Corano/Capitolo VII
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CAPITOLO VII.
EL-ARAF1.
Dato alla Mecca. - 204 Versetti.
1. A. L. M. S. Un Libro ti è stato mandato, senza che alcun dubbio te ne nasca in cuore affinchè tu con questo potessi avvertire, e servisse di ammonizione ai credenti.
2. Seguite la legge che vi è venuta dal vostro Signore, e non seguite altri protettori che lui. Oh! che voi ci pensate poco!
3. Quante città abbiamo distrutte! La nostra ira ha sorpreso quei popoli, alcuni nella notte, altri nel giorno.
4. Qual’era il loro delitto nel momento in cui la nostra ira li ha sorpresi? Essi gridavano: Sì, siamo stati empi.
5. Domanderemo conto ai popoli ai quali mandammo i profeti; domanderemo conto ai profeti stessi.
6. Racconteremo ad essi le loro proprie azioni con perfetta scienza; giacchè non eravamo assenti.
7. In quel giorno la bilancia sarà tenuta con equità; quei che faranno inclinare la bilancia saranno felici.
8. Quei che non avranno somministrato il peso avranno perdute le loro anime perchè sono stati ingiusti verso i nostri insegnamenti.
9. Vi abbiamo stabiliti sulla terra, vi abbiamo dato di che nudrirvi. Quanto siete poco riconoscenti!
10. Vi creammo, e vi diemmo la forma, poi dicemmo agli angeli: Inchinatevi dinanzi ad Adamo, e s’inchinarono, meno Eblis che non volle inchinarsi.
11. Dio gli disse: Che cosa è che ti proibisce d’inchinarti dinanzi a lui, quando io te lo comando? Io valgo più di lui, rispose Eblis; tu m’hai creato dal fuoco, e lui l’hai creato dal fango.
12. Sorti di quà, gli disse il Signore, non spetta a te di gonfiarti d’orgoglio in questi luoghi. Tu sarai fra gli spregievoli.
13. Dammi tempo fino al giorno in cui gli uomini risusciteranno.
14. Abbilo, rispose il Signore.
15. E perchè tu mi hai perduto, soggiunse Eblis, io li aspetterò all’erta sulla tua strada retta.
16. Quindi li assalirà da tutte le parti; la maggior parte di essi non ti sarà riconoscente.
17. Sorti di quà, gli disse il Signore; coperto di obbrobrio, e respinto ben lontano insieme a chi ti seguirà. Io empirò l’inferno di voi tutti.
18. Tu, Adamo, abita colla tua sposa nel giardino, e mangiate ambidue i suoi frutti ovunque ne troverete; solamente non toccate di questo albero qui, per timore che non divenghiate colpevoli.
19. Satanasso mise in opera le sue suggestioni per mostrar ad essi la nudità che era loro ancora nascosa, e disse loro: Dio v’interdice quest’albero affinchè non diveniate due angeli, e affinchè non siate immortali.
20. Giurò loro che sarebbe stato il loro consigliere fedele.
21. Li sedusse acciecandoli; e quando ebbero mangiato di quell’albero riconobbero la loro nudità, e sí misero a ricuoprirla colle foglie del giardino. Il Signore gridò allora: Non vi ho io proibito quest’albero? non vi ho io detto che Satanasso è vostro nemico dichiarato?
22. Essi risposero: O nostro Signore! siamo colpevoli, e se tu non ci perdoni, se non hai pietà di noi, siamo perduti.
23. Uscite, lor disse Dio, sarete nemici gli uni dell’altro2. Troverete sulla terra un soggiorno e un godimento precario.
24. Vivrete, e morrete nella medesima, e ne sortirete un giorno.
25. O figli d’Adamo! Vi abbiamo mandato delle vestimenta per coprire la vostra nudita, e degli ornamenti preziosi; ma la veste della pietà vale ancor più. Questi sono gl’insegnamenti di Dio: forse gli uomini li mediteranno!
26. O figli d’Adamo! non vi fate sedurre da Satanasso, come ha sedotto i vostri padri che ha fatti sortire dal giardino; fece loro vedere la propria nudità. Egli, ed i suoi ministri vi vedono da dove non li vedete. Noi li abbiamo dati per protettori a quei che non credono.
27. Quando i perversi hanno commessa qualche azione infame, dicono: L’abbiamo veduta praticare dai nostri padri, è Dio che lo comanda. Di’ loro: Dio non ordina le azioni infami3; Direte di Dio ciò che non sapete?
28. Di’ loro: Il mio Signore ordina l’equità. Volgete la fronte verso il luogo dove si adora; invocatelo con sincerità nelle vostre preghiere. Come vi ha fatto sortire dal nulla, vi ricondurrà con lui. Egli dirige gli uni, e lascia gli altri nello smarrimento. Questi hanno preso i ministri di Satana per loro protettori piuttosto che Dio, e si credono sulla strada dritta.
29. O figli d’Adamo! mettetevi i più belli abiti4 tutte le volte che andate a qualche oratorio5. Mangiate, e bevete, ma senza eccesso, poichè Dio non ama quei che commettono gli eccessi.
30. Di’ loro: Chi può impedire di adornarsi dei vestimenti ed oggetti preziosi che Dio produce per i suoi servi, o di nutrirsi degli alimenti deliziosi che accorda foro? Questi beni appartengono ai fedeli in questo mondo, ma specialmente il giorno della resurrezione. Così Iddio spiega i suoi insegnamenti a quei che sanno.
31. Di’ loro: Dio ha proibita qualunque azione turpe in palese o in segreto; ha proibita l’iniquità, e qualunque violenza ingiusta. Ha proibito di associargli chiunque altro; non vi ha data alcuna autorizzazione su ciò, e vi ha proibito di dire di lui ciò che non sapete.
