sola industria, potrebbe per la sua alta importanza, bastare a stabilire l'interesse e la convenienza di una Ferrovia.

All'accurata, solerte e sapiente sollecitudine dell'Ecc. Municipio di Sinigaglia, cui sta tanto a cuore la costruzione di questa linea, non isfuggirà certamente l'opportunità di far valere i suoi buoni uffici presso l'Imperiale Ambasciata di Germania in Roma, perchè si compiaccia confermare al Ministero l'alta importanza di questa cospicua Casa Industriale.

Nè può venir meno in queste valli l’attivazione di un commercio di gessi, delle rinominate laterizie di Loretello, Comune di Arcevia, e dello pietre calcari, utilizzabili a mille usi, ed anche adatte all’oleografia; ma più specialmente devesi far calcolo della pietra del Castellaccio sopra Serra S. Abbondio, il cui pregio è luminosamente confermato da una dotta monografia compilata dal compianto Scienziato e Geologo Prof. Piccinini, da me trasmessa nel 1872, per invito del Cav. Martinori, all’Illustre Senatore Ponzi in Roma.

Per ogni dove è fecondissima la produzione del suolo e supera al bisogno del Consumo il raccolto dei Cereali: abbondano ovunque i Gelsi, e più specialmente nella Valle del Misa e del Nevola allignano e prosperano gli Olivi, da cui si ritraggono olii squisitissimi.

La produzione ed il commercio del Bestiame, delle Pelli e del Formaggio è attivissima nelle Fiere e nei Mercati settimanali, e di tale importanza è la quantità del Pollame e delle uova che si raccolgono, che può dirsi, senza tema di errare, é difficile possa essere altrove superata. E ciò si comprende facilmente, dacché il territorio è popolatissimo per la spessezza delle abitazioni in campagna, e se ne ha un esempio nel Comune di Pergola, il quale sebbene meno popolato delle colline nelle valli del Misa e del Nevola, contiene fra castelli e villaggi 16 centri abitati, oltre 500 case coloniche sparse. [p. 10 modifica]

Ma ciò che rende principalmente ricche queste due valli e le circostanti colline, e la produzione del vino.

Il territorio di Pergola, per esempio, è appellato la fonte del vino.

Attivandosi, ed è lecito sperare presto, col benefico influsso della ferrovia, sistemi nuovi e razionali nella coltivazione delle viti e nella confezione del vino, non può dubitarsi, attesa la sua specialissima ed eccellente qualità derivante da un suolo davvero privilegiato se ne debba avere un esteso commercio in Italia, e fuori da ritrarsene indubbio ricchezze.

Di speciale rimarco è poi la favorevole circostanza che mi affretto esporre, e che sarà per dare alla Ferrovia Cesano-Misa una importanza grandissima nella stagione estiva.

Presso Serra S. Abbondio, proseguendo la valle del Cesano, sorge l'antico Eremo Monumentale denominato Fonte Avellana, ove trovò ospitalità nel suo esilio l'Alighieri, ed ove dicesi scrivesse parte della Divina Commedia. La tradizione accenna la camera da lui abitata, ed una lapide col semibusto in marmo ne conserva la memoria. Ciò ispirò all’illustre poeta Marchetti Sinigagliese quella stupenda Cantica, eminentemente Dantesca, che il Municipio di Pergola, in edizione di lusso, fece ristampare nel Centenario celebrato a Firenze nel 1865. L'Edificio dell'Eremo è immenso, contiene un numero imponente di camere, molte sale, ed un salone già refettorio spaziosissimo, ove è un dipinto di gran pregio.

