Wikisource:Libri/Istorie dello Stato di Urbino
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Istorie dello Stato di Urbino
modificaIndice
modifica- Introduzione
- Istorie dello Stato di Urbino/All'eminentissimo, & Reverendissimo Signore
- Istorie dello Stato di Urbino/Sonetto
- Istorie dello Stato di Urbino/Catalogo de gli Scrittori
- Istorie dello Stato di Urbino/Tavola delle cose più notabili del primo Libro
- Istorie dello Stato di Urbino/Tavola delle cose più notabili del Secondo Libro
- Istorie dello Stato di Urbino/Tavola delle cose più notabili del Terzo Libro
- Istorie dello Stato di Urbino/Delle Chiese
- Istorie dello Stato di Urbino/Huomini Illustri Corinaltesi
- Istorie dello Stato di Urbino/L'autore à chi legge
- Istorie dello Stato di Urbino/Errori del Primo, & Secondo Libro
- Istorie dello Stato di Urbino/Errori del Terzo Libro
- Libro Primo
- Dell’Origine de’ Toscani, & delle loro habitationi in Italia.
- Come i Galli Celti passarono in Italia, debellarono i Toscani, & edificarono Milano.
- Come Belloveso occupò tutta la pianura d’Italia dall’Alpi sino all’Esino, e la divise trà di suoi.
- De i termini del Paese, che in Italia habitarono i Senoni, e delle singolari prerogative di esso, in rispetto al Cielo.
- De i Fiumi più famosi, che la Contrada inondano de’ Senoni.
- De i Monti Apennini, che furono per confini assegnati alla Regione de’ Senoni, che nell’Italia habitarono.
- De i Piani, e de’ Colli, che nel Paese de’ Senoni situati si trovano, & della loro fecondità, & bellezza.
- Della qualità, vita, e costumi de’ Senoni.
- Come i Galli Senoni condotti dal Rè Arunte, passarono la prima volta gli Apennini, assediarono Chiusi, & intimarono la guerra a’ Romani.
- Come i Galli Senoni sopra il fiume Allia sconfissero i Romani, e saccheggiarono Roma.
- Come i Galli Senoni, che scorrevano la Campagna, furono in Ardea tagliati a pezzi da Furio Camillo, il quale perciò Dittatore creato, cacciò gli altri, che assediavano il Campidoglio, e del tutto gli distrusse.
- Come i Galli Senoni , dopò che furono sconfitti nella via Gabina, cacciarono i Veneti, che molestavano il loro Paese, soggiogarono le altre nationi Galle, si confederarono con Dionisio, per conquistare l’Italia, furono di nuovo rotti da Camillo in Roma; e saccheggiarono il Territorio d’Alba.
- Come i Galli Senoni mentre i Romani occupati nelle guerre stavano contro i Tiburtini, due volte contro di Roma andarono: mà da romani ributtati vennero.
- Come i Galli Senoni di nuovo uscirono à travagliare i Latini, amici de’ Romani, da cui ricevettero due sconfitte.
- Come i Galli Senoni pacificatosi co’ Romani, travagliarono i Toschi, co’ quali poscia confederandosi, ruppero contro i medesimi Romani la Pace: di cui l’Essercito con la morte di Scipione suo Duce, sconfissero in Chiusi.
- Come i Romani fecero giornata contro i loro nemici ne i Campi Sentini, e per la morte di Publio Decio, che volontariamente al parer de’ Gentili s’offerse a gli Tartarei Dei, n’ottennero la vittoria.
- Come i Galli Senoni uscirono à’ danni de’ Toscani, sconfissero in Arezzo i Romani, da’ quali poi furono anch’essi sconfitti, e dal loro Paese scacciati, per haver violata la ragion delle genti.
- Come i Galli Senoni, che furono dal loro Paese scacciati, confederati con i Boij, e co’ Toscani contro i Romani pugnarono, e furono rotti.
- Come i Galli Senoni, che soggiornavano trà i Boij, vedendo come i loro campi antichi distribuivansi trà i Romani Soldati, mossero tutte le Nationi Galle, quelle anco di là da’ Monti, à pigliar l’armi per loro, contro i Romani medesimi, da quali furono tutte sconfitte.
- Della cagione, perche i Galli Senoni furono i più potenti popoli della Gallia Cisalpina, e più temuti in Italia.
- Di quelle Città, che nella Regione Senonia furono al tempo, che in Italia regnarono i Celti, i quali al presente in essere si conservano, E di quelle, che rovinate, mà poi rifatte, hora con altri nomi s’appellano.
- Trattato Primo
- Dell’origine di Rimino, e suoi progressi per sino à questi nostri tempi.