32. Ogni nazione ha il suo termine. Quando il tempo è arrivato, gli uomini non possono, nè tornare indietro, nè avanzare.
33. O figli di Adamo! sorgeranno fra voi degli apostoli, che vi racconteranno i miei insegnamenti. Chi temerà il Signore, e praticherà la virtù, sarà al sicuro di ogni timore, e non sarà afflitto.
34. Quei che trattano i miei segni di bugie, quei che li disprezzano, saranno dannati al fuoco e vi staranno eternamente.
35. Chi evvi più empio di colui che fabbrica bugie sul conto di Dio, o che tratta d’imposture le sue dottrine? A questi uomini sarà accordata una parte dei beni di questo mondo, conforme al libro eterno, fino al momento in cui i nostri inviati6, ricevendo la loro anima, domanderanno loro: Dove sono gl’idoli che invocavate escludendo Dio? Essi risponderanno: Sono disparsi; e confesseranno così da loro stessi che erano infedeli.
36. Dio dirà loro: Entrate nel fuoco per raggiugnere le generazioni degli uomini, e dei genj che sono disparsi prima di voi. Ögni qual volta una nuova generazione vi entrerà, maledirà la sua sorella fino al momento in cui saranno tutte riunite insieme, l’ultima dirà allora mostrando a dito la prima: Signore, ecco quei che ci hanno perduti, condannali ad un doppio gastigo di fuoco, e Dio dirà loro: Il doppio sarà per voi tutti; ma l’ignorate.
37. E la prima dirà all’ultima: Che forse siete meglio di noi? Gustate il gastigo che han meritato le vostre opere.
38. Certamente, quei che hanno trattato di bugie le nostre dottrine, e che le hanno disprezzate, non riusciranno a far aprire le porte del Cielo; non entreranno in paradiso che quando un camelo passerà il foro d’un ago7. Così noi ricompenseremo i colpevoli.
39. La Geenna sarà il loro letto, e sopra di essi avranno delle coperte di fuoco. Così ricompenseremo gli empj.
40. Non imporremo a coloro che avranno creduto, e praticate buone opere, pesi al disopra delle loro forze. Saranno in possesso del paradiso, ove resteranno eternamente.
41. Spegneremo nel loro cuore qualunque risentimento. I fiumi coleranno sotto i lor piedi, e grideranno: Gloria a Dio che ci ha condotti in questi luoghi! Certamente noi ci saremmo smarriti se Dio non ci avesse condotti! Gli apostoli del nostro Signore ci avevano ben annunziata la verità. Una voce farà loro sentire queste parole: Ecco il paradiso che avete guadagnato colle vostre opere.
42. E gli abitanti del giardino grideranno agli abitanti del fuoco: Abbiamo provata la verità delle promesse del vostro Signore; e voi l’avete provata? ed essi risponderanno: Sí! Un araldo, che grida fra loro, griderà queste parole: Maledizione di Dio sugli empj;
43. Su quei che distoglievano gli altri dal sentiere di Dio, che volevano renderlo tortuoso, e che non credevano alla vita futura!
44. Un tramezzo8 separa i beati, ed i riprovati. Sul El-Araf9 staranno degli uomini che conosceranno ciascuno alla sua marca di distinzione; diranno agli abitanti del paradiso: La pace sia con voi! I riprovati non vi entreranno sebbene lo desiderino ardentemente.
45. E quando i loro sguardi si rivolgeranno verso gli abitanti del fuoco grideranno: O Signor nostro! non ci collocare coi perversi.
46. Coloro che staranno sul El-Araf grideranno agli uomini che riconosceranno alle loro marche di distinzione: A che vi hanno servito le vostre ricchezze ammassate, ed il vostro orgoglio?
47. Sono quelli gli uomini che avete giurato che non otterranno mai la misericordia di Dio? Entrate nel paradiso, voi sarete al sicuro da ogni timore, e non sarete punto afflitti.
48. Gli abitanti del fuoco grideranno agli abitanti del paradiso: Spargete su noi un poco d’acqua, o un poco di quelle delizie che Dio vi ha accordate. Essi risponderanno: Dio ha interdetto l’una, e l’altre agl’infedeli.
49. Che hanno fatto della religione un giuoco, e l’oggetto dei loro sarcasmi, che la vita del mondo ha resi ciechi. Noi li scordiamo oggi, come essi hanno scordato il giorno della resurrezione, e perchè hanno negata la verità de’ nostri segni.
50. Noi avevamo loro portato un Libro, e l’avevamo spiegato con scienza, affinchè fosse la regola, e la prova della misericordia per coloro che avrebbero creduto.
51. Aspettano forse ancora l’interpretazione? Il giorno in cui la sua interpretazione sarà arrivata, coloro che l’avranno trascurata nel mondo grideranno: Gli apostoli di Dio c’insegnavano la verità. Non troveremo noi qualche intercessore che prieghi per noi, acciocchè possiamo ritornare sulla terra per poter agire diversamente da quello che abbiamo fatto? Ma allora saranno già perduti senza speranza di ritornare, e le divinità che avevano inventate saranno sparite.
52. Il vostro Signore è quel Dio che creò il cielo, e la terra in sei giorni, e si assise quindi sul trono; fa seguire rapidamente la notte dal giorno; creò il sole, la luna, le stelle, tutti sottomessi per suo ordine a talune leggi. La creazione, e la suprema organizzazione di tutto non gli appartengono forse? Sia benedetto Dio, padrone dell’universo.
53. Invocate Dio con umiltà, ed in segreto. Egli non ama chi suoi ordini.
54. Non propagate il male sulla terra, resa in migliore stato da poco tempo; invocate Dio per timore, e per desiderio, giacchè la misericordia di Dio è vicina a coloro che fanno il bene.