Ma sebbene l’Eremo con la Chiesa annessa, che ancora si officia da quei religiosi, sempre benemeriti per la loro tradizionale ospitalità, non abbia pregi artistici rimarchevoli, pure vi si ammira qualche tela degna di nota, fra le quali una Madonna col Bambino del Barocci ed il ritratto del cardinale Bianchi del Camoncini. I dintorni sono amenissimi, e non ostante l'improvida legge forestale, che permise l'abbattimento del secolare bosco dei faggi, per la ricca fecondità del suolo, quei monti e quelle valli conservano una rigogliosa vegetazione di piante svariatissime e belle. Dall’Eremo in due ore si salisce la sommità del Catria, donde si ammira uno dei più belli panorami d’Italia. [p. 11 modifica]

Tra duo liti d'Italia surgon sassi
. . . . . . . . . . . . . . .
Tanto, che i tuoni assai suonan più bassi
E fanno un gibbo, che si chiama Catria
Disotto al quale è consacrato un ermo.

Canto xxi 1

Le particolarità del luogo consistono in una specie di pesci (capisciotti), fragole e carline squisitissime, nel latte per eccellenza aromatico, nella carne di montone saporitissima, e finalmente nell’acqua di una bontà, finezza e freschezza singolare.

Ora con la Ferrovia Cesano-Misa si renderebbe agevole nell'estiva stagione l'accesso a questo luogo ameno ed incantevole, fecondo di ricordi storici i più elevati, per cui vi ricreerebbe il fisico ed il morale chi chiedesse alla natura e alla storia un balsamo salutare alle proprie sofferenze. Che se i sommi igienisti consigliano oggi ritrovi abbondanti di aria balsamica, in tutta Italia non sarebbe facile trovarne altro, che potesse per nessuna ragione agguagliarlo.

Questa Ferrovia dunque, mentre avrà al Monte un punto così attraente, in Sinigaglia, da dove prende la mossa, ha una spiaggia ed un clima dolcissimo con uno Stabilimento Balneare assai rinomato per comodi ed eleganza e che quando vi fossero attivati i restauri, dei quali ebbi l’onore compilare il progetto, non potrà certamente temere il confronto dei primari d’Italia. All’igiene adunque sarà unito il massimo dei diletti, potendo in brevi ore, per un tragitto in ferrovia fra ridenti colline che sorgono come tortuosi meandri lungo le valli del Cesano e del Misa, salire e scendere dallo stabilimento del mare a quello del monte, dalla spiaggia alla cima della più alta montagna degli Apennini centrali, dove si gode il sorriso interminabile della sottostante natura.

E percorrendo questa linea, il dotto, l'artista, ma più specialmente il cultore e dilettante di scienze naturali potrebbe, per brevi momenti soffermarsi alla stazione di Pergola ove [p. 12 modifica]è sperabile che il Municipio collochi nel 2 piano dello splendido palazzo di città la ricca biblioteca pregevole per opere ed edizioni molto rare, e vi esponga in bella mostra quanto evvi in paese di artistico in quadri ed altro, di proprietà del Comune, enti morali e privati, e finalmente vi stabilisca i preziosi Gabinetti Geologici e Botanici del Catria, raccolti e con rara liberalità testati a favore del Comune dal sullodato e compianto scienziato Prof. Piccinini, e sui quali il chiarissimo Zittel insigne geologo di Germania Professore nella Università di Monaco in una lettera del 14 Giugno 1884 mi diceva: « Sa collection qui fait un point d’attraction aux naturalistes qui visitent votre belle contrée restera à Pergola comme monument - aere perennius - du défunt. »

Per ultimo trovo del più alto interesse far valere un argomento innanzi al quale dovrebbero tacere anche quelle piccole rivalità, che sogliono far nascere tali concessioni, od a parità di condizioni almeno dare la precedenza a chi può presentare titoli di tale natura che costituiscono un diritto a speciali considerazioni. In brevi parole espongo di che si tratta.

