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S54 quando II, DORMENTE SI SVEGLIERÀ piacevole, e ciò proprio nel momento in cui essi sono | riusciti a compiere le funzioni per le quali sono capaci. •: E sorrise di un sorriso che irritò stranamente Graham. — Voi vi istruirete, — riprese. — Conosco queste idee: neUa mia infanzia ho letto- il vostro Shelley e sognato la libertà. Non v’ha libertà alcuna al di fuori della saviezza e del controllo di sè stesso. La libertà è in noi.!., non fuori di noi. È affare di ognuno, questo. Supponete l’impossibde: cioè che quelle bande importune d’idioti vestiti di azzurro, giungano a trionfare su ’di noi. Eppioi? Esse non farebbero che ricadere. sotto altri padroni. Fino a che esisteranno dei montoni, la natura produrrà forzatamente dei lupi. Il loro trionfo non significherebbe altro che un ritardo di alcune centinaia d’anni. L’arrivo ddl’aristo-crazia è fatale -e assicurato;; la fine sarà il superuomo, malgrado tutte ■ le pazze proteste dell’umanità. S-e essi si rivoltano, -se trionfano, se uccidono m-e e i miei simili.... altri sorgeranno-.... altri padroni. E la fine sarà la stessa. — Io me lo domando, — ripetè ostinatamente Graham. Quindi rimase in piedi coigli o-cchi fissi a terra. -— Ma io voglio vederle da me tutte queste cose, ■— disse prendendo ad un tratto un tono recisamente ri’solut-o. — Soltanto vedendo coi miei occhi potrò capire. Bisioigtia che m’istruisca. Ecco ciò fc-he volevo dirvi, Ostrog. Io non mi curo d’esser re in una Città di piaceri; questo non è il mio desiderio. Ho consacrato abbastanza tempo all’aereonautica.... e ad altre distrar, zioni, Bisicgna che impari adesso come si vive, come