55. Egli manda i venti precursori della sua grazia10. Noi facciamo loro sostenere le nubi piene di pioggia, e le spingiamo verso il paese arido; facciamo cadere l’acqua, e per essa facciamo produrre tutti i frutti. E così che facciamo sorgere i morti dai loro sepolcri; forse ci rifletterete.
56. In un buon paese le piante germogliano (in abbondanza) col permesso di Dio; in un cattivo vengono rade. Così noi accordiamo i nostri insegnamenti per gli uomini che sono riconoscenti.11
57. Abbiamo mandato Noè al suo popolo, cui disse: Popolo mio! adora Dio. Perchè adorare altri Dii che lui? Io temo per voi il gastigo del gran giorno.
58. Molti di loro dissero: noi vediamo che tu sei in un errore assai grande, e volgare.
59. O popolo mio! io non sono nell’errore; io sono il messo del padrone dell’universo.
60. Vi annunzio i comandamenti del Signore, e vi do dei consigli salutari. Io so di Dio ciò che voi non sapete.
61. Vi sorprendete che la parola di Dio vi giunga per parte d’uno di voi incaricato di esortarvi a temere Dio, affinchè proviate la sua misericordia?
62. Ma questi uomini lo trattarono da impostore. Noi abbiamo salvato lui, e quei che l’hanno seguito in una nave, ed abbiamo annegati coloro che hanno trattato di bugie i nostri segni. Era un popolo di ciechi.
63. Abbiamo mandato il suo fratello Houd alle popolazioni d’Ad. Questi diceva loro egualmente: Popolo mio! adora Dio, e non adorare altre divinità. Non temete il Signore?
64. Molti di essi increduli gli dissero: Ti vediamo immerso nella follia, e crediamo che tu sei un impostore.
65. Popolo mio! disse Houd, non è follia; al contrario, io sono il messo di Dio, padrone dell’universo.
66. Vi annunzio i comandamenti di Dio; io sono il vostro consigliere sincero, e fedele.
67. Vi sorprende forse che la parola di Dio vi viene da uno di voi incaricato di esortarvi? Rammentatevi che vi ha fatto succedere al popolo di Noè, e che vi ha data una statura gigantesca12. Ricordatevi i benefizj di Dio per essere felici.
68. Sei tu venuto, gli dissero, per farci adorare un solo Dio, ed abbandonare le divinità dei nostri padri? Fa dunque verificare le tue minacce, se sei sincero.
69. Egli rispose: Quanto prima vi colpirà la vendetta, e la collera di Dio. E disputerete con me sui nomi che i vostri padri hanno dato alle divinità alle quali Dio non vi ha autorizzato? Aspettate solamente, ed io ancora aspetterò con voi.
70. Per nostra misericordia, noi salvammo Houd, e quei che lo seguirono, ed esterminammo fino all’ultimo di quei che avevano trattato di bugie i nostri insegnamenti, e che non credevano.
71. Mandammo verso i Temudei Saleh loro fratello, il quale lor disse: O popolo mio! adorate Dio; perchè adorereste altre divinità? Eccovi un segno evidente di Dio. Questa camela di Dio è un segno per voi; lasciatela pascere nel campo di Dio, non le fate alcun male, per timore che un gastigo doloroso non vi venga addosso.
72. Ricordatevi che Dio vi ha fatto succedere al popolo di Ad, e che vi ha stabiliti sulla terra, dove, in mezzo alle pianure inalzate fortezze, dove di scogli formate delle case. Ricordatevi i benefizi di Dio, e non vi spandete sulla terra per arrecarvi il disordine.
73. Ma i possenti capi dei Temudei dissero a quei che riguardavano come deboli, e che avevano creduto: Siete voi sicuri che Saleh sia mandato dal Signore? Noi crediamo, risposero essi, alla sua missione.
74. In quanto a noi non ammettiamo ciò che credete.
75. Ed essi tagliarono il garetto della camela, furono ribelli ai comandamenti di Dio, e quindi dissero a Saleh: Fa che le tue minacce si verifichino, se sei realmente un messo di Dio.
76. Allora una commozione violenta s’impadronì di loro; l’indomani furono trovati (morti) nelle loro case, e colla faccía per terra.
77. Saleh li lasciò dicendo: Vi ho annunziato l’avvertimento di Dio, e vi ho consigliato, ma voi non amate punto quei che vi danno i consigli.
78. Abbiamo anche mandato Loth verso i suoi, e disse loro: commetterete voi delle turpitudini, che alcun popolo prima di voi non ha mai conmesse?
79. Abuserete voi degli uomini invece delle donne per satollare i vostri appetiti carnali? In verità, siete un popolo in preda agli eccessi.
80. E qual fu la risposta del popolo di Loth? Si dissero gli uni cogli altri: Cacciatelo dalla vostrá città. Sono uomini che si vantano di essere casti.
81. Noi salvammo Loth, e la sua famiglia, fuori che sua moglie che restò indietro.
82. Facemmo cadere sovr’essi una pioggia.... Mira quale è stata la fine dei colpevoli.
83. Mandammo verso i Madianiti Choaib loro fratello, che disse: Popolo mio! adora Dio; perchè adoreresti altre divinità? Un segno evidente del Cielo vi è apparso. Osservate rigorosamente il peso, e la misura; non defraudate ciò che è dovuto; non propagate il male sulla terra quando essa è stata migliorata. Ció vi sarà più vantaggioso, se volete crederlo.
84. Non vi mettete in agguato ad ogni canto di strada, e non distogliete dalla via di Dio quei che credono in lui; volete voi renderla tortuosa? Ricordatevi che eravate in piccolo numero, e che egli vi ha moltiplicati. Vedete piuttosto quale è stata la fine dei malvagi.
85. Se una parte di voi crederà alla mia missione, mentre l’altra ricusa di crederla abbiate pazienza, ed attendete che Dio giudichi. Egli è il miglior giudice.
