Prose (Foscolo)/I - Scritti vari dal 1796 al 1798/I. Piano di studi
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I
PIANO DI STUDI
[1796]
Morale. — Il Vangelo, e gli Uffizi di Cicerone, ed osservazioni sull’uomo.
Politica. — Montesquieu e Contratto sociale di Giovan Iacopo; e, quel ch’è piú, anima indipendente e ponderatrice delle nazioni antiche e moderne.
Metafisica. — Entusiasmo d’anima, e Locke ed André.
Teologia. — Sacra Scrittura.
I. Avvertasi che, prima di meditare su questi libri, conviene concentrarsi piú volte in Bacone di Verulamio, di cui tutte le opere sono la chiave universale d’ogni filosofia.
II. Che si deve scorrere la storia dei filosofanti di tutti i secoli, per onorarli e deriderli.
III. Che conviene fuggire la lettura d’ogni sorta di libro moderno che tratti di morale, politica, metafisica e teologia, prima d’aversi sprofondato almeno per quindici anni ne’ libri citati, e piú di tutto nelle proprie meditazioni.
Storia. — Tacito e Raynal. Chi volesse conoscere tutti gli altri popoli non esaminati da questi due scrittori filosofi, potrá scorrere Tucidide, Senofonte, Sallustio, Livio e Plutarco, mentre fra’ moderni basterebbe soltanto Midleton nella sua Storia delle Brettagne, giacché il signor di Voltaire e tant’altri scrivevano molto, ma meditavano pochissimo. Non mancano altre storie pertanto, che presentino l’epoche piú interessanti di tutti i regni, tra le quali la Storia universale e il Compendio generale della storia de’ viaggi del De la Harpe.
Poesia. — Epici. — Omero, Ossian, Virgilio, Dante, Tasso, Milton.
Lirici. — Pindaro, Orazio, Guidi, Gray, Frugoni, Haller.
Melici. — Anacreonte, Ovidio, Tibullo, Savioli, Waller e Rolli.
Amorosi. — Petrarca, Saffo, Lettere d’Abellardo ed Eloisa tradotte in inglese da Pope, in francese da vari, ed in italiano dal Conti.
Drammatici. — Metastasio.
Pastorali. — Teocrito, Sannazzaro, Gesnero.
Didattici. — Georgiche, Scaccheide, I piaceri dell’immaginazione.
Campestri. — Thompson, Bertòla.
Satirici. — Riccio rapito, Lutrin, Parini.
Tragici. — Soffocle, Shakespeare, Voltaire, Alfieri.
Romanzi. I. — Ariosto, la novella della Botte di Swift, Cervantes, Pignotti.
Romanzi. II. — Telemaco, Amalie, Nouvelle Heloise.
A questi poeti si potrebbe aggiungere Monti, Klopstock e Young; ed ai romanzieri gli antichi scrittori di favole, Richardson, Arnaud e Goethe.
Critica — Longino, Poetica di Marmontel. E gusto innato di anima, senza cui tutti i libri di critica sono nulli.
Arti. — Pittura. — Osservazioni attentissime su Raffaello, Coreggio e Tiziano, ed opere di Mengs.
Scoltura. — Cognizioni della Storia del Winckelmann, de’ poeti greci, e meditazione sui capi d’opera. Di altri studi non ho cognizione di sorte. In questi pure ci vuole quel genio divino, che costituisce la miglior parte dell’uomo, che innoltra la ragione alla cognizione delle cause, che innalza al sublime, che lumeggia gli aspetti della natura e del bello. Il genio, insomma.
Prose originali. — Saggio sull’egloga. Osservazioni sulla poesia pastorale. Paralello tra il Pastor fido e l’Aminta. Lettere ad una fanciulla. La riconoscenza. La solitudine. Racconti morali. Laura, lettere. Questo libro non è interamente compiuto, ma l’autore è costretto a dargli l’ultima mano, quando anche ei nol volesse. L’uomo e la veritá saggio filosofico sotto il nome di Von Olocsof. Storia filosofica della poesia dal secolo duodecimo sino al decimonono; opera ideata soltanto ora, da compirsi dopo qualche anno. La republica, osservazioni col motto «Iusque datum sceleri». Logica per me stesso: tratta da Locke, dal Volfio e dalla natura; libretto di mole tenuissima. Lettere varie. Elogio funebre all’abate Olivi.
