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Il Generale Lamoricière spedì a questa volta un forte nerbo di truppe, per cui gl'insorti, essendo privi di mezzi di difesa, si ritirarono in Urbino, già sorpresa e vinta da una legione di esuli provenienti dalle Romagne. Intanto in Pegola era minacciosa l'attitudine dei Mercenari stranieri, venuti in numero di oltre 2000, per punirla di aver la prima levato il grido del riscatto, e fu certo impedita la catastrofe di un saccheggio, al quale già si erano accinti nei caffè e nelle osterie, dalla notizia improvvisa che l'Esercito piemontese aveva rotto il confine.

A tale annunzio i mercenari si ritirarono precipitosamente in Ancona sostenendo un combattimento presso Sinigaglia.

Appena in Rimini il Generale Cialdini ebbe l’avviso dal comitato dell’avvenuta insurrezione, nella Valle del Cesano appose la data al Memorando proclama ai popoli delle Marche, e diè l’ordine all’esercito di passare il Rubicone.

Quell'illustre Generale, i Senatori Finali e Marchese Tanari potrebbero confermare tutto questo, se non fossero sufficienti a provarlo numerosi documenti che vennero da me unitamente alla prima Bandiera nazionale innalzata nelle Marche in quell’avvenimento, depositati nel Museo del Patrio risorgimento in Torino oggi trasferito in Roma.

E dopo tutto ciò, se in ogni fertile valle delle Marche, si ripercuoterà il sibilo della vaporiera, non dovrà certamente esserne privo il Cesano, che per primo vide splendere al sole i colori d’Italia. In quei momenti gli abitanti di questa valle non guardarono ai pericoli cui quasi inermi si esponevano, pur di cooperare in qualche modo alla redenzione d’Italia.

No, non può esser vero adunque che per noi, la memoria delle più belle aspirazioni della Patria, resti un’amara delusione, e che quegli avvenimenti non costituiscano un titolo ad esser tolti dall’isolamento, come accadrebbe, se ci fosse negata la chiesta concessione.

Ciò non avverrà; e pel carattere di alta importanza della nostra linea, provato con le ragioni esposte, e per questo titolo di patria benemerenza, la Regia Commissione, all’uopo nominata dal Governo, collocherà la Ferrovia Cesano-Misa in quarta categoria, e la farà compartecipe del riparto dei Mille Chilometri.