86. I capi del popolo gonfi d’orgoglio diranno a Choaib: O Choaib! ti cacceremo dalla nostra città insieme a quei che hanno creduto con te, se non ritornate tutti alla nostra religione. — Come? noi che l’aborriamo,
87. Saremmo colpevoli di aver inventate delle bugie sul conto di Dio, se ritornassimo alla vostra religione, dopo che Dio ce ne ha liberati una volta. Come potremmo ritornare ad essa fuori che per la volontà di Dio che abbraccia tutto nella sua scienza? Abbiamo posta la nostra confidenza in Dio. Signore, decidi fra noi, poichè sei il più abile fra quei che decidono.
88. I capi di quei che non credevano, dissero al popolo: Se seguite Choaib, perirete.
89. Un terremuoto violento li colpì, e l’indomani furono trovati nelle loro case (morti) e colla faccia per terra.
90. Quei che trattarono Choaib d’impostore disparvero, come se non avessero mai abitato quei paesi: quei che trattarono Choaib d’impostore sono perduti.
91. Choaib s’allontano dicendo: Popolo mio! io vi predicava i comandamenti di Dio, e vi dava dei consigli salutari. Ma perchè m’affliggerò io della sorte degli infedeli?
92. Non abbiamo mai mandato apostoli in una città, senza visitare i suoi abitanti coll’avversità, e le disgrazie, affinchè si umiliassero.
93. Cambiammo quindi la prosperità con le disgrazie, al punto che dicevano, scordando tutto: La fortuna, e la disgrazia, visitavano anche i nostri padri. Poi all’improviso li colpimmo di gastighi quando non vi pensavano.
94. Se gli abitanti delle città avessero voluto credere, e temere Dio, avremmo loro aperte le benedizioni del Cielo, e della terra; ma essi hanno accusati i nostri apostoli d’impostura, e noi li abbiamo gastigati.
95. Gli abitanti delle città sono stati essi sicuri che la nostra ira non li avrebbe sorpresi la notte quando dormivano?
96. Gli abitanti delle città sono stati essi sicuri che la nostra ira non li avrebbe sorpresi di giorno quando erano in preda ai divertimenti?
97. Si credevano forse al sicuro degli strattagemmi di Dio? E chi dunque si crederà al sicuro degli strattagemmi di Dio, se non il popolo condannato alla perdizione?
98. Non è egli ancora provato agli occhi di coloro che hanno ereditato dalla terra dopo i suoi antichi abitanti, che se noi volessimo, li castigheremmo dei loro peccati? Imprimeremo un suggello sul loro cuore, ed essi non sentiranno nulla.
99. Ti racconteremo alcune storie di queste città. Vi sortirono dei profeti, che fecero dei miracoli; ma questi popoli non credevano a quello che avevano precedentemente tacciato di menzogna. Così Dio imprime il suggello sul cuore degl’increduli.
100. Non abbiamo trovato, presso la maggior parte, alcuna fedeltà all’alleanza. Erano quasi tutti perversi.
101. Dopo questi profeti mandammo Mosè, armato de’ nostri segni, verso Faraone, ed i grandi del suo popolo. Essi hanno agito iniquamente. Tu vedrai quale è stata la fine dei malvagi.
102. Mosè disse a Faraone: Io sono l’inviato di Dio, padrone dell’universo.
103. È giusto che io non dica di Dio che la pura verità, vengo da voi per operare un prodigio strepitoso; lascia partire con me i figli d’Israele. Giacchè sei venuto, disse Faraone, per operare un prodigio, faccilo vedere, se sei veridico.
104. Mosè gettò la sua verga, e si cangiò all’istante in serpente molto distintamente.
105. Mosè tirò la mano dal suo petto, e gli spettatori la videro tutta bianca.
106. I grandi del popolo di Faraone gridarono: È un mago!
107. Vuol farvi sortire dal vostro paese, disse Faraone; che credete di fare?
108. Essi risposero: Ritenetelo con voi insieme a suo fratello, e mandate in tutte le città degli uomini che riuniscano,
109. E che vi conducano tutti i magi più abili.
110. I magi si riunirono presso Faraone, e dissero: Avremo noi davvero una ricompensa se lo vinceremo?
111. SÌ certamente, e sarete nel numero dei famigliari miei.
112. I magi domandarono a Mosè: A chi toccherà prima, a te, o a noi?
113. Gettate i primi, disse Mosè; ed essi gettarono, e affascinarono gli sguardi degli spettatori, e li spaventarono. Avevano spiegata una magia sorprendente.
114. Allora noi facemmo questa rivelazionè a Mosè: Getta la tua verga; ed ecco che questa divora tutte le altre verghe cambiate in serpenti.
115. Ciò che era vero si vide, e le operazioni dei magi sparirono.
116. Furono vinti, e se ne partirono umiliati.
117. I magi si prostrarono adorando Dio,
118. Dicendo: Crediamo in Dio Signore dell’universo,
119. Signore di Mosè e d’Aronne.
120. Faraone disse loro: Come! voi divenite credenti, prima che io ve ne abbia dato il permesso? questa è una furberia concertata in città per farne sortire gli abitanti. Fra poco vedrete.
121. Vi faro tagliare le mani, ed i piedi, e poi crocifiggere.
122. Essi risposero: Dobbiamo tutti ritornare al Nostro Signore.
123. Tu vuoi vendicarti con noi perchè abbiamo creduto ai miracoli di Dio. Signore, accordaci la costanza, e Fa che muoriamo per la tua causa.
124. I grandi del Regno di Faraone gli dissero: Lascerai forse partire Mosè e la sua nazione, affinchè devastino la tua terra, abbandonino te, e le tue divinità! Allora, rispose Faraone, facciamo loro morire i figli maschj, e non siano salve che le figlie; così noi sarem superiori.