Prose tradotte. — Il Contratto sociale di Gioan Giacopo. I primi tre libri degli Annali di Tacito. L’autore va compiendo l’intera versione di questo istorico, per imprimerla rimpetto a quella del Davanzati.
Prose varie. — Annotazioni alla Morale dello Zanotti. Annotazioni alla Poesia perfetta del Muratori. Annotazioni a gran parte del Petrarca.
Versi. — Versioni. — Anacreonte. Vari pezzi di Teocrito, di Catullo, rifiutati; di Tibullo, rifiutati; di Properzio, rifiutati. Un’oda di Pindaro. Parecchie odi di Orazio. Versioni di vari pezzi d’autori di poco conto. Varie canzonette dall’inglese, dal francese, rifiutate. Versione del terzo libro di Milton. Tre idilli di Gesnero dalla versione francese.
Originali. — Molte anacreontiche: tre sole scelte. Tredici odi savioliane, da diffondersi o da lacerarsi. Sei canzonette amorose, belle. Molte odi: tra queste di oraziane, ma da scegliersi sei soltanto: Ad una fanciulla, La felicitá, A Nelae, Alla luna, Alla vilanella. All’amica, Sull’alba, e forse qualchedun’altra. Dodici odi del conio dell’autore, raccolte in un solo libretto col motto: «Vitam impendere vero»: 1. A Dante, 2. La veritá, 3. I grandi, 4. A mia madre, 5. Il sacrifizio, a Scevola, 6. La campagna, a Bertòla, 7. L’ingordigia, 8. L’adulazione, al Parini, 9. All’Italia, 10. La lode, al Mazza, 11. …, all’Ansani. 12 Robespierre. S’aggiunga: 13. Ai…, 14. La campagna, al Bertòla, 15. Il mio tempo. Tutte queste odi esigono la lima di molti mesi.
Versi sciolti, rifiutati. Sonetti, rifiutati. La monaca, sonetti quattro. La morte di mio padre, sonetti quattro e canzone. Idili. Canto che descrive la storia del cristianesimo, dal principio sin alla fine del mondo. Parodia delle odi di Pindaro. Oda mosaica. L’anno poetico. Capitoli vari fidenziani.
Poemi. — Il genio, poema in tre canti sciolti, incominciato, ma da compirsi dopo dieci anni. Il piano di quest’opera è tale: Canto primo: Il genio universale. Canto secondo: Il genio nelle scienze. Canto terzo: Il genio nelle arti. — Laura, canti in terzine e in isciolti; L’aurora, terzine; La notte, terzine; La rimembranza, terzine; La morte, sciolti; Le ore, terzine; Il tempietto, sciolti; Amore, sciolti; I deliri, sciolti; Il piacere, canti tre in terza rima; Robespierre, canti tre in terzine.
Vari epigrammi. Vari scherzi. Varie odi libere. Tutto illegibile.
Appendice. — Versi stampati. — Terzine per una monaca e un’ode. Prima edizione: Venezia, presso il Palese, 31 aprile 1796. Seconda edizione: Venezia, presso il Fenzo. Terza edizione: Venezia, presso il Fenzo. Quarta: Venezia, presso il Pepoli, nel Mercurio. Quinta: Verona, presso il Giuliani, 23 agosto 1796.
Tragedie. — Tieste, Edipo: recitabile, ma da non istamparsi. Issione, I Gracchi: tragedie meditate.
Nota bene che queste opere tutte sono altre destinate alle fiamme, altre alla privata lettura di pochi amici, ed il minor numero alla correzione ed alla stampa dopo il termine di dieci anni.