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capitolo vii. 75


ecco quei che ci hanno perduti, condannali ad un doppio gastigo di fuoco, e Dio dirà loro: Il doppio sarà per voi tutti; ma l’ignorate.

37. E la prima dirà all’ultima: Che forse siete meglio di noi? Gustate il gastigo che han meritato le vostre opere.

38. Certamente, quei che hanno trattato di bugie le nostre dottrine, e che le hanno disprezzate, non riusciranno a far aprire le porte del Cielo; non entreranno in paradiso che quando un camelo passerà il foro d’un ago1. Così noi ricompenseremo i colpevoli.

39. La Geenna sarà il loro letto, e sopra di essi avranno delle coperte di fuoco. Così ricompenseremo gli empj.

40. Non imporremo a coloro che avranno creduto, e praticate buone opere, pesi al disopra delle loro forze. Saranno in possesso del paradiso, ove resteranno eternamente.

41. Spegneremo nel loro cuore qualunque risentimento. I fiumi coleranno sotto i lor piedi, e grideranno: Gloria a Dio che ci ha condotti in questi luoghi! Certamente noi ci saremmo smarriti se Dio non ci avesse condotti! Gli apostoli del nostro Signore ci avevano ben annunziata la verità. Una voce farà loro sentire queste parole: Ecco il paradiso che avete guadagnato colle vostre opere.

42. E gli abitanti del giardino grideranno agli abitanti del fuoco: Abbiamo provata la verità delle promesse del vostro Signore; e voi l’avete provata? ed essi risponderanno: Sí! Un araldo, che grida fra loro, griderà queste parole: Maledizione di Dio sugli empj;

43. Su quei che distoglievano gli altri dal sentiere di Dio, che volevano renderlo tortuoso, e che non credevano alla vita futura!

44. Un tramezzo2 separa i beati, ed i riprovati. Sul El-Araf3 staranno degli uomini che conosceranno ciascuno alla sua marca di distinzione; diranno agli abitanti del paradiso: La pace sia con voi! I riprovati non vi entreranno sebbene lo desiderino ardentemente.

45. E quando i loro sguardi si rivolgeranno verso gli abitanti del fuoco grideranno: O Signor nostro! non ci collocare coi perversi.

46. Coloro che staranno sul El-Araf grideranno agli uomini che riconosceranno alle loro marche di distinzione: A che vi hanno servito le vostre ricchezze ammassate, ed il vostro orgoglio?

47. Sono quelli gli uomini che avete giurato che non otterranno mai la misericordia di Dio? Entrate nel paradiso, voi sarete al sicuro da ogni timore, e non sarete punto afflitti.

48. Gli abitanti del fuoco grideranno agli abitanti del paradiso: Spargete su noi un poco d’acqua, o un poco di quelle delizie che Dio vi ha accordate. Essi risponderanno: Dio ha interdetto l’una, e l’altre agl’infedeli.

  1. Questa similitudine è, come si sa, applicata nel Vangelo al ricco; esistendo il proverbio in arabo, e comune come espressione iperbolica agli orientali, poteva lasciarsi sussistere il passaggio analogo di S. Matteo, e leggere camelo, invece di canapo.
  2. La parola del testo hidjab, velo, o tendina, s’impiega anche per tutto ciò che nasconda una cosa agli sguardí, sia un muro, una tela, o altra cosa simile.
  3. El-Araf è un bastione fra il paradiso e l’inferno, e dal quale i beati, come i riprovati possono essere veduti da quei che stanno su di esso. L’origine di questa parola è ignota, giacchè l’etimologia dei commentatori la fa venire da Arafa, conoscere, perchè quei che stanno sul Araf riconoscono i riprovati alla loro marca. Del resto è impossibile di farsi un’idea qualunque del modo come Maometto comprendeva il paradiso e l’inferno, in quanto alla loro posizione; tanto i dettagli a ciò relativi, esistenti nel Corano, sono confusi, incoerenti, ed in contradizione.