125. Mosè disse allora al suo popolo: Implorate l’aiuto di Dio, ed aspettate, poichè la terra è di Dio, ed egli la dà in eredità a quei che crede dei suoi servi. La vita futura sarà la ricompensa di quei che temono.
126. Eravamo oppressi prima di te, risposero, e lo siamo ancora. Dio può esterminare, replicò Mosè, i vostri nemici, e farvi eredi della loro terra, per vedere come vi condurrete.
127. Abbiamo già fatto provare ai popoli di Faraone la sterilità, e la carestia, affinchè riflettano.
128. Quando poi abbiamo data loro la prosperità, dicevano: Ecco ciò che ci è dovuto: Se accaderà loro una disgrazia, l’attribuiranno alla cattiva fortuna di Mosè, e di quei che lo seguiranno. La loro disgrazia viene da Dio, ma la maggior parte non lo comprende.
129. Essi dissero a Mosè: Fa pur miracoli quanto vuoi per fascinarci, noi non ti crederemo.
130. Allora mandammo loro l’inondazione, i grilli, gl’insetti, le rane, ed il sangue, tutti segni evidenti; ma si gonfiarono d’orgoglio, e restarono colpevoli.
131. Ogni volta che si manifestava loro una piaga, dicevano a Mosè: Invoca il tuo Dio secondo l’alleanza che tu hai contratta con esso. Se ci liberi da questa piaga, ti crederemo, e lasceremo partire con te i figli d’Israele. Ma tosto che l’avemmo liberati dalla piaga, e che il termine indicato fu spirato, violarono le loro promesse.
132. Noi ci siamo vendicati di questo popolo, e l’abbiamo annegato nel mare, perchè ha trattato di bugie i nostri segni, e non vi ha prestato attenzione.
133. Abbiamo dato in eredità ai deboli le contrade orientali, ed occidentali della terra, sulle quali abbiamo sparse le nostre benedizioni. Le magnifiche promesse del tuo Signore ai figli d’Israele sono adempite, perchè sono stati costanti. Noi abbiamo distrutte le opere, e gli edifici di Faraone, e del suo popolo.
134. Traversammo il mare coi figli d’Israele, e trovarono un popolo che adorava gl’idoli. O Mosè, dissero, facci de’ Dei come li hanno costoro. Mosè rispose: Voi siete un popolo d’ignoranti.
135. Il culto che essi professano è falso, e le loro azioni sono vane.
136. Dovrò io cercarvi altra divinità che Dio, quei che vi ha inalzati al disopra di tutti i popoli?
137. Ricordatevi che vi abbiamo liberati dalla famiglia di Faraone, che vi opprimeva di mali, che uccideva i vostri figli maschi e non risparmiava che le femmine. Era una dura prova del vostro Signore.
138. Fissammo a Mosè trenta notti, che aumentammo di altre dieci, di modo che si trattenne con Dio quaranta notti. Mosè disse allora a suo fratello Aronne: Rimpiazzami presso il mio popolo, agisci con giustizia e non seguire il sentiere dei malvagi.
139. Quando Mosè arrivò all’ora indicata, e che Dio gli ebbe parlato, disse a Dio: Signore mostrati a me, affinchè io ti contempli. Tu non mi vedrai rispose Dio, guarda piuttosto la montagna, se essa resta immobile al suo posto tu mi vedrai. E quando Dio si fece vedere sulla montagna, la ridusse in polvere. Mosè cadde tramortito colla faccia in terra.
140. Rinvenuto in se, gridò: Gloria a te! io torno a te penetrato del mio pentimento13, e sono il primo de’ credenti.
141. O Mosè, disse il Signore, io t’ho scelto a preferenza su tutti gli uomini per portare i miei comandamenti, e la mia parola. Prendi ciò che ti do, e sii riconoscente.
142. Abbiamo scolpiti per lui sulle tavole i comandamenti sopra ogni materia, e spiegazioni dettagliate sopra ogni cosa. Portali teco con fermezza, e comanda al tuo popolo di osservarli nel miglior modo possibile. Vi mostrerò il soggiorno dei colpevoli.
143. Allontanerò da’ miei segni quei che s’insuperbiranno ingiustamente sulla terra; che vedranno tutti i nostri miracoli, e non crederanno; che vedranno la via dritta, e non la prenderanno; ma che, scorgendo la via della perdizione vi si precipiteranno.
144. Ciò sarà perchè hanno trattato i miei segni di bugie e perchè non facevano alcuna attenzione ad essi.
145. Le opere di coloro che trattano i miei segni di bugie, e che non credono alla vita futura, saranno nulle. Potrebbero questi essere ricompensati diversamente da come hanno operato?
146. Il popolo di Mosè, durante la di lui assenza, prese ad adorare un vitello vivo, e che muggiva. Non vedevano forse che non poteva parlare ad essi e neanche dirigerli nella via retta?
147. Fecero di questo vitello l’oggetto del loro culto, ed agirono con iniquità.
148. E quando si furono pentiti, e che ebbero riconosciuto il loro deviamento gridarono: Se il nostro Signore non ha pietà di noi, e se non ci perdona i nostri peccati, siamo perduti.
149. Mosè, tornato in mezzo al suo popolo, pieno di dispetto, e d’ira gridò: Che detestevole azione avete commessa nella mia assenza! Volete voi affrettare la vendetta di Dio? Gettò le tavole, prese suo fratello per la testa, e lo tirò verso di se. — O figlio di mia madre, rispose Aronne, il popolo mi ha sopraffatto, e poco è mancato che non m’abbia ucciso; non far rallegrare i miei nemici col punirmi, e non mi porre nel numero dei perversi.
