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I

PIANO DI STUDI

[1796]

Morale. — Il Vangelo, e gli Uffizi di Cicerone, ed osservazioni sull’uomo.

Politica. — Montesquieu e Contratto sociale di Giovan Iacopo; e, quel ch’è piú, anima indipendente e ponderatrice delle nazioni antiche e moderne.

Metafisica. — Entusiasmo d’anima, e Locke ed André.

Teologia. — Sacra Scrittura.

I. Avvertasi che, prima di meditare su questi libri, conviene concentrarsi piú volte in Bacone di Verulamio, di cui tutte le opere sono la chiave universale d’ogni filosofia.

II. Che si deve scorrere la storia dei filosofanti di tutti i secoli, per onorarli e deriderli.

III. Che conviene fuggire la lettura d’ogni sorta di libro moderno che tratti di morale, politica, metafisica e teologia, prima d’aversi sprofondato almeno per quindici anni ne’ libri citati, e piú di tutto nelle proprie meditazioni.

Storia. — Tacito e Raynal. Chi volesse conoscere tutti gli altri popoli non esaminati da questi due scrittori filosofi, potrá scorrere Tucidide, Senofonte, Sallustio, Livio e Plutarco, mentre fra’ moderni basterebbe soltanto Midleton nella sua Storia delle Brettagne, giacché il signor di Voltaire e tant’altri scrivevano molto, ma meditavano pochissimo. Non mancano altre storie pertanto, che presentino l’epoche piú interessanti di tutti i regni, tra le quali la Storia universale e il Compendio generale della storia de’ viaggi del De la Harpe.