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82 il corano,


ed abbiamo rivelato a Mosè, che implorava la pioggia per il suo popolo, queste parole: Percuoti il sasso colla tua verga; ed il sasso si aprì in dodici sorgenti. Ogni tribù conosceva quella che doveva bere. Facemmo quindi spandere sovr’essi una nube, e lor mandammo la manna, e le quaglie. Cibatevi delle delizie che vi accordiamo. Essi non hanno fatto del male a noi, ma a loro medesimi.

161. Si disse loro: Abitate questa città, e nudritevi de’ suoi prodotti quanto vi piacerà. Domandate l’assoluzione de’ vostri peccati, e quando entrerete la porta della città, prostratevi in segno d’adorazione. Allora perdoneremo i vostri peccati, ed aumenteremo le ricchezze di quei che fanno il bene.

162. Ma i cattivi sostituirono altre parole a quelle che loro furono dette1. Allora mandammo un gastigo dal Cielo in mercede della loro malvagità.

163. Interrogali su quella città situata sul lido del mare, i di cui abitanti trasgredivano il Sabato, quandochè nel giorno di Sabato i pesci apparivano alla superficie dell’acqua e disparivano tutti gli altri giorni. Così noi li mettevamo alla prova, perchè erano prevaricatori2.

164. Alcuni di loro diceano allora a quei che esortavano i cattivi: Perchè predicate ad un popolo che Dio sterminerà, o gastigherà con un gastigo terribile! È per avere una scusa innanzi a Dio, ed acciocchè essi lo temano.

165. E quando i cattivi scordarono quelle esortazioni, salvammo quei che proibivano di fare il male, e colpimmo i cattivi con un gastigo terribile, in prezzo della loro empietà.

166. Quando andarono dove si era loro proibito di andare dicemmo loro: Siate cambiati in scimmie, respinti dalla specie umana. Il tuo Signore dichiarò allora che prima del giorno della resurrezione manderà contr’essi una nazione che farà loro soffrire dei mali terribili, poichè il tuo Signore è pronto ne’ suoi gastighi, ma è indulgente, e misericordioso.

167. Noi li abbiamo sparsi sulla terra formando più popoli distinti. Ve ne sono de’ virtuosi, e d’altri che non lo sono. Li abbiamo provati colle buone, e con le cattive, affinchè tornassero a noi.

168. Vennero dopo essi i loro successori, che riceverono l’eredità del Libro (il Pentateuco). Essi accettano i beni di questo mondo, e dicono: Ciò ci sarà perdonato; e quindi se se n’offrono loro degli altri, li ricevono egualmente, come se non si fosse avuta da essi l’alleanza del Libro quando loro fu detto: Dite sempre la verità sul conto di Dio; nondimeno studiate il Libro. Il soggiorno dell’altro mondo ha più valore per quei che temono Dio;

169. Per quei che si attaccano fermamente al Libro, che osservano la preghiera: poichè non faremo mai mancare la ricompensa dei giusti.

170. Quando facemmo inalzare il monte Sinai, come un’ombra, sopra le loro teste credevano che lor cadrebbe addosso; allora dicemmo: Ricevete queste tavole che vi diamo, con una ferma risoluzione (di osservarle), e ricordatevi ciò che contengono, affinchè temiate il Signore.

171. Ricordatevi che Dio un giorno sortì dai fianchi de’ figli di Adamo tutti i loro discendenti, e li fece deporre contro di essi. Egli disse loro: Non sono io il vostro Signore? Risposero: Sì l’attestiamo. L’abbiamo fatto acciò non diciate nel giorno della resurrezione: non lo sapevamo,

172. E affinchè non diciate: I nostri padri associavano prima di noi altre divinità a Dio: noi siamo i loro posteri; ei perderai tu per quei che hanno mentito?

173. Così noi spieghiamo i nostri insegnamenti; forse essi ritorneranno a Dio.

  1. Ved. cap. 2. versetto 51.
  2. Ved. cap. 2. versetto 61.