150. Signore! gridò Mosè, perdona a me, ed a mio fratello; dacci un posto nella tua misericordia, giacchè tu sei il più misericordioso.
151. Coloro che adorarono il vitello incorreranno nella sua collera, e nell’ignominia in questo mondo; così noi retribuiremo quei che fabbricano le menzogne.
152. Quei che, dopo aver commessa un’azione cattiva, ritornano a Dio, e credono..... Dio sarà indulgente, e misericordioso per essi.
153. Quando lo sdegno di Mosè si fu calmato, egli raccolse le tavole della legge. I caratteri che vi erano incisi contenevano la direzione, e la grazia per quei che temono il loro Signore.
154. Mosè prese fra il suo popolo settanta uomini per farli venire dinanzi a noi. Un violento terremuoto li colpi e l’inghiottì. Mosè gridò: Signore! tu avresti potuto annietarli prima di questo giorno, e me con essi. Ci farai tutti perire per causa dei delitti di qualche insensato? Non era che una di quelle prove colle quali tu perdi, o dirigi quei che ti piace. Tu sei il nostro protettore. Perdonaci le nostre colpe, ed abbi pietà di noi; tu sei il migliore fra quei che perdonano.
155. Assegnaci una bella porzione in questo mondo, e nell’altro; noi siamo nella via retta che conduce a te. Il mio castigo, riprese Dio, ricaderà sopra chi io vorrò; la mia misericordia abbraccia ogni cosa; la destino a coloro che temono, che fanno l’elemosina, e che credono ne’ mici segni;
156. Che seguono l’inviato, il profeta illetterato che troveranno indicato nei loro libri: nel Pentateuco e nel Vangelo; che comanda loro il bene, ed interdice il male; che loro permette l’uso degli alimenti eccellenti, e proibisce i cibi impuri; che alleggerirà i loro pesi, e toglierà le catene che li opprimevano. Quei che crederanno in lui, che l’assisteranno, e che seguiranno la luce venuta con esso, saranno gli uomini beati.
157. Di’ loro: O uomini! io sono l’apostolo mandato da Dio a voi tutti;
158. Da quel Dio a cui appartengono il Cielo, e la terra; non vi è altro Dio che lui; egli dà la vita, e la morte. Credete in Dio, e nel suo inviato, il profeta illetterato che crede anch’esso in Dio, e nella sua parola. Seguitelo, e sarete nella via retta.
159. Evvi fra il popolo di Mosè un tal numero di uomini che prendono la verità per loro guida, e che praticano l’equità.
160. Abbiamo divisi gli ebrei in dodici tribù, che formano tante nazioni, ed abbiamo rivelato a Mosè, che implorava la pioggia per il suo popolo, queste parole: Percuoti il sasso colla tua verga; ed il sasso si aprì in dodici sorgenti. Ogni tribù conosceva quella che doveva bere. Facemmo quindi spandere sovr’essi una nube, e lor mandammo la manna, e le quaglie. Cibatevi delle delizie che vi accordiamo. Essi non hanno fatto del male a noi, ma a loro medesimi.
161. Si disse loro: Abitate questa città, e nudritevi de’ suoi prodotti quanto vi piacerà. Domandate l’assoluzione de’ vostri peccati, e quando entrerete la porta della città, prostratevi in segno d’adorazione. Allora perdoneremo i vostri peccati, ed aumenteremo le ricchezze di quei che fanno il bene.
162. Ma i cattivi sostituirono altre parole a quelle che loro furono dette14. Allora mandammo un gastigo dal Cielo in mercede della loro malvagità.
163. Interrogali su quella città situata sul lido del mare, i di cui abitanti trasgredivano il Sabato, quandochè nel giorno di Sabato i pesci apparivano alla superficie dell’acqua e disparivano tutti gli altri giorni. Così noi li mettevamo alla prova, perchè erano prevaricatori15.
164. Alcuni di loro diceano allora a quei che esortavano i cattivi: Perchè predicate ad un popolo che Dio sterminerà, o gastigherà con un gastigo terribile! È per avere una scusa innanzi a Dio, ed acciocchè essi lo temano.
165. E quando i cattivi scordarono quelle esortazioni, salvammo quei che proibivano di fare il male, e colpimmo i cattivi con un gastigo terribile, in prezzo della loro empietà.
166. Quando andarono dove si era loro proibito di andare dicemmo loro: Siate cambiati in scimmie, respinti dalla specie umana. Il tuo Signore dichiarò allora che prima del giorno della resurrezione manderà contr’essi una nazione che farà loro soffrire dei mali terribili, poichè il tuo Signore è pronto ne’ suoi gastighi, ma è indulgente, e misericordioso.
167. Noi li abbiamo sparsi sulla terra formando più popoli distinti. Ve ne sono de’ virtuosi, e d’altri che non lo sono. Li abbiamo provati colle buone, e con le cattive, affinchè tornassero a noi.
168. Vennero dopo essi i loro successori, che riceverono l’eredità del Libro (il Pentateuco). Essi accettano i beni di questo mondo, e dicono: Ciò ci sarà perdonato; e quindi se se n’offrono loro degli altri, li ricevono egualmente, come se non si fosse avuta da essi l’alleanza del Libro quando loro fu detto: Dite sempre la verità sul conto di Dio; nondimeno studiate il Libro. Il soggiorno dell’altro mondo ha più valore per quei che temono Dio;
169. Per quei che si attaccano fermamente al Libro, che osservano la preghiera: poichè non faremo mai mancare la ricompensa dei giusti.
170. Quando facemmo inalzare il monte Sinai, come un’ombra, sopra le loro teste credevano che lor cadrebbe addosso; allora dicemmo: Ricevete queste tavole che vi diamo, con una ferma risoluzione (di osservarle), e ricordatevi ciò che contengono, affinchè temiate il Signore.
