Pagina:Corano.djvu/89

76 il corano,


49. Che hanno fatto della religione un giuoco, e l’oggetto dei loro sarcasmi, che la vita del mondo ha resi ciechi. Noi li scordiamo oggi, come essi hanno scordato il giorno della resurrezione, e perchè hanno negata la verità de’ nostri segni.

50. Noi avevamo loro portato un Libro, e l’avevamo spiegato con scienza, affinchè fosse la regola, e la prova della misericordia per coloro che avrebbero creduto.

51. Aspettano forse ancora l’interpretazione? Il giorno in cui la sua interpretazione sarà arrivata, coloro che l’avranno trascurata nel mondo grideranno: Gli apostoli di Dio c’insegnavano la verità. Non troveremo noi qualche intercessore che prieghi per noi, acciocchè possiamo ritornare sulla terra per poter agire diversamente da quello che abbiamo fatto? Ma allora saranno già perduti senza speranza di ritornare, e le divinità che avevano inventate saranno sparite.

52. Il vostro Signore è quel Dio che creò il cielo, e la terra in sei giorni, e si assise quindi sul trono; fa seguire rapidamente la notte dal giorno; creò il sole, la luna, le stelle, tutti sottomessi per suo ordine a talune leggi. La creazione, e la suprema organizzazione di tutto non gli appartengono forse? Sia benedetto Dio, padrone dell’universo.

53. Invocate Dio con umiltà, ed in segreto. Egli non ama chi suoi ordini.

54. Non propagate il male sulla terra, resa in migliore stato da poco tempo; invocate Dio per timore, e per desiderio, giacchè la misericordia di Dio è vicina a coloro che fanno il bene.

55. Egli manda i venti precursori della sua grazia1. Noi facciamo loro sostenere le nubi piene di pioggia, e le spingiamo verso il paese arido; facciamo cadere l’acqua, e per essa facciamo produrre tutti i frutti. E così che facciamo sorgere i morti dai loro sepolcri; forse ci rifletterete.

56. In un buon paese le piante germogliano (in abbondanza) col permesso di Dio; in un cattivo vengono rade. Così noi accordiamo i nostri insegnamenti per gli uomini che sono riconoscenti.2

57. Abbiamo mandato Noè al suo popolo, cui disse: Popolo mio! adora Dio. Perchè adorare altri Dii che lui? Io temo per voi il gastigo del gran giorno.

58. Molti di loro dissero: noi vediamo che tu sei in un errore assai grande, e volgare.

59. O popolo mio! io non sono nell’errore; io sono il messo del padrone dell’universo.

60. Vi annunzio i comandamenti del Signore, e vi do dei consigli salutari. Io so di Dio ciò che voi non sapete.

61. Vi sorprendete che la parola di Dio vi giunga per parte d’uno di voi incaricato di esortarvi a temere Dio, affinchè proviate la sua misericordia?

62. Ma questi uomini lo trattarono da impostore. Noi abbiamo salvato lui, e quei che l’hanno seguito in una nave, ed abbiamo annegati coloro che hanno trattato di bugie i nostri segni. Era un popolo di ciechi.

63. Abbiamo mandato il suo fratello Houd alle popolazioni d’Ad. Questi diceva loro egualmente: Popolo mio! adora Dio, e non adorare altre divinità. Non temete il Signore?

  1. Cioè, precursori della pioggia, che è una vera grazia per un paese come l’Arabia; e perciò la parola grazia, favore di Dio, è divenuta, per così dire, equivalente alla pioggia.
  2. Spessissimo dopo una parabola Maometto aggiunge questa frase, come per applaudirsi dell’arte colla quale l’applica alle circostanze.