- Della Città di Pesaro, e suoi accidenti, sino al presente.
- Di Fano Città della Fortuna.
- Di Sinigaglia, sito, edificatione, e progressi.
- Della Città di Fossambrone.
- Della Città d’Urbino Metropoli del suo Stato.
- Della Città di Cagli.
- Di quelle Città nell’Umbria Senonia, che già ruinate, rifatte poi con altri nomi s’appellano.
- Della Città di Petino rovinata, e di Macerata del Monte Feltro di quelle rovine figliuola, e di alcuni altri luoghi dentro a quella Provincia situati.
- Della Città d’Aleria, già nella Massa Trabaria situata: d’alcuni altri luoghi principali, che in questa medesima Provincia contengonsi.
- Della Città di Iufico destrutta; e delle Terre, e Luoghi, che furono dalle rovine sue fondati.
- Della Città di Ostra, suoi progressi, e distruttione.
- Della Città di Suasa, origine, sito, grandezza, progressi, e destruttione.
- De’ Luoghi murati, che nell’Umbria Senonia al presente si trovano.
- Dell’origine, e successi di Corinalto, Terra Nobile nei Senoni & suoi Huomini Illustri.
- Trattato Primo
- Dell’edificatione di Corinalto, suo sito, e grandezza.
- Del Territorio di Suasa, che possedè dal principio della sua edificatione la Terra di Corinalto, suo sito, qualità, e grandezza.
- Come Corinalto alla Sede Apostolica immediatamente soggetto habbia molti Privilegi di Libertà.
- Come Corinalto sia stato da diversi Tiranni signoreggiato.
- Come Corinalto fù preso à forza da Nicolò Boscareti, suo Cittadino, e da lui molti Anni tiranneggiato.
- Come cacciato Nicolò dalla Tirannide, Corinalto ritornò all’obedienza della Chiesa; dalla quale poi ribellandosi con Montenuovo, e Boscareto, furono arsi, e distrutti.
- Come Corinalto fù dalli suoi Cittadini riedificato, da i Malatesti per tirannide posseduto, munito, ed habitato: e come allargò i confini al suo Territorio.
- Come Corinalto liberandosi dalla Tirannide dei Malatesti, si pose sotto la protettione della Santa Sede, dalla quale fù diffeso, e favorito.
- Come in Corinalto fù posto un presidio di tre cento fanti, e da Francesco Sforza fù per tirannide preso, e posseduto.
- Come Corinalto da Francesco Sforza fù dato in dono ad Antonello Cattabriga, da cui fù aspramente tiranneggiato.
- Come in Corinalto habitò Bianca Maria, che fù Duchessa di Milano, e li Corinaltesi cacciando Cattabriga si liberarono dalla Tirannide.
- Come Corinalto ritrovandosi à guisa di Republica assoluta, si sottomise spontaneamente all’obedienza dell’Apostolica Sede con alcuni patti, e conventioni à lui favorevoli.
- Come li Corinaltesi temendo, che contro di loro suscitassero nuovi Tiranni, di propria autorità rovinarono la Rocca: onde condennati ne furono à pagare alla Camera Apostolica una gran quantità di denari; la qual più che in parte dal Pontefice fù lor condonata.
- Come Corinalto fù ampliato nell’habitattioni, e recinto delle muraglie.
- Come Corinalto non volendo sottomettersi all’obedienza di Francesco Maria della Rovere Duca d’Urbino, fù da lui assediato.
- Come Francesco Maria Duca d’Urbino assaltò Corinalto: mà dal valor de’ suoi Defensori più volte rigettato, levò l’assedio.
- Come li Corinaltesi mandarono gli Oratori al Sommo Pontefice per impetrare il Vescovo, & alcune altre gratie alla publica utilità spettanti.
- Del Territorio di Corinalto, e sue qualità in questi nostri tempi, con le cose notabili dalla Natura prodottevi, & alcune dall’Arte a miglior perfettione ridotte.
- Delle cose notabili, che nel Territorio di Corinalto furono da gli huomini erette, con disegno, e con arte.
- Della positura di Corinalto, sua grandezza, e qualità de gli habitanti.
- Del Magistrato di Corinalto, del suo governo, dell’entrate, e spese del medesimo.
- De gli accidenti gravi occorsi in varij tempi in Corinalto, e del suo Territorio.
- Del tempo, che Suasa, & il Contado, [che hora è di Corinalto] ricevè la Fè di Giesu Christo, e delle Reliquie Sante, che in esso ritrovansi.
- Delle Chiese, Conventi, e Luoghi Pij di Corinalto.
- De gli Huomini Illustri, che hà prodotto Corinalto, de’ quali si hà cognitione.