Mentre nell'Agosto del 1860 l’Eroe Garibaldi al grido d’Italia e Vittorio Emmanuale di vittoria, in vittoria si appressava a Napoli, il gran Re, assecondato dai consigli del suo ministro Conte di Cavour, studiava modo di raggiungerlo coll’esercito regolare. A tal fine fu convenuto rompere il confine del Taullo, novello Rubicone, ma era necessario che avvenisse in precedenza un moto rivoluzionario nell’interno delle Marche per dare giusto titolo all’intervento del Corpo d’armata, comandato dal prode Generale Cialdini. Un fatto simile dovea accader e nell'Umbria. Il Comitato centrale di Bologna, presieduto dall’Illustre Patriota Principe Simonetti, dava gli ordini opportuni per promuovere nelle Marche l’insurrezione al Comitato di Rimini, che io aveva l’onore presiedere.

Armi, denari, e quanto era indispensabile per un movimento fu spedito clandestinamente in vari punti, ma giunta l’ora, la mattina dell’8 settembre, solo la Valle del Cesano e in parte quella del Misa o del Nevola, rispose all’appello.

Fu allora che molti volontari si unirono ai numerosi insorti di Pergola, ove venne abbattuto il Governo, e catturata la guarnigione. [p. 13 modifica]

Il Generale Lamoricière spedì a questa volta un forte nerbo di truppe, per cui gl'insorti, essendo privi di mezzi di difesa, si ritirarono in Urbino, già sorpresa e vinta da una legione di esuli provenienti dalle Romagne. Intanto in Pegola era minacciosa l'attitudine dei Mercenari stranieri, venuti in numero di oltre 2000, per punirla di aver la prima levato il grido del riscatto, e fu certo impedita la catastrofe di un saccheggio, al quale già si erano accinti nei caffè e nelle osterie, dalla notizia improvvisa che l'Esercito piemontese aveva rotto il confine.

A tale annunzio i mercenari si ritirarono precipitosamente in Ancona sostenendo un combattimento presso Sinigaglia.

Appena in Rimini il Generale Cialdini ebbe l’avviso dal comitato dell’avvenuta insurrezione, nella Valle del Cesano appose la data al Memorando proclama ai popoli delle Marche, e diè l’ordine all’esercito di passare il Rubicone.

Quell'illustre Generale, i Senatori Finali e Marchese Tanari potrebbero confermare tutto questo, se non fossero sufficienti a provarlo numerosi documenti che vennero da me unitamente alla prima Bandiera nazionale innalzata nelle Marche in quell’avvenimento, depositati nel Museo del Patrio risorgimento in Torino oggi trasferito in Roma.

E dopo tutto ciò, se in ogni fertile valle delle Marche, si ripercuoterà il sibilo della vaporiera, non dovrà certamente esserne privo il Cesano, che per primo vide splendere al sole i colori d’Italia. In quei momenti gli abitanti di questa valle non guardarono ai pericoli cui quasi inermi si esponevano, pur di cooperare in qualche modo alla redenzione d’Italia.

No, non può esser vero adunque che per noi, la memoria delle più belle aspirazioni della Patria, resti un’amara delusione, e che quegli avvenimenti non costituiscano un titolo ad esser tolti dall’isolamento, come accadrebbe, se ci fosse negata la chiesta concessione.

Ciò non avverrà; e pel carattere di alta importanza della nostra linea, provato con le ragioni esposte, e per questo titolo di patria benemerenza, la Regia Commissione, all’uopo nominata dal Governo, collocherà la Ferrovia Cesano-Misa in quarta categoria, e la farà compartecipe del riparto dei Mille Chilometri. [p. 14 modifica]

Ecco quanto ho creduto esporre per corrispondere al graziosissimo invito della S. V. e nella certezza che per la giustizia della causa, e per l’interessamento vivissimo che ne prende cotesta illustre città, saranno esauditi i nostri voti, con sensi di alta osservanza me le protesto

Di Lei Ecc. Sig. Sindaco

Pergola 8 Agosto 1885.



Devotissimo
ASCANIO GINEVRI-BLASI




  1. Eugenio Camerini nel commento della Divina Commedia dice: Nel fianco del monte che guarda Greco a uno dei capi del Fiume Cesano è il Monastero di Fonte Avellana, ove credesi che Dante lavorasse parte del Sacro Poema, e ve lo conducesse anche a termine.