171. Ricordatevi che Dio un giorno sortì dai fianchi de’ figli di Adamo tutti i loro discendenti, e li fece deporre contro di essi. Egli disse loro: Non sono io il vostro Signore? Risposero: Sì l’attestiamo. L’abbiamo fatto acciò non diciate nel giorno della resurrezione: non lo sapevamo,
172. E affinchè non diciate: I nostri padri associavano prima di noi altre divinità a Dio: noi siamo i loro posteri; ei perderai tu per quei che hanno mentito?
173. Così noi spieghiamo i nostri insegnamenti; forse essi ritorneranno a Dio.
174. Racconta loro l’istoria di colui al quale facemmo vedere un segno, e che lo disprezzo per seguire Satana, e che fu perciò fra i perduti16.
175. Se avessimo voluto, l’avremmo inalzato con quel miracolo, ma egli resto attaccato alla terra, e seguì le sue passioni. Rassomiglia al cane che abbaja quando lo ecciti, e ch’abbaja ancora quando ti diparti da lui. Ecco a che ora rassomigliano quei che trattano i nostri segni di bugie. Ripeti loro queste storie, acciò riflettano.
176. Quei che hanno trattato di bugie i nostri segni rassomigliano a qualche cosa cattiva, e non fanno male che a se stessi.
177. Chi è diretto da Dio è ben diretto, e chi è deviato è perduto.
178. Abbiamo creato per la Geenna una gran quantità di genj e di uomini che hanno il cuore con cui non comprendono nulla, che hanno gli occhi con cui non vedono nulla, che hanno le orecchia con cui non odono nulla. Sono come bruti, e si smarriscono anche più che i bruti. Tali sono gli uomini che non prestano alcuna attenzione ai nostri segni.
179. A Dio appartengono i più bei nomi17. Invocatelo con questi nomi, ed allontanatevi da coloro che li applicano a torto. Saranno compensati come meritano.
180. Vi sono fra quei che abbiamo creati degli uomini che sono nella via dritta, e che praticano l’equità.
181. Coloro che trattano i nostri segni di bugie li distruggeremo a poco a poco, e con de’ mezzi che non conoscono.
182. Io prolungherò i loro piaceri, poichè i miei strattagemmi sono irremovibili.
183. Non rifletteranno che il loro compagno Maometto non è un demoniaco, ma bensì un apostolo incaricato di avvertire apertamente?
184. Perchè non volgono gli sguardi al regno dei Cieli, e della terra; e su tutto ciò che Dio ha creato, per vedere se il termine si avvicina? E a qual altro libro crederanno, se non credono al Corano?
185. Colui che Dio smarrirà non troverà più altra guida; lo lascerà errante senza conoscenza.
186. Ti domanderanno a qual’epoca è fissato l’arrivo dell’ora. Di’ loro: La conoscienza ne è riservata a Dio solo. Nessuno può rivelare il suo termine fuori che lui. Essa è un mistero in Cielo, ed in terra18, ed arriverà all’improviso.
187. Ti domanderanno questa cosa come se tu la sapessi. Di’ loro: Dio la sa; ma la maggior parte degli uomini ignora questa verità.
188. Di’ loro: Io non posso procurarmi ciò che mi giova, nè evitare ciò che mi nuoce, fuorchè se Dio lo vuole. Se conoscessi le cose nascose, diverrei ricco, e non potrebbe accadermi disgrazia. Ma io non sono incaricato che di annunziare, e di avvertire i credenti.
189. È desso che vi ha creati tutti da un sol uomo, da cui produsse la sua sposa affinchè vivesse con essa; e quando l’uomo ebbe convissuto con essa, questa portò da prima un peso leggiero, e camminò senza incomodo; poi, quando divenne più pesante, i conjugi fecero questa preghiera a Dio loro Signore: Se ci dai un figlio ben fatto19, noi ti ringrazieremo.
190. E quando Dio ebbe loro dato un figlio ben fatto, essi attribuirono dei compagni a Dio in compenso di ciò che aveva loro accordato. Ma Dio è troppo alto perchè gli si diano dei compagni.
191. Gli si associeranno forse le divinità che non possono creare alcuna cosa, che sono create esse stesse, che non possono giovarli in niente, nè giovarsi esse stesse?
192. Se tu li chiamerai alla vera religione, non ti seguiranno. Se ce li chiamerete, o se resterete muti, sarà lo stesso per essi.
193. Quei che invocate a fianco di Dio sono suoi servi come voi; pregateli dunque per vedere se vi esaudiranno, se siete sinceri.
194. Hanno essi dei piedi per camminare? delle mani per toccare? degli occhi per vedere? delle orecchia per ascoltare? Di’ loro: Chiamate i vostri compagni, imaginate contro di me qualche astuzia, e non mi date tempo. Io non temo nulla.
195. Poichè il mio protettore è Dio, quegli che fa scendere il Libro, e che protegge i giusti.
196. Ma quei che invocate a fianco di Dio non possono recarvi alcun ajuto, nè ajutarsi essi medesimi.
197. Se li chiamerai alla vera religione, non ti ascolteranno; ti guarderanno, ma non vedranno.
198. Percepisci il superfluo, pronunzia con equità fra le parti, e fuggi gl’ignoranti.
199. Se Satana ti tenterà, cercherai un refugio presso Dio, poichè egli sente, e sa tutto.
200. Coloro che temono Dio, quando vedranno un fantasma tentatore suscitato da Satanasso si ricordino di Dio, e vedranno subito chiaro.
201. I loro fratelli non fanno che prolungare il loro smarrimento, e non possono preservarsi da loro stessi.
202. Se tu non rechi loro un versetto del Corano, ti dicono: Non l’hai dunque ancora trovato? Di’ loro: Io non seguo che ciò che mi è rivelato da Dio. Sono prove evidenti del vostro Signore, è una direzione, una grazia, ed una prova della sua misericordia verso coloro che credono.
