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258 QUANDO IL DORMENTE SI SVEG-UERÀ — La nostra rivoluzione è compiuta; il Consiglio è soppresso, ’ e il popolo che abbiamo sollevato.... rimane insorto. Non si sono battuti abbastanza Noi abbiamo fatto delle promesse naturalmlente. È strano vedere -con qual violenza e con quale rapidità questo vlago umanitarismo’ innato sia rivissuto e diffum. Noi stessi che l’abbiamo lanciato; ne siamo rimasti tutti ’ sorpresi. A Parigi, oome già vi ho detto, è stato necessario domandare dei rinforzi esterni. — E qui? — Qui vi sbno dei torbidi. La gente hon vuol riprendere il lavóro» Lo sciopero generale è scoppiato. La metà delle officine sono vuote e il popolo formicola per le stràde. Si parla di installare una Comune. Uomini Vestiti di seta e di raso, sono stati insultati per la strada. La tela azzurra aspetta da voi ogni specie di coste.... S’intende cbe voi Inon avrete da tormentarvi per nulla al mondo. Noi mettiamo le macchine par- • jmti all’opera per controbilanciare le cattive sug<gestioni nocive all’ordine e alla legge. Ci vuole la lotta, ecco tutto. Graham pensava: riiBcì a trovare un mezzo per affermare i suoi ’diritti, pia parlava, oon un po’ dì timore. — Anche fino a fare intervenire la polizia africana, la polizia negra? — domandò. ’ — È indispensabile, — rispose Osfrtog. -— Quei negri sono tanti bruti superbi e leali, senza l’ombra, di un’idea per la testa.... di quelle idee che sciupano la nostra plebàglia. Se il Consiglio li avesse avuti per la suaT polizia delle strade, le cose avrebbero preso una piega • diversa. Del resto non c’è da temere altrò che degli, ammutinamenti e dei danni. Voi potete volare colle i