203. Quando si fa la lettura del Corano, siate attenti, ed ascoltate in silenzio affine di ottenere la misericordia di Dio.
20. Pensa a Dio nel tuo interno, con umiltà, e timore, senza ostentazione di parole, la mattina, e la sera, e non sii negligente.
205. Quei che soggiornano con Dio non isdegnano di dirigergli la preghiera celebrano le sue lodi, e si prostrano dinanzi a lui.
Note
- ↑ El-Araf, di cui si tratta in questo capitolo è una separazione, una fila, una linea, fra l’inferno, ed il paradiso, che è veduta egualmente dagli abitanti dell’uno e dell’altro. È una specie di purgatorio.
- ↑ Cioè, gli uomini, e Satanasso saranno in una inimicizia eterna.
- ↑ La parola del testo che corrisponde ad azione infame è el fahicha, e s’intende specialmente per il peccato contro la castità.
- ↑ Alla lettera vuol dire: prendete tutti i vostri ornamenti.
- ↑ Abbiamo preferito la parola Oratorio che corrisponde a mesdjid (Moschea)del testo, per evitare la confusione colla parola tempio che può dirsi di qualunque casa di adorazione. Si fa osservare di passaggio che la parola Djemà impiegata oggi per Moschea, dove si fa la preghiera del venerdì, non è conosciuta nel Corano. La sola Moschea della Mecca ha conservato il nome di Mesdjid.
- ↑ Questi inviati sono i due angeli Nakir, e Monkir, che fanno subire un interrogatorio al defunto nel sepolcro.
- ↑ Questa similitudine è, come si sa, applicata nel Vangelo al ricco; esistendo il proverbio in arabo, e comune come espressione iperbolica agli orientali, poteva lasciarsi sussistere il passaggio analogo di S. Matteo, e leggere camelo, invece di canapo.
- ↑ La parola del testo hidjab, velo, o tendina, s’impiega anche per tutto ciò che nasconda una cosa agli sguardí, sia un muro, una tela, o altra cosa simile.
- ↑ El-Araf è un bastione fra il paradiso e l’inferno, e dal quale i beati, come i riprovati possono essere veduti da quei che stanno su di esso. L’origine di questa parola è ignota, giacchè l’etimologia dei commentatori la fa venire da Arafa, conoscere, perchè quei che stanno sul Araf riconoscono i riprovati alla loro marca. Del resto è impossibile di farsi un’idea qualunque del modo come Maometto comprendeva il paradiso e l’inferno, in quanto alla loro posizione; tanto i dettagli a ciò relativi, esistenti nel Corano, sono confusi, incoerenti, ed in contradizione.
- ↑ Cioè, precursori della pioggia, che è una vera grazia per un paese come l’Arabia; e perciò la parola grazia, favore di Dio, è divenuta, per così dire, equivalente alla pioggia.
- ↑ Spessissimo dopo una parabola Maometto aggiunge questa frase, come per applaudirsi dell’arte colla quale l’applica alle circostanze.
- ↑ Il popolo di Ad, secondo una tradizione molto antica in Arabia, era rimarchevole per la sua statura gigantesca. Alcuni autori maomettani fanno nonostante osservare che le abitazioni di questi popoli, di cui si vedono ancora le tracce, non hanno nulla che faccia ritenere questa pretesa statura gigantesca, e che non passano le proporzioni delle costruzioni ordinarie degli altri popoli.
- ↑ Per aver voluto vedere Dio.
- ↑ Ved. cap. 2. versetto 51.
- ↑ Ved. cap. 2. versetto 61.
- ↑ Secondo alcuni si tratta di un ebreo, che prima riconobbe Maometto per il profeta predetto dalle Scritture, ma che poi per orgoglio e per gelosia ricusò di credere alla di lui missione; secondo altri si tratterebbe di Balaam il Cananèo, che, ricusando prima di maledire Mosè, si lasciò poi sedurre dalle tentazioni di Satana, e fu condannato a restar colla lingua pendente come un cane.
- ↑ Nella corona maomettana, Dio ha novantanove nomi, fra quali sono: il grande, il buono, il clemente, il sapiente, il savio, il sottile, il benefico, etc. etc. Fra i nomi di Dio in arabo si trova rahman, misericordioso. Un arabo idolatra, sentendo questo nome che Maometto dava a Dio, si mise a ridere dicendo che non conosceva che un solo individuo con tale nome nella provincia di Yemama.
- ↑ Non solo essa preoccupa il pensiere degli uomini, ma anche quello degli angeli.
- ↑ La parola del testo è salihan, che vuol dire giusto, virtuoso, e buono. Si potrebbe dunque tradurre: Se tu ci dai un figlio virtuoso, preghiera naturalissima nella bocca dei primi padri, e che perciò può accettarsi generalmente dai traduttori. Non ostante si è data la spiegazione di ben fatto, di belle forme, seguendo i commentatori che raccontano che Eva essendo incinta, Satanasso gli prediceva che avrebbe messo al mondo una bestia, e gli prometteva d’altronde di liberarla da questa disgrazia alla condizione di porre al fanciullo il nome di Abdolhareth (servo del Coltivatore) ciò che era un’idolatria, perchè nel nome di uomo la parola servo non deve mai unirsi ad altro nome che quello di Dio. Dio punì i primi padri di quest’atto di ribellione, poichè il fanciullo non visse. Alcuni commentatori combattono tale spiegazione come incompatibile col carattere profetico di Adamo, ed applicano il senso ad uno degli antenati di Maometto che mise ai suoi figli nomi di culto idolatra. Si potrebbe opporre che le parole del principio del versetto 189 non sono applicabili che ad Adamo.